Archivio Storico Don Orione (Roma)

Cenni storici sulla costituzione e gli sviluppi dell'Archivio Storico Don Orione di Roma.
L’Archivio Storico Don Orione
Cenni storici di don Flavio Peloso
«Don Luigi Orione fu un archivista di istinto», affermò don Giovanni Venturelli nel 1990 durante un convegno storico tenutosi a Milano. La sua affermazione è avvalorata dal fatto che egli collaborò per alcuni anni nell’Ufficio Stampa della Congregazione che Don Orione aveva istituito con lettera del 22 febbraio 1938.[1]
Don Venturelli faceva anche osservare che molti scritti e lettere conservati in Archivio recano sul recto, in alto e in rosso, la scritta autografa: «Conservare in Archivio».
Già dagli inizi Don Luigi Orione, avendo ben chiara dentro di sé la vocazione di Fondatore di un Opera che avrebbe avuto futuro, avvertì il bisogno di conservare e tramandare tutti quei documenti che, secondo lui, avrebbero poi raccontato e testimoniato meglio lo spirito e i trascorsi storici della sua futura Congregazione.
Nell’estate del 1905, mentre si stavano eseguendo i lavori di ristrutturazione della Casa madre di Tortona, Don Orione scrisse il 22 agosto 1905 a don Carlo Sterpi da Roma, dove si era fermato a lungo, raccomandandogli di provvedere ad un vero e proprio archivio della Congregazione. “Si stabilisca un archivio dove riporre al sicuro carte e documenti della Congregazione, in modo che anche in caso di incendio non vadano perite”.[2]
Fu questa attitudine di Don Orione e la effettiva realizzazione e aggiornamento dell’archivio a rendere possibile la conservazione di innumerevoli lettere e scritti suoi, e di altre persone e case, riguardanti anni tanto lontani. Oggi tutto ciò costituisce una ricchezza preziosa, una fonte di storia e di identità per la Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Erano questioni su cui Don Orione e don Sterpi discutevano da tempo. Già nel 1903, don Sterpi aveva chiesto: «Vi prego di scrivermi anche che debbo fare dei documenti riguardanti l’Opera e di tante lettere conservate, che forse non sarebbe opportuno passassero in mani altrui».
L’Archivio della Congregazione fu poi custodito e continuamente aggiornato al Paterno di Tortona, sotto il vigile interessamento di Don Orione prima, di don Carlo Sterpi e don Gino Rizzi poi. Nel 1952, essendo stato deciso il trasferimento della Direzione generale, anche l’archivio fu trasferito a Roma, al Centro Don Orione di Monte Mario, presso la Madonnina di Via della Camilluccia 112, sotto la cura del Postulatore don Luigi Orlandi, mentre gli originali delle lettere e i manoscritti del Fondatore passarono invece nella Sede della Curia Generale.
Nel 1969, fu nominato postulatore don Giovanni Pirani e “Per delibera del Capitolo Generale, il Postulatore deve essere un Consigliere generale; pertanto l’Archivio della Postulazione verrà trasferito in Curia generale.
Nel 1975, quando don Pirani terminò il mandato di Consigliere generale, continuando quello di Postulatore, fu deciso il passaggio della sede dell’ufficio e dell’archivio proprio della Postulazione all’Istituto di Via delle Sette Sale 22.
Nel 1987, divenne Postulatore don Ignazio Terzi e, a circa un anno di distanza, fu deciso di portare la sede e anche l’archivio della Postulazione presso la Direzione generale di Via Etruria 6.
Nel 1972 l’Archivio venne definitivamente trasferito nella sede della Direzione generale di Roma, in via Etruria 6. Nel 2007, fu preparata una nuova, più ampia e attrezzata sede dell’Archivio in Via Don Orione 8, nell’ultimo piano dell’Istituto San Filippo.
Furono tanti i confratelli e laici che collaborarono nell’archivio. Da Ron Risi e don Luigi Orlandi, ancora vivente Don Orione, a don Amerigo Bianchi, don Giovanni Venturelli, don Ivo Costanzi. In tempi più recenti, prestarono la loro opera don Antonio Lanza, don Flavio Peloso, don Giuseppe Curreli, don Enrico Casolari, don Giuseppe Vallauri. Preziosa fu anche l’umile opera dell’aggregato Anselmo Incerti e del dattilografo Giovanni Cormondo, cui seguirono negli ultimi decenni Giuseppe Lo Bianco, Patrizia Martinez, Manuela Fedele.
Tortona, 26 giugno 2025
[1] Scritti 33, 21. La lettera è indirizzata “Al caro don Sparpaglione e agli altri sacerdoti dell’ufficio stampa della nostra Congregazione”.
[2] Scritti 10, 101. Tre giorni dopo, il 25 agosto, precisava: «L’archivio fatelo in luogo che nessuno lo sappia presso Don Vincenzo Torti di Castelnuovo Scrivia… Glielo direte che sono carte riservate, che riguardano la Congregazione: così sono a un passo da Tortona e presso persona di piena fiducia. Per ora fatene la raccolta presso di voi».