Una statua di San Luigi Orione è stata benedetta dal vescovo Vincenzo Bertolone e posta davanti al Santuario della Madonna della Catena.
CASSANO IONIO
Una statua per ricordare i 100 anni della presenza di Don Orione in questa città.
Esattamente 100 anni fa, Don Orione scese in Calabria e a Messina in soccorso delle popolazioni terremotate. Ancora prima di andare sui luoghi del disastro, passò a Cassano Ionio, nell’entroterra calabro. Andò a incontrarvi il vescovo, Mons. La Fontaine, che già conosceva, per provvedere a un luogo ove accogliere gli orfani che a centinaia avrebbe incontrato e salvato dalle macerie.
Il Vescovo di Cassano Ionio aveva invitato Don Orione, proprio nel dicembre precedente, a prendersi cura del Santuario della Madonna della Catena e ad aprire una colonia agricola essendoci locali e terreni adatti allo scopo. Don Orione stava per rifiutare quella proposta perché non aveva religiosi da mandare. Però, quando giunse la terribile notizia del tragico terremoto calabro siculo (28.12.1908, 98.000 morti), Don Orione telegrafò subito a Mons. La Fontaine dicendo che accettava, purché la Colonia fosse aperta agli orfani del terremoto.
Il 6 gennaio 1909, era a Cassano Ionio. Il giorno 7, scrisse a don Sterpi: “Stabilita, ieri, apertura Colonia agricola con mgr. La Fontaine”. Poi il Santo proseguì per Reggio e Messina. Di lì prese a mandare bambini e ragazzi orfani a Cassano Ionio.
Telegrafò il 2.2.09: “Oggi apertasi Colonia; orfanelli 18” . Fu commosso dell’amicizia e generosità del Vescovo: “Mgr La Fontaine non solo diede Santuario e Casa, ma aperse il suo stesso palazzo vescovile. Vasti saloni furono tosto trasformati in dormitorio, e, sotto il baldacchino della sala del trono, ebbero il loro lettino due poveri orfanelli”.
Iniziò così quell’attività generosa per gli orfani. Furono aperti corsi di arti e mestieri; fu costituita la banda degli orfanelli; la gente circondava l’opera di tanta benevolenza. L’epopea dell’accoglienza degli orfani si rinnovò dopo il terremoto della Marsica (1915, 30.000 morti). A Cassano operarono confratelli illustri: Don Enrico Contardi, Don Giuseppe Curetti, Don Giovanbattista Alvigini, Don Battista Manca, Fra Gaetano Cremaschi, Padre Riccardo Gil. Don Orione e gli Orionini scrissero a Cassano Ionio una bella pagina di vita durata esattamente 20 anni: dal 1909 al 1929.
Per ricordare questo centenario, il vescovo attuale, Mons. Vincenzo Bertolone, ha voluto che una statua di Don Orione fosse collocata in onore proprio al santuario della Madonna della Catena. Si tratta di una copia ridotta, in bronzo, della statua posta nella Basilica di San Pietro in Roma.
Domenica 22 novembre, nel Santuario gremito di folla, il Vescovo, dopo la benedizione della statua, ha presieduto la Santa Messa. Aveva al suo lato il superiore generale, Don Flavio Peloso, che ha tenuto l’omelia ricordando Don Orione, gli orionini Don Bruno Fraulin, Don Pietro Lazzarin, Don Savino Lombardi, Don Franco Galizia e altri sacerdoti diocesani.
Cassano Ionio e il suo Santuario della Madonna della Catena, furono tanto cari a Don Orione il quale, proprio a qui, volle fare la sua professione perpetua: «Mi fermerò qui fino al 19 sera (marzo 1912) perché desidero, nella festa di San Giuseppe, fare, ai piedi della SS.ma Vergine della Catena, i santi voti perpetui della Congregazione sperando così che la Madonna Santissima e San Giuseppe, non guardando ai miei demeriti, mi vorranno incatenare il cuore per sempre al Signore e alla Santa Chiesa”.
Tra i protagonisti orionini di Cassano vi fu Padre Riccardo Gil, “u spagnuolo” , come ancora oggi è ricordato, “u santo” , che qui dedicò dieci anni della sua vita, prima di partire per la Spagna ove fu ucciso durante la persecuzione religiosa il 3 agosto 1936.
La gente di Cassano ancora oggi vibra al nome di Don Orione, ancora memore di nomi e vicende di quei tempi ormai lontani. Che risonanza lunga porta il passaggio dei santi e del bene fatto!
DFP