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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Mons. Maurilio Silvani e, di spalle, gli amici orionini Don Pensa e Don Cremaschi
Autore: Flavio Peloso

Tortonese, fu amico di Don Orione, Nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana, in Cile e in Austria.

            IL VESCOVO MAURILIO SILVANI

Amico di Don Orione, Nunzio Apostolico in Austria

 

La Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) ha avuto nel Vescovo, mons. Maurilio Silvani, uno degli Amici più fedeli che ripeteva la sua generosa benevolenza - espressa in innumerevoli attestazioni di affetto e di riconoscenza - degli anni lontani in cui aveva trovato nella nostra Congregazione, per il gran cuore di Don Orione, la sua seconda famiglia.

            Nato ad Isola S. Antonio (Alessandria) nell’agosto 1882, diveniva Sacerdote nel 1905. Strinse ben presto una santa amicizia col venerato Fondatore e si affezionò come pochi alla piccola Congregazione cui seppe rendere servizi inestimabili, come quando poco dopo il terremoto calabro siculo, in un momento particolarmente delicato, resse per alcuni mesi, dal 23 luglio al 20 ottobre 1909,con sommo onore la casa di Lonigo (Vicenza).[1]

            Quando, sentendo forte l’attrattiva alla carriera diplomatica, desiderò compiere in Roma gli studi cui si sentiva particolarmente portato, Don Orione gli andò incontro con paterno affetto, lo ospitò a Roma e se lo prese come collaboratore prezioso nell’apostolato di bene appena iniziato, su invito di Pio X, nel quartiere Appio di fuori Porta S. Giovanni. Diveniva così sempre più profonda l’amicizia fra il Santo tortonese e il giovane Sacerdote che assunto presso la Segreteria di Stato, amava dedicare alla «Patagonia Romana» le ore della giornata libere dai compiti nella Sezione degli Affari Straordinari ove l’allora Segretario di Stato Mons. Eugenio Pacelli, poi Pio XII, ebbe modo di apprezzarne le non comuni doti.

Maurilio Silvani è nostro antico alunno – ricordava Don Orione -. Egli venne a noi da Sacerdote, diede la laurea stando da noi, e pubblicava il giornaletto La Croce. Non era nostro strettamente parlando, ma stava da noi. In Brasile era segretario della Nunziatura”.[2]

            Fu avviato ben presto a incarichi di grande fiducia e responsabilità all’estero come in Roma. Il 24 luglio 1936, fu ordinato Vescovo di Nafpaktos e Nunzio Apostolico in Haiti e nella Repubblica Dominicana. Mons. Silvani non cessò mai da ritenersi della «famiglia» della Piccola Opera, continuando a chiamare e a considerare Don Orione suo Direttore, Benefattore e Padre, con una devozione che si accentuò con gli anni e crebbe ancor più dopo la morte avvenuta il 12 marzo 1940.

            Quando nel 1942, Mons. Maurilio Silvani passò alla Nunziatura del Cile, fu lietissimo di offrire ogni appoggio ai Figli della Divina Provvidenza che in rapido volgere di mesi, grazie al generoso aiuto del Nunzio, videro nascere e consolidarsi due istituzioni per orfani e poverelli, oggi fiorentissime a Santiago e a Valparaiso.

Durante la II guerra mondiale, secondo Gary Krupp della fondazione Pave the Way Foundation, egli fu l’artigiano del salvataggio di migliaia di ebrei per ordine di Papa Pio XII. Egli ottenne, con l’aiuto del suo segretario Giovanni Ferrofino, 800 “visti” di espatrio per imbarcare su navi, due volte all’anno, durante il periodo 1939-1945. Intervenne direttamente avvicinando il Generale Rafael Trujillo a nome di Papa Pio XII. Questa azione salvò, secondo la Fondazione Krupp, più di 10.000 ebrei che poi venivano indirizzati nel continente americano verso Cuba, Messico e Canada.

            Ritornato in Italia sul principio del ‘47, nel breve tempo che si trattenne a Roma prima di raggiungere la importante sede diplomatica di Vienna, diede un’altra prova segnalata della sua amicizia verso la Piccola Opera interessandosi - con felice esito - per la soluzione di una annosa vicenda che era stata tanto a cuore anche a Don Orione.

            Documento insigne del suo affetto per i Figli della Divina Provvidenza rimane la bella lettera augurale inviata da Vienna in occasione del Giubileo del Rev.mo Don Sterpi (suo Assistente al Seminario di Stazzano). Proprio nei mesi che precedettero il suo pio transito, avvenuto il 22 dicembre 1947 a Vienna, scrisse più volte a D. Sterpi, a Don Pensa, a Don Risi, esprimendo un nobile progetto per un’opera di carità cui desiderava legare la sua memoria.

            Ai funerali, che si svolsero ad Isola Sant’Antonio il 2 gennaio 1948, erano presenti il Direttore Provinciale Don Parodi, parecchi Sacerdoti della Congregazione, una numerosa rappresentanza di Chierici dell’Istituto Teologico che espressero la preghiera reverente di tutta la Piccola Opera e la promessa di custodirne in benedizione la cara memoria.

            Nella chiesa di Ognissanti, a Roma, un solenne pontificale in suffragio del Compianto Mons. Silvani è stato celebrato il 22 gennaio, in die trigesima. La Messa, officiata da S. E. Mons. Nicola Giannattasio, Arcivescovo tit. di Pessimonte, è stata cantata dai chierici teologi della Piccola Opera, presenti col Vicario Generale Don Giuseppe Zanocchi e tutti i Superiori Maggiori della Congregazione. Partecipò una gran folla di fedeli, la sorella di Mons. Maurilio, sig.ra Beatrice e famiglia, e alte personalità tra cui S. E. il Ministro d’Austria e l’Ambasciatore del Cile presso la S. Sede con le rispettive Consorti ed alcune notabilità delle colonie austriaca e cilena.[3]

 

 


[1] Flavio Peloso, San Luigi Orione “per la cara gioventù di Lonigo”, ISG, Vicenza, 2004, p.134-135.

[2] Parola VIII, 83.

[3] Cfr La Piccola Opera della Divina Provvidenza, febbraio 1948, p.11-12.

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