BONAVOGLIA GIUSEPPE: Conoscere di più Don Orione.

Il Sindaco di Tortona incoraggia gli studi su Don Orione.
CONOSCERE DI PIU’ DON ORIONE:
UN DOVERE E UNA RICCHEZZA
GIUSEPPE BONAVOGLIA
Sindaco di Tortona
Venendo a cadere nel marzo 2003 il primo Centenario dell'approvazione canonica della Piccola Opera della Divina Provvidenza, la Città di Tortona non poteva lasciare che tale ricorrenza rimanesse circoscritta a celebrazioni interne all'Opera o, al più, ricevesse un formalmente significativo, ma di fatto poco impegnativo patrocinio delle istituzioni locali.
La figura e l'opera – in particolare, quella sociale - di Don Orione sono state tali da meritare ben altro ricordo da parte della collettività tortonese, che di quell'opera ha visto le origini e, per prima, sperimentato i benefici effetti.
Infatti, in un momento di transizione, non facile per la Chiesa come per la società civile, Don Orioneha impareggiabilmente saputo porsi al servizio di tutti: sempre con umiltà, ma anche con fermezza, ora con pazienza e talvolta con decisione, sia accanto ai poveri che di fronte ai potenti, tanto nel solco della tradizione quanto con intuizioni profetiche.
Le tracce che don Orione ha lasciato nel Tortonese sono ancora numerose e vitali, benché ormai la sua Opera sia diffusa in tutto il mondo e la sua figura non appartenga più solo alla località che gli ha dato i natali; riconoscendolo “beato” la Chiesa stessa ne ha sancito l’universalità ed esemplarità.
Tuttavia, mancava forse una sorta di accreditamento “culturale” di don Orione: conosciuto, amato ed invocato dal popolo dei credenti, è – nonostante non manchino testimonianze, documenti e scritti anche pregevoli – ancora troppo poco indagato, studiato e capito dal mondo accademico e da coloro che scrivono di storia.
Solo di recente – marzo 2002 - con un Convegno su Don Orione e il Novecento svoltosi a Roma presso la prestigiosa Pontificia Università Lateranense, è stata intrapresa una rilettura scientificamente accurata di questo personaggio non facile, per certi versi contraddittorio e certamente molto impegnativo sul piano “culturale”, visto le numerose azioni e le rilevanti relazioni di cui don Orione fu protagonista.
Per questo, forte della positiva esperienza romana, cui ho partecipato in rappresentanza del Comune di Tortona, non ho avuto dubbi nel scegliere la forma del convegno storico per dare consistenza alle celebrazioni locali del Centenario.
L’adesione entusiasta della Diocesi e della Congregazione, con il loro prezioso contributo di idee, nonché il supporto organizzativo immediatamente offerto dalla Provincia di Alessandria e dalla Società Storica Pro Iulia Dertona, ha permesso di definire in pochi mesi un programma, che, ampliato, con opportune iniziative, ai vicini comuni di Castelnuovo Scrivia, Novi Ligure, Pontecurone e Voghera, anch’essi particolarmente toccati dalla storia personale di don Orione o dalla presenza di opere orionine, permetterà a Tortona e al Tortonese non solo di degnamente celebrare l’evento centenario, ma di riportare don Orione alle sue radici, nei luoghi che videro la sua formazione e poi le sue prime “imprese” e dove oggi riposano le sue venerate spoglie mortali.
Per Tortona si tratta, in un certo senso, di riappropriarsene in maniera nuova, più ricca e completa, in vista – come si prefigge il Convegno – “di trarre indicazioni valide per un benefico confronto con la modernità”.