TOMMASO ROGGIA, una vita per il Cile (IT-ES)

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Padre TOMMASO ROGGIA

 

Padre Tommaso Roggia è morto il 6 marzo 2007 a Santiago del Cile. Vi era giunto nel 1959. La Congregazione deve molto a lui. Ha saputo essere una immagine vivente di Don Orione, del suo spirito e dei valori tipici della congregazione. Era un padre affettuoso e saggio, dolce ed esigente, umile e ottimista, un vero uomo di Dio. Quando lo incontravo era premuroso, interessato alla vita della congregazione, godeva di ogni buona notizia.

Era nato a Racconigi (Italia) il 23 luglio 1918 e dunque aveva 88 anni di età, 70 di Professione, 63 di sacerdozio e 48 di missione in Cile.

La sua vocazione fu frutto della "questua delle vocazioni": il Ch. Costamagna, inviato da Don Orione, chiese al Parroco se aveva qualche giovinetto che voleva farsi prete ma non poteva permettersi il mantenimento in seminario perché povero. E il chierico tornò a Tortona con Tommaso e suo fratello Matteo. I due furono accolti al "Paterno" dallo stesso Don Orione li mise subito a loro agio, parlando loro in dialetto piemontese, (non conoscevano ancora l'italiano), inviandoli poi ad Alessandria per terminare la scuola d'obbligo.

Entrato in Congregazione il 24 ottobre 1929, compì gli studi di ginnasio e liceo tra Tortona e Genova. Dovette dimostrare un particolare fervore e desiderio di santità se, come veniamo a sapere da un autografo di Don Orione del 5 settembre 1933, “Roggia Tommaso, di anni 13, chiede di fare i voti di devozione” .

Fece il noviziato nella storica casa di Villa Moffa, con Don Giulio Cremaschi, e la prima professione il 7 ottobre 1936. Poi restò al Paterno di Tortona fino al 1940 per il tirocinio e per iniziare la teologia. Sempre Padre Tomàs ricordò questo periodo come un tempo di grazia, anche per essere stato l'autista di Don Orione. “ Ho avuto la grazia – scrisse - di vivere non solo ai tempi di Don Orione, ma con Don Orione, al suo lato. Pregava con noi, giocava con noi ”.

Don Orione lo conosceva bene e ne apprezzò anche le doti per la scienza e la tecnica. Il 2 febbraio 1938, Don Orione scrisse all'amico professor Leidi: “ Il chierico Tommaso Roggia pare dimostri una speciale tendenza allo studio della fisica e matematica e amerebbe tanto coltivare la astronomia. Non sarei alieno dal farlo applicare a dette scienze, qualora mi risultasse che egli avesse vera stoffa a ciò. La vorrei pregare se potesse, in qualche momento, provarmelo un po', e dirmi che glie ne pare ”.

Completò gli studi di teologia a Genova e Rosano. Raggiunse la meta della professione perpetua il 29 maggio 1942 e del sacerdozio 3 marzo 1943.

Ebbe grande sensibilità religiosa e culturale, ma anche intelligenza e intraprendenza pratica in tutto quello che riguardava scienza e tecnica. Fu il padre e maestro ideale dei fratelli coadiutori orionini: dal 1943 al 1947 fu al Piccolo Cottolengo di Milano, poi 1947- 1948 a Vigevano e dal 1948 al 1959 a Montebello (Pavia).

Nel 1959 partì per il Cile e vi restò per tutto il resto della vita. Poté apparire una sorpresa, ma, in un appunto autografo di Don Orione senza data, troviamo scritto: “Roggia Tommaso vuol farsi missionario ”. Dunque, già da chierico, aveva espresso a Don Orione questo desiderio.

Per 30 anni, dal 1960 al 1990, Padre Roggia fu a Santiago – Los Cerrillos principalmente come insegnante nel Collegio e Centro professionale che portò ad un alto livello di qualità educativa e di stima in tutta la città. Dal 1993 fino al 2006 svolse il suo apostolato a Rancagua, dividendosi tra parrocchia e Piccolo Cottolengo. E' qui che lo incontrai per la prima volta nel novembre del 1996. Era già anziano e costretto a letto, e lo trovai che stava leggendo la Divina Commedia di Dante e si mise a parlare con interesse giovanile di Don Orione, della Congregazione, della propria vita, di progetti apostolici.

Quando la salute ormai non lo sosteneva più, trovò riposo “all'orionina” al Piccolo Cottolengo di Santiago. La sua cameretta, infatti, continuò ad essere meta di tante persone che a lui ricorrevano per un consiglio e per la confessione. Volentieri raccontava ai confratelli: "Ho avuto la grazia di vivere non solo ai tempi di Don Orione, ma con Don Orione, al suo lato. Pregava con noi, giocava con noi." Aveva passione di leggere e di studiare ancora. Una volta lo trovai con il libro di trigonometria in mano. “Che cose belle – mi disse – la scienza, l'arte, la religione! Io me ne nutro ancora perché mi danno gioia e mi fanno pensare a Dio ”.

Tutta la Famiglia orionina sparsa nel mondo ringrazia il Signore per il dono di Padre Tommaso Roggia e raccoglie l'esempio e l'eredità preziosa per la sua fedeltà creativa al carisma.

Don Flavio Peloso

 

Padre TOMÁS ROGGIA

 

Nos llegó la noticia de la muerte del querido padre Tomás Roggia, ocurrida en la tarde del 6 de marzo del 2007 en Santiago de Chile . Él fue uno de los padres y fundadores de la Pequeña Obra de la Divina Providencia en Chile. Supo ser una imagen viviente de Don Orione, de su espíritu y de los valores típicos de la congregación. Fue realmente un padre afectuoso y sabio, dulce y exigente, humilde y optimista, un verdadero hombre de Dios.

Cuando iba a Chile siempre era muy atento y estaba interesado en la vida de la congregación, gozaba con cada buena noticia.

Nació en Racconigi (talia) el 23 de julio de 1918, por lo tanto tenía 88 años de edad, 70 de Profesión, 63 de sacerdocio y 48 de misión en Chile.

Entró en la Congregación el 24 de octubre de 1929 e hizo sus estudios de gimnasio y liceo entre Tortona y Génova. Debió demostrar un particular fervor y deseo de santidad si, como nos da a conocer un autógrafo de Don Orione del 5 de septiembre 1933, nos cuenta: “Roggia Tomás, de 13 años, pide hacer los votos de devoción” . El noviciado lo hizo en la histórica casa Villa Moffa, con Don Giulio Cremaschi; la primera profesión el 7 de octubre de 1936. Después continuó en el “Paterno” de Tortona hasta 1940 para el tirocinio y para iniciar la teología. El padre Tomás siempre recordó como una gracia el hecho haber sido chofer de Don Orione. “He tenido la gracia – escribió - de vivir no sólo en los tiempos de Don Orione, sino con Don Orione, a su lado. Rezaba con nosotros, jugaba con nosotros”.

Don Orione lo conocía bien y apreciaba también las capacidades que lo inclinaban a todo lo relacionado con la ciencia y la técnica. El 2 de febrero de 1938, Don Orione escribió a su amigo el profesor Leidi: “El clérigo Tomás Roggia parece demostrar una especial tendencia al estudio de la física y la matemática, y le gustaría mucho estudiar la astronomía. Yo no tendría dificultad en dejarlo practicar dichas ciencias, si él tuviese realmente cualidades para esto. Le rogaría si pudiese, en algún momento, probarlo, y decirme qué le parece .

Completó los estudios de teología en Génova y Rosano. Alcanzó la meta de la profesión perpetua el 29 mayo de 1942 y del sacerdocio el 3 de marzo de 1943.

Tuvo grande sensibilidad religiosa y capacidad práctica en todo aquello que se refería a la ciencia y a la técnica. También por estas inclinaciones llegó a ser el padre y maestro de los hermanos coadjutores orionistas. Desde 1943 hasta 1947 estuvo en el Pequeño Cottolengo de Milán, después en 1947-1948 en Vigevano y desde 1948 hasta 1959 en Montebello (Pavia).

En 1959 partió hacia Chile, nueva fundación de la Congregación , en donde se quedó por el resto de su vida. Podría parecer una sorpresa, pero en un apunte de Don Orione, sin fecha, encontramos escrito: “Roggia Tomás quiere hacerse misionero” . Por lo tanto, ya desde clérigo, había expresado este deseo a Don Orione. Por 30 años, desde 1960 hasta 1990, estuvo en Santiago, Los Cerrillos, principalmente como profesor en el colegio y en el centro profesional que llevó a un gran nivel de cualidad educativa y de estima en toda la ciudad. Desde 1993 hasta el 2005 desarrolló su apostolado en Rancagua, repartiéndose entre parroquia y Pequeño Cottolengo.

Cuando la salud ya no lo sostenía más, el padre Tomás encontró descanso “a lo orionista” en el Pequeño Cottolengo de Santiago. Su pieza, de hecho, continuó siendo meta de tantas personas que a él recurrían para un consejo y para la confesión. En la última visita, en noviembre pasado, encontré al Padre Tomás que leía la Divina Comedia y sobre la mesa tenía un libro de trigonometría: “¡Qué cosas más bellas – exclamaba – la ciencia, el arte, la religión! Yo me nutro con esto, todavía me dan alegría y me hacen pensar a Dios”.

El bien hecho por el el Padre Tomás Roggia permanece como una herencia preciosa y un compromiso para el futuro.

Don Flavio Peloso