VILLA MOFFA DI BRA

Brevi appunti della storica casa di noviziato della Congregazione

VILLA MOFFA

Cenni di storia

 

Don Orione, dopo il riconoscimento diocesano (21.3.1903) della Piccola Opera della Divina Provvidenza, Don Orione vedeva crescere il numero dei discepoli ed era alla ricerca di un noviziato adeguato alla formazione.

Inizialmente, aveva pensato di poter utilizzare il castello di Mornico Losana, nell’Oltrepò Pavese, luogo riservato, in collina, con abbondante terreno attiguo per il lavoro manuale. Ma fu a Sanremo la sede del primo noviziato regolare dell’Opera, situato nella cosiddetta “seconda” casetta, vicino al Santuario della Madonna della Costa. Venne inaugurato da Mons. Daffra, il 31 luglio 1901, festa di S. Ignazio di Loyola. Qui si ebbe il Noviziato per una decina d’anni.

All’inizio del 1911, Don Luigi Montà, sacerdote dei Terlapini, segnalò a Don Orione la possibilità di acquisire la settecentesca villa di campagna dei Conti Moffa di Lisio, situata in località amena, circondata da vasti terreni, presso Bandito di Bra. Era proprio un ambiente idoneo per il noviziato; Bra era la città natale di san Giuseppe Benedetto Cottolengo e c’era il santuario della Madonna dei Fiori.

Villa Moffa a sinistra e l'Istituto Filosofico a destra nel 1936

La somma di 12.000 lire richiesta dai marchesi Visconti Venosta non era eccessiva in sé, ma era comunque ingente per la povera e nascente Congregazione. Le iniziative di Don Orione, di Don Sterpi… e gli interventi della Divina Provvidenza concorsero a risolvere la difficoltà. Papa Pio X fu il primo ad offrire un contributo personale, seguito dalla donazione dei due fratelli Michele e Caterina Volpini di Casanova Staffora; infine, fu Padre Annibale di Francia che prestò all’amico Don Orione le rimanenti 5000 lire con l’interesse del 4%. (cf Scritti 11, 97).

L’8 dicembre 1911, Don Orione poté avere la Villa e dedicò la nuova Casa alla Madonna Immacolata, volendo porre sotto la sua protezione le centinaia di novizi e chierici che avrebbero qui ricevuto la loro formazione.

A Villa Moffa, oltre a Don Orione, Don Sterpi, Don Cremaschi, vi dimorarono figure eccellenti di religiosi e sacerdoti. Sant’Annibale Annibale Di Francia, nell’agosto 1915, vi predicò gli esercizi spirituali. Cesare Pisano, futuro venerabile Frate Ave Maria fu novizio e vi risiedette, per due periodi dal luglio 1920 al maggio 1923. Il beato martire padre Ricardo Gil qui risiedette dall’agosto 1928 al marzo 1929.

Don Giulio Cremaschi (1881-1946) fu per 34 anni Padre Maestro, figura determinante nella formazione agli inizi della Congregazione.  A Don Orione, che a volte lo rimproverò di essere “troppo buono”, Don Cremaschi si giustificava: “Cosa volete! Guai se al mondo si dovesse essere buoni solo con quelli, e nella misura che se lo meritano. Gli uomini hanno bisogno di maggiore bontà di quanta ne hanno diritto. Proprio come fa il Signore con noi! Solo chi si ostina a credere buoni gli altri può continuare con pazienza ad aiutarli e far loro del bene. Vedete Don Orione!”. Questa è la fonte della sua pedagogia.

Villa Moffa ben presto risultò insufficiente ad accogliere tutti i novizi, soprattutto dopo la questua delle vocazioni del 1927 che aveva portato un grande numero di aspiranti alla Congregazione.

Nel 1934-1936, si provvide a edificare una nuova e grande casa sulla collina, a distanza di duecento metri dall’antica Villa Moffa. Fu costruita con il lavoro dei chierici stessi, guidati dal capomastro Michele Bianchi.

Nell’autunno del 1939, diventò il Liceo classico della Congregazione, come volle Don Orione: “Alla Moffa, ci siano i tre anni di liceo, e un liceo fatto bene, seriamente fatto, e con i migliori insegnanti che la Congregazione ha e può dare. Si chiamerà Institutum Philosophicum Congregationis Divinae Providentiae perché si dovrà dare allo studio della filosofia cristiana la prima posizione” (Lettera del 5.10.1939).

Don Orione ritornò dall’America Latina il 29 agosto 1937 e partecipò alla festa della Madonna della Guardia. Subito dopo, il 31 agosto, una delle sue prime visite fu a Villa Moffa. Ammirò il nuovo Istituto Filosofico, costruito dai chierici, e ricevette i voti di ben 63 nuovi Professi. Era fiero di quella casa di formazione religiosa e culturale in luogo di povertà e di lavoro. Proprio a Villa Moffa, nel 1939, dopo gli Esercizi Spirituali, disse con impeto: «Dobbiamo essere una forza culturale nelle mani della Chiesa! Pur senza uscire dall'umile popolo». Vi ritornò molte volte, avendo a cuore la formazione dei suoi religiosi e amando quel luogo austero, povero e bello.

Don Ignazio Terzi riferì che Don Orione disse ad un amico, durante l’ultima grave malattia, al Paterno: «Mi vogliono mio malgrado mandare a Sanremo... Se potessi invece andare a Villa Moffa, vi andrei questa sera stessa, di corsa, su una gamba sola!». Il suo cuore era là. Morì il 12 marzo 1940.

Seguirono anni intensi e fruttuosi di formazione. Si consolidò uno stile educativo da cui prese forma la Congregazione nel periodo immediatamente successivo a Don Orione.

Nel 1969, dopo il Capitolo Generale, il Noviziato fu stabilito dopo i diciotto anni e trasferito altrove. L’antica Villa Moffa terminò il suo prezioso servizio. Vi continuò il Liceo classico “San Tommaso” per i giovani postulanti, riconosciuto legalmente nel 1968.

Con il mutamento dei tempi e il ridotto numero di giovani in cammino anche la formazione dei postulanti, nel 1994, fu collocata altrove e Villa Moffa perse la sua finalità originaria. Gli Orionini lasciarono questo luogo tanto caro e significativo.

La Casa fu affidata al Movimento dei Focolari che ne fece un centro di incontri e di spiritualità. La proprietà è sempre della Congregazione.