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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Paolo VI riceve gli Orionini al termine del Capitolo generale del 1969. In primo piano Don Kazimierz Piłatowicz
Autore: Flavio Peloso

Orionino polacco della prima ora, poi consigliere generale

KAZIMIERZ PIŁATOWICZ

Gli anni d’oro in Italia, vicino a Don Orione

 

Don Flavio Peloso

 

È uno dei confratelli polacchi della prima ora più noto in tutto il mondo, anche per essere stato consigliere generale della Congregazione dal 1969 al 1981. Nacque il 3 marzo 1920 a Szczawin, presso Płońsk (Polonia). La famiglia si trasferì poi a Varsavia e qui Kazimierz frequentò la scuola elementare e ginnasiale.

A 15 anni, nel 1935, entrò nel seminario orionino di Zduńska Woła e, nell’ottobre 1937, iniziò il noviziato con altri undici compagni. Lo concluse, per disposizione dell’abate Emanuele Caronti, in Italia, ove giunse l’11 Febbraio 1938. Quella sera, a Tortona, alla “Buona notte”, Don Orione salutò lui e altri 11 chierici polacchi appena arrivati, dicendo: “Sono tanto lieto, o cari miei chierici polacchi, del vostro arrivo qui. Voi venite non come ospiti, ma venite come fratelli, come figli, come padroni di questa Casa. La Piccola Opera della Divina Provvidenza ha sempre guardato alla Polonia con grande amore. Che tutti i nostri chierici e sacerdoti italiani abbiano ad amarvi come vi ama il Padre che vi parla, il Padre che vi ama con grande cuore, senza nessuna distinzione, che ha accolto voi e tutti gli altri”.

Il giorno dopo, 12 febbraio, i novizi polacchi furono accompagnati da Don Biagio Marabotto a Villa Moffa di Bra. Il 23 aprile 1939, come informa il Diario di Villa Moffa, “Verso le ore 11,30 è giunto fra noi il nostro venerato Padre Don Luigi Orione. Nella nostra Cappella, quattro confratelli polacchi - Baraszkiewicz – Kaluźny – Lewicki – Piłatowicz - hanno emesso i loro santi Voti. Alla fine, dal cuore del Padre buono è sgorgato un inno di riconoscenza alla Divina Provvidenza, un incitamento ai giovani novizi polacchi, che con tanta fedeltà hanno seguito il Signore”.

Quel calore della vita fraterna subì un forte sconvolgimento con l’invasione della Polonia e lo scoppio della prima guerra mondiale, il 1° settembre 1939. Quel giorno stesso, il nostro Piłatowicz fu chiamato da Villa Moffa a Tortona. Come è noto, Don Orione si prodigò in affetto e vicinanza e lasciò ai chierici polacchi la scelta di ritornare subito nella propria Patria. Prima della partenza, il 3 settembre, Don Orione convocò tutti al Santuario della Madonna della Guardia per una Messa di saluto.

Ora, in un mondo spaventoso, nero, una nera nube che sale distruggitrice e mortale, si addensa sulla terra che li ha veduti nascere, sulla loro cara patria; ed essi lasciano la nostra Italia per andare a fare il loro dovere. Cari chierici polacchi, cari figlioli, vi segua, vi accompagni nel vostro Paese, alle vostre madri e sorelle, che in questo momento pensano a voi anche trepidanti per i pericoli della Patria lontana, vi accompagni Maria Santissima. Pensate che nessuno vi sarà più vicino che i fratelli che sono nella Casa di Tortona e pregano perché la vostra patria non sia disfatta ma continui a compiere la missione che Dio le ha affidato. Ho fatto stendere la vostra bandiera sull’altare: passate e baciatela”.

Tra quanti piansero a queste parole, era Kasimierz il quale, però, non partì per la Polonia ma tornò a Villa Moffa per terminare gli studi e poi come assistente dei novizi. Compì gli studi di teologia a Tortona e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1948.  Solo nel 1949 ritornò in Polonia.

Il suo apostolato in patria cominciò come educatore degli orfani a Łazniew e nell’Istituto di Varsavia-Barska (1949-1951) e poi, dal 1952 al 1965, ebbe incarichi di formazione e di insegnamento nel seminario di Zduńska Woła, ove godeva di prestigio tra i giovani per la sua esemplarità religiosa e la capacità di dialogo. Nel 1967, divenne superiore della comunità di Włocławek.

Nel 1969, ritornò in Italia perché fu eletto consigliere generale della Congregazione, ruolo che ricoprì per 12 anni. Si distinse sempre per la sua vita religiosa integra, per l’amore a Don Orione e alla Congregazione sempre riandando agli anni santi e preziosi trascorsi nel clima degli inizi a Tortona e Villa Moffa.

Proprio a Villa Moffa risale il mio primo ricordo personale di Don Piłatowicz. L’8 dicembre 1968 ero novizio e si inaugurò la Grotta di Lourdes ai piedi della collina del noviziato. Nevicava abbondantemente e presenziarono lui e Don Antoni Miś appena arrivati per partecipare al Capitolo generale. Eravamo tutti infreddoliti e lui partì con ricordi e parole che oggi non ricordo ma che ci scaldarono l’animo, anche se non i piedi.

Nel 1981, tornò in patria nel difficile periodo dello "stato di guerra" (1981) e della transizione democratica. Donò ancora nella formazione e nella pastorale i frutti della sua lunga esperienza.

Piano piano subentrarono problemi alla deambulazione fino a trovarsi costretto prima alla carrozzella e poi all’immobilità del letto. Ebbi modo di incontrarlo varie volte in Polonia e ricordo quanto si ravvivava con i ricordi che mi trasmetteva e con le notizie della Congregazione che gli portavo. È tornato al Signore il 6 novembre 2001, a Łazniew (Polonia), a 81 anni di età, 62 di professione religiosa e 53 di sacerdozio.

Religioso gioviale, positivo, di pietà ignìta e di sacrificio, visse quasi come una missione il trasmettere ai confratelli e ai giovani polacchi gli esempi e gl’insegnamenti del Santo fondatore, che ebbe la grazia di conoscere e di ripresentare anche nelle mutevoli condizioni sociopolitiche della Polonia.

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