Ven. Frate Ave Maria: Sia benedetta la croce della povertà! Quando venni al mondo l'avevo già sopra le mie piccole e deboli spalle: il mondo, perverso maestro, poi mi insegnò ad odiarla e avrei commessa ogni frode pur di sfuggirla, ma Gesù benedetto me la tenne addosso e accanto ad essa, ben presto, aggiunse la sofferenza, la cecità, l'umiliazione. Gesù mi costrinse a disperare nelle gioie promesse dal mondo e mi offerse come unica tavola di salvezza la speranza nelle sue promesse, facendo per amor suo ciò che altrimenti avrei dovuto fare per forza e nella più vera disperazione. Oh, quanto fu buono Gesù con me, quanto fu buono! Gesù sì dimostrò allora senza misericordia per affogarmi al presente nell'oceano infinito di sua squisita clemenza!
Buona notte
In Evidenza
1931: Muore a Seregno Don Ignazio Terzi, quarto successore di Don Orione. Fu superiore generale dal 1975 al 1987. 1931 : Inaugurazione dell’eremo di Monte Soratte, presso Sant’Oreste (Viterbo) con annesso Santuario di «Santa Maria delle Grazie».
MISERICORDIA ESAGERATA?
Premesso che la misericordia non è mai contro la giustizia, ma oltre la giustizia, va detto che essa è essenzialmente un fatto morale che, però, ha notevoli conseguenze positive anche per promuovere la giustizia, a volte umanamente inceppata e incapace di novità.
Non temiamo mai di essere esagerati nella misericordia.
Esagerato è stato Dio, innanzitutto, che ha mandato il proprio Figlio che assunse i nostri peccati per rimettere i nostri peccati. Esagerato è stato San Paolo nel dire “Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli”.
Il santo Curato d’Ars diceva “vorrei mettermi con un confessionale alle porte dell’inferno e sono sicuro che presto resterebbe vuoto, perché tutti, sapendo di questa possibilità, verrebbero ad attingere alla misericordia di Dio”.
Don Orione, poi, voleva mettersi non solo “alle porte” ma “sulla bocca” dell’inferno: “Ponimi, o Signore, sulla bocca dell’inferno perché io, per la misericordia tua, la chiuda. Che il mio segreto martirio per la salvezza delle anime, di tutte le anime, sia il mio paradiso”. E raccomandava di “Abbracciare tutti, abbracciare sempre. Abbracciare tutti, eccetto il diavolo e, se si potesse, anche quello. Abbracciare tutti eccetto l’errore manifesto; gli erranti non solo accoglierli, ma correrci dietro”.
Dunque, misericordiosi come è misericordioso il Padre nostro, “misericordes sicut Pater”. Incamminiamoci sicuri su questa via che ci rende figli di Dio.