Continua ad essere attribuita a San Luigi Orione la testimonianza di una bilocazione di Padre Pio. Ma il Santo la smentì in due autografi.
DON ORIONE HA SMENTITO DI AVERE ASSISTITO
A UNA BILOCAZIONE DI PADRE PIO DA PIETRELCINA
Attorno al Padre Pio da Pietrelcina - con suo dolore e con riprovazione di quanti gli erano sinceramente affezionati -, fin dai primi passi della sua notorietà, sorse un fanatismo di non buona lega. [1] Emersero qua e là individui di dubbia rettitudine e disinteresse. Sotto pretesto di divulgare la fama dello zelo veramente evangelico e della carità insigne del piissimo Frate, costoro si abbandonarono a forme di speculazione. E’ un prezzo da pagare, quasi inevitabile, là dove la “fama del soprannaturale” richiama persone d’ogni tipo. E Padre Pio pagò un prezzo altissimo, fatto anche di umiliazioni, insinuazioni, accuse.
“Parlandoci una volta – ricorda Don Luigi Orlandi, postulatore di Don Orione - lo stesso Padre Pio, riferendosi a chi appariva in prima fila di questi tristi devoti, disse: Stanne alla larga, come dalle corna di satanasso”.[2]
Una forma di esagerata devozione e, talvolta, di sfacciata speculazione fu operata nel campo della stampa. Padre Pio aiutava a convertire, non c’è dubbio. Ma aiutava anche a vendere e a far quattrini, ieri come oggi. Capitava che a quel tanto di verità dei fatti venissero mescolati particolari mirabolanti, nascevano e si diffondevano “episodi mistici” senza verità e senza paternità di fonte. Don Orione li definiva più apertamente “fandonie”.[3] E di una di queste “storielle” egli ebbe a dispiacersi molto, se sentì il bisogno di scrivere una formale smentita di cui conserviamo ancora due minute.
Il tutto pare cominciare con una pagina del libro di Alberto Del Fante dal titolo "Per la storia. Padre Pio da Pietrelcina. Il primo sacerdote stigmatizzato" (Galleri Editore, Bologna, 1932). Francesco Morcaldi presenta così il libro: “Fedeli, cosiddetti, di Padre Pio, a Bologna, attraverso il giornalista Del Fante, fecero pubblicare un 2° volume, in cui si mettevano in circolazione esagerate notizie non controllate su Padre Pio”.[4]
Nel libro si dice che "Parecchi testimoni, riferiscono di aver visto il Padre pregare sulla tomba di Pio X, nella cripta sotterranea di S.Pietro a Roma".
Poi prosegue dicendo che l'arcivescovo di Salto (Uruguay), avrebbe raccontato che "un prelato molto distinto e con i sensi interamente a posto gli confidò che, durante la beatificazione di S.Teresa del Bambino Gesù, vide Padre Pio nella Basilica di S.Pietro. Al momento in cui gli si avvicinò per salutarlo e parlargli, Padre Pio era scomparso. Tutti sanno che Padre Pio da molti anni non è uscito dal Convento".
E qui è chiamato in causa Don Orione. "Circolando questa voce in un certo ambiente, giunse pure alle orecchie di una Grande Autorità Superiore (e in nota l'Autore specifica "Sua Santità Pio XI"). Quella volle informarsi, e chiamato il sacerdote Don Orione, esso pure in odore di santità, gli chiese ragione della voce che circolava.
- L'ho veduto io pure... - rispose.
- Se me lo dite Voi, - disse Costui - ci credo".[5]
Questo corposo libro di 430 pagine, di Alberto Del Fante, ebbe un notevole successo all'epoca, tanto che, 10 anni dopo, era alla IV edizione. Di esso venne fatta una recensione-presentazione in un libro stampato a Roma, nella rubrica "I libri del successo".[6]
Qualcuno fece pervenire nelle mani di Don Orione questa pagina. Ed egli, il 19 settembre 1933, scrisse una formale smentita. Ne conserviamo due minute. "Ieri alcuni amici mi portarono un foglio, Editore Galleri, Bologna, dal titolo "I libri del successo". Dell'episodio che in esso mi tocca e che avrebbe del miracoloso nei riguardi di un buon frate, sento di dover dichiarare, pur non richiestone da alcuna parte, ma per elementare debito di sincerità, che nulla c'è di vero.[7] Sac.te Luigi Orione dei Figli della Div. Provv.za".[8]
Nell’altra minuta, Don Orione aggiunge una nota post scriptum: “Così ritengo conveniente mettere in guardia i nostri Amici circa altre fandonie che si divulgano e mi si attribuiscono, non si capisce ancora bene con quale intendimento.[9]
Il fatto che siano conservate due minute, entrambe con molte correzioni, fa capire che Don Orione elaborò con cura questo testo di smentita, calibrò bene le parole che voleva portassero chiarezza sulla questione, certamente “non volendo detrarre alla santità di alcuno”.
Ma l’argomento era bollente, era scottante e la prudenza non era mai troppa. Anche Padre Pio dovette prendere nette distanze dal Brunatto e dal Dott. Festa dei quali paventava nuove iniziative inopportune,[10] facendo cenno a Don Orione.
Della smentita di Don Orione c’è una conferma anche da parte di Don Angelo Cristiani, un degno sacerdote di Tortona. Letto il libro di Del Fante, restò impressionato di quel racconto su “Don Orione e la bilocazione di Padre Pio”. Alla prima occasione, e fu il 16 settembre 1937, volle parlarne a Don Orione. Gli lesse il brano che lo riguardava. Don Orione corrugò la fronte e poi decisamente mi disse: “Non è vero, smentisci, ti autorizzo a smentire”.[11]
Ormai la notizia era "lanciata" e non c'è smentita che valga. La ritroviamo, ad esempio, in un sottotitolo di un altro stralcio di articolo di giornale dedicato al "Il dono della bilocazione" di Padre Pio: "Don Orione lo vide genuflesso sulla tomba di Pio X".[12]
La succosa notizia rimbalza nelle varie pubblicazioni riguardanti Padre Pio, sia per l'importanza dell'episodio, sia per l'autorevolezza dei "testimoni" chiamati in causa: un "alto prelato", Don Orione e Pio XI che mostrerebbero di accreditare il fatto.
Il racconto è presente con tono storico-descrittivo, e sempre senza citazione della fonte, anche nell'opera in 3 volumi dei giornalisti Luciano Cirri e Francobaldo Chiocci, dal titolo "Padre Pio. Storia di una vittima".[13]
"Don Luigi Orione, il Servo di Dio fondatore della 'Piccola Opera della Provvidenza', raccontò a Papa Ratti di aver visto Padre Pio genuflesso nelle grotte vaticane davanti alla tomba di Pio X, ancora non salito alle glorie degli altari. 'Se me lo dite voi, ci credo', fu la risposta di Pio XI. Don Orione era stato uno dei più battaglieri sostenitori della causa di Padre Pio contro i 'decreti punitivi' del Sant'Offizio".[14]
Al disappunto di Don Orione fece eco, più recentemente, un articolo e la riproduzione dell’autografo di smentita di Don Orione sul Bollettino della Congregazione "Piccola Opera della Divina Provvidenza". Al tema dedicò una pagina anche Domenico Sparpaglione nella sua fortunata biografia del Beato tortonese.[15]
Successivamente le cose però non migliorarono di molto. Solo Padre Fernando da Riese Pio X ha messo sull’avviso di questa “storiella” nella sua ampia e ben documentata biografia, “Padre Pio da Pietrelcina, crocifisso senza croce”.[16] In vari altri libri, invece, ricompare la storiella di Don Orione “testimone della bilocazione di Padre Pio”. Naturalmente, senza un minimo di citazione della fonte e ancor meno di verifica della fonte.
Chi conosce Padre Pio e Don Orione sa che la loro grande stima e devozione reciproca non è onorata da queste “storielle” spregiudicate, come non è favorita la pietà dei fedeli quando non è illuminata dal meraviglioso splendore della verità.