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Messaggi Don Orione
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Pubblicato in: Flavio Peloso,

Biografia, devozione, causa di canonizzazione e messaggi del servo di Dio Don Gaspare Goggi.

  Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza

Don Flavio Peloso

 

NOTIZIE BIOGRAFICHE


            Gaspare Goggi nacque a Pozzolo Formigaro (Alessandria), il 6 Gennaio 1877, in una famiglia di agiati agricoltori di religiosità convinta e praticata. Fu educato, sin dalla tenera età, alla preghiera, alla generosità, all’onestà, all'amore di Dio, del prossimo e della Chiesa.

            Giovanissimo, sentì la chiamata a darsi interamente al Signore. Aveva 15 anni quando incontrò l'allora chierico Luigi Orione, a Tortona, dove il Fondatore poco più che ventenne stava muovendo i primi passi del suo mirabile apostolato. Tra i Due nacquero amicizia santa e progetti apostolici grandi. Gaspare realizzò con slancio il sorprendente programma formativo indicatogli da Don Orione: "Prima professore, poi sacerdote"; “Preparati a lavorare per le anime. Accendi bene la tua anima alla carità soave e operosa di Gesù e fa di comunicarla a tutti quelli che potrai avvicinare e influenzare…”.[1]  

            Intelligenza vivacissima, compì gli studi liceali a Genova e quelli universitari a Torino, professando coraggiosamente la propria fede in quei difficili ambienti.

            A Torino, frequentò l’ambiente dell’Adorazione quotidiana universale ove conobbe Giuseppina Comoglio, il venerabile Paolo Pio Perazzo, il beato Don Rua, la beata Teresa Michel Grillo e altre sante figure del cattolicesimo torinese. Nell’ambiente universitario strinse a sé una bella schiera di studenti decisi, come lui, a bandire ogni rispetto umano, imponendosi all'ammirazione anche degli avversari. Nel luglio 1901, si laureò in lettere e filosofia con una tesi su “Innocenzo III e gli eretici della Francia meridionale”. In quegli anni di studio, a Torino, si prodigò generosamente anche in un piccolo Istituto aperto da Don Orione per avviare al lavoro ragazzi poveri e abbandonati.

            L'8 dicembre 1901 ricevette in Tortona, a 24 anni, l'abito clericale; il 6 settembre 1903 fu ordinato sacerdote. Lo stesso giorno, emise, nelle mani di Don Orione, la prima Professione religiosa nella Piccola Opera della Divina Provvidenza, approvata da pochi mesi. Fu fedelissimo a Don Orione che in lui confidava pienamente. Fu insegnante ed educatore a Sanremo.

            Trasferito a Roma, nel 1904, fu Rettore della Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri al Vaticano. Qui si prodigò generosamente nel ministero sacerdotale manifestandosi sacerdote pio, colto, confessore prudente e di grande tatto, erudito nella parola e negli scritti,[2] circondato di venerazione e affetto. Strinse numerose amicizie sia tra la gente semplice dei borghi sia con personaggi come il Prof. Luigi Costantini, il poeta Giulio Salvadori, il card. Carlo Perosi, padre Giovanni Semeria, il beato Luigi Guanella, la beata Teresa Michel Grillo, il servo di Dio Aristide Leonori e altri. Nel maggio 1907, fu con-visitatore dei seminari della Sicilia, con il card. Carlo Perosi.

            Un rapido e progressivo indebolimento psico-fisico per l’anemia perniciosa che l’afflisse fin dall’adolescenza fermò il suo apostolato. Ricoverato all'ospedale di Alessandria, vi morì, dopo 6 giorni, alle 19.20 del 4 agosto 1908. Aveva 31 anni.

 

DAL RICORDO ALLA DEVOZIONE
 

          Nel paese natale, Bettole, la notizia si sparse rapidamente di casa in casa. Si piangeva e si pregava. Il testo dell’avviso funebre fu steso da Don Orione: “Martedì 4 del corrente mese, moriva da santo come visse il Prof. Sac. Don Gaspare Goggi, dell’Opera della Divina Provvidenza”.[2]
            La salma di Don Gaspare fu trasportata da Alessandria a Bettole. La camera ardente fu preparata a pianterreno della cascina dei Goggi. Quando giunse Don Orione, la mamma di Don Gaspare era accanto al figlio morto. Al vederla scoppiò in un gran pianto. Le si avvicinò commosso e disse: “Fede! Fede!. Coraggio, abbiamo un protettore in Cielo!”.[3]

            La notizia della morte di Don Gaspare Goggi fu comunicata anche a Roma. L’eco dei sentimenti si trova in lettere e testimonianze che subito fecero seguito.Il segretario di Pio X, Monsignor Pescini, ricevuto il telegramma, comunicò subito la notizia al Papa e inviò le condoglianze: “Io credo che Don Gaspare non ha più bisogno delle nostre preghiere”.[4] Don Innocenzo Zanalda scrisse che “Pio X quando seppe della sua morte, celebrò la Messa da morto per lui”.[5]
          Il confratello Don Roberto Risi informò Don Orione: “Quanto sia rimpianto Don Goggi, a Sant’Anna, non si può dire a parole. Moltissimi, specialmente i poveri da lui soccorsi, domandano se ritorna, e quando, «quello magro dagli occhiali». Beato lui, che tanta carità usò verso quei poveri, nessuno dei quali partì da lui scontento! Don Goggi era maturo per il Cielo”.[6]
           L’arciconfraternita di Sant’Anna si radunò per l’Ufficio di suffragio. La Messa solenne da Requiem fu celebrata da Mons. Pescini con la partecipazione dei cantori di San Pietro e degli orfani della Colonia Santa Maria con due eremiti.
           Il santo Luigi Guanella scrisse un necrologio del giovane amico Goggi nella rivista della sua Congregazione.[7]

            A Bettole, furono due giorni e due notti di pellegrinaggio ininterrotto, “una fiumana di gente”[8], d’ogni età e condizione. I funerali di Don Gaspare si svolsero il 7 agosto. Durante la celebrazione, parve finire il lutto e iniziare la glorificazione. Fu Don Orione a presiedere la Messa. Giunto al Pater Noster, gli tremò la voce e, al “fiat voluntas tua”, scoppiò in un gran pianto.[9]
            Nel piccolo cimitero di Bettole, Don Gaspare fu sepolto nella nuda terra, “conforme al desiderio da lui espresso”,[10] a fianco del padre. In un piccolo foglio Don Orione scrisse alcune espressioni per l’epigrafe: “Qui riposa, nella pace di Cristo, la salma del Sacerdote Gaspare Goggi, dei Figli della Divina Provvidenza, vero servo di Dio. Amò molto la Madonna, il Papa. Agnello di Dio, si consumò in breve di amore alla Madonna, al Papa e alle anime Pregate per lui”.[11] 

            Quella morte precoce di un sacerdote considerato santo sprigionò la volontà di ricordare, la gioia di benedire, con onde di devozione che ancora si susseguono e rinforzano rinnovando la freschezza pura che emana il suo ricordo.

            Chi, più di tutti, pianse prima e pregò poi Don Gaspare Goggi fu Don Orione. Impressionò tutti il suo pianto incontenibile alla celebrazione del funerale di Don Gaspare. Don Orione aveva piena confidenza di lui. Era arrivato a scrivergli: “Con nessuno mi spiego così schiettamente come con te e con Sterpi: credo anzi che il Signore mi abbia dato voi due che vi intendete e vi amate così bene, affinché me ne serva come di due braccia, come, dirò un po’ anch’io, uno per la pietà, l’altro per lo studio, senza escludere che siate le due lire che non manderanno che un suono”.[12]
           Gaspare era il suo “primo” figliuolo nel Signore che aveva capito e condiviso il medesimo anelito di apostolato e di bene. Don Orione lo definì “primo Figlio della Divina Provvidenza”,[13] perché per primo professò i voti nella Congregazione da qualche mese approvata e perché primeggiò in quella scuola di santità che fu la Piccola Opera della Divina Provvidenza. 
           Anche solo accennando al suo nome, aggiungeva sempre una pennellata di ammirazione: “Splendore di santità e di dottrina, ancor oggi ricordato con ammirazione da chi ebbe la fortuna di avvicinarlo”.[14]Il nostro Don Goggi era mente eletta, tempra di santo, vero angelo di purezza”.[15]Sacerdote tanto pio quanto dotto, che morì in concetto di santità…”.[16]Il mio caro e indimenticabile Don Gaspare”.[17]Il caro e santo nostro Professore Don Gaspare Goggi, di veramente benedetta memoria”.[18]

           In Congregazione, si mantenne vivo il ricordo e si continua la preghiera “per intercessione del Servo di Dio Don Gaspare Goggi”, inserita nel ritmo settimanale delle preghiere di comunità.  A Don Goggi furono dedicate vie, sale, padiglioni e case in Italia e in altre nazioni. Opuscoli, articoli e libri, lungo i decenni, attualizzarono e divulgarono il patrimonio spirituale e culturale dei suoi esempi e dei suoi insegnamenti.[19] Il nome di Don Gaspare Goggi fu sempre affiancato a quello di Don Orione (santo) e di Don Sterpi (venerabile) nel parlare delle sante origini della Famiglia orionina. A loro fu affiancato anche nella sepoltura privilegiata nella cripta del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona.

            Il 20 maggio 1960, nel cimitero di Bettole di Tortona, venne fatta la ricognizione canonica della salma di Don Gaspare Goggi, lì custodita per 52 anni.[20] Poi, nel pomeriggio della domenica 22 maggio, si svolse la traslazione dal cimitero del paese natale alla cripta del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona. È ricomposto così il trittico dei “padri” della Congregazione, i cui nomi si intrecciano nella storia, nella devota memoria e, se Dio vorrà anche nella glorificazione della Chiesa.[21]

 

            LA CAUSA DI CANONIZZAZIONE

           Il Servo di Dio era ritenuto già in vita un “uomo di Dio” e un “campione di perfezione evangelica”. Dopo la morte, tale fama fu così diffusa, forte e duratura da alimentare in molti il desiderio che fosse riconosciuta la sua santità da parte della Chiesa. Ciò indusse la Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza ad introdurre la Causa di canonizzazione.

          San Luigi Orione desiderò subito, dopo la morte, raccogliere memorie, scritti e foto di Don Gaspare Goggi e scriverne la biografia, introdurne la Causa presso il competente Dicastero della Santa Sede. già il 31 marzo 1910, scrisse Don Sterpi: “Monsignor La Fontaine è nominato Segretario della Congregazione dei Riti… Sarà, forse, un aiuto per noi a Roma, e per introdurre la Causa di Don Gaspare”.[22] Contingenze personali e situazioni storiche portarono a ritardare di qualche decennio l’iniziativa.

          Il Supplice Libello fu presentato in data 3 maggio 1959 al Vescovo di Alessandria, Mons. Pietro Gagnor, il quale emise il Rescritto di istruzione del Processo Ordinario sulla fama di santità, le virtù eroiche e i miracoli di Don Gaspare Goggi in data 28 settembre 1959. 

            Il Processo si celebrò in 69 sessioni svoltesi in Alessandria e in altre 4 diocesi italiane (Tortona, Genova, Savona, Roma) con l’audizione di 18 testimoni. Il complesso degli Atti processuali e della collezione documentaria, raccolto nella copia pubblica, e si ebbe il Decreto di validità del processo del 12 febbraio 1994.

            Successivamente ci furono vari cambi del Postulatore e una lunga sosta della Causa che riprese nel 2016, dopo la nomina a Postulatore di Don Flavio Peloso. Questi pubblicò la biografia critica “Don Gaspare Goggi. Il primo figlio della Divina Provvidenza”, edita presso la Libreria Editrice Vaticana nel 2019, ed elaborò la Positio (p.488 – VIII) che, consegnata l’8 aprile 2021 alla Congregazione per le Cause dei Santi, costuituirà la base documentale per il giudizio conclusivo sulla eroicità delle virtù del Servo di Dio Gaspare Goggi.

 

DON GASPARE GOGGI PARLA AL MONDO D’OGGI
 

          Defunctus adhuc loquitur (Eb 11, 4). Sono molti i messaggi di vita che Don Gaspare Goggi trasmette al mondo e alla Chiesa d’oggi. Ne evidenziamo solo alcuni che emergono tanto dalla conoscenza di Don Gaspare Goggi quanto dalla visione della situazione della Chiesa nel mondo contemporaneo.

           Innanzitutto, c’è da rilevare che la sua vita, essendo stata molto aperta e attivamente intrecciata nel clima e nelle vicende dell’epoca in cui visse, mette in relazione con importanti capitoli della storia d’Italia, del cammino della Chiesa, della vita della Congregazione e di persone significative della scena civile e religiosa. Per questo la sua vicenda assume una valore interpretativo e profetico anche per i tempi attuali proprio a motivo della sua concretezza e del suo vitale inserimento nella vita sociale ed ecclesiale.

           Il Servo di Dio è una splendida incarnazione dell’umanesimo cristiano, fondato sull’esperienza viva di Dio. I suoi molti talenti, le sue virtù, la cultura, la bontà, le attività, la grande capacità di relazioni, tutto in Don Gaspare mostra che “Chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, si fa lui pure più uomo” (Gaudium et spes 41). Ciò è particolarmente importante nella cultura attuale, anche religiosa, che tende a ridurre la fede a ideologia e la carità ad etica. La vita del Servo di Dio mostra che l’intelligenza della verità e la squisita carità, tanto più nella sua delicata condizione, non nascevano semplicemente dalla sua buona indole o buona volontà, ma erano frutto dell'incontro con Dio e, dunque, erano primariamente opera di Dio.

           La sua vita è una risposta al diffuso volontarismo attuale, come se per vivere da cristiani fosse sufficiente un po' di buon senso e di buona volontà, che porta all’appiattimento del Vangelo della Grazia, a svuotare la Croce, a negare la differenza e specificità cristiana. Nel Servo di Dio la passione per la verità e le opere di misericordia non sono innanzi tutto opere etiche ma religiose, non sono frutto di generosità umana ma di Dio che lo abita con il suo Spirito. Questa consapevolezza era chiara in Don Gaspare e farà del bene a chi conoscerà la sua vita, i suoi scritti e i suoi comportamenti.

            La vita del Servo di Dio si svolse sotto il cielo della Divina Provvidenza, nell’orizzonte trascendente delle realtà celesti – Dio, Cristo, lo Spirito, il Paradiso, la Madonna, i santi, gli angeli, la comunione delle Anime –, proiettata verso "un nuovo cielo e una nuova terra" (Ap 21, 1), quando tutto sarà ricapitolato in Cristo (cfr Ef 1,10) e Dio sarà tutto in tutti (cfr 1Cor 15, 28). Don Gaspare abitava in questo orizzonte, lo percepiva come sua casa e compimento dei suoi aneliti. Di questo Regno era discepolo, cittadino e operaio. Molti giovani e personalità d’ogni ceto gli si avvicinavano: “Vogliamo venire con te, perché abbiamo compreso che Dio è con te” (cfr Zc 8, 23). Questo è anche il suo richiamo nella Chiesa del terzo millennio. Egli suscita fascino e nostalgia per le realtà trascendenti ed eterne in un mondo immerso nel materialismo intramondano, in un orizzonte immanente e insufficiente che guarda la realtà presente solo nella sua apparenza, attraverso numeri, risorse, programmi. Il tempo è religioso, è vita e non morte, perché salvato dall’eternità nella quale regna signoria di Dio.

           Il Servo di Dio insegna ai cristiani di oggi un atteggiamento coraggioso e forte di fronte all’indifferenza e alle lotte cui va incontro chi testimonia la fede. Proprio come avvenne a lui negli ambienti laicisti e secolarizzati di Genova e di Torino, superbamente ostili e irridenti alle concezioni cattoliche. Anche oggi sembra che il mondo materialista - così forte e organizzato - abbia fastidio, quasi timore, nei confronti del mondo spirituale che pure ritiene un mito popolato di angeli, di anime, di santi, forse perché intuisce che il Vangelo crea libertà, che la fede genera amore, che l’esperienza di Dio rende l’uomo irriducibile al potere di altri uomini. Nel tempio della cultura laica della Torino a inizio ‘900, quel manipolo di giovani studenti universitari cattolici riuniti dall’esperienza di Dio attorno a Goggi, diedero prestigio, coraggio e credibilità alla professione pubblica e sociale della Fede, facendola uscire dal privato, “dalla chiesa e dalla sacrestia”, come la dittatura del pensiero unico pretendeva ieri come oggi. Il Servo di Dio mostra come il Vangelo porti verità e crei persone libere, capaci di giudizio, e anime generose che testimoniano l’invisibile.

            L’esperienza di santità del Servo di Dio ha uno speciale valore per la Famiglia Carismatica di San Luigi Orione (religiosi, suore, laici).  Nel modo di pensare, di dire, di fare di Don Gaspare Goggi c’è lo spirito genuino del Fondatore, c’è il prototipo autentico della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Di fatto, Gaspare Goggi fu il primo a decidersi di legare la vita a quella di San Luigi Orione, allora giovanissimo fondatore, e trovò in lui il padre che ama il figlio, intendendone il cuore e curandone la personalità, ed egli gli si pose tra le mani mentre era ancora adolescente di 15 anni; docile e duttile, ne assunse i lineamenti spirituali e l’imprinting interiore. Giustamente, Don Orione definì Don Gaspare “il primo Figlio della Divina Provvidenza”, in quanto fu il primo ad attingere da lui il nucleo carismatico generativo “allo stato puro”, proprio perché anche lui santo. Oggi, chi vuole conoscere e rivivere la spiritualità orionina, studi questo fiore, cresciuto in un’aiuola tutta e solo coltivata da Don Orione; esamini il frutto e potrà conoscere l’albero.

            Infine, c’è una caratteristica fondamentale nella vita del Servo di Dio che quasi lo identifica: l’esperienza della croce, della sofferenza, della malattia e del limite, culminata nella morte a poco più di 31 anni di età. Questa peculiarità biografica va a incontrarsi con la ricerca idolatrica dell’edonismo che domina la cultura attuale e chiude le persone in se stesse inibendole all’incontro con il prossimo e con Dio. Don Gaspare, invece, poté scrivere e dire: “Io mi consolo e godo nella speranza, perché so che il Signore è solito dilatarci nella tribolazione”,[23] “So per esperienza che Dio vuole dilatarci nella tribolazione”.[24]

            Sorprende e conforta l’uomo moderno quel “so per esperienza” che indica il valore pedagogico, umanizzante e divinizzante del dolore e della croce. Quando Don Gaspare scriveva “Iddio ci visita nelle tribolazioni”[25] e di fronte alle sofferenze opprimenti diceva “C’è da stare allegri nel Signore”[26] non faceva che confermare, anche ai credenti dei tempi moderni, la validità dell’atteggiamento tipico della tradizione cristiana espresso da San Paolo: “Mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12, 19). È la sapienza ed è la potenza della Croce, di Cristo crocifisso, “scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, potenza di Dio e sapienza di Dio” (1Cor 1, 23). La via Crucis è la via Salutis.

 


[1] Orione Scritti 30, 4.

[2] Archivio Don Orione (cit. ADO), cart. Bianchi.

[3] ADO, Roma, Gaspare Goggi. Documentazione Biografica (citato DB). 762.

[4] Lettera del 6 agosto 1908; ADO, cart. Risi.

[5] Innocenzo Zanalda, DB 779. Similmente riferì Don Orione nella Buona Notte de 9 luglio 1931.

[6] Lettera del 6 agosto 1908; ADO, cart. Risi.

[7] Guanella Luigi, Don Gaspare Goggi, “La Divina Provvidenza”, settembre 1908, 143. Scrisse: “Fu sempre valido appoggio a Don Luigi Orione e all’Opera sua, e ne ricopiava lo spirito e lo zelo. Ci siamo conosciuti a Monte Mario ed aveva affetto anche alle opere nostre”.

[8] Cart. Teresa Goggi, ADO.

[9] Cart. Enrico Coda, ADO.

[10] Cart. Teresa Goggi, ADO.; cart. Ignazio Goggi, ADO.

[11] Orione Scritti 64, 293.

[12] Orione Scritti 100, 68.

[13] Orione Scritti 61, 205.

[14] Piccola Opera della Divina Provvidenza, ottobre 1933, p.16.

[15] Parola XI, 88.

[16] Orione Scritti 64, 94.

[17] Orione Scritti 35, 170; 61, 192; 68, 77.

[18] Orione Scritti 25, 28,

[19] Alcuni titoli rappresentativi di varie epoche: Don Gaspare Goggi dei Figli della Divina Provvidenza, “La Piccola Opera della Divina Provvidenza”, gennaio 1933, 11-13; Domenico Sparpaglione pubblicò 9 articoli, di 3-4 pagine ciascuno, dal titolo Don Gaspare Goggi sulla rivista “La Piccola Opera della Divina Provvidenza” (1937-1939). Una consistente ondata di pubblicazioni si ebbe, negli anni ’60, in occasione dell’introduzione della causa di canonizzazione e della traslazione delle spoglie del Servo di Dio nella cripta del Santuario della Madonna della Guardia a Tortona. Nel 1960, a cura della Postulazione, fu pubblicato il volume Il Servo di Dio Sac. Prof. Don Gaspare Goggi, dei Figli della Divina Provvidenza (Don Orione), di 352 pagine, con materiale biografico e di scritti. Cesaro Albino, Giovanni Venturelli, Andrea Gemma, Zambarbieri Giuseppe, Ferronato Elio, Lanza Antonio (e altri) pubblicarono articoli negli anni ’70 e ’80 sulla rivista della Congregazione e su “L’Osservatore Romano”. Di questi ultimi tre decenni sono particolarmente degni di nota: Peloso Flavio, voce “Goggi Gaspare”, in Bibliotheca Sanctorum, Prima Appendice, Città Nuova, Roma, 1998, coll. 597-598; Peloso Flavio - Ferronato Elio, Don Gaspare Goggi, “Primo figlio della Divina Provvidenza”, Roma, 2002, un profilo biografico e spirituale di 96 pagine; Belano Alessandro, Don Gaspare Goggi. L’olocausto della mente e della vita, “MdO 40(2008), n. 127/3, 5-34 e, ultimo, l’opuscolo di 48 pagine di Campagna Arcangelo, Don Gaspare Goggi. Il perché della vita non è altro che amore, Ed. Velar, 2018; Flavio Peloso, Don Gaspare Goggi. Primo Figlio della Divina Provvidenza, Libreria Editrice Vaticana, 2019, p. 288.

[20] Dopo la prima sepoltura nella terra, la salma fu collocata in una cappella di famiglia appositamente preparata.

[21] Luigi Orione fu proclamato beato il 26 ottobre 1980 e santo il 16 maggio 2004; Carlo Sterpi fu riconosciuto venerabile il 7 settembre 1989; Gaspare Goggi è servo di Dio.

[22] Orione Scritti 11, 21.

[23] Lettera a Don Luigi Orione, Goggi Scritti II, 144.

[24] Lettera a Don Carlo Sterpi, Goggi Scritti II, 148.

[25] Lettera al papà Giuseppe, Goggi Scritti I, 94.

[26] Lettera a Don Luigi Orione, Goggi Scritti I, 284.

 

 

Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza”, Libreria Editrice Vaticana, di 288 pagine, con la Prefazione del Card. Angelo Comastri, Vicario del Papa per la Città del Vaticano, con foto, indici delle persone e dei luoghi.

Si tratta di una biografia descrittiva e fluida, ma ben documentata con continui rimandi per l’approfondimento alle fonti di archivio e alle molte testimonianze rese in occasione dell’apertura del processo di canonizzazione. È grande la riconoscenza che dobbiamo ai confratelli che hanno costituito l’ingente fondo documentale di Don Gaspare Goggi, promosso la causa di canonizzazione e steso la prima biografia antologica: Don Luigi Orlandi e Don Amerigo Bianchi, soprattutto.

Per avere il libro, chiedere nelle librerie (da settembre); chiedere a Ufficio Stampa Orionino, Via Etruria 6 - 00183 ROMA.

Commenti
Rev. Dennis Mifsud
22 luglio 2019 alle 11:55
Carissimi amici, Pace e bene. Scrivo da Malta e sono interessato nella nuova biografia di Don Gaspare Goggi. Per favore, come posso aquistare una copia? Vi ringrazio per ogni aiuto possibile, apprezzo molto. Saluti fraterni, Rev. Dennis Mifsud Mifsud House; Bishop M.F. Buttigieg street/ In-Nadur NDR 1363 Gozo MALTA



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