Fu arciprete di Lonigo e qui aprì le porta per un'opera di Don Orione, dal 1908 al 1912.
Mons. GIOVANNI FOSSÀ
il promotore del Ricreatorio di Lonigo (VI)
Don Flavio Peloso
Divenne arciprete di Lonigo nel 1900, dopo essere stato parroco di Brendola. Giovanni Fossà era nato a Gambellara il 17 gennaio 1853. "Eretto nella persona, con l'occhio penetrante, che poteva sembrare severo e che tratto tratto traluceva di serena e dolce apertura, aveva pronta percezione, chiarezza espressiva e mirabile equilibrio del raziocinio... offrì a chi lo seppe intendere ed ammirare le impressioni e le certezze della vasta dottrina anche se fu e volle essere semplice com'è dell'arte vera”, così lo descrisse Mons. Attilio Caldana.
Resse la parrocchia di Lonigo per nove anni, cioè fino alla sua nomina a vescovo di Fiesole. La consacrazione episcopale, avvenne il 27 giugno 1909 nel duomo di Lonigo. Morì il 17 dicembre 1936, a 84 anni di età.
Fu Mons. Fossà, sostenuto da Mons. Antonio Sogaro, a insistere fin dal 1907 perché Don Orione accettasse di inviare i suoi religiosi per la conduzione del Ricreatorio Pio X. Il 9 giugno 1907, Mons. Fossà scrisse a Don Orione: “Le dirò che desiderio e voto ardentissimo di noi, a Lonigo, si è l’istituzione di un’opera che salvi la gioventù, la quale va ogni dì più allontanandosi da noi, e ci fa tremare per l’avvenire. Si vorrebbe, quindi, un Patronato, ovvero, per intanto, un Ricreatorio festivo, tanto da poterli tenere uniti, i giovani, che ancora sono con noi, ed attirare quelli che scappano. Abbiamo acquistato a questo scopo una casa opportunissima, con Oratorio annessovi, e con cortile”.
Il 22 gennaio 1908, Don Orione accettò la proposta e fu a Lonigo per firmare l'atto di acquisizione dell'area e degli edifici che sorgevano in Via Teatro Vecchio 208. L’apertura del Ricreatorio Pio X avvenne il 19 marzo 1908. Fino a il 15 agosto 1912 furono 4 anni di intense attività di gioco, di catechismo, di doposcuola; fu allestita la fanfara, si costituì una Filodrammatica che diede diede periodiche rappresentazioni teatrali. “L’Arciprete Mg.r Giovanni Fossà ci ha sempre sostenuti e aiutati”, riconosceva Don Orione.
Mons. Giovanni Fossà fu nominato vescovo di Fiesole nel 1909 e a lui succedette mons. Attilio Caldana che volle dare un indirizzo più marcatamente scolastico al Ricreatorio Pio X che prima svolgeva una attività educativa di tipo popolare. Don Orione si vide costretto a lasciare quell’attività.
Durante il suo ministero episcopale, Mons. Fossà continuò la stima e l’affetto verso Don Orione e la sua Congregazione, nel comune impegno “per la cara gioventù di Lonigo”. Vi sono molte tracce nella corrispondenza tra i Due.
Impossibilitato a visitare il neo-vescovo, Don Orione incaricò Don Maurilio Silvani: “Andate a trovare per me Mg.r Fossà: io prego per lui che Dio lo accompagni e gli conceda tutte le consolazioni che può desiderare il cuore di un Vescovo”. Veniamo a sapere che Mons. Fossà, da poco eletto Vescovo, chiese a Don Orione di interessarsi a suo favore per ottenergli il “Regio exequatur” – allora d’obbligo – per poter fare il suo ingresso in diocesi. A sua volta, Don Orione il 23 marzo 1915 pregò il Vescovo di voler raccomandare il suo desiderio di avere conferenziere a Tortona il famoso Padre Guido Alfani. Il 20 febbraio 1925, Mons. Fossà offrì alla Congregazione un locale di proprietà della diocesi di Fiesole e adibito, da circa 60 anni, a collegio-convitto dai Padri Gesuiti, poi ridotto al solo ginnasio: “A me – dice – vennero in mente i Figli di Don Orione...”. Però, questi dovette rinunciare per mancanza di personale religioso.
Mons. Fossà ricorse più volte a Don Orione per risolvere qualche caso di “sacerdoti lapsi” della sua diocesi, che, dopo uno smarrimento, chiedevano di poter ritrovare la via della fedeltà alla vocazione: “Conoscendo da tanti anni il suo cuore – scriveva a Don Orione nel giugno 1931 – e lo zelo per il bene della anime, specialmente sacerdotali, intendo pregare la S.V. di ricevere questo mio ravveduto sacerdote presso i Figli della divina Provvidenza in prova ed in cura. Accolga pertanto questo figliuol prodigo, che ritorna al padre e gli faccia tutto il bene possibile... Non aggiungo altre parole, se non per ringraziarLa fin d’ora della sua carità e per raccomandarmi alle sue preghiere”.
Tratto da Flavio Peloso, San Luigi Orione “per la cara gioventù di Lonigo”, ISG, Vicenza, 2004, p.122-124.