San LUIGI ORIONE: Facevo la Prima Ginnasiale; eravamo in autunno, c'era una nebbia, un umido, un cader di foglie ingiallite. Il nostro assistente, un certo Luigi Chiavarino, ci condusse a visitare il cimitero di Torino, nell'ottava dei morti. E nel camminare tra le tombe, o lo sapesse o fosse un caso fortuito, siamo capitati davanti ad una croce sulla quale vi erano scritte queste parole: "Qui giace Silvio Pellico che sotto il peso della croce imparò la via del Cielo". Parole scritte da una grande donna, il cui nome è benedetto per tutto il Piemonte: la marchesa di Barolo. Essa stessa scrisse quell'epigrafe. "Qui giace Silvio Pellico che sotto il peso della croce imparò la via del Cielo". Guai se, nella vita, non ci fosse il dolore! Guai, guai!
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