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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Mons. Antonio Suetta, card. Angelo Bagnasco, don Flavio Peloso

21 giugno 2022. Il Card. Angelo Bagnasco presiede la celebrazione in Cattedrale e partecipa alla Tavola rotonda nel teatro del Casinò di Sanremo.

SANREMO CELEBRA I 150 ANNI DELLA NASCITA DI SAN LUIGI ORIONE
 
 
21 giugno 2022. Nella città del dies natalis - la morte avvenuta il 12 marzo 1940 – hanno preso avvio le celebrazioni per ricordare la nascita di san Luigi Orione, avvenuta a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872.
La ricorrenza giubilare è occasione per riprendere l’esperienza e il messaggio di questo Santo che continua la sua benefica missione nella chiesa attraverso la sua Famiglia Carismatica di preti e suore, di attici e contemplativi, di laici consacrati e associati, di tanti devoti e collaboratori.
 
A Sanremo è giunto nel pomeriggio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente emerito della CEI e dei vescovi europei, che ha visitato ha visitato il "Piccolo Cottolengo, gestito dagli orionini. Si tratta della più grande struttura ospedaliera della provincia di Imperia e ospita oltre duecento pazienti, in maggioranza anziani con problemi di demenza e di Alzheimer. Il Cardinale si è intrattenuto con calma con personale medico e assistenziale e con numerosi ospiti godendo di quell’umanità serena e bella che emerge tra le pieghe della sofferenza e dei limiti.
Alle 19, il card. Bagnasco ha presieduto la Messa nella cattedrale di San Siro con accanto mons. Antonio Suetta, vescovo diocesano, e don Flavio Peloso, superiore generale emerito e postulatore. “La figura di San Luigi Orione è illuminata dalla Parola di Dio e ne è un commento. Guardando le sue fotografie, lo si vede ordinato e dimesso, un prete normale che non si dà arie pur facendo cose ardite, che sa stare al mondo perché sta con Dio. In un mondo in cui domina l’immagine e la notizia, in lui c’è la sostanza”.
L’omelia del Cardinale è proseguita con una profonda riflessione sul valore della carità “teologica”, cioè ricca di Dio e non limitata a filantropia. “Fede e amore sono infatti la medesima pasta e i Santi ci ricordano che cos’è l’amore oggi, nel relativismo generale che ha portato confusione e comportamenti opposti”.
Don Flavio Peloso nel saluto e ringraziamento finale ha ricordato come Don Orione non avrebbe voluto venire tra “le palme di Sanremo” nemmeno da ammalato, perché nella casa non c’erano i poveri tra i quali è sempre vissuto e avrebbe voluto morire. “Ma oggi starebbe a suo agio anche a Sanremo perché c’è il Piccolo Cottolengo e c’è un bel segno della carità cristiana verso chi soffre ed è in difficoltà. Il Piccolo Cottolengo è una grande risorsa di umanità e di fede per Sanremo”.
Alle 21, si è tenuta la Tavola rotonda nel teatro del Casinò di Sanremo con il titolo “Solo la carità salverà il mondo.
A moderare la serata è stato Massimiliano Menichetti di Radio Vaticana / Vatican News. Sono intervenuti con interessanti e vivaci approfondimenti di tipo teologico, il card. Angelo Bagnasco, carismatico orionino, don Flavio Peloso, umanistico pedagogico, dott. Davide Gandini.
Gli artisti Marta Bucciarelli e Pax Minuto hanno offerto a Don Orione una canzone e un video dal titolo "Miei fratelli".
 

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