E' morto a Bologna il 6 settembre 2017. I miei ricordi di lui e della sua stima per Don Orione.
E' morto l'arcivescovo emerito di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra. Nato a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma, il primo giugno 1938, aveva 79 anni.
Benedetto XVI l’aveva voluto cardinale nel 2006; precedentemente fu vescovo di Ferrara dal 1995 e poi, dal dicembre 2003, arcivescovo di Bologna, dove rimase in carica fino alla fine di ottobre del 2015. Era malato da tempo ed è venuto improvvisamente a mancare ieri mattina, 6 settembre 2017.
Ebbe due grandi riferimenti sacerdotali: don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e liberazione, e con don Divo Barsotti, figura eminente di mistico e di teologo. Ammirava moltissimo San Luigi Orione.
Ordinato sacerdote il 2 luglio 1961, divenne studioso e professore della Teologia Morale, grande specialista sui temi del matrimonio, della famiglia. Nel 1980 Giovanni Paolo II lo ha nominato esperto al Sinodo dei Vescovi sul Matrimonio e la Famiglia, e nel gennaio del 1981 gli ha conferito il mandato di fondare e presiedere il Pontificio Istituto 'Giovanni Paolo II' per Studi su Matrimonio e Famiglia. Membro della Commissione Teologica Internazionale, nel 1983, fu nominato Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Qui, essendo io officiale della medesima Congregazione, ebbi modo di conoscerlo da vicino e di stimarlo per l’acutezza e la libertà dei suoi contributi di studio.
C’è un aspetto che vorrei sottolineare del card. Carlo Caffarra. Gli stava molto a cuore la figura di don Orione, lo citava spesso a proposito di carità, di educazione dei giovani e di stile sacerdotale. In più occasioni richiamò frasi ed esempi della vita del Fondatore dimostrando di conoscerlo non solo superficialmente. Ricordava i suoi contatti con la congregazione a Roma durante il suo periodo di studio e insegnamento.
Quando il 2 novembre 2007 morì Don Oreste Benzi, il Card. Caffarra mise l’accento sulla carità cristiana di don Oreste e disse: «Una figura sulla quale sarà necessario ritornare e meditare a lungo. Amavo, quando lo incontravo, dirgli sempre: 'Don Oreste, quando ti vedo, vedo davanti a me san Luigi Orione'. E lui si arrabbiava anche un po’».
Durante una veglia di preghiera con i giovani il 4 aprile 2009, disse: “Sull’albero della croce sono fioriti Paolo l’apostolo, Francesco e Chiara, Giovanni Bosco e Luigi Orione, madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. Questa sera il Signore vi chiede di lasciarlo operare in voi fino al punto che ciascuno di voi possa dire: "non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me". "Io-non più io": ecco il vero segreto della nostra felicità”.
Fu a Tortona, a presiedere le feste del Santuario della Madonna della Guardia, il 29 agosto 2009. Gli fui molto vicino e fu un gusto parlare con lui, per la sua cultura e per la sua passione per la Chiesa e per l’evangelizzazione. Dopo la Messa pontificale, ricordo qualche momento di conversazione a tu per tu e il suo entusiasmo attorno all’affermazione “Don Orione era un grande mistico”; lo appassionava l’autenticità mistica del nostro Santo vissuta nella passione del dare la vita in olocausto per i poveri, in una attività di carità instancabile per le Anime.
Il Cardinale Caffarra ha potuto conoscere l’Opera di Don Orione nella Parrocchia Ognissanti a Roma, ascoltando le testimonianze degli anziani che avevano conosciuto Don Orione e poi tramite i religiosi orionini che lavoravano a Copparro (Ferrara) e a Bologna.
Ritrovo ancora annotato un passaggio del suo intervento ad un convegno teologico del 12 marzo 2010, perché esprime la quintessenza del carisma orionino: “L’uomo che vive oggi la gaia farsa dell’Assenza, ha bisogno di essere risvegliato alla coscienza della sua dignità di persona e ciò lo può fare solo la testimonianza della carità”.
Scrissi qualcosa sul sito circa il modello educativo “paterno” e “cristiano” di Don Orione e la sua affermazione circa la “impossibile neutralità della scuola”. Mi vidi arrivare un biglietto: “Carissimo don Flavio, grazie per quanto mi ha scritto. Quanto detto da don Orione sull’impossibile neutralità della scuola [1900!] è incredibilmente profetico. Che Dio la benedica. Grazie per tutto quanto i suoi figli fanno nella nostra Arcidiocesi. + Carlo Card. Caffarra”.
E concludo questi ricordi che salgono dalla memoria e dal cuore con la testimonianza di Don Gianni Castignoli che riferisce che al termine di ogni ordinazione sacerdotale, il card. Caffarra voleva davanti a sé i novelli sacerdoti per un’ultima benedizione e raccomandazione con l’esempio e le parole di Don Orione di “non essere solo i preti di quelli che vanno in chiesa, ma di avere la passione per le Anime”.
Te Christus in pace.