Dalle testimonianze del Processo di Beatificazione di Don Gaspare Goggi emerge chiaramente la natura del male che si manifestò già ai 15 anni e che provocò il crollo finale e la sua morte il 4 agosto del 1908.
QUALE FU LA MALATTIA DI DON GASPARE GOGGI?
Una attenta lettura delle testimonianze biografiche
porta a riconoscere che fu afflitto da una "grave forma di anemia"
con ricorrenti periodi di debilitazione psico-fisica.
Don Flavio Peloso
“Non ti dico quello che si è fatto da noi e tentato per salvare Don Gaspare: ma tutto fu inutile!”, assicurò sconsolato Don Orione che vide morire a 31 anni di età il suo giovane sacerdote, Don Gaspare Goggi, fulgida speranza della sua piccola Congregazione da poco approvata.
La sera del 4 agosto 1908, egli morì inaspettatamente nel reparto psichiatrico dell’Ospedale di Alessandria, dove il prof. Frigerio, amico di Don Orione, aveva chiesto di ricoverare il caro infermo per averlo vicino. Don Goggi si trovava infatti in un periodo di esaurimento, ricorrente quasi ogni anno, a primavera, che si manifestava con incapacità di mangiare, debolezza fisica, difficoltà di concentrazione mentale. Ciò nonostante Don Gaspare ebbe una vita intensissima e ad alto livello relazionale e spirituale. Quell’anno però ne fu stroncato.
Nella nuova biografia del Servo di Dio che avrà per titolo "Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza” (Libreria Editrice Vaticana, 2019), uno dei dati più importanti, e per certi aspetti nuovi, è quello relativo alla malattia e alla causa della morte di Don Goggi.
Secondo il parere di vari esperti consultati, la malattia che fu all’origine dei problemi di salute che portarono Don Gaspare al calvario di sofferenze e di difficoltà dai 15 anni in poi e, infine, alla morte, risulta essere stata una "grave forma di anemia".
La descrizione dei periodi di crisi di salute di Don Gaspare Goggi - solitamente nella tarda primavera - sempre riporta due costanti: la quasi impossibilità di mangiare/assimilare con conseguenti espressioni di debilitazione psico-fisica.
Già alcuni decenni fa, il prof. Aldo Vieri scrisse: “Penso che la mancata assimilazione sia probabilmente dovuta alla mancanza del fattore intrinseco di Castle (di qui i fatti lamentati circa l’assimilazione, globuli rossi, vitamine, ecc.). Si tratterebbe insomma di anemia perniciosa; gli esaurimenti ne sarebbero la conseguenza”.
Si cominciò a conoscere e a curare l’anemia perniciosa solo dopo alcuni decenni dalla morte di Don Gaspare. Allora non c’erano gli esami del sangue e non si conosceva il “fattore intrinseco”, la cui assenza impedisce l’assorbimento dell’importante vitamina B12, fondamentale per la formazione dei globuli rossi di cui promuove la crescita e per la buona salute del sistema nervoso, perché interviene nella creazione della guaina mielinica che avvolge i nervi.
“Le disfunzioni neurocognitive sono frequenti nei pazienti con carenza di ferro”, spiega il Prof. Edoardo Rossi di Genova. “La mia opinione è che don Gaspare Goggi avesse una grave forma anemica multicarenziale, verosimilmente connessa ad un disordine autoimmune, che può aver prodotto la patologia fisica e conseguentemente psicologica e che fu la causa della sua morte prematura. Vorrei ricordare che le patologie autoimmuni risentono di un ritmo circadiano e possono quindi avere un peggioramento ritmico in alcuni periodi dell’anno, in particolare primavera ed autunno, ed una frequente recrudescenza dei sintomi a seguito di periodi di sovraffaticamento e di stress”.
I dati biografici ci documentano come, nonostante le difficoltà di salute, Don Gaspare sia riuscito a condurre una vita ad alti livelli di relazioni, di attività e di spiritualità. È proprio questa evidenza che ha fatto dire al prof. Ferruccio Antonelli, già presidente della Società Italiana di Medicina Psicosomatica, che “Nella depressione di Don Goggi i conti non tornano, perché il sacerdote ha prevalso sul malato. Qualunque impiegato (e forse anche qualche religioso) avrebbe chiesto un'aspettativa, ma Don Goggi sarebbe stato (e lo è stato) capace di restare al suo posto e al suo sacro lavoro, malgrado lo “sfacelo”, con quell'eroismo che è la parola chiave nei processi di beatificazione. A mio modesto parere, è proprio in questa sfida della fede alla patologia una delle prove più suggestive e convincenti della santità di Don Goggi”.
Don Orione stesso chiese di introdurre la causa di beatificazione (avviata ad Alessandria nel 1959) ed esortava a rivolgersi alla sua intercessione: ''Il nostro Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza, era mente eletta, tempra di santo tanto pio quanto dotto che morì in concetto di santità. Vi dico che non mi sono mai raccomandato a lui, che non ottenessi quanto avevo richiesto”.