A CABO VERDE E' ARRIVATO DON ORIONE

Notizie della presenza nell'arcipegago di Cabo Verde delle Piccole Suore Missionarie della Carità, dal 1978 ad oggi, e dei Figli della Divina Provvidenza, dal 1988 al 2008.

A CABO VERDE E' ARRIVATO DON ORIONE[1]

 

         L'arcipelago di Cabo Verde è situato nell'Oceano Atlantico a 500 chilometri dalle coste occidentali dell'Africa, di fronte al Senegal, tra il 15° e il 17° parallelo a Nord dell'Equatore. L'arcipelago è costituito di una decina di isole per una superfice complessiva di 4033 Km quadrati. Le isole furono scoperte nel 1460 e subito divennero i centro di confluenza  e di vendita degli schiavi prelevati dalle vicine coste africane. Cidade Velha porta ancora numerose tracce di questa prosperosa e tragica attività del passato.

        Queste isole forse un tempo furono lussureggianti di vegetazione - come suggerisce il loro nome - ma oggi sono aride, periodicamente colpite dalla siccità. La gente dice che i periodi di pioggia tendono a ridursi sempre più. La natura vulcanica dell'arcipelago ha determinato un rilievo molto scosceso; la poca terra e le tante pietre rendono particolarmente duro il lavoro per trarre qualcosa per la sopravvi­venza. Le isole più estese sono Santiago (990 Km2) con la capitale Praia, Santo Antâo (780 Km2); l'isola del Sale ha una superfice di 254 Km2.

        Il clima è tropicale secco; i venti alisei soffiano quasi tutto l'anno; la piovosità è limitatissima e irregolare. All'isola del Sale sono tre anni che non cade una pioggia. Nella storia di Cabo Verde, la parola siccità ha significato sempre miseria, malattia, fame, morte ed emigrazione. Attualmente, due terzi dei cittadini caboverdiani (in tutto, 1 milione) sono emigrati.

        A Santo Antâo e Praia, iniziano le Suore

        La storia di Don Orione nell'arcipelago di Cabo Verde cominciò nel 1977 con alcune Suore brasiliane che si offrirono rispondendo all'appello del Papa per la missione in Africa. La scelta cadde su Cabo Verde, perché già c'era una suora di quelle isole e poi perché vi si parlava il portoghese.

        La prima spedizione missionaria comprendeva tre Suore: Suor Blanca, Suor Norma e Suor Ave Maria. Esse arrivarono l'8 febbraio del 1978, a Santo Antâo, isola che il Vescovo, Dom Paulino, aveva indicata come la più povera e bisognosa.

        L'8 settembre 1989 seguì l'apertura di una seconda casa delle Piccole Suore Missionarie della Carità a Praia, la capitale di Cabo Verde, nell'isola di Santiago.

        Le Suore orionine si diedero subito ad un lavoro pastorale "a tutto campo": catechesi, cura dei malati e anziani, visita alle famiglie, celebra­zioni domenicali della Parola; una di esse insegna al Liceo, una lavora all'ospeda­le...  e un'altra è cappellana del carcere. "Ora, il nostro desiderio sarebbe quello di poter avviare una istituzione di carità, che sia un segno anche visibile della carità che facciamo a nome della Chiesa" - dice Suor Ave Maria, allargando le braccia. "Sarà quando la Provvidenza vorrà".

        ... gli Orionini arrivano all'isola del Sale

        Il 28 gennaio 1988, giunsero all'Isola del Sale due Orionini della Provincia del Brasile Sud, Padre Aparecido da Silva e un Chierico.

        Il Vescovo affidò loro la cura pastorale dell'isola che comprende 4 centri abitati, per un totale di circa 9.000 abitanti. L'isola si presenta piatta, desertica, senza acqua, ricca di un bel cielo e di un bel mare e di gente povera e dignitosa. Espargos è la sede del comune e della Parrocchia; ospita il grande aeroporto internazionale che dà lavoro a molte persone. A Espargos hanno casa i nostri religiosi. L'isola comprende anche Santa Maria, un villaggio della costa che vive di un po' di turismo, Palmeira, il porto dell'iso­la, e Pedra Lume, villaggio vicino ad una grande salina, ora abbandonata dall'impresa francese che aveva dato lavoro a centinaia di isolani.

        La gente è in gran parte povera e vive in situazione di grande necessità primarie (casa, cibo, salute, ecc.). Le famiglie sono per lo più divise o disgregate per il fenomeno dell'emigrazione (2/3 della popolazione vive fuori di Caboverde). C'è una religiosità innata, disturbata e confusa dalla presenza delle sette.

        In ogni centro abitato c'è una cappella. Il nostro Padre Paulo Damin è l'unico sacerdote dell'isola; Reginaldo, chierico tirocinante, collabora nelle diverse attività pastorali. Vi sono vari gruppi e attività pastorali. C'è buona attività catechistica e sacramentale.

        Come è nello stile degli Orionini, "accanto ad un opera di culto sorga un'opera di carità". Anche qui, vicino alle chiese di Espargos e di Santa Maria, due asili ospitano durante il giorno quasi tutti i bambini dell'isola dai 3 ai 6 anni: quasi 600 bambini. C'è chi dà qualcosa e chi niente: la Provvi­denza pensa a tutti.

        I nostri Confratelli sono molto stimati dalla gente e dalle autorità' di Cabo Verde. Come si sostengono le loro attività? Con le elemosine parrocchiali, con l'aiuto di benefattori e con il loro lavoro dell'allevamento di galline e dell'attività funeraria.

        "Come religiosi Orionini - è Padre Paulo Damin che parla - cerchiamo di convivere con entusiasmo e nel miglior modo possibile la vita caboverdiana: inculturazione e amicizia. In questo momento, oltre alle attività della Parrocchia, ci sono le attività sociali come asili infantili ad Espargos e in Santa Maria, scuola di dattilografia, attività funeraria, assistenza agli anziani, ecc. La missione è frutto del molto lavoro e della fatica dei Confratelli che vennero qui sacrificandosi perché tutto sia per il bene della Chiesa".

        A confortare i difficili avvii dell'Opera orionina sono giunte le prime vocazioni locali.

        Don Orione, nel 1921, scriveva ai suoi Figli del Brasile: "Il mio desiderio sarebbe quello di aprire una tenda in Africa e lavorare molto per le anime e per le vocazioni dei neri". Oggi la Congregazione è arrivata diffusamente in Africa. E gli Africani di vari popoli sono arrivati in Congregazione.

        I Figli della Divina Provvidenza sono rimasti a Cabo Verde per vent'anni, fino al 2008, servendo con amore e lasciando la comunità cristiana formata e un buon ricordo.
        La congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità si è invece radicata e sviluppata, confortata dall'inserimento di un discreto numero di Suore del luogo.

       Don Flavio Peloso

 

[1] Flavio Peloso, A Cabo Verde il desiderio si fa storia, “Don Orione Oggi”, 2.1995, p. 11.