PIO XII: Come Don Orione visse il conclave e la elezione di Papa Pio XII.

Don Orione fu presente in Piazza San Pietro alla elezione di Pio XII. Raccontò poi l'evento con vivacità di sentimenti e di dettagli.
E' nota la particolare concentrazione carismatica di Don Orione sulla figura e sul ruolo del Papa in quanto Successore di Pietro e centro visibile dell'unità della Chiesa. Il Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza ebbe una devozione e un rapporto molto personale con i Papi sul soglio pontificio durante la sua vita.
Pio IX fu il Papa della prima giovinezza e formazione di Don Orione, il quale ne divenne, più avanti negli anni, vice postulatore.
Leone XIII molto influì sulla sua visione sociale e sull'apertura ecumenica di Don Orione; restò memorabile l'udienza del 1902.
Don Orione fu legato a Pio X con una personalissima amicizia e stima; ne condivise tutte le linee di magistero e di pastorale; lo definiva "il nostro Papa", "il Papa della Congregazione" anche per il concreto sostegno avuto.
Benedetto XV accompagnò e sostenne lo sviluppo missionario della Congregazione; espresse la sua stima in occasione del XXV di sacerdozio di Don Orione (1920) con il dono del Calice e di una Lettera autografa in cui loda il Fondatore per aver "speso tutti questi anni non soltanto per te, ma per il bene comune, come fa il vero Sacerdote, in guisa che il tuo zelo per la salvezza delle anime, valicando i confini della tua Diocesi, si affermò, per quanto era in te, in un perenne vantaggio della Santa Chiesa".
Pio XI vide Don Orione nell'espressione matura della sua santità e della sua azione; a lui ricorse per importanti problemi della Chiesa. Pio XI morì il 10 febbraio 1939.
Nel 1939, Don Orione visse l'attesa del nuovo Papa con fiducia e trepitazione insieme in spirito di fede. Era consapevole dei gravi problemi del momento storico del mondo e della Chiesa che il nuovo Papa avrebbe dovuto affrontare; le nubi cupe dei nazionalismi e delle ideologie stavano per esplodere nell'uragano della seconda guerra mondiale. Don Orione condivise i suoi pensieri e sentimenti nei discorsetti confidenziali di "Buona Notte" rivolti ai Confratelli e Chierici della Casa Madre di Tortona.
Buona Notte del 26 febbraio 1939
Raccomando di pregare con dolce insistenza il Cuore di Gesù per implorare dal Signore che nei giorni prossimi il mondo abbia ad avere il suo Papa. Il vero suo Padre. Quanto più si avvicina l'apertura del Conclave tanto più il mondo tutto sta come sospeso in attesa, quasi che sentisse che la salvezza della società sta nelle mani del futuro Papa.
Buona Notte del 28 febbraio 1939
Domani, come già sapete, si aprirà il Conclave che darà alla Chiesa il nuovo Papa. Nelle preghiere della mattina, canterete il 'Veni Creator', per invocare, per implorare che lo Spirito Santo discenda copioso sui Principi della Chiesa. Poi individualmente pregherete, offrirete Comunioni, farete visite. E poi raccoglietevi in un raccoglimento veramente spirituale, interiore, pregando il Signore che mandi alla Chiesa un Santo Pontefice.
Buona Notte del 1° Marzo 1939
Domani all'una, a Dio piacendo, sarò a Roma e vi prometto che, giungendo a Roma, vi ricorderò tutti in modo particolarissimo, nei giorni in cui mi fermerò. Penso che anche voi vorrete continuare le vostre preghiere per l'alto fine di cui vi ho parlato ieri sera. Spero di assistere alla proclamazione che si farà del nuovo Papa dalla grande loggia delle Beatificazioni. Riceverò con tante migliaia di fedeli la prima Benedizione del nuovo Papa. In questi giorni penserò a voi e a tutta la Congregazione...
La radio vi darà la notizia ed allora insieme con i vostri Superiori vi raccoglierete ai piedi della Madonna Santissima nel Suo Santuario a San Bernardino a ringraziare il Signore e canterete un solenne Te Deum, e così le nostre preghiere, partenti da punti diversi e lontani si fonderanno ai piedi di Dio.
Questa sera il Sacro Collegio si è chiuso in Conclave per la elezione del nuovo Papa: Chi sarà l'eletto dallo Spirito Santo?
Buona Notte del 7 marzo 1939
Nella Buona Sera del 1° Marzo vi ho detto che andavo a Roma desideroso di ricevere con tutto il popolo la prima benedizione del nuovo Papa. E infatti, celebrata qui la Messa ante lucem, ho fatto in tempo alle sette a prendere a Genova il 'rapido' e sono giunto a Roma all'una. Arrivato, ho saputo che era già stata fatta la prima fumata nera nella mattinata. Per questo non ero partito prima perché si prevedeva che dalla prima adunanza del Conclave non sarebbe uscito il Papa, a meno che non l'avessero fatto per acclamazione. Alle tre ero con un amico di casa e si parlava sulla durata del Conclave: erano amici che voi conoscete, il Ministro Lantini e Malcovati.
Fin dalla prima fumata si era ammassata una grande moltitudine in attesa, col cuore sospeso. Verso le 4 e 30 del pomeriggio con la loro macchina siamo andati in Piazza San Pietro. La Piazza era tutta una testa e laggiù si vedeva come una fiumana che veniva avanti. La maggior parte delle persone pensava che non sarebbe venuta ancora la fumata bianca.
Ma ecco che, verso e 5 e 30, si vede un po' di fumo, ed era bianco. E allora un visibilio, voi l'immaginate. Poi cominciò a spuntare un po' di sole e pareva di sentire il cuore di tutti battere fortemente. Al raggio del sole si diceva che quel fumo della fumata era nero; ma intanto si era diffuso un senso di commozione, per la comune persuasione che il Papa fosse stato Eletto. Sul colonnato vi era la Principessa Maria José del Belgio. Poi apparve qualche cameriere col fazzoletto bianco per far capire che qualche cosa era successo nella Cappella Sistina; un brusìo immenso. C'erano anche i vostri compagni, quelli delle Sette Sale e quei del San Filippo. Ci siamo così trovati in mezzo di una folla che gremiva la piazza.
Si capiva ormai che il Papa doveva essere eletto. Ad un tratto si vide aprire il finestrone sulla facciata di San Pietro dove è solito comparire il Papa per dare le benedizioni. Fu calato un grande drappo e allora fu un applauso. Però non si sapeva ancora chi fosse e che nome avrebbe assunto. Un Prelato che mi stava vicino mi diceva che correva voce in Roma che l'eletto fosse stato il Cardinale Pacelli.
Finalmente al balcone venne fuori la croce col Cardinale Diacono; gettarono il drappo con lo stemma di Pio IX. Vi erano gli altoparlanti preparati. Mi voltai a guardare quella marea di gente; chiesi ai vicini: quanti saremo? Uno mi disse: 500.000, un altro: 200.000, un altro: 300.000. Tutta la Piazza di San Pietro era una testa sola, che andava fino alla chiesa di Santa Maria in Traspontina.
Il Cardinale Diacono allora cominciò a parlare e disse: "Habemus Papam". Vicino a me vi era il figlio di Lantini, il quale sentendo quel Papam saltò su a dire: se viene a scuola da me gli do tre di latino a quel Cardinale. Io allora risposi a lui: Guarda che non lo diano a te tre in latino!
E quando il Cardinale pronunciò il nome di Eugenio allora fu un urlo! Voi sapete che sono due Cardinali che si chiamano Eugenio: ma nessuno pensò al francese Tisserant.
Per parecchi minuti il Cardinale Caccia Dominioni non poté terminare il nome di Pacelli solo dopo un po' allora finalmente poté dire anche il cognome "Pacelli". E giù ancora grida. Quando poi disse che aveva assunto il nome di Pio XII, Decimo Secundo, vi fu un applauso molto significativo: un delirio, uno sventolio di fazzoletti!
Quanto avrei pagato che ci foste stati anche voi tutti presenti! Poi il nuovo Papa comparve tra un delirio di applausi, diede la prima benedizione, ampia, grande! Si vide che allargò le mani in forma di croce e con voce commossa, come avrete sentito anche voi, disse le parole della benedizione che gli altoparlanti diffondevano nella piazza e, attraverso la radio, per tutto il mondo.
Intanto, fra l'annuncio del nuovo Papa e la benedizione, la moltitudine cantò il Te Deum. Erano francesi, tedeschi, italiani, ve n'erano di tutte le razze, e tutti cantavano, in latino, nella lingua della Chiesa ed era un'unica fede che univa quei cuori. Non so quando mai vi sia stato un Te Deum così, a gran voce di popolo, cantato da più di 200.000 persone. Fu un momento di grande commozione. Avrete sentito anche voi la voce del Papa nel dare quella prima benedizione.
Voi forse non avete il coraggio di farmi una domanda, non oserete chiedermi: il Papa nuovo, conosce la nostra Congregazione? Sì, il Papa nuovo, Pio XII, ci conosce, il Papa ci vuole molto, molto bene, ed ho fede che questo sarà il Papa che darà l'approvazione alla nostra piccola e cara Congregazione!