Lettera Circolare dopo il Capitolo Generale del 2010, riprendendo il discorso di Papa Benedetto XVI ai Capitolari.
IMPASTATI DI CARITÀ
PER FAR SPERIMENTARE L'AMORE PROVVIDENTE DI DIO
Roma, 2 ottobre 2010
Festa degli Angeli Custodi
Carissimi Confratelli
Deo gratias!
Abbiamo tra le mani il documento del 13° Capitolo Generale che ha avuto per tema “ Solo la carità salverà il mondo. Fonti, relazioni, ministeri, vocazioni e nuove frontiere della carità apostolica ”. Dopo il coinvolgimento della Congregazione nella fase preparatoria, la fase conclusiva si è tenuta ad Ariccia (Roma), dal 30 maggio al 23 giugno 2010.
Prendo dalle parole del discorso di Benedetto XVI al Centro Don Orione di Monte Mario – Roma il titolo di questa Circolare che presenta il documento del 13° Capitolo generale e il cammino del sessennio appena cominciato. Mi pare esprimano felicemente la dimensione mistica e apostolica della carità, che sola salverà il mondo, cui siamo chiamati.
“Solo la carità salverà il mondo”: dal tema al progetto
Il fuoco della carità di Dio che ha infiammato Don Orione è la nostra eredità più preziosa. “ Sia il nostro spirito uno spirito grande di umiltà, di fede, di carità: sia la nostra vita tutta intessuta di preghiera, di pietà operosa, di sacrificio per far del bene alle anime. Solo con la carità di Gesù Cristo si salverà il mondo! Dobbiamo riempire di carità i solchi che dividono gli uomini ripieni di odio e di egoismo. Regni tra voi, o cari miei figli, quella grande, soavissima e sovrumana carità che sempre ha fatto di voi tutti come un cuore e un'anima sola ” ( Lettere I, 282).
Con il 13° Capitolo generale, ci siamo proposti di aiutarci vicendevolmente a ravvivare in noi e in ogni nostra attività il fuoco e lo spirito orionino confrontandoci sul celebre motto del nostro Padre fondatore “ Solo la carità salverà il mondo” .
Abbiamo assunto la CARITÀ come fonte e dinamica di vitalità spirituale, comunitaria e apostolica. È “ la carità che sola vivifica, edifica e unifica in Gesù Cristo e nella Chiesa ” ( Scritti 59,215, 61,153). Dunque è sulla carità che si gioca la nostra santità e il nostro apostolato, la felicità personale e il futuro della Congregazione.
La revisione/progetto di vita del Capitolo ha considerato cinque nuclei tematici: 1) le fonti della carità , 2) le relazioni comunitarie , 3) i ministeri della carità , 4) la carità delle vocazioni , 5) le nuove frontiere della carità. Ciascun nucleo tematico è stato a sua volta suddiviso in 3 punti particolari per un totale di 15 temi.
La Congregazione si è confrontata su ognuno dei 15 temi con lo stile e il metodo del discernimento comunitario , individuando la chiamata di Dio , la situazione nostra , le linee di azione . Il documento che abbiamo ora tra le mani è il frutto maturato da tale riflessione.
Il 13° Capitolo Generale
L'assemblea finale del Capitolo Generale è iniziata il 30 maggio con un breve pellegrinaggio alle sorgenti del carisma, cioè ai luoghi del Fondatore e di alcuni Fondatori legati a Don Orione.
Pellegrini a Tortona, al santuario della Madonna della Guardia e presso il Corpo di San Luigi Orione, abbiamo condiviso fin dall'inizio il “ Solo la carità salverà il mondo” che indica l'esperienza carismatica delle origini e la testimonianza di tanti confratelli di ieri e di oggi.
Il giorno seguente, accompagnati idealmente da Don Orione, siamo andati a trovare Don Bosco, a Valdocco, riascoltando dalla voce del suo successore, il rettore maggiore Pascual Chavez Villanueva, lo slogan del Santo dei giovani: “ Da mihi animas; cetera tolle ”. [1]
Poco più in là, sempre a Valdocco, abbiamo bussato alla porta del Cottolengo e abbiamo visto stampato sui muri e sul viso delle persone il motto “ Caritas Christi urget nos” , [2] che tanti santi ha formato e tante miserie ha sollevato.
Sapendo che, sempre a Torino, Don Orione attinse fuoco anche dal beato Giuseppe Allamano, ci siamo recati alla casa madre dei Missionari della Consolata e ci siamo sentiti dire dall'attuale superiore generale, P. Aquiléo Fiorentini, che “ La carità è la sostanza della missione ”.
Questi luoghi, questi santi, queste congregazioni, hanno lasciato nei Capitolari un fervoroso clima spirituale che certo ha contribuito al buon lavoro del Capitolo. Con l' Instrumentum laboris sempre in mano, i Padri capitolari hanno trasformato le indicazioni venute dai Capitoli provinciali e dalle comunità in linee di azione e in decisioni .
Il tema “ Solo la carità salverà il mondo” ci ha animato ad essere “Don Orione oggi”, nel nostro mondo. Ci ha invitato ad essere entusiasti del suo progetto di santità, testimoni gioiosi e credibili dello spirito orionino, innamorati di Dio e dediti ai fratelli più bisognosi, convinti che “ La causa di Cristo e della Chiesa non si serve che con una grande carità di vita e di opere” ( Lettere I, 181) . Questa è la sorgente non solo del carisma orionino, ma della nostra vita consacrata e della missione.
Le parole di Benedetto XVI
A conclusione e benedizione del Capitolo, è giunto l'incontro con Benedetto XVI in visita al Centro Don Orione di Roma , il 24 giugno. Dopo avere parlato del significato storico e religioso della “Madonnina” di Monte Mario, il Papa ha dedicato metà del suo Discorso al “ Capitolo Generale appena concluso ”. [3] Dopo avere ricordato che “ Don Orione visse in modo lucido e appassionato il compito della Chiesa di vivere l'amore per far entrare nel mondo la luce di Dio (cfr. Deus Caritas est , n. 39 )…, convinto che la carità apre gli occhi alla fede e riscalda i cuori d'amore verso Dio ”, Benedetto XVI ha esortato “ continuate, cari Figli della Divina Provvidenza, su questa scia carismatica da lui iniziata ”.
Il Papa era informato dei temi del nostro Capitolo. Ci ha detto parole semplici e stupende che possiamo mettere come obiettivo del prossimo nostro sessennio: “ Le opere di carità, sia come atti personali e sia come servizi alle persone deboli offerti in grandi istituzioni, non possono mai ridursi a gesto filantropico, ma devono restare sempre tangibile espressione dell'amore provvidente di Dio. Per fare questo - ricorda don Orione - occorre essere ‘impastati della carità soavissima di Nostro Signore' ( Scritti 70, 231) mediante una vita spirituale autentica e santa ”.
Dal discernimento al documento
Il Capitolo ha elaborato il testo che costituirà il nostro vademecum spirituale e operativo durante il prossimo sessennio 2010-2016. Da una parte, sappiamo che è il frutto della nostra esperienza e condivisione nel decifrare ed interpretare i segni dei tempi. Dall'altra, il documento è una precisa espressione della volontà di Dio sul nostro prossimo cammino di religiosi.
Ciascuno dei 15 punti del tema generale “ Solo la carità salverà il mondo” è articolato in una sequenza inscindibile .
1. Cosa vuole Dio da noi . Con lo sguardo rivolto a Dio, alla Chiesa e a Don Orione, dopo l'opera di discernimento, è qui individuato che cosa Dio vuole da noi oggi.
2. La nostra situazione . Brevi accenni presentano la visione del contesto in cui viviamo, sia negli aspetti positivi che in quelli problematici, consapevoli che Dio ci parla attraverso la storia.
3. Cosa dobbiamo fare . Sono le disposizioni pratiche da attuare.
A. Le linee di azione indicano una prospettiva e un'azione da realizzare nel tempo e in vari modi per favorire il rinnovamento nella mentalità e nelle strutture. Le linee di azione sono in tutto 41, numerate progressivamente, e indicano le priorità che la Congregazione intende affrontare nei vari ambiti della sua vita.
B. Le decisioni sono collegate con le linee di azione e chiedono azioni puntuali e precise nel tempo e nei modi. Sono 35, numerate progressivamente. Esse riguardano soggetti diversi (ogni religioso, la comunità, la provincia, il governo generale) e contesti diversi (formazione, missione, apostolato, amministrazione, ecc.).
Il documento è articolato, ma in realtà può essere riassunto in cinque grandi linee di crescita, ognuna delle quali presuppone e rinforza le altre:
1) assicurare l'accesso alle fonti della carità cui attingere vitalmente ,
2) realizzare meglio le relazioni comunitarie che alimentano e sostengono la carità ,
3) vivere le attività apostoliche come ministeri della carità nel contesto attuale ,
4) esprimere la fecondità della carità delle vocazioni ,
5) spingerci nelle nuove frontiere della carità oggi.
Nella parte finale del documento sono raccolte le altre decisioni riguardanti temi di particolare interesse . Solo qualcuna è collegabile al tema centrale del sessennio, mentre le altre riguardano il governo, l'amministrazione e la revisione in qualche punto di Costituzioni e Norme.
La pubblicazione del Documento del 13° Capitolo Generale rende ufficiali gli orientamenti decisi in Capitolo e segna il punto di partenza del sessennio 2010-2016.
Dal documento al cammino
Non tutti devono fare tutto, ma ai vari soggetti (singoli religiosi, [4] comunità, [5] provincia, [6] governo generale, [7] segretariati, ecc.) è richiesto un apporto specifico. Ognuno è chiamato a fare la propria parte, perché solo con il contributo di tutti, le linee di azione e le decisioni potranno essere concretizzate nel loro insieme.
Anche il ruolo del nuovo Consiglio generale, eletto durante il Capitolo, va visto nella prospettiva di animazione e di guida del cammino comune. [8]
Avanti, dunque, in cammino!
Invito alla fiducia nell'attuazione delle disposizioni del Capitolo, perché tutto fa pensare che esse siano concrete (vengono dal discernimento di vita fatto nelle comunità, non sono pensate a tavolino), necessarie (tali sono state indicate da molti confratelli e comunità), fattibili (su questo ha vegliato e vagliato il Capitolo generale).
Il documento del Capitolo generale 13° che abbiamo tra le mani è strumento di rinnovamento e di fedeltà a Don Orione e, attraverso di lui, a Dio, alla Chiesa e ai poveri cui siamo destinati.
Nel guardare avanti ci sono di incoraggiamento i nostri santi di famiglia e tutti i confratelli, suore e laici che con la loro fedeltà alla vocazione hanno testimoniato la bellezza del nostro progetto di vita, la fecondità dello spirito orionino e la forza spirituale del “ Solo la carità salverà il mondo” . Siamo in un cammino buono e santo.
Anche alcuni prossimi importanti anniversari ci aiuteranno a fare memoria e a rinnovare la nostra storia carismatica. Ne ricordo alcuni principali e comuni: il centenario della partenza dei primi missionari per il Brasile, nel 2013; [9] il 50° della morte di Frate Ave Maria , nel 2014; [10] il 75° anniversario della morte – dies natalis di Don Orione , nel 2015; [11] il centenario della Fondazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità, sempre nel 2015. [12] Saranno occasioni per “ravvivare il dono che è in noi” (cfr 2Tm 1,6) e per vivere la nostra vocazione con passione e capacità profetica.
Abbiamo davanti a noi un tempo favorevole per avanzare sui passi di Don Orione , con lui e come lui appassionati di Dio, della Chiesa e dei poveri. Non perdiamo tempo, non distraiamoci, stiamo attenti e obbedienti alla Volontà di Dio per essere “ sicuri di battere le vie della Divina Provvidenza ”, fiduciosi nell'aiuto materno di Maria, nostra Madre e celeste Fondatrice.
Coinvolti tutti, da figli
Il cammino promosso dal Capitolo Generale viene dal contributo di tutti ed è per tutti. Tutti coinvolti, quanto più possibile.
Come abbiamo dedicato attenzione nello studio e nella preparazione del Capitolo Generale, così, e ancor di più, ci è chiesto ora un impegno da figli nell'attuazione di quanto il Capitolo ci ha consegnato con autorità.
Anche nell'attuazione del Capitolo dovremo continuare a praticare il metodo del discernimento comunitario che già ha guidato la sua preparazione.
La realizzazione delle decisioni del capitolo, per essere efficace , dovrà essere organica e continuata durante tutto il sessennio. Lo faremo seguendo la dinamica di cammino indicata dalle nostre Costituzioni e consolidata dalla tradizione di Congregazione.
Come governo generale già abbiamo abbozzato la programmazione per il sessennio , prevedendo un'azione complessiva e diversificata, distribuita nel calendario del sessennio. Ci saranno degli incontri con i consigli provinciali per assumere il programma del Capitolo e, in base ad esso, orientare il governo della provincia.
Le assemblee provinciali di programmazione hanno il compito di interpretare e programmare nella realtà di ciascuna nazione quanto deciso dal Capitolo Generale 13º.
Poi, nel 2013, ci saranno le assemblee provinciali e generale di verifica per fare bilancio e rilancio del cammino del sessennio.
Durante il sessennio, le riunioni annuali dei direttori riprenderanno le decisioni del Capitolo, riflettendo e attuando quanto si riferisce alle comunità ed opere.
Così pure la visita canonica provinciale e generale , saranno momenti forti per assumere la visione e promuovere le linee di cambio richieste dal Capitolo.
L' azione dei segretariati avrà per scopo di animare e realizzare le indicazioni del Capitolo riferite al proprio settore. I convegni internazionali segneranno le tappe del cammino comune di Congregazione.
Certamente i quaderni annuali di formazione permanente si concentreranno sugli orientamenti del Capitolo.
Oltre a queste principali dinamiche di Congregazione, ci sono tante altre risorse e iniziative da valorizzare per sostenere il cammino di rinnovamento: penso ad esempio agli esercizi spirituali , alle lettere circolari mie e dei provinciali, ai temi di formazione dei laici , alle feste di famiglia , e molto altro.
Ave Maria e avanti!
Come ultima parola, vi lascio l'accorata esortazione di Don Orione ai suoi Confratelli, nell'agosto del 1934, poco prima di partire per l'America Latina: " I fondatori siete voi, io non sono che un fratello maggiore chiamato per primo per divina misericordia in ordine di tempo, ma che fate andare avanti le case siete voi, che date il volto della Congregazione siete voi. O rinnovarci o morire! ”.
È proprio così. È una grande responsabilità.
Don Orione continua ad essere il nostro “ fratello maggiore ”, partecipe e attivo dal Cielo. Però noi dobbiamo fare la nostra parte.
Ave Maria e avanti!
NOTIZIE DI FAMIGLIA
Questa lettera, carissimi Confratelli, è dedicata in gran parte alla presentazione del documento del 13° Capitolo Generale, perché è l'evento principale che ha occupato gran parte del mese di giugno. Vorrei richiamare ora l'attenzione su alcuni altri fatti che hanno segnato l'inizio di questo sessennio 2010-2016.
La Provvidenza e la benevolenza del Santo Padre hanno voluto che la conclusione del Capitolo venisse a coincidere con la visita di Benedetto XVI al Centro Don Orione di Roma - Monte Mario. È venuto a benedire la statua della Madonnina ricollocata al suo posto originario dopo che è stata abbattuta alcuni mesi fa da un violento temporale .
“Come non rinnovare anche oggi con voi quel gesto di devozione a Maria Salus populi Romani benedicendo questa bella statua?”, ha detto il Papa ricordando il voto alla Madonna espresso, su iniziativa degli Orionini, con la firma di un 1.100.000 cittadini romani che temevano per le sorti della città i bombardamenti nel quartiere San Lorenzo nel 1944.
La visita è si è trasformata in una eccezionale festa del Papa, con lui presente tra una folla di popolo romano e di orionini in festa. La soddisfazione di rivedere la grande statua di 9 metri della Madonnina al suo posto, luminosa, dorata e benedicente, è stata grande per il nostro ambiente orionino e per tutta la città di Roma. Benedetto XVI ha lasciato un bel messaggio alla Famiglia orionina sulla devozione mariana e sul tema del Capitolo appena concluso.
Dalla Segreteria di Stato sono poi giunte alcune lettere di ringraziamento. Una era destinata ai ragazzi della parrocchia: "il Papa, che ha molto gradito il filiale gesto, vi ringrazia e auspica di crescere gioiosi e sereni, imparando a conoscere sempre di più Gesù".
“Suor Plautilla è Venerabile” : questa bella notizia l'ho ricevuta in terra d'Africa dal cellulare di Don Giuseppe Vallauri . Il 1° luglio, l a Congregazione per le Cause dei Santi ha promulgato il decreto che riconosce le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Plautilla (al secolo Lucia Cavallo), una Piccola Suora Missionaria della Carità, nata a Roata Chiusani il 18 novembre 1913 e morta a Genova il 5 ottobre 1947.
Nell'esprimere comunione e soddisfazione a Suor Maria Irene Bizzotto, superiora generale, e a tutte le Piccole Suore Missionarie della Carità, il primo commento è stato: “ Evviva! Dio esalta gli umili. È un messaggio per tutti noi ”.
E' una grande gioia per tutta la nostra Famiglia Orionina che vede riconosciuto dalla suprema Autorità della Chiesa un altro frutto eminente della scuola di santità aperta dal nostro fondatore San Luigi Orione a Tortona e nel mondo. Ora, dopo essere stata dichiarata “venerabile”, serve solo più il riconoscimento di un miracolo attribuibile all'intercessione di Suor Maria Plautilla per essere proclamata beata. Resta dunque da pregare, invocando l'aiuto di questa suora semplice semplice, arrivata così in “alto” facendo con straordinaria carità le cose ordinarie di ogni giorno.
Ho avuto la gioia di poter partecipare, a Grand-Bassam (Costa d'Avorio), il 4 luglio 2010, alla consacrazione del nuovo vescovo orionino, Mons. Raymond Ahoua . È il primo frutto della nostra missione africana. La celebrazione ha visto la partecipazione di una immensa assemblea di oltre 10.000 persone, con 300 sacerdoti e 25 vescovi e il cardinale Agré. La cerimonia è durata 5 ore, molto partecipata, devota e vibrante. Per la terza volta in tre anni, ho consegnato l'anello di San Pio X a un nuovo Vescovo orionino durante la sua consacrazione.
Raymond, è un figlio di Famiglia, cresciutoci in casa, nella parrocchia di Bonoua, nel noviziato di Velletri e poi a Tortona dove l'ebbi allievo, e poi ancora ad Anyama, Bonoua e Nairobi. Verrebbe da dire, come già per la venerabile Suor Maria Plautilla, "una suora come altre", che anche Raymond, ora scelto come Vescovo e posto sul candelabro per la sua gente, è un religioso “come tanti altri”. Se dalle nostre fila sono venuti una “venerabile” e un “vescovo” significa che la scuola è buona, siamo in un cammino santo : Ave Maria e avanti!
In terra d'Africa, dopo l'ordinazione di Mons. Raymond, abbiamo avuto 3 ordinazioni sacerdotali, 3 professioni perpetue, 12 prime professioni e 14 ingressi in noviziato.
La festa della Madonna della Guardia del 29 agosto è sempre carica di significati e di stimoli spirituali. È stata preparata con la novena predicata da Mons. Vincenzo Bertolone, vescovo di Cassano Ionio. " La vita senza preghiera è come una lettera senza indirizzo ": con questa ed altre espressioni il Vescovo ha incoraggiato ad approfondire la propria fede e la devozione mariana. L'Eucaristia principale della giornata è stata presieduta dal card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli.
Anche quest'anno ho avuto l'intima gioia di presiedere la S. Messa dei Giubilandi, di quei religiosi e le religiose della Famiglia orionina, provenienti da tutto il mondo, che celebrano quest'anno i propri giubilei di vita religiosa e sacerdotale.
Subito dopo la Festa della Guardia, c'è stata la riunione prolungata del nuovo Consiglio generale , di ben otto giorni, dal 30 agosto al 7 settembre. E' stato un prezioso tempo di vita comune e di conoscenza reciproca, dato che er a la prima volta che stavamo insieme un po' con calma. Ci siamo dedicati a curare il testo e la pubblicazione del documento del 13° Capitolo Generale e a trasformare le decisioni e linee di azione ivi contenute in programma di animazione e di governo.
Il 5 settembre, abbiamo avuto modo di essere presenti alla celebrazione per i 70 anni del seminario di Buccinigo d'Erba (Como). Quanti buoni religiosi e sacerdoti sono usciti da quella casa e si sono sparsi per il mondo in Italia, ma molti in missione. Assieme al ringraziamento, il pensiero è andato alle vocazioni e ai giovani in cammino di formazione oggi. A loro tutti voglio ripetere quanto Don Carlo Sterpi , il 27 agosto 1940, in occasione della inaugurazione disse ai seminaristi di Buccinigo di allora: “ Ormai Don Orione è andato in Paradiso e presto ci voglio andare anch'io, ma prima di andarmene voglio vedere tanti chierici, ma chierici di quelli col cerchietto ”. Che bello! Chierici con il cerchietto, con l'aureola. A dire il vero, qualche cerchietto luminoso l'ho visto tra i chierici incontrati in Costa d'Avorio e quelli riuniti in esercizi spirituali a Velletri.
Mi pare doveroso segnalare all'attenzione di tutti un nuovo documento della Santa Sede: Normae de gravioribus delictis , pubblicato il 15 luglio scorso. Esso aggiorna e completa le norme già contenute nella Lettera Apostolica « Sacramentorum sanctitatis tutela » e nelle Normae de gravioribus delictis della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2001.
Papa Benedetto XVI, ben oltre il testo di questo documento giuridico, continua con serietà e concretezza a promuovere la santità della Chiesa e a difenderne la purezza di fede di fronte a “delitti” ( ''delicta graviora ”) dottrinali e morali che possono offenderla. Tra questi ci sono i fatti delittuosi riguardanti i minori, ma anche comportamenti e mentalità, diffuse anche all'interno della Chiesa e tra il clero, cui il Papa chiede di reagire senza esitazioni.
Di questo tema si stanno facendo caricature con opposti scopi e sentimenti. Dobbiamo ricercare equilibrio, cioè verità. Tutti sappiamo quando una espressione di affettuosità, e non solo con minori, è indiscreta o sconveniente o anche, Dio non voglia, peccaminosa e delittuosa. Non occorrono tante discussioni e teorie per riconoscere quando una amicizia è “particolare”, come si diceva una volta, cioè frutto di immaturità e non di amore oblativo, di ricerca di sé e non di caritas sacerdotale.
La nostra speciale fedeltà al Papa , di cui facciamo voto, si manifesta non solo nell'accogliere quanto il documento dice, ma soprattutto nel condividere il suo scopo: promuovere la santità delle persone consacrate affinché anche la loro dignità personale renda più trasparente e luminoso la testimonianza di Cristo e della Chiesa.
Guardando avanti
Come ho detto sopra, nel Consiglio abbiamo già abbozzato un programma generale e fissato qualche data di Calendario. In questo primo anno, abbiamo l'obiettivo di incontrare le Province in qualche momento di raduno collettivo, incontri di Consiglio provinciali, di Direttori, di Assemblea di programmazione. I Consiglieri stanno prendendo contatti per entrare nel ritmo delle varie riunioni dei Segretariati provinciali e interprovinciali. In questi primi mesi, abbiamo in programma di presentarci come Consiglio nelle varie Province: il 14-15 abbiamo incontrato i direttori delle Province italiane, il 19-21 ottobre incontreremo quelli di Polonia, a gennaio in Spagna, a febbraio in Africa, a marzo saremo tutti in America Latina.
Il 4-6 dicembre avremo l'incontro dei Consiglio generali, il nostro, quello delle Piccole Suore Missionarie della Carità, che nel maggio prossimo avranno il Capitolo generale, e i responsabili dell'ISO e del MLO.
In ogni Provincia, c'è da organizzare bene la Assemblea di programmazione.
Mentre sto scrivendo, mi giunge la notizia che i nostri Servi di Dio, Padre Ricardo Gil Barcelón e il Postulante Antonio Arrué Peiró , hanno passato l'esame della Commissione Teologica “super martyrio”, per cui nel prossimi mesi è prevedibile la conclusione dell'iter verso la loro beatificazione. La notizia è già bella in sé, ma potremo divulgarla pubblicamente solo alla completa conclusione dell'iter. Quello che già possiamo fare è diffondere maggiormente la conoscenza di questi due Servi di Dio. Ringraziamo il Signore. Qualche nostro Confratello ogni tanto viene scelto e messo in rilievo sul candelabro, ma tutta la Famiglia è solidale nell'impegno di santità.
Ed ora, come al solito, termino raccomandandovi di pregare per quelli che durante e da giugno a questa parte sono morti e ci precedono nel porto felice della casa del Padre.
Sono i Confratelli Don Alfredo Enrico Riva e Don Pasquale Ruggeri. Le Piccole Suore Missionarie della Carità : Sr. Maria Eliane, Sr. Maria Assunta, Sr. Maria Priscilla Di Berardo, Sr. Maria Pudenziana e Sr. Maria Cleta. Il papà di Don Aurelio Fusi, di Don Dorian Mjeshstri, di P. Baldomero Román Britez e di Pe. Evaldo Pacheco Nuñes. La mamma di Don Lorenzo Benzi, del Ch. Edvaldo Antunes, di P. Paul Mboche Mwangi, di Mons. Enemésio Angelo Lazzaris e di Fra Evaristo Rolón Portillo. Il fratello di Don Mario Finati, di Don Pietro Ferrini, di Don Ezio Sonni, di Don Raffaele Lion (premorto), di Don Giovanni e Don Marco Grossholz e quello di Don Wincenty Goralczyk. La sorella di Don Angelo Pellizzari.
Uniamo nel ricordo e nelle preghiere anche i tanti Amici, Benefattori e laici che nell'umiltà e nella discrezione hanno collaborato concretamente a tenere su le tende della Piccola Opera della Divina Provvidenza nelle varie parti del mondo, partecipi del bene da esse diffuso.
In Capitolo, si è parlato con più attenzione, dedicando anche qualche decisione, dei nostri confratelli anziani e malati. Grande è il loro contributo dato negli anni di attività; prezioso è quello che possono continuare a dare ancora; doveroso è quello che i Confratelli più in salute possono dare loro oggi per aiutarli nella fragilità. Il Signore li conforti e tenga in loro viva la speranza e la serenità anche nei fastidi e nelle sofferenze.
Quando devo fare qualcosa “nel nome di Don Orione”, sempre mi vedo davanti quel suo volto e sorriso e cerco di farlo mio e chiedo che giunga a quanti lo seguono. Avanti cari Confratelli, siamo sul buon cammino, diffondiamo carità e il buon profumo di Cristo sui nostri passi. Vi ricordo tutti in Domino.
Don Flavio Peloso, FDP
(Superiore generale)
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[1] La frase è di S. Francesco di Sales. Don Bosco la teneva scritta su un cartello nella sua camera. La vide Domenico Savio “e D. Bosco desiderava che ne capisse il significato. Perciò invitollo, anzi l'aiutò a tradurla e cavar questo senso: O Signore, datemi anime, e prendetevi tutte le altre cose. Savio pensò un momento e poi soggiunse: Ho capito; qui non avvi negozio di danaro, ma negozio di anime, ho capito; spero che l'anima mia farà anche parte di questo commercio” (MB V 126). In inglese lo troviamo tradotto con “ Give me souls, take away all else”. Don Orione cita abbastanza spesso il motto di San Francesco di Sales e di Don Bosco; di fatto poi lo trasformò nel famoso “ Anime, anime! ”.
[2] Il motto paolino ( 2 Cor 5, 14) era da Don Orione molto citato in latino e tradotto con varie sfumature. È classica quella da lui usata nell'Inno alla carità: “ L'amore di Cristo e dei fratelli ci anima, ci spinge e ci incalza ” ( Lettere II, 328). Usa anche altre parole per esprimere l'esperienza dell' urget interiore: “ ci urge”, “ci trasporta”, ci stringe”, “ci preme”, “ci fa volare al soccorso ”. Da notare che spesso egli qualifica la “ carità ” come “ la carità di Cristo ”, “ la carità di Dio ”, “ la carità, l'amore cioè di Dio e del prossimo ”.
[3] Si veda il discorso completo di Benedetto XVI. Il 24 giugno 2010, il Papa è venuto al Centro Don Orione di Monte Mario, per la benedizione della statua di Maria “ salus populi romani ”, alta 9 metri, ricollocata dopo la rovinosa caduta del 12 ottobre 2009. La Madonnina è uno dei simboli della fede e della storia recente di Roma. Essendo il Capitolo generale terminato il giorno precedente, i Padri capitolari erano tutti presenti e ad essi il Papa ha rivolto speciali parole.
[4] Riguardano ogni Religioso le Linee di azione 1 , 2, 4, 7, 18, 20, 28, 29, 30, 37, 41 e le Decisioni : 1, 17, 23.
[5] Riguardano i superiori e Comunità locali le Linee di azione 3, 5, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 19, 21, 23, 24, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 35, 39, 40 e le Decisioni : 2, 5, 7, 9, 12, 14, 16, 17, 24, 27, 28, 31, 32, 33, 34, 35.
[6] Riguardano il superiore, il consiglio e i segretariati della Provincia le Linee di azione 6, 8, 9, 11, 13, 14, 16, 19, 20, 21, 22, 23, 26, 30, 32, 33, 34, 35, 36, 38 e le Decisioni : 3, 6, 8, 10, 11, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 25, 26, 28, 29, 30, 35.
[7] Il ruolo di animazione del Superiore e Consiglio generale deve avere presenti tutte le disposizioni del Capitolo, ma competono direttamente le Linee di azione : 16, 25, 33, le Decisioni 4, 21, 30 e quasi tutte le Altre decisioni .
[8] Si veda la lettera del 26 giugno 2010 con gli incarichi di ciascun Consigliere.
[9] I primi tre missionari partirono da Genova il 17 dicembre 1913; il 29 dicembre arrivarono al porto di Santos e raggiunsero la destinazione, Mar de Espanha, il 2 gennaio 1914.
[10] Il Venerabile Frate Ave Maria morì il 21 gennaio 1964.
[11] Sarà data particolare rilevanza a questo evento che la Chiesa chiama “dies natalis”: 12 marzo 1940, ore 22.45: “ Gesù, Gesù, Gesù… vado ”.
[12] La data di fondazione è il 29 giugno, legata alla apertura della prima casa ad Ameno (Novara).