Appello Missionario 2012 (IT-ES-EN-FR-PL-PT)

APPELLO MISSIONARIO
Roma, 2 febbraio 2012
Festa della presentazione di Gesù al tempio
e festa della Vita consacrata
Carissimi Confratelli Figli della Divina Provvidenza
Deo gratias!
La Congregazione ha tenuto il suo Convegno missionario ad Ariccia (Roma), nei giorni 20-23 novembre 2011. Ha avuto per tema "Tutti in missione. Come il Padre ha mandato me così anch'io mando voi" ed ha elaborato il progetto missionario per il prossimo sessennio.
Il 13° Capitolo generale ha indicato la "corresponsabilità" come parola chiave per i nuovi sviluppi della Congregazione (CG13 n.143-144)". Corresponsabilità significa comunione e collaborazione di tutti i Religiosi e di tutte le Province per sostenere lo slancio missionario che si sta vivendo in alcuni Paesi e il consolidamento missionario che è necessario in altri.
Per attuare la corresponsabilità missionaria occorrono religiosi disponibili a lasciare il proprio paese per andare nelle nuove frontiere del Vangelo e della Carità aperte dalla Congregazione.
CHI SI SENTE DI VOI?
Secondo una consuetudine iniziata da Don Orione, vengo a rivolgere a tutti i religiosi un APPELLO MISSIONARIO.
Nel nome di Don Orione, come fratello e padre della Congregazione, faccio appello ad ogni Orionino di qualsiasi età, che voglia mettersi a disposizione per "partire" per le missioni: mi scriva una lettera personale manifestando la propria domanda e disponibilità, indicando, se crede opportuno, anche il paese di preferenza.
Questo appello del 2012 attualizza gli "appelli missionari" di Don Orione.
Il 3 marzo 1914, dopo l'inizio in Brasile, si rivolse ai chierici ancora in formazione:
"Ho bisogno di figli santi! La missione promette assai bene; ma ho bisogno di santi! Quante volte, nei passati giorni, io ho pensato a voi altri, o cari i miei figli! E vi ho fatti passare uno ad uno, per vedere chi poter mandare!
Almeno qualcuno di voi bisognerà che lo trovi e lo mandi prestissimo; ma ho bisogno di santi! Poco mi importerebbe che siate piccoli, anzi così imparereste subito la lingua, ma ho bisogno che chi va, porti là la santità. Chi si sente di voi?
Ecco, o miei Cari, il tempo di mostrare il vostro vero amore di Dio: la vostra divozione vera alla Madonna SS.: il vostro affetto sincero, tenero e da veri figli alla nostra amata Congregazione che è, dopo la S. Chiesa di Roma, la vera nostra madre morale!" (Scritti 2, 76-78).
Mentre si trovava in Argentina, il 2 agosto 1935, Don Orione scrisse:
"Ho bisogno di personale: quando penso a voi, io vedo tutti uno ad uno, e vado cercando tra di voi e quasi chiamandovi a nome, perché veniate ad aiutarmi a propagare la congregazione in mezzo a queste popolazioni ove sì grande è il bisogno di sacerdoti, che siano pieni di amor di Dio e delle anime, e desiderosi di sacrificarsi insieme con Nostro Signore, per dare la vita della fede o accrescerla in mezzo a molta gente". (Lettere II, 237).
VALORE DELL'APPELLO
Questo "appello missionario", cari confratelli, è un dono di Dio. E' un passaggio del Signore sulla riva dove già stiamo stiamo pescando per dirci "duc in altum", "prendi il largo". E' l'invito del maestro a "gettare le reti". "Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerlo per sé, deve annunciarlo" (Novo Millennio Ineunte, 40).
Che senso ha rispondere all'appello missionario?
Di per sé, abbiamo tutti già espresso con il voto d'obbedienza la disponibilità ad andare ovunque veniamo richiesti. L'offrire oggi la disponibilità a partire per le missioni, libera e attuale, rende esplicita l'obbedienza ed ha un grande valore morale.
La risposta all'appello missionario è un atto di generosità davanti a Dio. La domanda di partire per le missioni, per il solo fatto di essere presentata, fa già bene all'anima e dà tono apostolico all'attività cui già la Provvidenza ci ha chiamato.
La Famiglia orionina cresce per la Grazia di Dio e per la generosità dei suoi figli. Anche chi aveva già scritto in passato rinnovi la sua offerta per la missione. E penso in particolare ai nuovi giovani religiosi: è bene che abbiate gli orizzonti aperti e la possibilità di offrirvi per imprese che hanno in Cristo e nel bene delle Anime le uniche motivazioni e soddisfazioni.
Alla domanda non corrisponde necessariamente l'invio in missione. Per tante ragioni, non potranno andare in missione tutti quelli che chiedono. I superiori dovranno poi valutare, decidere e programmare con prudenza. Ci sono da tenere in conto anche le esigenze della missione in patria, "missio ad intra" o "nuova evangelizzazione", ricordando che "la missionarietà ad intra è segno credibile e stimolo per quella ad extra, e viceversa" (Redemptoris missio 34).
"Tutti in missione"!, dunque, in patria e in altri paesi lontani. I missionari ad gentes elevano lo slancio missionario di tutta la Congregazione. I pochi che partiranno "ad gentes" stimoleranno la passione apostolica dei molti che dovranno investire il loro entusiasmo per inventare la "nuova evangelizzazione" e le "nuove risposte" in patria, ove si trovano.
Affido questo "Appello missionario" alla Madonna, Madre della Divina Provvidenza e patrona speciale dei missionari e delle nostre missioni. Don Orione vide il suo grande manto azzurro che "s'allargava, così che non si distinguevano più i confini", "che copriva tutto e tutti fino all'orizzonte lontano", "ragazzi di molti diversi colori, il cui numero si andava straordinariamente moltiplicando… la Madonna si volse a me indicandomeli" (Scritti 45, 60).
La nostra Congregazione, dai tempi di Don Orione, non ha messo "confini" e oggi si trova in 32 nazioni, impegnata ad allargare il manto materno della Chiesa a nuovi orizzonti.
Invoco su tutti la benedizione del Signore e l'aiuto paterno di Don Orione.
Don Flavio Peloso FDP
(superiore generale)
=================================================
ESPAÑOL
=================================================
LLAMADO MISIONERO
Roma, 2 de febrero de 2012
Fiesta de la Presentación de Jesús al Templo y fiesta de la Vida consagrada.
Queridos Cohermanos Hijos de la Divina Providencia
Deo gratias!
La Congregación tuvo el Congreso Misionero en Ariccia (Roma), los días 20 al 23 de noviembre de 2011. Tuvo como tema “Todos en misión. Como el Padre me envió, así también yo los envío a ustedes” y ha elaborado el proyecto misionero para los próximos seis años.
El 13° Capítulo General indicó la “corresponsabilidad” como palabra clave para los nuevos desarrollos de la Congregación (CG13 n.143-144) ”. Corresponsabilidad significa comunión, colaboración de todos los Religiosos y de todas las Provincias para sostener el impulso misionero que se vive en algunos Países y la consolidación misionera que es necesaria en otros.
Para actuar la corresponsabilitad misionera se necesitan religiosos disponibles a dejar el propio país para ir hacia las nuevas fronteras del Evangelio y de la Caridad abiertas por la Congregación.
QUIEN DE USTEDES SE OFRECE?
Según una costumbre iniciada por Don Orione, dirijo a todos los religiosos un LLAMADO MISIONERO.
En el nombre de Don Orione, come hermano y padre de la Congregación, les hago el llamado a cada Orionita de cualquier edad, que quiera ponerse a disposición para "partir" hacia las misiones: escríbame una carta personal manifestando el proprio pedido y la disponibilidad, indicando, si cree oportuno, también el país de preferencia.
Este llamado del año 2012 actualiza los “llamados misioneros” de Don Orione. El 3 de marzo de 1914, después de los comienzos en Brasil, se dirige a los clérigos aún en formación:
“¡Tengo necesidad de hijos santos! La misión promete bastante bien; ¡pero necesito santos! ¡Cuántas veces, en los días pasados, pensé en ustedes, oh queridos hijos míos! ¡ Y los hice pasar a cada uno en mi corazón, para ver a quien podría enviar!
Al menos será necesario que encuentre a alguno de ustedes y lo envíe muy rápido; ¡pero necesito santos! Me importaría poco que sean pequeños, por otra parte así aprenderían en seguida la lengua, pero necesito que quien vaya, lleve allá la santidad. ¿Quién se siente de ustedes?
Entonces, ¡oh mis queridos!, es el tiempo de manifestar vuestro verdadero amor a Dios: vuestra real devoción a la Virgen Santísima: vuestro afecto sincero, tierno y de verdaderos hijos de nuestra amada Congregación que es, después de la Santa Iglesia de Roma, nuestra verdadera madre moral!” (Scritti 2, 76-78).
Mientras se encontraba en Argentina, el 2 de agosto de 1935, escribió:
“Tengo necesidad de personal: cuando pienso en ustedes, yo los veo a todos uno por uno, y voy buscando entre ustedes y casi como llamándolos por el nombre, para que vengan a ayudarme a propagar la congregación en medio de estas poblaciones donde es grande la necesidad de sacerdotes llenos del amor de Dios y de las almas, deseosos de sacrificarse junto con Nuestro Señor, para dar la vida de la fe o acrecentarla en medio de tanta gente”. (Lettere II, 237).
VALOR DE ESTE LLAMADO
Este “llamado misionero”, queridos hermanos, es un don de Dios. Es un paso del Señor por la orilla del lugar donde ya estamos pescando, para decirnos “duc in altum”, “entra mar adentro”. Es la invitación del maestro a “echar las redes”. "El que ha encontrado realmente a Cristo, no puede tenerlo para sí, debe anunciarlo" (Novo Millennio Ineunte, 40).
¿Qué sentido tiene responder a este llamado misionero?
De por sí, todos ya hemos expresado con el voto de obediencia la disponibilidad para ir donde se nos pida. Ofrecer hoy la disponibilidad para partir hacia las misiones, libre y actual, vuelve explícita la obediencia y tiene un gran valor moral.
La respuesta al llamado misionero es un acto de generosidad delante de Dios. El pedido para partir hacia la misión, por el simple hecho de ser presentada, hace bien al alma y da un tono apostólico a la actividad a la cual la Providencia ya nos ha llamado.
La Famiglia orionita crece por la Gracia de Dios y por la generosidad de sus hijos. También quien ya había escrito en el pasado, puede renovar su ofrecimiento para las misiones. Y pienso particularmente en los nuevos jóvenes religiosos: es bueno que tengan horizontes amplios y la posibilidad de ofrecerse para proyectos que tienen sus únicas motivaciones y satisfacciones en Cristo y en el bien de las Almas.
Al pedido no corresponde necesariamente el envío a las misiones. Por tantas razones no podrán ir a las misiones todos aquellos que lo pidan. Los superiores deberán evaluar, decidir y programar con prudencia. Hay que tener en cuenta también las exigencias de las misiones en la propia patria, “missio ad intra” o “nueva evangelización”, recordando que "la misión ad intra es signo creíble y estímulo para aquella ad extra, y viceversa" (Redemptoris missio 34).
¡“Todos en misión” entonces!, en la popria patria y en otros países lejanos. Los misioneros ad gentes elevan el impulso misionero de toda la Congregación. Los pocos que partirán "ad gentes" estimularán la pasión apostólica de muchos que deberán invertir el propio entusiasmo para inventar la "nueva evangelización" y las “nuevas respuestas” en la propia patria, donde se encuentran.
Confío este “Llamado misionero” a la Virgen, Madre de la Divina Providencia y patrona especial de los misioneros y de nuestras misiones. Don Orione vió su gran manto azul que “se extendía, de tal modo que no se distinguían más los bordes”, “que cubría todo y todos hasta el lejano horizonte”, “chicos de muchos y diversos colores, cuyo número se multiplicaba asombrosamente… la Virgen se dirige a mi como indicándomelos”(Scritti 45, 60).
Nuestra Congregación, desde los tiempos de Don Orione, no ha puesto “límites” y hoy se encuentra en 32 naciones, comprometida a extender el manto materno de la Iglesia a nuevos horizontes.
Invoco sobre todos la bendición del Señor y la ayuda paterna de Don Orione.
P. Flavio Peloso FDP
(superior general)
=================================================
ENGLISH
=================================================
MISSIONARY APPEAL
Rome, 2 February 2012
Feast of the Presentation of the Lord to the Temple
and of Consecrated Life
Dear Confreres, Sons of Divine Providence
Deo gratias!
The Congregation held its Mission Conference at Ariccia (Rome), from 20 to 23 November 2011. The theme was "All on mission. As the Father has sent me so am I sending you" and has developed the missionary project for the next six years.
The 13th General Chapter has highlighted "co-responsibility" as the keyword for the new developments of the Congregation (CG13 143-144). " Co-responsibility means the communion and collaboration of all Religious and all the Provinces to support the missionary zeal that we are practicing in some countries and the necessary consolidation of the mission in others.
To implement the missionary responsibility we need religious who are willing to leave their country and go into the new frontiers of the Gospel and of Charity opened by the Congregation.
WHICH OF YOU IS READY?
Following a tradition begun by Don Orione, I would like to address to all the religious a MISSIONARY APPEAL.
In the name of Don Orione, as brother and father of the Congregation, I appeal to every Orionine of any age who wants to make himself available for "going" to the missions: he should write a personal letter, expressing his request and availability, including, if he believes it appropriate, also the country of preference.
This appeal of 2012 actualizes the "missionary calls" Don Orione.
On 3 March 1914, after starting in Brazil, he turned to the seminarians still in training:
"I need holy sons! The mission promises very well, but I need saints! How often, in past days, I thought of you, my children and loved ones! In my mind I saw one by one, to find those I could send!
At least I need to discover some of you and send him very soon, but I need saints! It matters little to me, that you're small, rather, you can more easily learn the language, but I need that whoever goes, carries holiness with him. Who of you feels like going?
Here, my dear ones, this is the time to show your true love of God: your true devotion to Our Blessed Lady: your sincere, tender and true love, as sons of our beloved Congregation, which is, after the Holy Church of Rome, our true and moral mother!”(Writings 2, 76-78).
While in Argentina, on August 2nd, 1935, he wrote:
"I need personnel: when I think of you, I see all, one by one, and I' search among you and almost calling you by your names, for you may come to help me to spread the Congregation among these peoples where there is such great need for priests who are full of love of God and of souls, and ready to sacrifice themselves together with Our Lord, to give life of Faith, or to cause it to increase it in many people. " (Letters (A Priceless Treasure) II, 143.
VALUE OF THE APPEAL
This "missionary appeal," my dear Confreres, is a gift from God, 'a crossing over of the Lord to the shore where we are already fishing, in order to tell us "duc in altum", "go forth". It is the master's invitation to "let down the nets." "Those who have truly encountered Christ, cannot keep him to themselves, they must proclaim him" (NMI, 40).
What is the meaning of responding to the missionary appeal?
As a matter of fact, by the vow of obedience, we all have already expressed a willingness to go wherever we are needed. Offering today the actual and free availability for the missions, makes obedience explicit and has great moral value.
The answer to the missionary appeal is an act of generosity before God. The request to go to the missions, for the mere fact of being made, is already good for the soul and sets the tone for apostolic activity for which Providence has already called us.
The Orionine Family grows by the Grace of God and the generosity of its children. Even those who had already written in the past should renew their offer for the missions. And I think particularly of the new, young religious: it is good that you have the horizons open and the ability and capacity to offer yourselves for enterprises that have in Christ and the good of Souls the only motivation and satisfaction.
The request does not necessarily imply being sent to a mission. For many reasons, not all those who ask can go to the missions. The superiors will then evaluate, decide and plan carefully. We have to take into account the needs of the mission at home, "missio ad intra" or "new evangelization", recalling that "missionary activity ad intra is a credible sign and a stimulus for missionary activity ad extra, and vice versa" (Redemptoris Missio 34) .
"All on mission”!, therefore, at home and in other far-away countries. The missionaries ad gentes elevate the missionary zeal of the entire congregation. The few who go "ad gentes" will stimulate the apostolic zeal of the many who will invest their enthusiasm for inventing the "new evangelization" and "new responses" at home, where they are.
I commend this "Missionary Appeal" to Our Lady, Mother of Divine Providence and special patroness of missionaries and of our missions. Don Orione saw her wide, blue mantle that "widened, so much so that one could not distinguish the boundaries", "covering everything and everyone as far as the distant skyline," "children of many different colours, whose number was extraordinarily multiplying ... Our Lady turned to me, pointing them out" (Writings 45, 60).
Our Congregation, from the days of Don Orione, did not put up "boundaries" and is now in 32 countries, committed to broadening the motherly mantle of the Church to new horizons.
I call on all of you the Lord's blessing and the fatherly help of Don Orione.
Fr Flavio Peloso FDP
superior general
=================================================
FRANÇAIS
=================================================
APPEL MISSIONNAIRE
Rome, 2 février 2012
Fête de la Présentation de Jésus au Temple
et fête de la Vie Consacrée
Très chers Confrères, Fils de la Divine Providence
Deo gratias !
La Congrégation a tenu son Congrès Missionnaire à Ariccia (Rome), du 20 au 23 novembre 2011 sur le thème « Tous en mission . Comme le Père m’a envoyé, moi aussi je vous envoie » et a élaboré le projet missionnaire pour les prochains six ans.
Le 13° Chapitre Général a indiqué la « coresponsabilité » comme parole clé pour les nouveaux développements de la Congrégation (CG13 n.143-144). Coresponsabilité signifie communion et collaboration de tous les Religieux et de toutes les Provinces, pour soutenir l’élan missionnaire qui est en train de se vivre dans certains Pays et la consolidation missionnaire qui est nécessaire dans d’autres.
Pour réaliser la coresponsabilité missionnaire, on a besoin de religieux disponibles pour aller vers les nouvelles frontières d’Evangélisation et de Charité, ouvertes par la Congrégation.
QUI VEULE SE METTRE A DISPOSITION?
Selon une tradition commencée par Don Orione, je viens vers tous les religieux pour leur lancer un APPEL MISSIONNAIRE.
Au nom de Don Orione, comme frère et père de la Congrégation, je fais appel à chaque Orioniste, quelque soit l’âge, qui veule se mettre à disposition pour «partir» en mission: qu’il m’écrive une lettre personnelle, manifestant sa propre demande et sa disponibilité, en indiquant, s’il croit opportun, son pays de préférence.
Cet appel de 2012 actualise les “appels missionnaires” de Don Orione.
Le 3 mars 1914, après les débuts au Brésil, il s’adressa aux séminaristes encore en formation: «J’ai besoin de fils saints ! La mission promet assez bien ; mais j’ai besoin de saints ! combien de fois, dans les jours passés, j’ai pensé à vous autres, o mes chers fils ! Et j’ai pensé à chacun un à un, cherchant qui pouvoir envoyer !
Au moins quelqu’un de vous, il a lieu que je le trouve et l’envoie urgemment; mais j’ai besoin de saints ! Il m’importerait peu que vous êtes petits, au contraire vous apprendriez immédiatement la langue, mais j’ai besoin que qui va, porte la sainteté. Qui de vous sent-il disposé ?
C’est le moment, o mes chers, de montrer votre vrai amour de Dieu, votre vrai dévotion à la Très Sainte Vierge, votre sincère et tendre affection de vrais fils à notre bien aimée Congrégation, qui après la Sainte Eglise de Rome, est notre vraie mère morale ! » (Ecrits 2, 76-78).
Pendant qu’il se trouvait en Argentine, le 2 août 1935, il écrivit :
«J’ai besoin de personnel : quand je pense à vous, je vous vois tous un à un, et je cherche entre vous en vous appelant presque par le nom, pour que vous veniez m’aider à propager la Congrégation au milieu de ces populations où très grand est le besoin de prêtres qui soient pleins d’amour de Dieu et des âmes, désireux de se sacrifier avec Notre Seigneur, pour donner la vie de la foi ou l’accroitre au milieu de plusieurs gens » (Lettere II, 237).
VALEUR DE L’APPEL
Cet “appel missionnaire”, chers confrères, c’est un passage du Seigneur sur la rive où nous pêchons déjà pour nous dire “duc in altum”, “prend le large”. C’est un appel du maitre à “getter les filets”. “Qui a vraiment rencontré le Christ ne peut pas le tenir pour lui seul, il doit l’annoncer” (Novo Millennio Ineunte, 40).
Quel est le sens de la reponse à l’appel missionnaire?
En soi, nous avons tous, par le vœu d’obéissance, déjà exprimé notre disponibilité pour aller partout où il ya besoin. Aujourd’hui, le fait de donner la libre et actuelle disponibilité à partir pour les missions rend plus explicite l’obéissance et a une grande valeur morale.
La réponse à l’appel missionnaire est un acte de générosité devant Dieu. La demande d’aller en mission, pour le seul fait d’être présentée, fait déjà du bien à l’âme et donne un ton apostolique à l’activité à laquelle la Providence nous a déjà appelé.
La famille orioniste croît par la Grâce de Dieu et par la générosité de ses fils. Que celui qui a déjà écrit par le passé renouvelle son offrande pour la mission. Et je pense particulièrement aux nouveaux jeunes religieux : c’est bien que vous ayez les horizons ouverts et la possibilité de vous offrir pour les œuvres qui ont dans le Christ et dans le bien des âmes leurs uniques motivations et satisfactions.
Demander n’implique pas nécessairement l’envoi en mission. Il n’est pas dit que tous ceux qui demandent puissent aller en mission, pour plusieurs raisons. Les supérieurs devront évaluer, décider et programmer avec prudence. Ils devront aussi tenir compte de la mission en patrie. La “missio ad intra” ou “nouvelle évangélisation” est aussi importante car elle rappelle que la “missionnarieté ad intra est signe crédible et stimulant pour celle ad extra, e vice-versa” (Redemptoris missio 34).
“Tous en mission”!, donc, en patrie et dans d’autres pays lointains. Les missionnaires ad gentes portent l’élan missionnaire de toute la Congrégation. Le petit nombre qui partira “ad gentes” stimulera la passion apostolique du grand nombre qui devra investir son enthousiasme pour inventer “la nouvelle évangélisation” et les “nouvelle réponses” en patrie, où il se trouve.
Je confie cet “Appel missionnaire” à Vierge Marie, Mère de la Divine Providence et Patronne spéciale des missionnaires et des missions. Don Orione vit son grand manteau bleu qui “s’agrandissait à tel point qu’on ne distinguait plus ses limites”, “qui couvrait tout et tous jusqu’au lointain horizon”, “des jeunes de différentes races, dont le nombre se multipliait extraordinairement… la Vierge se tourna vers moi en les indiquant” (Ecrits 45,60).
Dès les temps de Don Orione, notre Congrégation n’a pas mi de “limites” et aujourd’hui se trouve dans 32 nations, engagée à élargir le manteau de l’Eglise à de nouveaux horizons.
Sur tous, j’invoque la bénédiction du Seigneur et l’aide paternelle de Don Orione.
Don Flavio Peloso FDP
(supérieur général)
=================================================
POLSKI
=================================================
APEL MISYJNY
Rzym, 2 luty 2012 r.
Święto Ofiarowania Pana Jezusa w Świątyni
i Święto Osób Konsekrowanych
Drodzy Współbracia, Synowie Boskiej Opatrzności
Deo gratias!
W dniach 20-23 litopada Zgromadzenie przyżywało swój Zjazd Misyjny w Ariccia (k. Rzymu). Miał on jako temat “Wszyscy zaangażowani w misje. Jak Ojciec mnie posłał, tak i Ja was posyłam” i jego owocem stał się projekt misyjny na najbliższe sześciolecie.
XIII Kapituła Generalna wskazała na „współodpowiedzialność”, jako kluczowe słowo dla rozwoju Zgromadzenia w nowych miejscach (XIII KG 143-144). Współodpowiedzialność oznacza „komunię” i „współpracę” wszystkich zakonników i wszystkich Prowincji w celu podtrzymania zrywu misyjnego, który przeżywają niektóre Kraje i wzmocnienia działalności misyjnej, koniecznego w innych.
Aby można było mówić o współodpowiedzialności za misje, potrzeba zakonników dyspozycyjnych do opuszczenia własnego kraju i pójścia w kierunku nowych granic, na które otwiera się Zgromadzenie, w imię Ewangelii i dzieł Miłości.
KTO Z WAS CZUJE SIĘ NA SIŁACH?
Zgodnie ze zwyczajem zapoczątkowanym przez Ks. Orione zwracam się do wszystkich zakonników z APELEM MISYJNYM.
W imieniu Ks. Orione, jako brat i ojciec Zgromadzenia, apeluję, niezależnie od wieku, do każdego Orionisty, który chciałby zadeklarować swą dyspozycyjność do „wyjazdu” na misje: niech napisze do mnie osobisty list, przedstawiając własną prośbę i dyspozycyjność, wskazując, jeśli uzna to za stosowne, również i kraj, który wybiera.
Ten apel z 2012 r. jest dalszym ciągiem „apeli misyjnych” Ks. Orione.
3 marca 1914 r., po rozpoczęciu misji w Brazylii, zwrócił się do kleryków w formacji: „Potrzebuję świętych synów! Misje zapowiadają się bardzo dobrze; ale potrzebuję świętych! Ileż to razy, w tych ostatnich dniach, myślałem o was, moi drodzy synowie! I patrzyłem na każdego z was, by zobaczyć, kogo można by posłać!
Potrzebuję znaleźć przynajmniej kogoś wśród was, aby go posłać jak najszybciej; ale potrzebuję świętych! Mało bym się przejmował faktem, że jesteście młodzi, wręcz przeciwnie, nauczylibyście się szybko języka, ale chcę, aby ten, kto pojedzie, zawiózł ze sobą świętość. Kto z was czuje się na siłach?
Oto, o moi Drodzy, czas pokazania waszej prawdziwej miłości do Boga: waszej prawdziwej pobożności do Matki Najświętszej: waszych szczerych uczuć przywiązania, jak prawdziwi synowie, do naszego Zgromadzenia, które jest w sensie moralnym, po Świętym Kościele Rzymskim, prawdziwą naszą matką!” (Pisma 2, 76-78).
Będąc w Argentynie, 2 sierpnia 1935 r. pisał:
„Potrzebuję personelu: kiedy myślę o was, widzę wszystkich, jednego po drugim, i szukam wśród was, i chciałbym prawie zaapelować do każdego imiennie, abyście przyszli mi do pomocy w szerzeniu Zgromadzenia wśród tych ludów, gdzie jest tak wielka potrzeba kapłanów, napełnionych miłością do Boga i do dusz, i pragnących ofiarować się razem z Naszym Panem, aby przekazywać życie wiary, lub troszczyć się o jego wzrost wśród tych ludów”. (Listy II, 237).
ZNACZENIE TEGO APELU
Ten „apel misyjny”, drodzy Współbracia, jest darem Bożym. Jest przejściem Pana wzdłuż brzegu, przy którym już łowimy, Pana który nam mówi „duc in altum”, „wypłyń na głębię”. To zaproszenie mistrza, aby „zarzucić sieci”. „Kto prawdziwie spotkał Chrystusa nie może zatrzymywać Go dla siebie, ale winien Go głosić.” (Novo Millennio Ineunte, 40).
Jaki sens ma odpowiedź na apel misyjny?
W istocie, wszyscy wyraziliśmy już w ślubie posłuszeństwa dyspozycyjność do pójścia dokądkolwiek o to zostaniemy poproszeni. Wyrażenie dyspozycyjności do wyjazdu na misje dziś, w sposób wolny i aktualny, ma wielką wartość moralną i uwyraźnia posłuszeństwo.
Odpowiedź na apel misyjny jest aktem wspaniałomyślności wobec Boga. Prośba o pozwolenie na wyjazd na misje, już przez sam fakt jej wystosowania, czyni dobrze dla duszy i dodaje apostolskiego tonu działalności, do której powołała nas już wcześniej Opatrzność Boża.
Rodzina Oriońska rozwija się dzięki Łasce Bożej i wspaniałomyślności swoich synów. Również i ci, którzy zadeklarowali się w przeszłości, niech ponowią propozycję swego wyjazdu na misje. Myślę przede wszystkim o nowych młodych zakonnikach: byłoby dobrze, gdybyście mieli otwarte horyzonty i możliwość zaoferowania się dla dzieł, które znajdują jedyną swą motywację i satysfakcję w Chrystusie i w dobru dusz.
Napisanie prośby nie wiąże się koniecznie z wyjazdem na misje. Nie wszyscy ci, którzy proszą, będą mogli wyjechać na misje, z różnych powodów. Ocena należy do przełożonych, oni będą decydować i planować z rozsądkiem. Trzeba mieć na uwadze również potrzeby misyjne w ojczyźnie, „missio ad intra” i „nową ewangelizację”, pamiętając, że „misyjność ad intra jest wiarygodnym znakiem i bodźcem dla misyjności ad extra i odwrotnie”. (Redemptoris missio 34).
„Wszyscy zaangażowani w misje”!, zatem, w ojczyźnie i w innych dalekich krajach. Misjonarze ad gentes dodają wzniosłości do zapału misyjnego całego Zgromadzenia. Ci nieliczni, którzy wyjadą „ad gentes”, będą bodźcem dla pobudzenia zapału apostolskiego dla wielu, którzy będą musieli zainwestować swój entuzjazm w obmyślanie „nowej ewangelizacji” i „nowych odpowiedzi” w ojczyźnie, w której się znajdują.
Powierzam ten „Apel misyjny” Matce Bożej, Matce Boskiej Opatrzności i szczególnej patronce misjonarzy i naszych misji. Ks. Orione patrzył na jej rozłożysty błękitny płaszcz, który „rozpościerał się do miejsc, w których zacierały się granice” i „okrywał wszystko i wszystkich, aż po daleki horyzont”, „młodzież o wielu różnych kolorach, której liczba pomnażała się w nadzwyczajny sposób… a Matka Boża zwróciła się do mnie wskazując mi na nich” (Pisma 45, 60).
Nasze Zgromadzenie, od czasów Ks. Orione nie wytyczyło tych „granic” i dziś znajduje się w 32 krajach, zaangażowane w rozpościeranie tego matczynego płaszcza Kościoła na nowe horyzonty.
Przywołuję dla wszystkich Bożego błogosławieństwa i ojcowskiej pomocy Ks. Orione.
Ks. Flavio Peloso FDP
przełożony generalny
=================================================
PORTUGUES
=================================================
APELO MISSIONÁRIO
Roma, 2 de fevereiro de 2012
Festa da apresentação de Jesus no templo
e festa da Vida consagrada
Caríssimos Confrades Filhos da Divina Providência
Deo gratias!
A Congregação realizou um Congresso missionário em Ariccia (Roma), entre os dias 20-23 de novembro de 2011. O Congresso teve como tema “Todos em missão. Como o Pai me enviou também eu vos envio” e elaborou o projeto missionário para o próximo sexênio.
O XIII Capítulo Geral indicou a "corresponsabilidade" como palavra chave para os novos rumos da Congregação (XCG13 n.143-144)”. Corresponsabilidade significa comunhão e colaboração de todos os Religiosos e de todas as Províncias para sustentar o impulso missionário que estamos vivendo em alguns Países e a consolidação missionária que se faz necessária em outros.
Para atuar a corresponsabilidade missionária temos necessidade de religiosos disponíveis a deixar o próprio País para ir às novas fronteiras do Evangelho e da Caridade abertas pela Congregação.
QUEM SE SENTE CHAMADO?
Segundo uma tradição iniciada por Dom Orione, faço a todos os religiosos um APELO MISSIONÁRIO.
Em nome de Dom Orione, como irmão e pai da Congregação, faço apelo a cada Orionino de qualquer idade, que deseje colocar-se à disposição para "partir" para as missões: me escreva uma carta pessoal manifestando o próprio desejo e a disponibilidade, indicando, se considerar oportuno, também o País de preferência.
Este apelo de 2012 atualiza os "apelos missionários" de Dom Orione.
No dia 3 de março de 1914, após o início da missão no Brasil, ele se dirigia aos clérigos ainda em formação:
“Preciso de filhos santos! A missão promete muito; mas preciso de santos! Quantas vezes, nos dias passados, pensei em vós, ó meus caros filhos! E vos fiz passar um a um, para ver quem poderia mandar!
Ao menos algum de vós precisará que eu o encontre e o mande logo; mas preciso de santos! Pouco me importa que sejais poucos, melhor assim que aprendereis logo a língua, mas preciso que quem vá, leve a santidade. Quem se sente chamado?
Eis ó meus Caros, o tempo de mostrar o vosso verdadeiro amor a Deus: a vossa verdadeira devoção a Maria Santíssima: o vosso afeto sincero, terno e de verdadeiros filhos à nossa amada Congregação que é, depois da Santa Igreja de Roma, a nossa verdadeira mãe moral!” (Scritti 2, 76-78).
Enquanto se encontrava na Argentina, aos 2 de agosto de 1935, escreve:
“Preciso de gente: quando penso em vós, eu vejo todos um a um, e vou procurando no meio de vós e quase chamando-vos pelo nome, para que venhais a ajudar-me a propagar a congregação em meio a estes povos que têm grande necessidade de sacerdotes, que sejam cheios do amor de Deus e das almas e dispostos a sacrificar-se junto com Nosso Senhor, para dar a vida de fé ou fazê-la crescer no meio do povo”. (Lettere II, 237).
VALOR DO APELO
Este "apelo missionário", caros confrades, é um dom de Deus. é uma passagem do Senhor sobre a margem onde já estamos pescando para dizer-nos "duc in altum", "avancem para águas mais profundas". é o convite do mestre a "lançar as redes". "Quem encontrou realmente Cristo, não pode guardá-lo só para si, deve anunciá-lo"(Novo Millennio Ineunte, 40).
Que sentido tem responder ao apelo missionário?
De per se, todos nós já expressamos com o voto de obediência a disponibilidade a andar em qualquer lugar que nos for solicitado. O gesto, livre e atual, de oferecer hoje a própria disponibilidade em partir para as missões, explicita a obediência e encerra um grande valor moral.
A resposta ao apelo missionário é um ato de generosidade perante Deus. O pedido de partir para as missões, só pelo fato de ser apresentado, já faz bem à alma e confere um tom apostólico à atividade à qual a Providência nos chamou.
A Família orionina cresce pela Graça de Deus e pela generosidade dos seus filhos. Também quem já tinha escrito no passado, renove a sua oferta para as missões. E penso em particular aos novos religiosos: é bom manter os horizontes abertos e a possibilidade de oferecer-se para empresas que encontram em Cristo e no bem das Almas as únicas motivações e satisfações.
Ao pedido não corresponde necessariamente o envio em missão. Por tantas razões, não poderão ir em missão todos aqueles que pedirem. Os superiores deverão em seguida avaliar, decidir e programar com prudência. deve-se considerar também as exigências da missão na própria pátria, "missio ad intra" ou "nova evangelização", recordando que a "missionariedade ad intra é sinal de credibilidade e estímulo para a missão ad extra, e vice-versa" (Redemptoris missio 34).
"Todos em missão"!, portanto, na pátria ou em outros países distantes. Os missionários ad gentes elevam o impulso missionário de toda a Congregação. Os poucos que partirem "ad gentes" estimularão a paixão apostólica dos muitos que deverão empregar o próprio entusiamo para inventar a "nova evangelização" e as "novas respostas" na pátria, onde se encontram.
Confio este "Apelo missionário" a Nossa Senhora, Mãe da Divina Providência e padroeira especial dos missionários e das nossas missões. Dom Orione viu o seu grande manto azul que "se alargava, a ponto de não se poder distinguir mais os confins", "que cobria tudo e todos até o horizonte", "jovens de diversas raças, cujo número se multiplicava de maneira extraordinária... Nossa Senhora se voltou para mim, indicando-os" (Scritti 45, 60).
A nossa Congregação, desde os tempos de Dom Orione, não deu trégua e hoje se encontra em 32 nações, empenhada em alargar o manto materno da Igreja a novos horizontes.
Invoco sobre todos vos a bênção do Senhor e o auxílio paterno de Dom Orione.
Dom Flavio Peloso FDP
(superior geral)