Il Cardinale č morto il 13 luglio 2019.
Venerdì 12 luglio, alla sala di rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, ove è ricoverato il nostro Don Oreste Maiolini, incontrai il fratello Pietro che attendeva come me di entrare. Mi informò che il fratello Paolo, cardinale, era pure lì. Così fui a salutarlo. Il tempo di una preghiera, la benedizione e un bacio sulla fronte. Non sembrava così grave. Invece si è spento il giorno dopo, il 13 luglio. Era nato nel 1934 a Ricaldone, in Provincia di Alessandria
Lo conoscevo un poco, per averlo incontrato e per qualche piccola collaborazione. Mi piace richiamare l’attenzione su questa persona seria, discreta, laboriosa, di grande valore spirituale, che non ha mai fatto parlare di sé e del suo lavoro di "ghost writer" del Papa.
Nel giugno del 1976, fu chiamato a prestare il suo servizio presso la Segreteria di Stato con crescenti responsabilità. Dal 1990, ha coordinato l’ufficio che collabora con il Papa nella stesura di testi e discorsi (il nostro mons. Giovanni D’Ercole era con lui), un compito delicato, nascosto, di molto impegno e lavoro. Rimase al suo posto anche quando fu nominato arcivescovo e poi cardinale.
Ha concluso la sua vita a 85 anni, nell’isolamento di una sala di rianimazione d’ospedale. Un prete, a lui quasi sconosciuto, lo raggiunse d'istinto per una benedizione e un bacio sulla fronte.
Un grande Cardinale, un "santo" nella Santa Sede.
Don Flavio Peloso