Il carisma è dello Spirito ed esso si incarna nelle diverse epoche, culture, stati di vita. Anche nella femminilità riceve alcune caratteristiche specifiche.
Il carisma orionino al femminile
Fin dagli inizi, Don Orione concepì la sua fondazione come una famiglia che chiamò Piccola Opera della Divina Provvidenza. Nel volgere del tempo fondò i Figli della Divina Provvidenza (sacerdoti, fratelli coadiutori e fratelli eremiti), le Piccole Suore Missionarie della Carità (suore di vita attiva, le Sacramentine adoratrici non vedenti e, successivamente, le Contemplative di Gesù Crocifisso). Ancora vivente diede impulso e formazione a laici che condividevano lo stesso fine e spirito della Piccola Opera che andarono organizzandosi come Consacrati (Istituto Secolare Orionino), Ex allievi, Amici e Collaboratori a vario titolo, oggi coordinati nel Movimento Laicale Orionino.
Trasmise una identità spirituale e apostolica ben precisa. "Fine speciale della Congregazione è diffondere la conoscenza e l'amore di Gesù Cristo, della Chiesa e del Papa, specialmente nel popolo; trarre ed unire con un vincolo dolcissimo e strettissimo di tutta la mente e del cuore, i figli del popolo e le classi lavoratrici alla Sede Apostolica... E ciò mediante l'apostolato della carità fra i piccoli e i poveri... mediante l'insegnamento della dottrina cristiana e la pratica delle opere di evangeliche della misericordia".
E’ da mettere a confronto questo testo del Capo I delle Costituzioni delle Piccole Suore Missionarie della Carità, scritto dal Fondatore nel 1935, con quello del Capo I delle Costituzioni dei Figli della Divina Provvidenza, scritto da Don Orione nel 1936. Sono due testi speculari. Quasi un gioco di anagramma: le stesse parole combinate diversamente. Lo stesso carisma è costituito di ECCLESIALITA’ (papalinità) ("concorrere a rafforzare, nell'interno della Santa Chiesa, l'unità dei figli col Padre (il Papa) e, nell'esterno, a ripristinare l'unità spezzata col Padre") MEDIANTE LA CARITA’ ("e ciò con l'apostolato della carità tra i piccoli e i poveri, mediante quelle istituzioni ed opere di misericordia più atte..")?
Non Papa “e” Poveri, non fedeltà al Papa (Chiesa) “e” carità verso i piccoli, i poveri, quasi fossero due obiettivi paralleli. Ma fedeltà al Papa (e alla Chiesa) “mediante” la carità e la cura del prossimo (poveri, popolo)! Qui sta l'originalità di Don Orione!
Lo speciale amore al Papa e alla Chiesa è il fine unificante del il multiforme apostolato. L'esercizio della carità verso i poveri, mediante l'olocausto di sé e le opere, è il mezzo, la via e il dinamismo da lui indicato per realizzare il fine.
Don Orione ha voluto impegnare i suoi discepoli nella fedeltà all'unico carisma facendo oggetto del IV voto:
Per l'integrità e la fedeltà dinamica al carisma di fondazione è importante sempre mettere in evidenza e in pratica l'unità e la complementarietà dei due IV voto, espressioni dell'unico carisma del Fondatore.
Quel rapporto di ‘interiorità’ di un IV voto (speciale fedeltà al Papa) nell’altro (carità) fonda anche il rapporto di reciproca ‘interiorità’ delle due congregazioni religiose che quei voti professano, nell’unità della sostanza (il carisma) e nella diversità di accentuazione del segno (i due IV voto): i Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Suore Missionarie della Carità.
Don Orione ricorse a delle belle immagini per esprimersi. “Questa Piccola Opera della Divina Provvidenza vuole essere quasi una corrente di acque vive e benefiche che dirama i suoi canali ad irrigare e fecondare di Cristo gli strati più aridi e dimenticati… E’ pianta unica ma con diversi rami, vivificati dalla stessa linfa vitale, tutti rivolti al cielo, fiorenti di amore a Dio e agli uomini”.
Il carisma orionino, dunque, va compreso e vissuto unitariamente: al maschile e al femminile. E non solo da religiosi e religiose, ma anche da laici. Ci sono importanti valori del carisma che sono vissuti in modo particolare al femminile e altri in modo particolare al maschile, perché il “genio” dell’essere donna o dell’essere uomo “estrae” ed “esprime” della stessa “vibrazione dello Spirito” incarnazioni speciali e complementari.[1]
E’ importante ricercare l'integrazione anche culturale del “femminile” nella Famiglia Orionina, riconosciuta come necessario per il volto umano e spirituale della Chiesa, e, secondo l’ispirazione e l’attuazione di Don Orione, sommamente utile anche nella sua famiglia, la Piccola Opera della Divina Provvidenza.
[1] Non è qui il luogo per approfondire i connotati del “carisma orionino al femminile”, ma, dopo aver letto il numero104 dei Messaggi di Don Orione, tutto dedicato a temi delle Piccole Suore Missionarie della Carità, si avrà qualche idea in più. Il primo contributo è quello di una giovane suora polacca, Maria Aljcia Kedziora, che ha condotto uno studio di teologia spirituale su una immagine e una prospettiva spirituale e pratica tanto cara a Don Orione: “Come stracci”. L’obbedienza sacrificale. Una esegesi del significato e delle esigenze di questa spiritualità si ha nella vita della Serva di Dio Suor Maria Plautilla, della quale per la prima volta vengono pubblicati gran parte dei suoi pochi Scritti; Suor Maria Irene Bizzotto discretamente li presenta e annota. Viene riproposta una relazione del compianto Don Giuseppe Masiero, già superiore generale, dal titolo Le Piccole Suore Missionarie della Carità presentate da Don Orione. Una pagina di vita de La Famiglia orionina durante l’occupazione nazista in Polonia è raccontata con la semplicità e il fascino di una testimone, Suor Maria Gabriela Stachurska.