Suor Plautilla e Mons Raymond, due di noi (2.7.2010)

Una dichiarata Venerabile e l'altro nominato Vescovo.

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SUOR MARIA PLAUTILLA, VENERABILE
MONS. RAYMOND AHOUA, VESCOVO

 

Bonoua, 2 luglio 2010

Carissimi Confratelli, Piccole Suore Missionarie della Carità
                 e Laici della Famiglia Orionina.

Deo gratias!
Arrivando in terra d’Africa per partecipare all’ordinazione episcopale del nostro confratello Mons. Raymond Ahoua, la prima notizia ricevuta è stata quella di Don Giuseppe Vallauri che comunicava: “Suor Plautilla è Venerabile. E’ stato pubblicato il decreto”.
Infatti, ieri mattina, 1° luglio, Papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Plautilla (al secolo Lucia Cavallo), religiosa professa delle Piccole Suore Missionarie della Carità, nata a Roata Chiusani il 18 novembre 1913 e morta a Genova il 5 ottobre 1947.

E’ una grande gioia per la nostra Famiglia Orionina che vede riconosciuto dalla suprema Autorità della Chiesa un altro frutto eminente della scuola di santità aperta dal nostro fondatore San Luigi Orione a Tortona e nel mondo.
Nell’esprimere comunione e soddisfazione a Suor Maria Irene Bizzotto, superiora generale, e a tutte le Piccole Suore Missionarie della Carità, il primo commento è stato: “Evviva! Dio esalta gli umili. È un messaggio per tutti noi”. Nel caso di Suor Maria Plautilla viene esaltata una persona umile, una suora “come tante altre” formate da Don Orione: tutta data al Signore, tutta cuore e generosità, umile, semplice, povera, tutta preghiera lavoro e volontà di Dio, una Suora che ha tradotto in pratica di cosa intendesse il Fondatore per “spiritualità dello straccio” e “dalle maniche rimboccate”.

Qualche Suora e qualche Confratello erano rimasti sorpresi che fosse stata presentata per la beatificazione la candidatura di Suor Maria Plautilla “che non ha fatto nulla di speciale”. Non ha avuto ruoli da leader, non manifestò doti umane eccelse, ha scritto pochissimo e a fatica. Da viva, non lasciò tracce nemmeno nelle piccole cronache dei nostri foglietti e riviste di Congregazione; non è stato facile trovare qualche foto di lei. Unico fatto a tutti noto fu il suo gesto spontaneo di salvare una “figliuola”, malata mentale, salita pericolosamente sul davanzale di una finestra. In seguito a quello sforzo la sua salute già compromessa ebbe il definitivo tracollo.
L’indizio di questo atto, a tutti parso eroico, fece intuire e poi scoprire la vita tutta eroica di questa giovane suora, morta a 33 anni di età, rimasta nascosta nella normalità della sua vita di Piccola Suora Missionaria della Carità trascorsa in un Piccolo Cottolengo.

Questo riconoscimento della eroicità delle virtù di Suor Maria Plautilla sarà senz’altro di stimolo e di conforto a tante suore e religiosi, semplici e tutti di Dio, nel ritenere preziosa la loro vocazione e “venerabile” la loro vita consacrata a Dio, tutta spesa per le opere della carità e per la carità (cioè Dio) delle opere.
Come non vedere pienamente applicabile a Suor Maria Plautilla quanto Benedetto XVI ha detto di Don Orione durante la sua recente visita alla Madonnina di Monte Mario (Roma), il 24 giugno scorso. “Don Orione – ha detto il Papa - visse in modo lucido e appassionato il compito della Chiesa di vivere l’amore per far entrare nel mondo la luce di Dio (cfr. Deus Caritas est, n. 39). Ha lasciato tale missione ai suoi discepoli come via spirituale e apostolica, convinto che “la carità apre gli occhi alla fede e riscalda i cuori d'amore verso Dio”. Continuate, cari Figli della Divina Provvidenza, su questa scia carismatica da lui iniziata, perché, come egli diceva, “la carità è la migliore apologia della fede cattolica”, “la carità trascina, la carità muove, porta alla fede e alla speranza” (Verbali, 26.11.1930, p.95)”.
La gioia di chiamare Suor Maria Plautilla “venerabile” si trasformi nella gioia di chiamare e vivere come “venerabile” la nostra vita religiosa nella Piccola Opera. Con i tanti limiti miserie e croci, ma “venerabile”.

Mi viene, inevitabile, l’accostamento di questo tributo di onore a Suor Maria Plautilla con l’evento per cui mi trovo in terra d’Africa: la consacrazione episcopale del nostro confratello Raymond Ahoua.
Raymond, è un figlio di Famiglia, cresciutoci in casa, nella parrocchia di Bonoua, nella Scuola Professionale, nel noviziato di Velletri, a Tortona dove l’ebbi allievo, e poi ad Anyama, Bonoua e Nairobi, nella vita quotidiana e nel ministero che la Congregazione vive nella sua missione tra i poveri. Uno di noi. Verrebbe da dire, come già per Suor Maria Plautilla, che anche Raymond, ora scelto come Vescovo e posto sul candelabro per la sua gente, è un religioso “come tanti altri”. Offre la sua umanità all’azione di Dio, per essere “sempre tangibile espressione dell’amore provvidente di Dio. Per fare questo - ricorda don Orione - occorre essere “impastati della carità soavissima di Nostro Signore” mediante una vita spirituale autentica e santa” (Benedetto XVI, discorso alla Madonnina di Monte Mario).

Concludo, cari figli e figlie di Don Orione: teniamo alta la coscienza della nostra vocazione e dunque della nostro impegno a “ravvivare il dono di Dio che è in noi” (cf 2Tm 1,6). Se dalle nostre fila sono tratti una “venerabile” e un “vescovo” significa che siamo in un cammino buono e santo: Ave Maria e avanti!

A tutti porgo un cordiale saluto e augurio di bene e assicuro preghiera.

Don Flavio Peloso

 

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SOR MARIA PLAUTILLA, VENERABLE
MONS. RAYMOND AHOUA, OBISPO

 

Bonoua, 2 de Julio 2010

Queridísimos Cohermanos, Pequeñas Hermanas Misioneras de la Caridad y Laicos de la Familia Orionista.

Deo gratias!
Llegando a Africa para participar en la ordenación episcopal de nuestro cohermano Mons. Raymond Ahoua, la primera noticia que he recibido ha sido la de Don José Vallauri comunicándome: “Sor María  Plautilla es Venerable!. Ha sido publicado el decreto!”.
Efectivamente, ayer por la mañana, 1 de Julio, el Papa Benedicto XVI ha autorizado a la Congregación para la Causa de los Santos promulgar el decreto que reconoce las virtudes heroicas de la Sierva de Dios María Plautilla (en el estado civil Lucia Cavallo), religiosa profesa de las Pequeñas Hermanas Misioneras de la Caridad, nacida en Roata Chiusani el 18 de Noviembre de 1913 y fallecida en Génova el 5 de Octubre de 1947.
Es una gran alegría para nuestra Familia Orionista que ve así reconocido por la Autoridad suprema de la Iglesia  otro fruto eminente de la escuela de santidad  abierta por nuestro Fundador, San Luis Orione, en Tortona y en el mundo.
Expresando mi comunión y satisfacción a Sor. María Irene Bizzotto, Superiora general y a todas las Pequeñas Hermanas Misioneras de la Caridad, mi primer comentario ha sido: “Viva! Dios ensalza a los humildes. Es un mensaje para todos nosotros” En el caso de Sor Maria Plautilla se ensalza una persona humilde, una monja “como otras muchas” formadas por Don Orione: totalmente entregada al Señor, todo corazón y generosidad, humilde, sencilla, pobre, enteramente donada a la oración, al trabajo y a la voluntad de Dios, una Hermana que ha puesto por obra lo que entendió el Fundador por “espiritualidad del trapo” y “de las mangas arremangadas”.

Alguna Hermana y algún Cohermano se habían sorprendido de que se presentara para la beatificación la candidatura de Sor Mará Plautilla “ porque no había hecho nada de especial” No tuvo roles de leader, no mostró cualidades humanas extraordinarias, escribió muy poco y con dificultad. En vida, no dejó huellas ni siquiera en las pequeñas crónicas de nuestras pequeñas publicaciones y revistas de Congregación; no ha sido fácil encontrar alguna foto suya.  La única acción conocida por todos fue su gesto espontáneo de salvar a una  “acogida”, enferma mental, subida peligrosamente a una ventana. Después de este esfuerzo su salud, ya delicada, empeoró definitivamente.
El indicio de esta acción, apreciada por todos como heroica, hizo intuir y después descubrir la vida totalmente heroica di esta joven Hermana, que falleció a los  33 años, y que permaneció siempre escondida en la normalidad de su vida de Pequeña Hermana Misionera de la Caridad trabajando en un Pequeño Cottolengo.
Este reconocimiento de la heroicidad de las virtudes de Sor María Plautilla sin duda será un estimulo y  consuelo para muchas Hermanas y religiosos sencillos y llenos de Dios, considerando su vocación preciosa y “venerable” su vida consagrada a Dios, totalmente gastada en las obras de caridad y para la caridad , es decir para Dios, de las obras.
Como no ver plenamente atribuible a Sor Mará Plautilla lo que  Benedicto XVI dijo de Don Orione durante su reciente visita a la Madonnina de Monte Mario (Roma). “Don Orione – dijo el Papa – vivió lúcida y apasionadamente el deber de la Iglesia de vivir el amor para meter en el mundo la luz de Dios (fr. Deus Caritas est, n. 39). Ha dejado esta misión a sus discípulos como camino espiritual y apostólico, convencido que “la caridad abre los ojos a la fe e inflama los corazones de amor hacia Dios”. Continuad, queridos Hijos de la Divina Providencia, sobre esta estela carismática por él iniciada, porque, como él decía, “la caridad es la mejor apología de la fe católica”, “la caridad arrastra, la caridad mueve, lleva a la fe y a la esperanza” (Actas, 26.11.1930, p.95)”.
La alegría de llamar a Sor Maria Plautilla “venerable” se trasforme en el gozo de llamar y vivir como “venerable” nuestra vida religiosa en la Pequeña Obra. Con muchos límites, miserias y cruces, pero “venerable”.

Me viene, inevitable, unir este título honorífico dado a Sor María Plautilla al acontecimiento por el que me encuentro en Africa: la consagración episcopal de nuestro Raymond Ahoua.
Raymond, es un hijo de Familia, crecido en casa, en la parroquia de Bonoua, en la Escuela Profesional, en el noviciado de Velletri, en Tortona donde le tuve de alumno, y después en Anyama, Bonoua y Nairobi, en la vida cotidiana y en el ministerio que la Congregación vive en su misión entre los pobres. Habría que decir, como entonces de Sor María Plautilla, que también Raymond, elegido ahora Obispo y puesto en el candelabro para su gente, es un religioso “como otros muchos”. Ofrece su humanidad a la acción de Dios, para ser “siempre expresión tangible del amor providente de Dios. Para hacer esto – recuerda Don Orione – es necesario estar “empastados de la caridad suavísima de Nuestro Señor” mediante una vida espiritual auténtica y santa” (Benedetto XVI, discurso a la Madonnina de Monte Mario).

Termino, queridos hijos e hijas de Don Orione: tengamos alta nuestra autoestima vocacional y en consecuencia nuestro compromiso de “reavivar el don de Dios que está en nosotros” (cf 2Tm 1,6). Si de entre nuestras filas han salido una “venerable” y uno “Obispo” significa que estamos en un camino bueno y santo: ¡Ave Mará y adelante!

Para todos mi saludo cordial y mi deseo de bien y os aseguro mi recuerdo en la oración.

Don Flavio Peloso

 

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SISTER MARIA PLAUTILLA, VENERABLE
MONS. RAYMOND AHOUA, BISHOP
 

Bonoua, July 2, 2010


Dear Brothers, Little Sisters of the Missionaries of Charity
Laity and Family Don Orione.

Deo gratias!
Arriving in Africa to attend the Episcopal ordination of our confrere, Monsg. Raymond Ahoua, the first news I received was that of Don Giuseppe Vallauri informing me that: "Sister Plautilla is Venerable. The decree was published today " .

           In fact, yesterday morning, 1st July, Pope Benedict XVI authorized the Congregation for the Causes of Saints to promulgate the decree recognizing the heroic virtues of the Servant of God Maria Plautilla (née Lucia Cavallo), professed religious of the Little Missionary Sisters of Charity, born in Roata Chiusani on November 18th, 1913 and who died in Genoa on October 5, 1947.

           It 's a great joy for our Orionine Family that sees how the Supreme Authority of the Church recognizes another outstanding result of the school of holiness opened by our founder, St. Luigi Orione, in Tortona and in the world.
Expressing satisfaction and  communion with Sister Maria Irene Bizzotto, superior general, and to all the Little Missionaries Sisters of Charity, the first comment was: "Hurrah! God exalts the humble. It is a message for us all. " In the case of Sister Maria Plautilla, a humble person is being exalted, a sister "like many others” formed by Don Orione: all given to the Lord, all heart and generosity, humble, simple, poor, prayerful, all work and will of God, a Sister who translated into practice what the founder intended by the "spirituality of the rag" and "sleeves rolled up."

Some Sisters and Confreres, and a few others, were surprised that Sister Maria Plautilla was made a candidate for beatification, a sister "that did nothing special." She did not have leading roles, did not manifest excelling human qualities, and wrote very little, with difficulty. In life, she did not leave traces even in the small chronicles of our Congregation’s newsletters and magazines; it was not easy to find photos of her. The only fact known to all was her spontaneous gesture to save a "daughter", a mental patient, who had dangerously climbed onto the ledge of a window. Following that effort her health, which  was already compromised, suffered the final collapse.
The evidence of this act, that everybody regarded as heroic, made people understand and then discover the whole life of this heroic young Sister, who died at 33 years of age, and had remained hidden in the normality of her life as a Little Missionary Sisters of Charity spent in a Little Cottolengo.

           This recognition of the heroic virtues of Sister Maria Plautilla will certainly be stimulating and comforting to many sisters and religious, simple and all of God, leading them to consider their vocation valuable  and  their lives of consecration to God "venerable", all spent in works of charity and for the charity (i.e. God) of the works.
How can we not see fully applicable to Sister Mary Plautilla what Benedict XVI said of Don Orione during his recent visit to the Blessed Virgin of Monte Mario (Rome), on June 24 last. "Don Orione - the Pope said - lived in such a clear and passionate way  the Church's task to live by love and so make the light of God enter the world (cf. Deus Caritas Est, 39). He left that task to his disciples as a spiritual and apostolic trail, firmly believing  that "love opens our eyes to faith and warms the hearts of love for God." Continue, dear Sons of Divine Providence, this charismatic path that he started, because as he said, "love is the best apology of the Catholic faith," and " charity drives, charity moves, it leads to faith and hope" (Minutes, 26.11.1930, p.95) ".
The joy that we feel in calling Sister Mary Plautilla "venerable" is transformed into the joy of calling and living as "venerable" our religious life in the Little Work. With many limitations,  miseries and crosses, but still "venerable".

           For me it is inevitable to combine this tribute in honour of Sister Mary Plautilla with the event for which I am in Africa: the Episcopal consecration of our confrere Raymond Ahoua.
Raymond, is a Family son,  who grew up  with us, in the parish of Bonoua, in the Professional School, the novitiate of Velletri, in Tortona where he was a pupil of mine, and then on to Anyama, Bonoua and Nairobi, in daily life and ministry that the Congregation lives in its missions among the poor. One of us. We could say, as with Sister Maria Plautilla, that Raymond, now chosen as bishop and placed on the candelabrum for his people, is a religious "like so many others." He offers his humanity to God's action, to be “ always a tangible expression of God's providential love. In order to do this - Don Orione used to note – one needs to be" kneaded in the sweetest love of Our Lord "through an authentic and holy spiritual life" (Benedict XVI address at the Madonnina of Monte Mario).

           I conclude, dear sons and daughters of Don Orione: let us keep the awareness of our vocation high and therefore of our commitment to "rekindle the gift of God that is within us" (cf. 2 Tim 1:6). If from our ranks a "venerable" and a "bishop" are drawn, it means that the path that we follow is goof and holy: Ave Maria and forward!

To all I extend heartfelt greetings and good wishes, assuring my prayer.


Don Flavio Peloso

 

 

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Siostra Maria Plautilla, Służebnicą Bożą
Ekscelencja RAYMOND AHOUA, Biskupem

Bonua, dnia 2 lipca 2010 r.

Najdrożsi Współbracia, Siostry Małe Misjonarki Miłosierdzia i Świeccy Rodziny Oriońskiej
Deo gratias!  

Przybywając do Afryki, aby uczestniczyć uroczystościach  święceń biskupich naszego Współbrata ks. Raymond’a  Ahuoa, pierwszą otrzymaną informacją była ta od ks. G. Valluari, który mówił „Siostra Plautilla jest Służebnicą Bożą. Został opublikowany dekret”.
Rzeczywiście, wczoraj rano, 1 lipca Papież Benedykt XVI  upoważnił Kongregację do Spraw Świętych do promulgowania dekret, który uznaje heroiczność cnót Służebnicy Bożej Marii Plautilii (w świecie Łucji Cavallo),  zakonnicy Sióstr Małych Misjonarek Miłosierdzia, urodzonej w Roata 18 XI 1913 r. i  zmarłej w Genui 5 X 1947 r.
            To wielka radość dla naszej Oriońskiej Rodziny, która widzi, rozpoznany przez Najwyższy Autorytet Kościoła, kolejny wspaniały owoc szkoły świętości otworzonej przez św. Alojzego Orione w Tortonie i w świecie.
            Wyrażając radość i jedność z s. Marią Ireną Bizzotto - przełożoną generalną i ze wszystkimi Siostrami Małymi Misjonarkami Miłości, pierwszym komentarzem na taka wiadomość było zawołanie: „Wiwat! Bogu niech będą dzięki! Bóg wywyższa pokornych. To jest przesłanie dla nas wszystkich”. W przypadku S. Marii Plautillii, została wywyższona osoba pokorna, zakonnica – „jak wiele innych”, ukształtowana przez Księdza Orione: cała oddana Panu, cała sercem i szczodrobliwością, pokorna, prosta, cała modlitwą, pracą i wolą Bożą, Siostra zakonna, która wprowadziła w życie to co miał na myśli Założyciel jako „duchowość ścierki” i „podwiniętych rękawów”.
Pewne zakonnice i pewni współbracia byli zaskoczeni, że została przedstawiona do beatyfikacji kandydatura Siostry Marii Plautilli, „która nic szczególnego nie uczyniła”. Nie była liderką, nie miała nadzwyczajnych ludzkich zalet, napisała bardzo niewiele i to z trudem. Za swego życia nie pozostawiła po sobie śladu w krótkich informacjach, biuletynów i czasopism Zgromadzenia; nie było łatwo znaleźć kilka jej fotografii. Jedynym faktem dobrze znanym był jej spontaniczny gest, aby ocalić „dziewczynkę” chorą psychicznie, która wspięła się niebezpiecznie na parapet jednego z okien. W następstwie tego wysiłku, jej zdrowie już szwankujące, ostatecznie się załamało.
Ten czyn został odebrany przez wszystkich, jako heroiczny, i stał się przyczyną odkrycia całego heroicznego życia tej młodej zakonnicy, zmarłej w wieku 33 lat. Jej życia Siostry Małej Misjonarki Miłosierdzia, które spędziła w Małym Kottolengo, ukrytego w normalności.
            To uznanie heroiczności cnót Siostry Marii Plautilli bez zwątpienia stanie się bodźcem i pociechą dla wielu Sióstr i zakonników, w uważaniu swojego powołania za cenne i „godnego czci” ich życia konsekrowanego Bogu, całego oddanego dla dzieł miłości i dla miłości (tzn. Boga) dzieł.
            Jak nie zauważyć w pełni zastosowane słowa odniesieniu do S. Platilli, wypowiedziane przez Papieża Benedykta XVI podczas niedawnej wizyty u NMP na Monte Mario – 24 VI br. „don Orione – mówił Papież- przeżywał w sposób wyraźny i pełen pasji zadanie Kościoła życia miłością, aby na świat mogło wejść światło Boga.(por DCE 39)” Pozostawił to zadanie swoim uczniom jako drogę duchowości i apostołowania, będą przekonanym, że „miłość otwiera oczy na wiarę i ogrzewa serca miłością ku Bogu”. Kontynuujcie, drodzy Synowie Boskiej Opatrzności, tę ścieżkę charyzmatyczną zapoczątkowaną przez niego, ponieważ jak on mówił, miłość jest najlepsza obroną katolickiej wiary, miłość pociąga, miłość porusza, miłość prowadzi do wiary i nadziei.” (26.11.1930)
            Radość z nazywania S. Plautilli – Służebnicą Bożą – niech przemieni się w radość nazywania i przeżywania jako „godnego czci” naszego życia zakonnego w Małym Dziele. Z tyloma ograniczeniami, ułomnościami i krzyżami, ale „godnego czci”.
            Nadchodzi wreszcie moment połączenia tego trybutu ku czci S. M. Plautilli z powodem dla którego jestem w Afryce, a mianowicie konsekracją biskupią naszego Współbrata Raymond’a Ahoua.
Raymond, jest dzieckiem Rodziny, wzrastający w naszym domu, w parafii w Bonua, w szkole zawodowej, w Nowicjacie w Velletri, w Tortonie gdzie był moim uczniem. Następnie w Anyama, Bonua i Nairobi; w codziennym życiu i posłudze, którą Zgromadzenie pełni, wypełniając swa misje wśród ubogich. Jeden z nas.  Ktoś mógłby powiedzieć, podobnie jak w przypadku s. Plautilli, że również Raymond wybrany na biskupa i postawiony na świeczniku dla swojego ludu, jest zakonnikiem, „jak wielu innych. Ofiaruje swoje człowieczeństwo dla Bożego działania, które ma być namacalnym wyrazem miłości Opatrzności Bożej. Aby tak czynić –przypomina ks. Orione – trzeba być ukształtowanym przez najsłodszą miłość: przez autentyczne i święte życie. (Benedykt XVI, przemówienie na Monte Mario).
Kończę o Drodzy Synowie i Córki Don Orione: miejmy mocną w świadomość naszego powołania, a co za tym idzie zaangażowania na rzecz „ożywiania Bożego daru, który jest w nas” (por. 2 Tm 1,6). Jeśli z naszych szeregów pochodzą świeci i biskup, to oznacza to że jesteśmy na dobrej i świętej drodze.
Zdrowaś Maryjo i naprzód!
Wszystkim przesyłam serdeczne pozdrowienia i życzenia dobra, zapewniam o  modlitwie.

ks. Flavio Peloso

 

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IRMÃ MARIA PLAUTILLA, VENERÁVEL
DOM RAYMOND AHOUA, BISPO

 

Bonoua, 2 de julho de 2010

Caríssimos Confrades, Pequenas Irmãs Missionárias da Caridade
e Leigos da Família Orionita

Deo gratias!
Ao chegar nas terras africanas para participar da ordenação episcopal do nosso confrade Dom Raymond Ahoua, a primeira notícia que recebi foi dada por Pe. Giuseppe Vallauri que me comunicou: “Irmã Plautilla é Venerável. O decreto foi publicado”.
De fato, ontem de manhã, 1° de julho, o Santo Padre Bento XVI autorizou a Congregação para a Causa dos Santos a promulgar o decreto que reconhece as virtudes heróicas da Serva de Deus Maria Plautilla (de nome civil, Lúcia Cavallo), religiosa professa da Pequenas Irmãs Missionárias da Caridade, que nasceu em Roata Chiusani no dia 18 de novembro de 1913 e morreu em Genova no dia 5 de outubro de 1947.

É uma grande alegria para a nossa Família Orionita que vê a suprema Autoridade da Igreja reconhecer um outro fruto eminente da escola de santidade fundada por São Luís Orione em Tortona e no mundo.
Ao exprimir comunhão e satisfação à Madre Maria Irene Bizzotto, Superiora Geral, e a todas as Pequenas Irmãs Missionárias da Caridade, o primeiro comentário foi: “Viva! Deus exalta os humildes. É uma mensagem para todos nós”. No caso de Irmã Maria Plautilla é exaltada uma pessoa humilde, uma irmã “como tantas outras” formadas por Dom Orione: totalmente para o Senhor, totalmente coração e generosidade, humilde, simples, pobre, totalmente dedicada à oração, trabalho e vontade de Deus, uma Irmã que traduziu na prática o que queria dizer o Fundador com a expressão “espiritualidade do trapo” e “das mangas arregaçadas”.

Alguma Irmã e algum Confrade ficaram surpresos ao saber que na apresentação da candidatura para a beatificação de Irmã Maria Plautilla estivesse escrito que “não fez nada de especial”. Não teve cargos de liderança, não manifestou dons humanos excelentes, escreveu pouquíssimo e com uma certa fadiga. Durante a sua vida, não deixou nada escrito, nem nas pequenas crônicas dos nosso boletins e nem nas revistas da Congregação; não foi fácil encontrar alguma foto sua. Único fato que todos conhecem foi o seu gesto espontâneo de salvar uma “filhinha”, doente mental, que subiu na beirada de uma janela. Logo depois daquele esforço a sua saúde, já grave, ficou mais comprometida ainda e teve a sua definitiva queda.

A marca deste gesto, que a todos pareceu heróico, fez com que se intuísse e, sucessivamente, se descobrisse a vida de grande heroísmo desta jovem Irmã, falecida aos 33 anos de idade, que serviu num Pequeno Cotolengo onde permaneceu recolhida na normalidade da sua vida como  Pequena Irmã Missionária da Caridade.

O reconhecimento da heroicidade das virtudes de Ir. Maria Plautilla será, sem dúvida, um ulterior motivo de estímulo e de conforto para tantas Irmãs e religiosos, simples e totalmente de Deus, em considerar preciosa a sua vocação e “venerável” a sua vida consagrada a Deus, na dedicação total às obras de caridade e à caridade (ou seja, Deus) das obras.

Como não ver plenamente aplicáveis a Ir. Maria Plautilla o que o Papa Bento XVI disse sobre Dom Orione durante a sua recente visita à Madonnina de Monte Mário (Roma), em 24 de junho! “Dom Orione – disse o Papa – viveu de modo lúcido e apaixonado a tarefa da Igreja, de viver o amor para fazer entrar no mundo a luz de Deus (cf. Deus caritas est, 39). Deixou esta missão aos seus discípulos, como caminho espiritual e apostólico, convencido de que "a caridade abre os olhos para a fé e aquece os corações de amor a Deus". Caros Filhos da Providência Divina, continuai ao longo deste sulco carismático por ele traçado porque, como ele dizia, "a caridade é a melhor apologia da fé católica", "a caridade conquista, a caridade move, leva à fé e à esperança" (Actas, 26.11.1930, pág. 95).

A alegria de denominar Ir. Maria Plautilla “venerável” se transforme na alegria de denominar e viver como “venerável” a nossa vida religiosa na Pequena Obra. Com os muitos limites, misérias e cruzes, mas “venerável”.

É inevitável, para mim, unir este tributo de honra a Ir. Maria Plautilla ao evento que motivou a minha vinda na terra da África: a consagração episcopal do nosso confrade Raymond Ahoua.
Raymond, é um filho de Família, crescido em nossa casa, na Paróquia de Bonoua, na Escola Profissionalizante, no noviciado de Velletri, em Tortona onde eu o acompanhei como aluno, e depois em Anyama, Bonoua e Nairobi, na vida quotidiana e no ministério que a Congregação vive na sua missão entre os pobres. Um de nós. Poderia dizer, como já disse para Ir. Maria Plautilla, que também Raymond, agora escolhido como Bispo e colocado sobre o candelabro para a sua gente, é um religioso “como tantos outros”. Oferece a sua humanidade à ação de Deus, para ser “sempre como uma expressão tangível do amor providente de Deus. Para fazer isto - recorda dom Orione – é necessário ser “imbuído pela caridade suavíssima de nosso Senhor” mediante uma vida espiritual autêntica e santa” (Bento XVI, discurso aos pés da Madonnina de Monte Mario).

Concluo, caros filhos e filhas de Dom Orione: mantenhamos em alto nível a consciência da nossa vocação e também do nosso empenho em “reavivar o dom de Deus que está em nós” (cf 2Tm 1,6). Se das nossas fileiras saíram uma “venerável” e um “bispo” significa que estamos percorrendo um caminho bom e santo: Ave Maria e avante!

A todos a minha cordial saudação e desejo de todo o bem. Asseguro para todos a minha oração.

P. Flávio Peloso