Primi missionari orionini in Corea (IT-PL - FR - EN - ES - PT)
NEL NOME DELLA DIVINA PROVVIDENZA,
OGGI SIAMO ARRIVATI IN COREA
21 aprile 2006.
Da oggi, due Orionini sono presenti in Corea del Sud. L'inizio della presenza della “Piccola Opera della Divina Provvidenza” si realizza con l'arrivo a Seoul di P. Luciano Felloni, argentino, e di P. Bernardo Seo Yong-Tae, coreano.
Inizialmente, andranno a risiedere presso la casa dei Missionary Society of St. Colomban. Successivamente, dopo i primi 2 o 3 mesi, è intenzione di piantare la tenda nel territorio della diocesi di Uijeongbu, ove siamo accolti dal vescovo Mons. Joseph Lee. Quando fui a incontrare questo Vescovo, il 17 ottobre 2005, gli dissi: “ Ci indichi quello che il suo cuore di pastore vede più urgente e necessario ”. Ed egli rispose: “ Come Gesù anch'io vi dico : “Venite e vedete”, inseritevi, conoscete, offrite quello che può essere secondo il vostro carisma e il bisogno della gente. Iniziate piccoli, modesti, ma secondo il carisma evangelico”.
Lo scopo di questo primo inizio con la presenza di P. Luciano e P. Bernardo sarà proprio quello di vedere, di conoscere lingua e costumi, di iniziare relazioni e di fare discernimento in vista dell'apertura di una vera e propria comunità religiosa orionina che possa dare la sua testimonianza evangelica e svolgere attività caritativa per il bene del popolo coreano. Questa fase di esplorazione e di primo contatto durerà fino a tutto il 2007.
Il territorio della diocesi è molto grande con una popolazione di circa 3 milioni, di cui solo 160.000 cattolici. La diocesi è stata costituita nel giugno 2004. Comprende una vasta area nord della città di Seoul (11 milioni di abitanti) e poi la zona agricola fino al confine con la Corea del Nord. Ci sono 173 sacerdoti e 57 parrocchie. Quasi non ci sono religiosi, ma solo due piccole comunità di Benedettini e di Agostiniani.
“ Chi viene qua, venga a vivere il Vangelo, si adattino a usi e costumi della gente ”. Così il Vescovo di Uijeongbu, Joseph Lee, ci indicava di dirigerci soprattutto alla gente povera che non accede ai beni essenziali (cibo, salute, istruzione, casa, ecc.) mentre questi sovrabbondano per i ricchi della grande città.
“ È diocesi nuova, con tanti bisogni, vicino al confine con la Corea del Nord, è importante porvi dei segni di carità”, mi commentava il Nunzio Apostolico, arciv. Emil Paul Tscherrig.
Ci sono tre eserciti schierati sul 38° parallelo: quello della Corea del Nord quello della Corea del Sud e quello dell'ONU. Con l'aiuto di Dio, forse presto, in quel confine ci sarà anche un avamposto del nostro piccolo “ esercito della carità ”, come ci definiva Don Orione.
Affetto, auguri e preghiere per i nostri due esploratori in terra coreana.
Don Flavio Peloso
(superiore generale)
Incontro con il vescovo della diocesi di Uijeongbu, Mons. Joseph Lee, 16 ottobre 2005.