Lettera Circolare del 27 decembre 2010.
IL SIGNORE SA CHE CI SIAMO”
27 dicembre 2010
San Giovanni evangelista
Carissimi Confratelli,
Scrivo questa lettera circolare nel clima natalizio e nella meditazione dello scorrere del tempo all'inizio d'un nuovo anno.
“Parvulus natus est nobis filius datus est nobis! Un bambino è nato per noi, un figlio ci è stato dato!” (Is 9,5). Si è manifestata la grazia di Dio, fonte di salvezza per tutti gli uomini, che ci istruisce perché viviamo accogliendo la beata Speranza e la manifestazione del grande Dio e salvatore nostro, Gesù Cristo (cf Tito 2, 11-13).
Il Signore sa che ci siamo
Celebrare il Natale significa festeggiare il fatto che Dio ha mantenuto la sua promessa. Abbiamo a che fare con un Dio fedele, un Dio che mantiene le sue promesse. D'altra parte, l'amore vero non è forse una questione di promesse e di fedeltà?
Era mattino, di buon'ora. Un anziano signore era in attesa davanti all'ambulatorio medico. Guardava il suo orologio a intervalli sempre più brevi. Finalmente giunse il suo turno.
Il medico era anche un amico. Lo accolse con gentilezza e prese ad occuparsi di lui con calma. Prima qualche parola di cordialità, poi sul lettino per misurare pressione, auscultare cuore e polmoni.
Vedendolo però piuttosto impaziente e con gli occhi che correvano furtivamente all'orologio, gli chiese se per caso avesse un altro appuntamento. L'anziano signore rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
- “Ma ha l'Alzheimer”, cercò di relativizzare il medico.
- “Sì, è vero, ma da 5 anni vado a fare colazione con lei alle 9 esatte”.
- “E va, ancora, ogni mattina, anche se, sua moglie, non sa chi é lei?”, disse il medico scandendo le parole per la sorpresa.
- ''Lei non sa chi sono io, ma io so molto bene chi é lei”, concluse l'uomo abbozzando un sorriso buono. E uscì con passo deciso.
Ho ascoltato questa storia qualche tempo fa. Mi ritorna in mente in molte occasioni concrete della vita quotidiana mia e della Famiglia Orionina.
Penso ai tanti genitori fedeli alla propria vocazione, anche quando il gusto proprio o la gratitudine altrui non insaporiscono le piccole e umili incombenze.
Ricordo i cristiani di Buritís, nell'Amazzonia brasiliana, e quelli incontrati in diverse parti del mondo, coerenti con la propria fede a costo di sacrificio e pagandone il prezzo quotidiano.
Mi scorrono davanti volti, scene e riti quotidiani di confratelli e suore che donano la vita nella preghiera e nella missione, ogni giorno, senza «suonare la tromba davanti a sé».
Ora, a Natale, questa storia mi fa pensare a “ Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille generazioni ” (Dt 7,9). Noi non sapevamo più chi era Lui – il peccato slega le relazioni peggio dell'Alzheimer -, ma Dio continuava a sapere molto bene chi siamo noi “ e venne ad abitare in mezzo a noi ” (Gv 1,14). Per questo, anche ora, nel migrare dei nostri giorni, nelle vicende liete e tristi, con Don Orione e con Renzo dei “Promessi sposi” possiamo affermare: “ Egli sa che ci siamo. Benedetto il Signore!” .
Auguri e fiducia nella Divina Provvidenza, cari fratelli e sorelle che avete consacrato la vita per farvi strumenti dell'amore provvidente di Dio; “ manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso ” (Eb 10,23) .
Anche voi, carissimi bambini, giovani, anziani, malati e quanti siete nel calore delle tende della Divina Provvidenza, dite con fiducia “ il Signore sa che ci siamo”, “la sua fedeltà sarà scudo e corazza” (Sal 91,5) in ogni giorno del 2011.
Buon Natale, carissimi amici, benefattori e collaboratori, “ non sono finite le misericordie del Signore, non è esaurita la sua compassione; esse sono rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà ”. (Lam 3,22-23)”.
A tutti, nel nome di Don Orione, Buon Natale e felice Anno nuovo 2011!
PER IL TE DEUM DI FINE ANNO
Ricordo la suggestiva celebrazione del Te Deum di fine d'anno, quando ero chierichetto nella mia parrocchia. In quell'ultima celebrazione dell'anno, la chiesa era insolitamente piena, soprattutto di uomini. Il parroco, al posto dell'omelia, faceva il resoconto della vita della parrocchia nell'anno che si concludeva: nati, battezzati, morti, sposati, avvenimenti, progetti, problemi, bilancio economico. Il tutto veniva snocciolato quasi come le strofe di un lungo salmo che finiva nel ringraziamento al Signore, nel Te Deum.
Vorrei anch'io dare a questa lettera il valore di un Te Deum di fine d'anno facendo memoria di persone, eventi e progetti con lo scopo di mettere tutto e tutti davanti al Signore e chiedere la sua benedizione e la sua misericordia.
Figli della Divina Provvidenza e fratelli nostri
Al primo posto nel ricordo dell'anno trascorso, voglio anche solo i nuovi figli, i Figli della Divina Provvidenza che sono venuti ad arricchire la nostra famiglia religiosa.
Sono 31 i giovani, di varie parti del mondo, che con la prima professione sono diventati Figli della Divina Provvidenza. Si tratta di: Rodriguez Eliecer , Arinim Vincent De Paul, Kpongbe Pierre, Abdou Emmanuel, Koumantiga Donatien, Kambire‘ Arnaud, Kouadio Marius, Sawadogo Alain, Tapsoba Polycarpe, Nana Guy Roland, Simfeya Wilfred, Hogra Emmanuel, Chinnabathi-Ni Sagar , Dhas Andrews, Madhanu Joseph, Razafimbazaha Nicolas, Pal Eduard, Lacatus Francisc, Da Costa Cássio, Rocha Benedito, Rodrigues Edivaldo, Antunes Edvaldo, Da Silva Givanildo, Gil Josimar, Diogo De Souza, Celso, Alves Ramos, Francisco Das Chagas, Mosak Piotr, Pawlowski Michal, Martins Gomes Wellington, Pereira Da Silva Aparecido, Da Silva Juan Custódio.
Il manipolo di coloro che hanno fatto la professione perpetua (14) è più ridotto e ancor più prezioso: Kini Alain, Vondoame Isaac , Vieira Hyacinthe, Somé Firmin, Hien Barthélemy, Maguad Richard, Randrianarimanana Thomas , Marius Beresoaie, Cerasa Fabio, Butnaru Iulian, Blazhyyevskyy Yuriy, Targosz Andrzej, Calais Márcio, Dos Reis Amorim Alex (Frei Cruz)
Sono stati ordinati sacerdoti 13 orionini: Muñoz Claudio, Tano André Fidèle Abel, Monsso Kouassi Pascal, Dabire‘ Constant, Maguad Richard, Mwangi Mboche Paul, Al-Jameel Hani, Rivosoa Marcello David, Rosa Zenildo, De Oliveira Da Silva Edson, Da Silva Geraldo Gonçalo, Zelichowski Pawel, Lopes Vieira Márcio.
Ringraziamo il Signore anche per il nuovo Vescovo , Mons. Raymond Ahoua, che il Santo Padre ha voluto scegliere tra le file della nostra Famiglia in Costa d'Avorio. Si unisce agli altri 6 Vescovi orionini , tre residenziali – Mons. Adolfo Uriona (Añatuya), Mons. Enemesio Lazzaris (Balsas) e Mons. Giovanni D'Ercole (L'Aquila) – e tre emeriti, Mons. Andrea Gemma, Mons. Aloisio Hilario de Pinho e Mons. Miguel Mykycej.
Durante l'anno siamo soliti ricordare quanti festeggiano gli anniversari della professione religiosa e dell'ordinazione sacerdotale . [1]
Guardo sempre con particolare venerazione e affetto ai nostri confratelli più anziani. La loro lunga fedeltà è la migliore apologia della nostra vocazione religiosa e orionina. Segnalo idealmente l'elenco dei 33 confratelli più anziani, ma tutti siano oggetto di particolare riconoscenza, aiuto e preghiera.
Cavarretta Ignazio 28/08/1912, Dalla Mora Giovanni 16/08/1913, Alice Andrea 21/11/1913, Stefani Pietro 07/04/1914, Perlo Clemente 29/08/1914, Crescenzi Rocco 06/01/1916, Morini Domenico 16/12/1916, Bressan Gino Enrico 21/02/1917, Donzelli Pietro 15/03/1917, Marangon Antonio 17/09/1917, Sergenti Mario 23/04/1918, Lanza Antonio 12/11/1918, Bresciani Vittorio 05/04/1919, Corazza Remigio 05/10/1919, Barsanti Ismaele 20/10/1919, Invernizzi Pedro 28/06/1920, Repiccioli Domenico 16/10/1920, Piccinini Rodolfo 18/11/1920, Bussolini Paolo 22/11/1920, Polidori Nello 02/03/1921, Del Fabbro G.Battista 5/10/1921, Tirello Giuseppe 23/10/1921, Agostini Fioravante 31/10/1921, Brunetta Enrico Luigi 05/11/1921, Barbiero Valentino 14/02/1922, Lazzarin Pietro 30/08/1922, Pizzi Francesco 14/09/1922, Baldussi José Oscar 21/01/1923, Viti Aldo 17/04/1923, Massi Giulio 03/05/1923, Bolletta Emilio 11/05/1923, Sanguin Domenico 18/05/1923, Burzoni Luigi Nereo 20/06/1923.
Anche nel 2010, molti Confratelli hanno concluso la vita terrena e sono giunti al premio che Dio giusto giudice ha riservato loro (cf 2 Tim 4,7-8).
In quest'anno sono morti: Sac. Alberto Pose Lavandeira, Sac. Mieczysław Janczak, Sac. Elio Bernazzani, Sac. Bruno Sanguin, Sac. Giuseppe Velo, Sac. Mario Salgaro, Sac. Luis Di Iorio, Sac. John Kilmartin , Fr. Secondo Sarti , Sac. Giovanni Ghezzi, Sac. Alfredo Riva, Sac. Pasquale Ruggeri, Sac. Rolando Galli, Sac. Amedeo Mangino, Sac. Luigi Caione, Sac. Giancarlo Gramolazzi, Sac. Silvio Omenetto.
Tra le Piccole Suore Missionarie della Carità : Suor M. Gina, Suor M. Epifania, Suor M. Krystyna, Suor M. Benigna, Suor M. Karolina, Suor M . Gilberta, Suor M . Hortencia, Suor M . Fiorentina, Suor M. Gabriela, Suor M . Brygida , Suor M . Wincenta, Suor M . Eliane, Suor M . Assunta, Suor M . Priscilla, Suor M . Pudenziana, Suor M . Cleta, Suor M . Viktoria , Suor M . Lucrezia, Suor M. Anacleta.
Membri dell'Istituto Secolare Orionino : Irma Lucia Sanchez, Graciela Burgueño, Celina Delia Nieto, Elena Puddu.
Non posso non ricordare anche i confratelli che hanno lasciato la Congregazione. In molti casi erano giovani in formazione, di voti temporanei, per motivazioni di discernimento, di formazione o di perseveranza personale.
C'è anche un discreto numero di confratelli che hanno lasciato dopo la professione perpetua e hanno abbandonato anche il ministero sacerdotale. È sempre una pena e un mistero la defezione alla vocazione consacrata al Signore. Questo anno, si sono separati anche giuridicamente dalla congregazione 9 Confratelli, ma ci sono anche altri, già separati, che attendono il rescritto della Santa Sede. Pur essendo essi presenti nel mio cuore, nella mia sofferenza e nella preghiera, preferisco non farne l'elenco, ma affidare il loro nome e la loro vita al Signore che tutto vede e provvede. Ringraziamo il Signore anche per loro, per il tratto di vita che hanno percorso assieme a noi.
Fatti rilevanti del 2010
Quanti avvenimenti in una Famiglia grande come la Congregazione: fatti belli e brutti, alla vista di tutti o nascosti nell'anima, opere buone e purtroppo anche cattive, eroismi e miserie. Tutto è nelle mani della Divina Provvidenza. Ricordiamo alcuni eventi di interesse generale, perché siano di stimolo a intonare il nostro Te Deum di Congregazione e personale.
Il 2 febbraio, c'è stato l'inizio di una nuova comunità orionina in Corea del Sud che costituisce un nuovo passo verso l'Asia . Inizio povero, fragile e generoso.
Il 27 febbraio è giunta la notizia del terremoto in Chile che ha danneggiato anche alcune nostre case. Ha suscitato tanti sentimenti e aiuto fraterno.
Guardando all'anno trascorso, l'evento di Congregazione più importante è stato certamente il 13° Capitolo Generale . Dopo il coinvolgimento della Congregazione nella fase preparatoria (quaderno personale, capitolo nella comunità, capitolo provinciale, Commissione precapitolare ), la fase conclusiva si è tenuta ad Ariccia (Roma): il 30 maggio c'è stato l' inizio del Capitolo a Tortona ; l'elezione del Superiore generale e Consiglio è avvenuta il 12 e 14 giugno; dopo la conclusione ufficiale del 23 giugno, il 24 c'è stato l'incontro con Benedetto XVI che ha rivolto alla Congregazione un bel discorso. Ci ha esortati a "Continuare sulla scia carismatica tracciata da Don Orione… impastati della carità soavissima di Nostro Signore" . A settembre, è stato distribuito il Documento finale del XIII Capitolo Generale , un dono grande per il nostro prossimo futuro. Ha per titolo: “ Solo la carità salverà il mondo . Fonti, relazioni, ministeri, vocazioni e nuove frontiere della carità apostolica ”. Da una parte, il documento è il frutto della nostra esperienza e condivisione nel decifrare ed interpretare i segni dei tempi. Dall'altra, esso è una precisa espressione della volontà di Dio sul nostro prossimo cammino di religiosi e di Famiglia Orionina.
Linee di azione e decisioni ci animano ad essere “Don Orione oggi”, nel nostro mondo, “impastati di carità per far sperimentare l'amore provvidente di Dio” . Ci invitano ad essere entusiasti e attivi nel suo progetto di santità, testimoni gioiosi e credibili dello spirito orionino, innamorati di Dio e dediti ai fratelli più bisognosi, convinti che “ La causa di Dio e della sua Chiesa non si serve che con una grande carità di vita e di opere” ( Lettere I, 181).
È stato un gesto di grande significato, per la città di Roma e per noi Orionini, che il Papa sia venuto a benedire la Madonnina del Centro di Monte Mario (Roma) che era stata rimessa al suo posto il 15 giugno, dopo la caduta disastrosa del 13 ottobre 2009.
Una bella notizia è giunta il 2 luglio: Suor Maria Plautilla Cavallo è stata proclamata Venerabile . Subito dopo, il 4 luglio, abbiamo avuto la consacrazione di Raymond Ahoua , nominato Vescovo di Grand-Bassam (Costa d'Avorio) .
Il 2010 è stato anche l'anno del grande rumore circa gli scandali di pedofilia combattuti con grande coraggio da Benedetto XVI che ha emanato il documento Normae de gravioribus delictis . Anche in Congregazione c'è un moto di attenzione e decisione su questo tema.
È sempre bella la Festa della Madonna della Guardia del 29 agosto che Don Orione ha ideato e organizzato personalmente . Ora, poi, è festa di popolo anche nel nuovo santuario della Madonna della Guardia, a Bonoua (Costa d'Avorio).
Tra gli sviluppi di nuove missioni della Congregazione, durante il 2010, oltre alla Corea, vorrei segnalare quelli nelle Filippine, a Dalahican ( Lucena ) e, ufficialmente dal 20 novembre, a Tampellin ( Burkina Faso ) .
Il Movimento Laicale Orionino ha tenuto l' Assemblea generale con l'elezione del nuovo Coordinatore generale a Cotia (Brasile). È un altro passo di maturazione e di consolidamento; nuovo coordinatore generale è lo spagnolo Javier Rodriguez Lopez.
Il 2010, si è concluso con particolare trepidazione per la Costa d'Avorio, sull'orlo della guerra civile , per l' Albania, in drammatica situazione per le inondazioni , e per l'ondata di angherie e attentati contro i cristiani in varie parti del mondo.
Papa Benedetto XVI ha dato e detto il suo particolare interesse per la vita consacrata. Ha ricevuto l'Unione dei Superiori Generali, il 26 novembre, ricordando a tutti i religiosi: “Siete per vocazione cercatori di Dio” .
Ognuno di noi continui a fare memoria di altri eventi del 2010 per trarne motivo di benedire il Signore e rinsaldare i vincoli di riconoscenza con le persone.
MEMORIE DI FAMIGLIA
Come famiglia orionina, abbiamo una storia lunga e perciò dobbiamo avere anche la memoria lunga. Qualche nota.
100 anni fa
Il nostro Fondatore trascorse tutto il 1911 a Messina, come Vicario generale della Diocesi, impegnato nella faticosa opera di ricostruzione materiale e morale dopo il terremoto. Qui, aprì una Biblioteca Popolare cattolica, il Pensionato Contardo Ferrini. Raccontò più volte che vide Don Rua (morto l'anno prima) in Viale San Martino, venuto per confortarlo.
A Reggio Calabria, si dedicò ad avviare l'opera di San Prospero e dei Tre Mulini e, nelle poche e rapide visite al Nord Italia, visitò Tortona, Lonigo, sostenne l'avvio della parrocchia di Ognissanti a Roma e dell'Istituto di Cassano Ionio. Con l'aiuto economico di Padre Annibale Di Francia acquistò Villa Moffa di Bra (Cuneo).
75 anni fa
Troviamo Don Orione in Argentina per tutto il 1936. Il 25 gennaio, passò alla Congregazione il Santuario della Madonna di Itatì. A Claypole, venne inaugurata la chiesa (3 maggio) e il Piccolo Cottolengo Argentino (22 maggio) di Claypole.
Dall'altra parte del mare, il 7 luglio, la Santa Sede nominò il Visitatore apostolico per la Piccola Opera della Divina Provvidenza, l'abate Emanuele Caronti. Don Orione si premurò di inviare a Don Sterpi, il 22 luglio, l'importante Capo 1° delle Costituzioni , scritto di suo pugno. È un testo di fondamentale importanza per l'identità del nostro carisma e della nostra Congregazione. All'inizio, di fronte alla visita apostolica, ci fu qualche preoccupazione, poi essa si rivelò provvidenzialmente fruttuosa per la Congregazione.
Nel 1936, iniziò l'attività della Piccola Opera nel Regno Britannico, a Cardiff e in Swansea nel Galles.
In Italia, la Congregazione assunse il santuario della Madonna del Mirteto di Ortonovo.
In Albania, si aprì una missione con colonia agricola a Shijak.
In Spagna, infuriava la guerra civile e la persecuzione religiosa. Il 3 agosto furono uccisi Padre Ricardo Gil Barcelón e il postulante Antonio Arrué Peiró .
50 anni fa
Nel 1961, l'Italia celebrò i 100 anni della sua unità con una grande “ Esposizione Internazionale ” a Torino, di cui il nostro Don Giuseppe Pollarolo fu il direttore spirituale. In aprile, gli “Amici di Don Orione” tennero un grande convegno internazionale alla Domus Mariae di Roma.
A Camucia (Arezzo), fu inaugurato l'Istituto “Don Carlo Sterpi”; a Copparo (Ferrara), iniziò il Centro femminile e l'Asilo per bambini; a Firenze, inaugurazione dell'Istituto per giovani lavoratori mutilati di Via Capo di Mondo 34, alla presenza del presidente on. Gronchi.
Ad Up Holland (Inghilterra), il card. Heenan benedisse la prima pietra del nuovo seminario. A Lazniew, in Polonia, si edificò la nuova chiesa.
25 anni fa
Siamo in tempi vicini ai nostri giorni e la memoria è più ricca di particolari.
La Congregazione iniziò le attività in Venezuela, a Barquisimeto.
Ad Anatihazo (Madagascar), ci fu l'inaugurazione del nuovo Centro “Sacra Famiglia”. Nuove aperture ad Itapipoca (Cearà, Brasile), con parrocchia e seminario; ad Asunción (Paraguay), nuovo Piccolo Cottolengo Paraguayo; a Floridia (Sicilia), un Istituto per disabili psichici in ambiente agricolo.
A Bonoua (Costa d'Avorio), cominciò le sue attività il Centro Don Orione per disabili, mentre a Zarqa (Giordania), prese avvio il Centro Professionale; a Villa Lugano (Argentina) fu benedetta la nuova chiesa dedicata al Cottolengo.
GUARDANDO AL 2011
Iniziare bene il cammino indicato dal 13° Capitolo generale
Il 2011 è l'anno seguente al Capitolo Generale. È quello più importante per mettere in moto il cammino secondo le linee di azione e le decisioni prese per il bene della Congregazione. A questo scopo sono previste le Assemblee provinciali di programmazione. [2] Ci vuole il coinvolgimento di tutti.
Come ho già avuto modo di scrivere, non tutti devono fare tutto, ma ai vari soggetti (singoli religiosi, comunità, provincia, governo generale, segretariati, ecc.) è richiesto un apporto specifico. Ognuno è chiamato a fare la propria parte, perché solo con il contributo di tutti, le linee di azione e le decisioni potranno essere concretizzate nel loro insieme. [3]
Si tratta del nostro bene. Occorre una continua cura della nostra vita personale, di comunità, di congregazione, in risposta alla volontà di Dio e ai cambiamenti in cui siamo immersi.
Abbiamo dedicato attenzione e riflessione per preparare il Capitolo Generale. Ora, ci è chiesto un impegno da figli nell'attuazione di quanto il Capitolo ci ha consegnato con autorità. Non accontentiamoci di leggere il documento del Capitolo, neppure di qualche commento e generico proposito.
La realizzazione delle decisioni del Capitolo, per essere efficace , dovrà essere organica e continuata durante tutto il sessennio. Lo faremo seguendo la dinamica di cammino indicata dalle nostre Costituzioni e consolidata dalla tradizione di Congregazione.
Come Consiglio generale abbiamo elaborato alcune linee di programmazione per il sessennio e altrettanto faranno le assemblee provinciali per passare dal progetto alla programmazione.
Poi valorizzeremo le riunioni annuali dei Direttori per riflettere, stimolare e realizzare le varie decisioni nelle comunità e attività locali.
I quaderni annuali di formazione permanente sono pensati per aiutare a tradurre i grandi temi del progetto del sessennio in motivazioni spirituali e orientamenti concreti; abbiamo già tra le mani il primo, dedicato “ Alle sorgenti della salvezza ”.
L 'azione dei Segretariati molto gioverà ad animare l'attuazione delle indicazioni del CG13 riferite al proprio settore.
I convegni internazionali realizzati da ciascun Segretariato saranno momenti fondamentali per il confronto ampio su alcune mentalità, strumenti e dinamiche di rinnovamento. A fine 2011, avremo già i convegni missionario e amministrativo-economico .
Tutti questi strumenti di cammino congregazionale a poco varrebbero senza il personale impegno di conversione e di rinnovamento. Ognuno al proprio posto, diciamo: Nunc incipio , ora incomincio, e avanti con fiducia nella Divina Provvidenza.
L'unione fraterna per alimentare la carità di Dio in noi
Non voglio richiamare il solito “l'unione fa la forza”, ma “ l'unione in Cristo fa la forza” di una famiglia religiosa formata da quanti “non da sangui, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (cf Gv 1,13).
“ Funiculus triplex difficile rumpitur. Abbiamo avuto qualche esperienza: in certe Case sono pochi, ma uniti, c'è unità di governo c'è unita nella dipendenza, c'è unità nella carità; in altre Case sono molti e fanno poco perché non c'è concordia. Frater qui adiuvatur a fratre quasi civitas firma”. [4] E Don Orione, davanti ai suoi Confratelli, poteva affermare: “ Questa bella unione c'è grazie a Dio e a costo di sacrifici dobbiamo mantenerla ”.
Se nella nostra comunità possiamo dire la stessa cosa, non mancherà la provvidenza di Dio, anche quella delle vocazioni.
Don Orione ha inculcato il modello famiglia per la vita comunitaria, con gli atteggiamenti umani, spirituali e pratici propri della famiglia (famiglia naturale, famiglia di Nazaret...). Egli ci ha lasciato lo spirito di famiglia come nota tipica della Congregazione e, grazie a Dio, continua ad essere vivo.
In passato, lo spirito di famiglia ha mitigato il rischio del formalismo. Oggi, può aiutarci a vincere l'individualismo. Lo spirito di famiglia deve alimentare maggiore comunione e dedizione nelle nostre relazioni.
Cari Confratelli, durante il 2011, unifichiamo [5] di più le nostre relazioni reagendo al movimento di frammentazione degli individui rispetto alla comunità; delle comunità rispetto alla provincia; delle singole province rispetto alla Congregazione come famiglia unica . Noi religiosi non siamo solo associati nelle comunità; le case e le province non sono solo confederate nella Congregazione. Lo spirito di Famiglia genera l' unità di Famiglia quando rinvigorisce le forme di relazione, le regole di vita comune e la partecipazione nelle comunità, nelle province, nella Congregazione.
Più unione fraterna. Sappiamo tutti cosa essa significa e cosa chiede. Avanti, con generosità. Ho fin pudore a scendere nei dettagli pratici, a dare indicazioni.
Che debolezza provoca l'anemia dell'amore fraterno.
Che vitalità dona il sangue della carità fraterna.
Che gioia discreta ma solida, spirituale, duratura viene dal dedicare e dedicarsi tempo con i confratelli, dallo stare a un programma di vita comune e di apostolato, dalla pazienza e compassione [6] verso i limiti fisici, psichici e spirituali propri di ciascuno.
A proposito di questo tema, accenno solo a un aspetto particolare e nuovo .
Oggi ci sono strumenti di comunicazione che rischiano di dividere le comunità. Mi riferisco a computer, internet, cellulare, oltre ai più tradizionali telefono e televisore. Sono beni che normalmente favoriscono le relazioni. Ma possono anche diventare una tentazione. Sempre le tentazioni sono una distorsione del bene. Sono una tentazione quando ci offrono relazioni alternative: non quelle reali, in casa, dateci dalla Provvidenza, ma quelle virtuali; non quelle che chiedono sacrificio ma quelle che fanno piacere; non quelle coniugali (di comunità e di apostolato) ma quelle che ci scegliamo noi, più attraenti, meno impegnative, che possiamo spegnere quando vogliamo con un clic o mettendo l'indirizzo nel cestino o tra le spam .
Sapete quanto stimi e anche usi le nuove tecnologie informatiche. Valorizziamo questi mezzi come strumenti di relazione, di lavoro, di informazione ecc. Ma dobbiamo essere attenti a mettere gerarchia e priorità nelle nostre relazioni per evitare distorsioni e malnutrizione relazionale.
Osservando certi costumi nell'uso della comunicazione informatica, mi viene da applicare a questo campo l'avvertimento di Don Orione circa certi religiosi che – diceva - fanno mirabilia fuori e miserabilia in casa [7] , che hanno sempre tempo per gli altri e non per il Signore e per i propri Confratelli.
“Passa più tempo al computer che con i Confratelli”.
“Vede più i monitors che i collaboratori e gli ospiti”.
“Dov'è? Altrove, alla televisione per ore”.
Quante ore passate fuori, sulle onde e sugli schermi dei mass media.
Dobbiamo stare di più in casa, in parrocchia, nella scuola, nel Piccolo Cottolengo, con i fratelli e i confratelli reali, datici da Dio, e meno fuori, mediante internet e altri mezzi. Oggi, non si va fuori solo quando si esce dalla porta di casa, ma anche quando ci si ritira in ufficio o in camera [8] davanti al proprio computer, sulle strade e sulle piazze di internet. Qualcuno dedica più tempo alla comunità di facebook o di twitter, o simili, che alla propria comunità.
Qualcuno ha chiesto una lettera “disciplinare” sul tema. Anche nell'Unione Superiori Generali ci si è interrogati al riguardo. La constatazione è che, data la natura degli strumenti, non possono esserci regole valide ed efficaci per tutti. [9] L'unica via è quella dell'autoeducazione, della formazione e dell'ascetica dell'amore fraterno.
Impegnarsi meglio per le vocazioni
Intendo l'impegno per la nostra vocazione e l'impegno per chiamare nuove vocazioni . Non sono da separare mai.
Il Papa ha scritto recentemente: “ La fecondità della proposta vocazionale dipende primariamente dall'azione gratuita di Dio, ma, come conferma l'esperienza pastorale, è favorita anche dalla qualità e dalla ricchezza della testimonianza personale e comunitaria di quanti hanno già risposto alla chiamata del Signore nel ministero sacerdotale e nella vita consacrata”. [10]
Cosa possiamo fare per le vocazioni?
Far crescere la nostra vocazione.
Certamente se aumenta il nostro God appeal di uomini di Dio, se la nostra vita comunitaria è animata dalla carità, se le nostre opere di carità “ aprono gli occhi alla fede e riscaldano i cuori di amore a Dio ”, noi e la nostra Congregazione diventeremo interessanti, come è detto della primitiva comunità cristiana nella quale “si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli”. [11]
I problemi della crisi vocazionale nella Chiesa e nella Congregazione sono reali e complessi. Alcuni sono specifici della vita religiosa. Ma resta vero quanto perentoriamente Don Orione affermava: " noi avremo sempre tutte quante le vocazioni che sapremo meritarci con la nostra preghiera e con il nostro buon esempio. La vitale questione delle vocazioni aspetta la sua positiva soluzione da ciascuno di noi. I giovani guardano e, se hanno un germe di vocazione, si sentono portati verso di loro ". [12]
Nell'organizzare il Capitolo Generale 13°, abbiamo inserito il tema vocazionale (nucleo 4) perché nelle consultazioni era stato molto segnalato. Significa che c'è una grande attesa al riguardo. E preoccupazione.
Il numero delle Professioni perpetue (14) e delle Ordinazioni sacerdotali (13) è molto diminuito. Province grandi come Italia, Argentina e Polonia sono in crisi vocazionale e in qualche anno hanno sperimentato anche la totale assenza di novizi.
Pur con l'ingresso di vocazioni da nazioni di nuova presenza orionina, per altro limitato, il saldo tra entrate e uscite (per morti o defezione) è negativo, per cui si è registrata una significativa diminuzione del numero complessivo dei religiosi, da 1034 a 934, in 6 anni. [13] In alcune nazioni è forte la tentazione di giustificare e organizzare la sfiducia. [14]
Cari Confratelli, è ora di voler bene ancora di più alla “ piccola e pur grande Madre, la Congregazione ”.
Prima di tutto, intensifichiamo la preghiera per le vocazioni (la nostra e le nuove) perché esse sono una grazia di Dio da chiedere con la preghiera.
Poi, vogliamo bene alla Congregazione rendendo noi e il nostro apostolato più vocazionabili (segni del vangelo e del carisma, interessanti e attraenti). È quanto di meglio possiamo decidere. La fedeltà vocazionale e il fervore nell'apostolato sono condizioni sine qua non , imprescindibili per nuove vocazioni.
Poi, certamente, c'è da riflettere e organizzare l'impegno della promozione e della cura delle vocazioni. Ogni buona iniziativa particolare va incoraggiata. Sia collegata in un progetto vocazionale provinciale. La decisione 26 del CG13 chiede l'istituzione del Centro Provinciale Vocazioni ( direttore provinciale, responsabile animatore, iniziative, persone, incontri, calendario, ecc.) che dia continuità, ordinarietà e comunitarietà alla promozione vocazionale specifica, in relazione con la pastorale giovanile. [15]
Potremo ricordare il 2011 come l'anno della ripresa del nostro impegno vocazionale? Si moltiplicherebbe la gioia e la riconoscenza degli uni verso gli altri.
Alcune date del calendario 2011
Infine, guardiamo ad alcuni appuntamenti del calendario 2011. Innanzitutto, le date nel nostro calendario liturgico: 16 maggio : Festa di san Luigi Orione; 12 giugno : Memoria del beato Francesco Drzewiecki; 29 giugno : SS. Pietro e Paolo, Festa del Papa; 5 novembre : Commemorazione Confratelli defunti; 20 novembre : Festa di Maria, Madre della Divina Provvidenza , patrona principale della Congregazione.
Il 14 marzo celebriamo la Giornata missionaria orionina.
In ogni provincia, nei primi mesi dell'anno, si terranno le Assemblee provinciali di programmazione .
Il 2011 è anche l'anno dell' avvicendamento dei superiori locali ; in America Latina avviene a gennaio, mentre nell'emisfero nord ad agosto.
Tutto il Consiglio generale nel mese di marzo sarà in America Latina con il programma di incontrare i consigli provinciali, i superiori locali, i vari segretariati, e di visitare un buon numero di comunità.
A maggio, si terrà il Capitolo generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità .
Due importanti appuntamenti del 2011 sono fissati per il novembre prossimo: 16-19 novembre , Convegno internazionale missionario; 21-24 novembre , Convegno internazionale amministrativo-economico.
Augurio
Giunga a tutti il mio saluto affettuoso e la preghiera.
Un ricordo speciale va ai nostri malati, religiosi e laici, che con la loro sofferenza offrono e chiedono comunione di carità che unisce sempre più in Cristo.
Don Orione dal Cielo ci accompagna con il suo augurio e la sua intercessione: “Buon Anno Nuovo! Il futuro è nelle mani di Dio, che tutto governa e dispone sapientemente. Il Signore Iddio centuplichi i suoi favori sulle vostre persone, sulle vostre famiglie, su quanti portate scritti nel cuore. Sia un anno di consolazioni, di letizia santa, di bene immenso nel campo delle vostre anime, e in quelle del prossimo”.
La Santa Madonna, Regina della pace, ottenga a tutti la vera pace con Dio e con i fratelli, per continuare e fare del bene sempre, del bene a tutti, del male mai, a nessuno.
Vostro fratello e padre in Don Orione,
Don Flavio Peloso FDP
(Superiore generale)
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[1] In allegato, l'elenco dei vari giubilei di vita religiosa e sacerdotali.
[2] Cfr più avanti la Lettera circa le Assemblee provinciali di programmazione del 6 novembre 2010.
[3] Cfr la precedente Circolare “ Impastati di carità ” in Atti e comunicazioni 2010, n.232, p.107.
[4] La fune tripla è difficile da rompere perché è formata da tre funi intrecciate tra loro; è fortissima. “Il fratello che è aiutato dal fratello è come una città stabile ”; Riunioni p.80.
[5] Uso il verbo unificare (dal latino unitas facere ) invece di unire, perché esprime l'attività concreta del “fare unità”.
[6] In quel famoso Inno alla carità, inciso su disco nel 1936, Don Orione esortava: “ Siamo apostoli di carità, di amore puro, di amore alto, universale; facciamo regnare la carità con la mitezza del cuore, col compatirci ”.
[7] Don Orione ne parla nella famosa lettera da Mar de Espanha, 30 agosto 1921, nel contesto dello spirito di pietà , cioè dell'amore a Dio: “ Quand'anche fuori di casa il loro nome corra sulle labbra di tutti, e tutti ammirino l'abilità, l'ingegno e perfin lo zelo apostolico, quei di Casa che l'hanno sempre sotto occhi, che mangiano il pane con lui, che hanno diritto di avere nei Sacerdoti degli Angeli che li guidino, non sono affatto contenti. Mirabilia, fuori: in casa, miserabilia ”; Scritti 55, 177. La carità fraterna, quella non semplicemente naturale o di simpatia come deve essere quella di noi religiosi, ha la sua fonte nella carità di Dio: “ Chi ha la pietà fa mirabilia, e chi non ha la pietà fa miserabilia ”; Appunti degli Esercizi alle PSMC dell'agosto 1923 . Don Orione osservava la sindrome del religioso-servo come “ gente che, fuor di casa, molte volte sembra che faccia mirabilia ed in casa fa miserabilia ”; Parola XI, 62.
[8] Come è proibito tenere in camera il televisore, quanto più il computer con internet! Se non è rispettoso leggere il giornale mentre si è tavola con gli altri, quanto più lo è tenere il cellulare acceso a mensa o in riunione, assentarsi od obbligare gli altri al silenzio perché “devo parlare al telefono”.
[9] Questo tema, discusso nel Consiglio generale, maturò la Nota sull'uso dei mass media di Don Achille Morabito, pubblicata in Atti e comunicazioni, 62 (2008), p.327-332.
[10] Messaggio per la giornata mondiale delle vocazioni del 2010.
[11] Cfr Atti 2, 42; 4, 32; 5, 12-14; 6, 1-7.
[12] Scritti 99,118. “ Ricordino i religiosi che l'esempio della propria vita costituisce la migliore propaganda del proprio Istituto ed il migliore invito ad abbracciare lo stato religioso ”, ricorda Perfectae caritatis , 24. Cfr Circolare Vocazione e vocazioni in Atti e comunicazioni 2007, n.222-223, p. 3-18.
[13] Dato al 1° maggio 2010.
[14] Intendo dire che si entra nella rassegnazione, si rinuncia a reagire e a progettare perché “tanto tutto è inutile”, ci si organizza invece a tirare avanti come siamo, meglio che si può e fin che si può.
[15] Si veda la riguardo la lettera del consigliere generale, Don Silvestro Sowizdrzal , in altra parte dei questo fascicolo degli Atti.