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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Oblati Orionini a Tortona nel 2006
Autore: Flavio Peloso

Le linee guida del 1° agosto 2000.

LINEE GUIDA DEL CAMMINO DI OBLAZIONE ORIONINA LAICALE
 

 

            Quali sono i motivi ispiratori dell’oblazione orionina laicale?

            Il "carisma di fondazione" è un dono, un valore dato dal Signore ad una comunità di persone in vista del bene di tutta la Chiesa; è un "ricostituente evangelico" (un valore evangelico concentrato) per il bene-essere della vita della Chiesa.

            Il "carisma" impegna oggi non solo i religiosi e le suore di Don Orione, ma anche i laici. Proprio rivolgendosi ai laici orionini Giovanni Paolo II ha chiesto di essere "pronti a rispondere con rinnovato slancio alle sfide della nostra epoca e degli anni avvenire, rivolgen­do sempre lo sguardo verso la figura e gli esempi del Fondatore per es­serne la vivente continuazio­ne".

            I Capitoli generali Piccola Opera della Divina Provviden­za, nel 1992 e nel 1998, hanno promosso la "vocazione e ruolo dei laici"; il Movimento Laicale Orionino ne coordina il cammino comune e la formazione.

            Per rispondere al desiderio di alcuni laici che intendevano in qualche modo “consacrarsi” al Signore e alla Famiglia orionina, nel 1994 si è dato avvio ai primi gruppi di “oblazione laicale orionina”. 

 

            A chi è diretta la proposta di oblazione?

            L'oblazione orionina è destinata a persone che vogliono vivere una particolare "dedizione" spirituale, apostolica e orionina e che sono disponibili a dare stabilità, comunitarietà ed ecclesialità al loro impegno.
            La proposta di oblazione è diretta a uomini e donne,  sposati e celibi, a persone legate a gruppi orionini e semplici devoti, a giovani e meno giovani. In una parola, al cammino di oblazione possono partecipare tutti quei laici che si sentono "di famiglia" nell'Opera di Don Orione.

 

            Qual è lo scopo dell'oblazione?  

            Il cammino di oblazione mira ad aiutare il laico orionino ad imprimere a tutta la sua vita un orientamento di offerta a Dio e al prossimo.
           Scopo specifico è condividere da laici il carisma orionino come via di santificazio­ne personale e come via di apostolato nella Chiesa per “portare i piccoli, i poveri, il popolo alla Chiesa e al Papa per  instaurare omnia in Christo mediante l'esercizio della carità" (Don Orione).

 

            Che cosa è l’oblazione? 

            E’ un’offerta fatta a Dio che dà una qualità nuova e stabile a tutta la propria vita. E’ di più di una associazione perché impegna tutta la vita davanti a Dio e in modo stabile; è di meno della consacrazione perché non avviene nella radicalità dell'offerta di sé mediante la castità nel celibato, l'obbedienza al superiore e la povertà nella totale condivisione dei beni. Queste sono differenze nella "forma" di vita, poi quello che conta è la "sostanza" dell'amore.

 

            Quale è il nome dei membri?

            Semplicemente oblati orionini.

           

            L’oblato con quale vincolo si impegna?

            L’oblato si impegna con la promessa di “carità evangelizzatrice” fatta a Dio nel gruppo di oblazione. Essa comporta un obbligo morale di fedeltà a quanto promesso.
           La Promessa viene fatta dopo un conveniente periodo di discernimento e formazione. In conformità alla discrezione che deve circondare la propria oblazione, anche il piccolo rito della promessa conviene avvenga nel contesto del gruppo di oblazione e della Famiglia orionina.

           Con la promessa l’oblato partecipa alla comunione spirituale e alla missione della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

 

            Quale è la formula di oblazione?

            Questa è la formula:

  Per corrispondere all’amore provvidente di Dio, che mi chiama a “fare di tutta la mia vita un gioioso olocausto di cristiana e apostolica carità, un’ostia pura di sacrificio ai piedi del Papa e della Chiesa”, io  (nome e cognome) mi dono come oblato nella famiglia orionina. A tal fine faccio promessa di vivere la carità evangelizzatrice per tendere alla perfezione evangelica e per collaborare nel mondo e con i mezzi del mondo, ad “instaurare omnia in Christo” e nella Chiesa.
La grazia di Dio e la comunione fraterna mi aiutino ad essere fedele. Amen.

 

            In che cosa consiste la carità evangelizzatrice?

            Essa consiste – spiega Don Orione – nell’"aprire i nostri cuori e i nostri spiriti a questo nuovo apostolato: armiamoci di carità e riuniremo nell'unità della Chiesa di Dio i popoli, e allora i popoli avranno la pace di Cristo nel Regno di Cristo. Un esercito nuovo armato di umiltà, di purezza, di fede, di carità. La nostra vita deve essere un'agape in cui ciascuno offre invece di prendere. Che si può far di meglio delle nostre lacrime, del nostro amore, della vita, del sangue che una consacrazione a Dio e un olocausto per la felicità degli uomini? Risolviamoci: voglio essere uomo di Dio e stampato sulla forma di Gesù Cristo".

 

            Quale è l’apostolato dell’oblato? 

            La vita apostolica dell'oblato orionino è improntata dalla "strategia della carità" vissuta e insegnata da Don Orione: "Come salveremo noi, i fratelli e i popoli? Con la carità! Con la carità che si fa olocausto, ma che tutto vince, con la carità che unifica e instaura ogni cosa in Cristo!".

            L'apostolato dell'oblato laico orionino non si caratterizza, dunque, per qualche particolare tipo di opere o di iniziative, ma per il suo atteggiamento interiore e pratico nel vivere tutto e sempre per "instaurare omnia in Christo", unendo alla Chiesa, mediante la carità. Secondo le indicazioni della Chiesa per i laici consacrati, il loro impegno deve essere pubblico mentre la loro consacrazione deve rimanere riservata.

            Pertanto, la carità evangelizzatrice viene vissuta:

  1. "come lievito nascosto" di santità e di carità nel mondo e con i mezzi del mondo, cioè nelle situazioni, negli ambienti e nelle profes­sioni abituali di laico;

  2. come collaborazione nelle opere e attività della Famiglia orionina - quando possibile - per contribuire a renderle "fari di carità" e "nuovi pulpiti da cui parlare di Cristo e della Chiesa" (Don Orione); coltiverà perciò la comunione con tutti i membri della Piccola Opera divenendo costruttore dello spirito di famiglia che ci distingue.

  3. come animazione di particolari iniziative sociali e pastorali che il gruppo laicale intenda svolgere comunitariamente per il bene e l’unità della Chiesa (amore al Papa e ai Vescovi, vita parrocchiale e diocesana, dialogo ecumenico e con i lontani) e della società (difesa dei diritti umani, della dignità dell’uomo e della donna, protezione e difesa dei più deboli, solidarietà, convivenza e fraternità tra le razze e le culture, ecc.).

 

            Quale è l’impegno di vita spirituale? 

            La vita spirituale si alimenta della preghiera della Chiesa, secondo lo stile del popolo. Don Orione insegnava una preghiera "senza astruserie e sentimentali­smi", frutto di "pietà soda e ignìta", radicata nella Parola di Dio, nei Sacramenti, nella carità.

            Vivendo l'unione con Dio, l'oblato orionino amalgama nella preghiera tutte le persone e le attività cui la volontà di Dio lo chiama nella santa fatica quotidiana per "instaurare omnia in Christo". "L'uomo tanto vale quanto prega. Del nostro lavoro tanto resta quanto è cementato dalla orazione" (Don Orione).

            L’oblato coltiverà il più possibile la pratica di:

  1. , nella quale egli offre, insie­me a Cristo, se stesso a Dio, il proprio lavoro, le proprie gioie, le proprie sofferenze, per tutto edificare in Cristo;

  2. preghiera di Lodi e Vespri per unirsi alla Chiesa nel lodare Dio e santificare il tempo;

  3. meditazione della Parola di Dio per evangelizzare la propria vita ed entrare in colloquio quotidiano col Signore. 

  4. ritiro spirituale, possibilmente con il gruppo,  per favorire la crescita interiore e ravvivare l'impegno della propria oblazione a Dio.

  5. Secondo le situazioni e possibilità personali, adotta gli aiuti spirituali offerti dalla Chiesa (la confessi­one frequente, la direzione spirituale, la devozione mariana, la devozione eucaristica, ecc.) e dalla tradizione orionina (preghiera per la fedeltà al Papa, preghiera e scritti di Don Orione, altre particolari devozioni).

 

            Come è organizzato il Gruppo di oblazione?

            1 - E’ essenziale poter contare su di un Gruppo di almeno tre membri che si impegnano con una promessa al Signore e reciproca. Preferibil­mente, sia un gruppo-Chiesa e non "di categoria", o almeno tenda a diventar­lo quanto prima.

            2 - Nel cammino di un Gruppo, il punto cardine è l’incontro comunitario con frequenza almeno mensile: condivisione fraterna di vita, preghiera, riflessione, esperienze, ecc.

            3 - Il Gruppo ha una vita propria, si organizza in modo autonomo per essere capace di offrire stabilità e comunitarietà al cammino di oblazione dei membri. Si avvale dell'aiuto di Religiosi e Suore di Don Orione.

            4 - Il Gruppo ha un minimo di struttura e di dinamica di vita: il responsa­bile, un animatore orionino (Religioso o/e Suora), tempi e modi di incontri, attività, ecc. Incomincia il proprio cammino con semplicità e fervore. Periodicamente fa revisione della vita del Gruppo e si confronta con  il cammino degli altri Gruppi di oblazione orionina.

          5 - Il Coordinatore centrale per i Gruppi di Oblazione Orionina è uno dei Consiglieri generali dei Figli della Divina Provvidenza (Via Etruria 6 - 00183 ROMA  06 70475537)


 

*    “Si incoraggia a continuare la promozione di questa forma di impegno spirituale laicale" (dal Verbale del Consiglio generale dei FDP del 1 agosto 2000). Le linee guida furono diffuse nel 1996 ai gruppi che si andavano formando e riviste dopo la riflessione nel Consiglio generale dei FDP, il 1° agosto 2000.

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