La Famiglia orionina giunse in Albania nel 1935 e vi rimase fino al 1946. Vi ritornò nel 1992.
La Famiglia orionina in Albania
Dal 1935 al 1946 e dal 1992 ad oggi.
Fu il Card. Fumasoni Biondi, Prefetto della Congregazione di «Propaganda Fide», a scrivere Don Luigi Orione, il 17 aprile 1935, per invitarlo a inviare i suoi religiosi in Albania.
«Sono note a questa S. Congregazione (Propaganda Fide n.p.) le benemerenze di cotesto giovane Istituto religioso dei Figli della Divina Provvidenza, cui Ella sì degnamente presiede, come pure ben si conosce il favore con cui sono accolte le iniziative di bene prese dai religiosi medesimi, qui in Roma ed in altre parti d’Italia. Forse è ora giunto il momento opportuno per invitare V.P. ad assumere un lavoro che, se pur modesto ai suoi inizi, potrà avere in seguito un ben più largo sviluppo. Si tratta dell’assistenza religiosa da prestare ad alcuni centri dell’Albania meridionale, abitati da operai italiani. I particolari della proposta sono espressi nel Pro-memoria che accludo alla presente».
Don Orione accolse l'invito e i Figli della Divina Provvidenza piantarono tenda in Albania.
La Congregazione andò sviluppandosi rapidamente. Pioniere e protagonista in Albania fu Don Sante Gemelli che vi fece un primo viaggio di esplorazione nel 1935 e, nel 1936, iniziò la comunità e l’attività a Shjiak. Poi vennero Scutari (1939), poi Bushati (1940) e Kalimeti (1945) e altre presenze minori. Vi operarono confratelli buoni e intraprendenti, quali Don Luigi Lazzarin Don Giuseppe Bidone, Don Antonio Simioni, Don Andrea Alice, Don Giovanni Farinasso. Avevano attività di colonie agricole, scuole e assistenza a ragazzi poveri, attività parrocchiali e oratoriali.
La Congregazione andò sviluppandosi nel territorio di Scutari e di Durazzo fino a quel 20 ottobre 1944, anno in cui il regime comunista salì al potere con Henver Hoxha e soppresse tutte le attività religiose, espulse preti e suore stranieri definitivamente all’inizio del 1946. Dopo quasi 50 anni dalla espulsione dall’Albania, la Congregazione di Don Orione è ritornata in quella terra. Venerdì 16 ottobre 1992, Don Antonino Villari, Superiore della provincia romana degli orionini, accompagnò nella città di Elbasan i tre religiosi della prima Comunità. Particolarmente felice e commovente fu il ritorno per Don Lorenzo Simoni, di Shiroka, un ragazzo di Don Orione al tempo della «cacciata» da parte del comunismo, il quale, divenuto sacerdote, ritornò dopo 50 anni nella sua patria.
Il “ritorno in Albania” della Congregazione orionina si inserì nel quadro di un più ampio progetto di apertura apostolica all’Europa dell’Est, dopo la caduta del regime comunista in quei Paesi, in risposta ai pressanti inviti del Papa Giovanni Paolo II. I religiosi orionini oggi sono anche in Romania, Ucraina e Bielorussia.
Sono passati 25 anni dall’umile ritorno in Albania. Ricordo, come ieri, la mia prima visita in Albania dall’8 al 14 ottobre 1993. Quanta povertà, quanti sacrifici per i nostri confratelli Don Giuseppe De Guglielmo, Don Lorenzo Simoni e fratel Michele Ponassi. C’era una desolazione estrema, materiale e anche umana. Per più di quattro decenni bambini e giovani hanno subito una sistematica educazione materialista e atea. Con la solidarietà delle case e parrocchie orionine d’Italia, i confratelli hanno potuto aiutare un poco. Elbasan, divenne riferimento caritativo e religioso per una vasta provincia dell’Albania meridionale, molte piccole comunità cristiane fanno riferimento alla chiesa e parrocchia di San Pio X. Dopo sei anni, nel 1998, venne aperta una nuova comunità nel nord Albania, a Shiroka nei pressi di Scutari, destinata all’accoglienza vocazionale e alla pastorale in diversi villaggi vicini. Ora la sede della comunità e della parrocchia è a Bardhay, ove si è inaugurata una chiesa e costruito un fiorente oratorio.
Senza dubbio, l’evento celebrativo principale di questo 25° del ritorno della Congregazione in Albania è, il 21 ottobre, l’ordinazione sacerdotale di un figlio di questa terra: don Pavlin Preka.