Intervento del superiore generale don Flavio Peloso al Convegno internazionale del Movimento Laicale Orionino. Montebello, 23 giugno 2015.
PER IL FUTURO DEL MOVIMENTO LAICALE ORIONINO
Indicazioni di don Flavio Peloso
al Convegno internazionale del Movimento Laicale Orionino.
23 giugno 2015.
Un po’ di storia
A premessa, riconosco che la storia del MLO corrisponde, per un largo tratto e in larga parte, anche alla storia della mia vita personale, dal 1992 ad oggi.
Sempre ci fu un movimento di laici attorno a Don Orione e alla sua Piccola Opera, ma la storia del Movimento Laicale Orionino è iniziata nel 1992, nel 10° Capitolo Generale che trattò, con la Commissione IV, "La Vocazione e ruolo dei laici".
Da quel Capitolo vennero alcuni orientamenti sulla condivisione del Carisma nella Famiglia Orionina e con i Laici. Il concetto di “Famiglia Orionina” è ri-nato in quel capitolo e, insieme, è nata l’idea e la proposta di un “Movimento Laicale Orionino” che assumesse il carisma orionino non solo come titolo devozionale o di rapporto lavorativo, ma come vocazione propria che unisse tutte quelle realtà laicali presenti nella famiglia orionina. In seguito – a un anno di distanza – anche il Capitolo Generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità, assunse proprio le due mozioni specifiche che riguardavano la “Promozione della vocazione e del ruolo dei laici” (Mozione X) e l’ “Unità della Piccola Opera della Divina Provvidenza” (Mozione XI).
La promozione della Famiglia Carismatica Orionina
La prima e la più importante attenzione è andata nella riscoperta della Famiglia Carismatica che Don Orione, agli inizi, aveva pensato come tale, chiamandola Piccola Opera della Divina Provvidenza. In quella famiglia o pianta unica con molti rami o fiume con molti canali egli già comprendeva la presenza di laici e laiche aggregati e associati. Quindi ai laici e a quanti oggi guidano e animano il MLO dico: sappiate che siete stati concepiti da don Orione, fin dagli inizi, e poi, recentemente, dai Figli della Divina Provvidenza e dalle Piccole Suore Missionarie della Carità: il frutto di questa unione di Famiglia Orionina è quello di dar vita al MLO.
Il Movimento Laicale Orionino
La breve storia recente del MLO è conosciuta ed ha portato ad un consolidamento che ha raggiunto la sua maturità germinale. Il Movimento Laicale Orionino è giunto a maturazione germinale quando, il 20 novembre 2013, la Chiesa, su richiesta delle Congregazioni religiose dei Figli della Divina Provvidenza e delle Piccole Suore Missionarie della Carità, ha riconosciuta come “Associazione internazionale di fedeli laici” il Movimento Laicale Orionino.
Dunque, ora, siete entrati in quella fase della vita che, dopo la generazione, ha bisogno di sviluppo, di cura, di sostegno per poter prosperare e donare tutti quegli elementi di bene.
Come padre di Famiglia, avverto l’intimo e forte valore della presenza dei laici, bene prezioso e necessario per la buona conservazione e intuizione del carisma orionino nella Famiglia Orionina.
Il carisma orionino è cattolico e non si può conservare se non mediante la cattolicità delle sue componenti. Non basta che suore e sacerdoti esprimano determinati valori del carisma orionino. Ciascuna delle componenti (i fratelli, i fratelli eremiti, le suore sacramentine, le consacrate secolari ecc.) estrae ed esprime del carisma alcuni valori più tipici della propria condizione di vita.
Laici fuori dalle saliere
Sarebbe un carisma orionino “povero” se non fosse sviluppato nelle sue potenzialità laicali. Sappiamo bene quanto don Orione abbia dato impulso ai laici in anni lontani. Tanto più deve avvenire oggi in una Chiesa in uscita, in una Chiesa che vuole essere non solo per il popolo ma con il popolo; in una Chiesa che non vuole essere non solo in dialogo con il mondo – come il Vaticano II ha voluto -, ma una Chiesa che vuole essere nel mondo, a contatto con il mondo.
Ebbene, il carisma orionino sarà nel mondo, sarà con il popolo e nel mondo, come voleva don Orione e vuole la Chiesa oggi, mediante la presenza (come sale e come lievito) dei laici, perché i laici sono nel mondo. Vi raccomando, non diventate un Movimento clericale, clericalizzato. Vedo molto questo rischio nel nostro Movimento Laicale: laici che si sentono appagati e sicuri di stare vicini a preti e suore invece che nel proprio mondo secolare e secolarizzato.
La collaborazione nelle opere, che molti di voi hanno ricordato presentandosi, sta benissimo, è un punto di comunione, ma lo specifico del Movimento Laicale non è aiutare i preti e le suore in chiesa, in sacrestia o negli istituti, ma è aiutare i sacerdoti e le suore a uscire di chiesa e di sacrestia, restando innanzitutto voi nel mondo come fermento cristiano e aprendo vie. È molto importante e decisivo questo, perché un carisma con il sale che sta nella saliera serve a poco; no, fuori dalle saliere. I laici che stanno nella saliera con il tempo diventano insipidi.
Don Orione ieri e il Papa oggi ci dicono: “fuori di sacrestia”. Dobbiamo tenere il cuore e l’occhio al Tabernacolo, là dove c’è l’Ostia, Gesù, ma poi fuori di sacrestia. Il vostro posto è là! Voi siete fuori di sacrestia, per favore restateci. Anzi, se potete, fate coraggio, aiutate e accompagnate fuori qualche prete o suora: “Dai, vieni, andiamo fuori. C’è bisogno di te”.
Questo è un primo punto vitale che desideravo rimarcare.
Con le radici nella terra
Un altro punto per il bene futuro del Movimento Laicale Orionino è avere coscienza che esso è ancora un germoglio. Siete ancora in germoglio siete un Movimento Laicale in sviluppo. Sarà importante che non cada questa spinta generativa, questa tensione di sviluppo. Attualmente, avete tutte le strutture organizzative essenziali costituite.
C’è bisogno di continuare a sviluppare il Movimento Laicale per non cadere in una involuzione. Si tratta di generare allo spirito di don Orione altri laici per contatto e per missione cosciente e voluta. Qui si vede se amate Don Orione, se avete vita, se avete attrattiva. Questa spinta generativa riguarda anche i preti e le suore.
Il Movimento Laicale deve generare gruppi e coordinamenti locali orionini, perché questa è la vita e l’unità del MLO. Far funzionare i quadri dirigenti (Coordinamento generale e Coordinamenti territoriali) è relativamente facile, ma la vita viene dai gruppi e dai Coordinamenti locali. Sono queste le radici nella terra della vita quotidiana. Avanti! Credo ci sia molto da fare e molto da collaborare tra laici, religiosi e religiose per radicare alla base il Movimento Laicale.
Non accontentatevi della struttura organizzativa. Il Movimento Laicale non è un Club ristretto. Il rischio è di rappresentare sé stessi, autoreferenziali, come i politici rappresentano il popolo, o i sindacati gli operai, senza avere relazioni e partecipazione. Non accontentatevi. I Coordinatori generali e provinciali hanno il compito di generare altri gruppi e coordinatori locali: solo così poi potranno coordinare. Diversamente faranno il ciuffo con pochi capelli. Diversamente produrranno documenti, genereranno iniziative pubbliche che produrranno più foto e parole che figli, fratelli, laici orionini. Si tratta di generare gruppi e cammini laicali: questo è lo specifico.
I leaders
Un terzo punto per lo sviluppo del Movimento Laicale Orionino riguarda i leaders, la generazione e formazione dei leaders. Un Movimento vive grazie a responsabili noti, stimati, di esperienza, ma anche grazie a persone che, più giovani, emergono per contatto e per relazione. Bisogna pensare a far emergere e formare nuovi leaders. Don Orione diceva: “A chi passeremo noi la stola?”. Voi, laici orionini, a chi passate la sciarpa orionina che portate al collo? Bisogna metterla su buone spalle. Bisogna generare leaders.
Grazie a tutti e tanti auguri per questo Convegno, vi ringrazio soprattutto per la vostra unità, l’affetto e la collaborazione per sviluppare il germoglio del Movimento Laicale Orionino affinché integri la Famiglia Orionina e diffonda diffondere lo spirito di don Orione nel mondo.