La celebrazione di Papa Francesco in San Pietro. Preasenti anche Don Flavio e Don Cristiano.
Alle ore 9.30 di oggi, ricorrenza del Giovedì Santo, dopo il canto dell’Ora Media, Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Pietro ed ha presieduto la Santa Messa Crismale, Liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali.
La Messa del Crisma è stata concelebrata da molti Cardinali, Vescovi e da circa 2500 Sacerdoti, diocesani e religiosi, provenienti da tutto il mondo.
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, i sacerdoti hanno rinnovato le Promesse fatte al momento della Sacra ordinazione; quindi sono stati benedetti l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e il crisma.
Molto bella l’omelia.
Papa Francesco ha parlato della gioia, anzi, delle "gioie del Vangelo e dell’Evangelizzazione". Questa gioia sgorga quando si ha quando ha “il coraggio di farsi riempire fino all’orlo” dell’acqua viva e dell’olio della letizia che vengono dal Signore. “Le gioie del Vangelo – sono molte e diverse, a seconda di come lo Spirito vuole comunicare, sono gioie speciali e “vanno messe in otri nuovi”, come le anfore di pietra delle nozze di Cana, che Maria ordina di riempire fino all’orlo.
Il Papa ha illustrato tre "icone dell'evangelizzazione".
“Maria è l’otre nuovo della pienezza contagiosa”. E' la prima icona. “Senza la Madonna non possiamo andare avanti nel nostro sacerdozio”, ha aggiunto a braccio. Il lieto Annuncio è un altro modo di dire “Vangelo”, come “buona novella”, o “buona notizia”. “Che nessuno cerchi di separare queste tre grazie del Vangelo: la sua verità – non negoziabile -, la sua misericordia – incondizionata con tutti i peccatori – e la sua gioia – intima e inclusiva”, è stato il monito di Francesco.
Dopo l’icona di Maria a Cana, Papa Francesco ha presentato l’icona della “brocca che – con il suo mestolo di legno – nel pieno sole del mezzogiorno, portava sulla testa la Samaritana”. Essa esprime un’altra caratteristica dell’evangelizzazione: la concretezza. Papa Francesco ha accostato all’icona della Samaritana quella di Madre Teresa di Calcutta, facendo notare che “Gesù la chiamò e le disse: ‘Ho sete. Piccola mia, vieni, portami nei buchi dei poveri. Vieni, sii mia luce. Non posso andare da solo. Non mi conoscono, per questo non mi vogliono. Portami da loro’. E lei, cominciando da uno concreto, con il suo sorriso e il suo modo di toccare con le mani le ferite, ha portato il lieto annuncio a tutti”. Papa Francesco ha aggiunto a braccio: “Le carezze sacerdotali, ai malati, ai carcerati. Il sacerdote è l’uomo della tenerezza”.
La terza icona del lieto annuncio – ha detto Papa Francesco - è “l’otre immenso del cuore trafitto del Signore: integrità mite, umile e povera, che attira tutti a sé. Da Lui dobbiamo imparare che annunciare una grande gioia a coloro che sono molto poveri non si può fare se non in modo rispettoso e umile fino all’umiliazione. Non può essere presuntuosa l’evangelizzazione. Non può essere rigida l’integrità della verità”.