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Messaggi Don Orione
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Nella foto: Pierino Penacca, il miracolato di Don Orione

Testimonianze della preghiera fatta a Don Orione per ottenerela grazia della guarigione di Pierino Penacca.

“ABBIAMO CHIESTO LA GRAZIA A DON ORIONE”

Testimonianze


TESTIMONIANZA DI PIERINO PENACCA

Pierino Penacca è il miracolato. Nativo di Momperone (AL), classe 1912, in gioventù tanto lui che la moglie avevano conosciuto personalmente Don Orione. Negli ultimi mesi dell’anno 1990 apparvero i segni del “carcinoma polmonare, necrotico, a grandi cellule, vastamente infiltrante”. Fu dimesso dall’ospedale perché, date le sue pessime condizioni generali di salute e l’età (aveva allora 78 anni), non era possibile praticare né chemioterapia né radioterapia. Pierino, i figli, alcuni sacerdoti e amici orionini, e persino i disabili del Piccolo Cottolengo di Seregno si rivolsero a Don Orione. Sorprendentemente, inspiegabilmente, si verificò una rapida guarigione che non lasciò traccia del terribile tumore nel suo corpo e neppure nei referti dei tanti esami d’ogni tipo cui si sottopose negli 11 anni successivi. La Chiesa ha riconosciuto in questa guarigione, non spiegabile dalla scienza, un miracolo attribuito all’intercessione del beato Luigi Orione. Ecco alcuni passaggi della testimonianza resa il 30 gennaio 1999, durante l’inchiesta diocesana di Tortona.

Del mio stato di salute prima di andare all’ospedale ricordo solo di essere stato male. Ricordo il sangue dalla bocca e che ero molto fiacco. Anche del ricovero all’ospedale ricordo poco; mi è più facile ricordare le cose lontane, della gioventù, che quelle recenti.
Dopo essere stato all’ospedale, ho cominciato a stare bene. Anche quell’anno sono venuto al mare a gennaio, perché non sono mai mancato di venire al mare durante l’inverno. Ma non ricordo bene. Dopo quell’anno non sono stato più a letto ammalato, non sono andato più all’ospedale.
Guardi io ho sempre pregato Don Orione. Ricordo quando Don Orione veniva nel paese a raccogliere le pignatte rotte per fare la statua della Madonna della Guardia di Tortona. Ricordo che Don Orione mi ha fatto la grazia quando dovevo partire per il fronte della guerra. Io ero venuto in licenza al paese, prima di partire. Con mia moglie sono andato al santuario di Tortona a chiedere la grazia a Don Orione di non partire per il fronte. Don Orione era morto da poco, ed era sepolto nella cripta. Io lo supplicai che mi facesse restare vicino a casa, perché a casa avevo una situazione precaria: i miei vecchi genitori infermi, mia moglie pure ammalata, avevo i miei figli e in più i 4 figli di mio fratello morto qualche anno prima quando aveva 37 anni. Un Maggiore dell’esercito di Tortona, conoscendo la mia situazione, senza che io chiedessi, mi mise nella contraerea di Tortona ed evitai di partire per il fronte. Poi, per il fatto che sapevo suonare mi misero a fare il trombettiere e così evitai anche di sparare e di fare la guerra. Ho sempre avuto tanta fiducia in Don Orione e lo prego sempre. Se sono guarito devo ringraziare il Signore e Don Orione. La mia salute ora è abbastanza buona, da vecchio. Ho l’aerosol da fare, ho medicine da prendere, ma, grazie a Dio mi va ancora bene. In questi ultimi anni non ho avuto serie malattie.
Don Orione mi ha fatto già altre grazie e mi ha protetto anche in questa malattia. Io non so cosa dire su questo fatto. Devo solo ringraziare il Signore e Don Orione.

* * * * *

Tutta la famiglia ha pregato – ha affermato la figlia Gabriella Penacca -Don Orione è sempre stato presente in famiglia, con il suo ricordo e la sua devozione. L’aveva conosciuto Mamma, originaria di Tortona (i “Cascinotti”); anche Papà l’aveva conosciuto. Sapevo di quella faccenda della grazia di non partire per la guerra e che era stato l’unico a non partire.

Il figlio Fiorenzo
Mia sorella mi esortava a pregare Don Orione, poggiandosi sul fatto che sono ex allievo di Don Orione… Don Orione è il mio “paladino” da sempre… lo prego ogni giorno. E certamente lo pregai per la salute del papà.

La figlia Isaura
Quando Gabriella mi comunicò la diagnosi del tumore fatta al San Raffaele, l’ultimo dell’anno 1990… il giorno dopo mi fermai al santuario della Madonna della Guardia, a Tortona; sono andata direttamente da Don Orione, girando attorno alla sua urna, e gli feci la supplica: So che papà è molto grave; Don Orione, se puoi, chiedi al Signore che ce lo lasci ancora un po’. Tutti noi abbiamo sempre avuto fiducia e confidenza in Don Orione, seguendo l’esempio di papà e mamma.

La figlia Gabriella
Quando seppi della diagnosi infausta per mio papà, quella sera verso le 18 (del 31.12.1990), rimasi molto colpita. Dopo cena, papà si addormentò ed io scesi nella Cappella dell’ospedale S.Raffaele. Avevo con me una reliquia di Don Orione, la tenevo in mano, stretta, la schiacciavo. Lì in cappella ripensai a Papà… E chiesi: Don Orione, diglielo (a Dio) tu, lasciami mio padre! Quella sera, ho pregato e parlato a Don Orione mentre stringevo forte, fino quasi a farmi male, una reliquia di Don Orione… Dopo la preghiera, dopo quel travaglio interiore, all’improvviso mi entrò una grande quiete che sentivo non mia. Ho preso gli addobbi per fare una sceneggiata di festa di fine anno, vestita da albero di Natale e, d’accordo con l’infermiera, sono passata nel reparto facendo gli auguri, offrendo pasticcini e spumante. Mi sono sentita contenta e serena perché Papà l’avevo messo in buone mani.

Don Angelo Pellizzari, orionino
La famiglia Penacca è proprio una famiglia “orionina”, a cominciare dalla santa mamma che l’aveva conosciuto e aveva una devozione grande. Credo nella preghiera che tutti noi abbiamo fatto a Don Orione.

Don Giuseppe Sorani, orionino
Si ricorse alla preghiera invocando il Signore e Don Orione. Sul fatto del collegamento tra pericolo di vita per Pierino, preghiera a Don Orione e guarigione ero a conoscenza fin da allora.

Ennio Moneghini, infermiere e amico di famiglia
Tutti insieme volevamo ottenere questa grazia. Avevamo delle reliquie di Don Orione con le quali pregavamo. Avevamo pregato parecchio anche con i ragazzi handicappati del Piccolo Cottolengo. E poi mi venne una sicurezza: stai tranquillo andrà tutto a posto.




“HEMOS PEDIDO LA GRACIA A DON ORIONE”

TESTIMONIO DE PIERINO PENACCA

Pierino Penacca es la persona curada milagrosamente. Natural de Momperone (AL), clase 1912, tanto él como su mujer conocieron personalmente a Don Orione cuando eran jóvenes. En los últimos meses de 1990 aparecieron los síntomas del “carcinoma pulmonar, necrótico, de células grandes, vastamente infiltrante”. Fue dado de alta del hospital porque, teniendo en cuenta sus pésimas condiciones generales de salud y la edad (tenía entonces 78 años), no era posible practicarle la quimioterapia ni la radioterapia. Pierino, los hijos, algunos sacerdotes y amigos orioninos, y hasta los discapacitados del Pequeño Cottolengo de Seregno invocaron a Don Orione. Sorprendentemente, e inexplicablemente, se produjo una curación rápida que no dejó huellas del terrible tumor ni en su cuerpo ni en los resultados de los múltiples exámenes de todo tipo a que se sometió en los once años sucesivos. En esta curación, inexplicable para la ciencia, la Iglesia ha reconocido un milagro atribuido a la intercesión del beato Luis Orione.
He aquí algunos trozos del testimonio presentado el 30 de enero de 1999, durante el interrogatorio diocesano de Tortona.



Sobre mi estado de salud antes de ir al hospital recuerdo solamente que me sentía mal. Recuerdo que me salía sangre de la boca y que me sentía muy débil. También recuerdo poco de mi estadía en el hospital; recuerdo más fácilmente las cosas lejanas, de mi juventud, que las recientes.
Después de haber salido del hospital, comencé a sentirme bien. Hasta fui al mar ese año en enero, porque nunca he dejado de ir al mar durante el invierno. Pero no recuerdo bien. Después de ese año, nunca he estado en cama por enfermedad, ni he vuelto jamás al hospital.
Mire, yo siempre le he rezado a Don Orione. Recuerdo cuando Don Orione venía al pueblo a pedir las ollas rotas para hacer la estatua de la Virgen de la Guardia de Tortona. Recuerdo que Don Orione me ha hecho la gracia cuando me tocaba ir a la guerra. Antes de partir, fui a mi pueblo, y con mi mujer fuimos al santuario de Tortona a pedirle a Don Orione la gracia de no tener que ir al frente. Hacía poco que había muerto Don Orione, y estaba sepultado en la cripta. Le supliqué que me hiciera quedar cerca de casa, porque estábamos atravesando una situación precaria: mis padres ya eran viejos y enfermos, y también mi mujer estaba enferma; además de nuestros hijos, teníamos los cuatro hijos de mi hermano, que había muerto unos años antes a los 37 años. Un Mayor del ejército de Tortona, al conocer mi situación, sin que yo se lo pidiera me destinó a la compañía antiaérea de Tortona y así me libré de ir al frente. Después, como sabía música me pusieron de trompetista, y con eso me libré también de disparar y de hacer la guerra. Siempre he tenido mucha confianza en Don Orione y le rezo siempre. Si estoy curado, tengo que agradecer al Señor y a Don Orione.

Ahora que estoy viejo, mi salud es bastante buena. Tengo que hacer inhalaciones y tomar medicamentos pero, gracias a Dios, sigo bien. En estos últimos años no he tenido enfermedades graves.
Don Orione me ha hecho ya otras gracias y me ha protegido también en esta enfermedad. Yo no sé qué decir sobre este hecho. Sólo me queda agradecer al Señor y a Don Orione.

* * * * *


Toda la familia ha rezado – ha afirmado la hija Gabriella Penacca - Don Orione ha estado siempre presente en la familia, con su recuerdo y su devoción. Lo había conocido mamá, que es de Tortona (los “Cascinotti”); y lo había conocido también papá. Yo sabía de la gracia que le había concedido de no partir para la guerra y de que era el único que no partió.

El hijo Fiorenzo
Mi hermana me exhortaba a rezarle a Don Orione, apoyándose en el hecho de que soy un antiguo alumno de Don Orione… Don Orione es mi “protector” desde siempre … le rezo todos los días. Y por supuesto que le recé por la salud de papá..

La hija Isaura
Cuando Gabriella me comunicó el diagnóstico del tumor hecho en el San Rafael, el último del año 1990… al día siguiente fui al santuario de la Virgen de la Guardia, en Tortona; pasé directamente a la urna de Don Orione, ante la cual hice esta súplica: Sé que papá está muy grave; Don Orione, si puedes, pide al Señor que nos lo deje todavía un poco más. Todos nosotros hemos tenido siempre confianza y confidencia con Don Orione, siguiendo el ejemplo de papá y mamá.

La hija Gabriella
Cuando a las 18 de aquella tarde (del 31.12.1990) supe del diagnóstico infausto de mi papá, quedé muy afectada. Después de la cena, papá se quedó dormido y yo bajé a la capilla del hospital San Rafael. Llevaba conmigo una reliquia de Don Orione, la tenía en la mano y la apretaba fuerte. En la capilla pensaba en papá … y recé: Don Orione, dile tú (a Dios) que me deje a mi padre! Esa tarde he rezado y hablado a Don Orione mientras apretaba fuertemente una reliquia de Don Orione, casi hasta provocarme dolor … Después de la oración, y después de ese sufrimiento interior, me entró enseguida una grande tranquilidad que no sentía como nacida de mí. Tomé los adornos para hacer una fiesta de fin de año vestida de árbol de Navidad y, de acuerdo con la enfermera, pasé por el pabellón saludando a todos, deseándoles felices fiestas, y repartiendo golosinas y espumante. Me sentía contenta y serena porque a papá lo había puesto en buenas manos.

Don Angelo Pellizzari, orionino
La familia Penacca es totalmente una familia “orionina”, comenzando por la mamá, una santa, que lo había conocido y le tenía una gran devoción. Creo en la oración que todos hemos hecho a Don Orione.

Don Giuseppe Sorani, orionino
Se recurrió a la oración invocando al Señor y a Don Orione. Sobre el nexo entre el peligro de muerte en que estaba Pierino, la oración a Don Orione y la curación, yo estaba en conocimiento desde entonces.

Ennio Meneghini, enfermero y amigo de la familia
Todos juntos queríamos obtener esta gracia. Teníamos reliquias de Don Orione con las que rezábamos. Hemos rezado mucho, incluso con los muchachos discapacitados del Pequeño Cottolengo. Después sentí una seguridad y me dije: tranquilo, todo saldrá bien.



“PEDIMOS UMA GRAÇA A DOM ORIONE”

TESTEMUNHO DE PIERINO PENACCA

Pierino Penacca é a pessoa agraciada com o milagre. Natural de Momperone (AL), do ano 1912, na juventude tanto ele como a esposa tinham conhecido pessoalmente Don Orione. Nos últimos meses de 1990 surgiram sinais de um “carcinoma pulmonar, necrótico, em grandes células, vastamente infiltrante”. Teve alta hospitalar porque, considerando as suas péssimas condições gerais de saúde e a idade (tinha então 78 anos), não era possível fazer um tratamento de quimioterapia ou radioterapia. Pierino, os filhos, alguns sacerdotes e amigos orionitas, e até os jovens internos do Pequeno Cotolengo de Seregno invocaram Dom Orione. Surpreendentemente, de modo inexplicável, verificou-se uma rápida recuperação da saúde que não deixou traço algum do terrível tumor no seu corpo, como acusaram todos os exames realizados nos 11 anos posteriores. A Igreja reconheceu nesta cura, não explicável pela ciência, um milagre atribuído à intercessão do Beato Luís Orione.
Eis algumas passagens do testemunho feito no dia 30 de janeiro de 1999, durante o processo de investigação na diocese de Tortona.


Do meu estado de saúde antes de ir ao Hospital recordo somente que estava muito mal. Recordo o sangue que saía pela boca e que estava muito fraco. Também do período de internação recordo pouco; para mim, é mais fácil recordar as coisas distantes, da juventude, que aquelas recentes.
Depois que voltei do hospital, comecei a me sentir bem. Também naquele ano fui para a praia, no mês de janeiro, porque nunca deixei de ir para o mar durante o inverno. Mas não recordo bem. Depois daquele ano nunca mais estive doente, de cama, não fui mais ao hospital.
Veja, eu sempre rezei a Don Orione. Recordo quando Don Orione vinha na cidade para recolher as panelas estragadas para fazer a estátua de Nossa Senhora da Guarda de Tortona. Recordo que Dom Orione me obteve a graça de não ir para a guerra. Tive uma licença para visitar minha família antes de partir para a frente de batalha. Com minha esposa fui ao Santuário de Tortona para solicitar a graça a Don Orione de não ir para a guerra. Don Orione tinha morrido há pouco tempo e seu corpo estava sepultado na cripta. Eu supliquei que me concedesse a graça de ficar próximo de casa, porque a minha família estava numa situação difícil: os meus pais eram idosos e doentes, minha esposa também não estava bem, tinha os meus filhos e mais 4 filhos do meu irmão morto alguns anos antes quando tinha apenas 37 anos.
Um Major do exército de Tortona, conhecendo a minha situação, sem que eu pedisse, me colocou na contra-aérea de Tortona e assim não parti para a frente de batalha. Depois, porque sabia música, me colocaram como tocador de trombeta e assim nunca precisei usar arma de fogo e participar diretamente da guerra. Sempre tive tanta confiança em Dom Orione e invoco-o sempre. Se estou curado devo agradecer ao Senhor e a Dom Orione.
A minha saúde agora está bem boa, naturalmente como a de um idoso. Devo fazer a vaporização, tomar remédios, mas, graças a Deus ainda estou bem. Nestes últimos anos não tive doenças graves.
Dom Orione já me concedeu outras graças e me protegeu também desta doença. Eu não sei o que dizer deste fato. Devo somente agradecer ao Senhor e a Dom Orione.

* * * * *


Toda a família rezou – afirmou a filha Gabriella Penacca - Don Orione sempre esteve presente em nossa família, através das recordações e da devoção. Mamãe já o conhecia pois era originária de Tortona (os “Cascinotti”); também Papai o conhecia. Eu sabia daquela história da graça que Papai obteve de não partir para a guerra e que foi o único a não ir.

O filho Fiorenzo
Minha irmã pedia-me para rezar a Don Orione, referindo-se ao fato que sou ex-aluno de Don Orione… Don Orione é o meu “defensor” há muito tempo… invoco-o todos os dias. E certamente pedi pela saúde do papai.

A filha Isaura
Quando Gabriella me comunicou o resultado do exame feito no São Rafael, no último mês do ano 1990… no dia seguinte fui até o santuário de Nossa Senhora da Guarda, em Tortona, e aproximei-me do corpo de Don Orione, girando em volta da sua urna, e lhe fiz uma súplica: Sei que papai está muito mal de saúde; Don Orione, se podes, pede ao Senhor que deixe o papai ainda um pouco conosco. Todos nós sempre tivemos muita confiança e familiaridade com Don Orione, seguindo o exemplo do papai e da mamãe.

A filha Gabriella
Quando soube o resultado dos exames sobre a doença do papai, naquela tarde, por volta das 6 horas (do dia 31.12.1990), fiquei muito sentida. Depois da janta, papai se adormentou e eu desci até a Capela do Hospital São Rafael. Tinha comigo uma relíquia de Don Orione, segurava-a na minha mão, apertava-a muito forte. Ali na capela pensei no Papai... E pedi: Don Orione, diga a Deus de deixar ainda o meu pai! Naquela noite, rezei e falei com Don Orione enquanto apertava forte, quase a me fazer mal, uma relíquia de Don Orione... Depois da oração, após aquele momento de aflição interior, improvisamente senti uma grande quietude que sabia que não era minha. Preparei-me para fazer uma encenação de festa de fim de ano e, de acordo com a enfermeira, fui passando pelos quartos da enfermaria desejando votos de feliz ano novo e oferecendo doces e bebida aos pacientes. Sentia-me contente e serena porque tinha colocado o Papai em boas mãos.

Pe. Angelo Pellizzari, orionita
A família Penacca é uma família bem “orionita”, a começar da santa mãe que tinha conhecido Don Orione pessoalmente e mantinha uma grande devoção por ele. Acredito na oração que todos fizemos a Don Orione.

Pe. Giuseppe Sorani, orionita
Recorreu-se à oração invocando o Senhor e Don Orione. Sobre a relação que existe entre o perigo de vida do Sr. Pierino, a oração a Don Orione e a cura completa eu tinha conhecimento do fato desde o início.

Ennio Meneghini, enfermeiro e amigo de família
Todos nós queríamos obter esta graça. Tínhamos algumas relíquias de Don Orione com as quais rezávamos. Tínhamos rezado muito também com os jovens internos do Pequeno Cotolengo. E afinal sentia-me seguro: pode ficar tranqüilo, tudo dará certo.




„PROSILIŚMY O ŁASKĘ KSIĘDZA ORIONE”


ŚWIADECTWO PIERINO PENACCA
Pierino Penacca jest tym, który doznał cudu. Urodzony w Momperone (Aleksandria), rocznik 1912, w młodości zarówno on jak i jego żona znali osobiście Ks. Orione. W ostatnich miesiącach roku 1999 pojawiły się oznaki „raka płuc olbrzymiokomórkowego z martwicą, szeroko naciekającego”. Został wypisany ze szpitala, ponieważ, zważywszy na jego ogólnie zły stan zdrowia oraz wiek (miał wówczas 78 lat), nie było możliwe zastosowanie ani chemioterapii, ani radioterapii. Pierino, jego dzieci, niektórzy kapłani i przyjaciele orioniści, a nawet niepełnosprawni z Małego Kottolengo w Seregno zwrócili się z modlitwą do Ks. Orione. Nieoczekiwanie, niewytłumaczalnie, nastąpiło szybkie uzdrowienie, które nie pozostawiło żadnego znaku po okropnym nowotworze w jego ciele ani w orzeczeniach lekarskich po wielu badaniach każdego typu, którym się poddawał przez następne 11 lat. Kościół uznał w tym uzdrowieniu, niewytłumaczalnym naukowo, cud przypisywany wstawiennictwu Błogosławionego Alojzego Orione.
Oto niektóre fragmenty świadectwa złożonego 30 stycznia 1999 r. podczas procesu diecezjalnego w Tortonie.


O moim stanie zdrowia, przed pójściem do szpitala, pamiętam tylko to, że czułem się źle. Pamiętam krew w ustach i to, że byłem bardzo osłabiony. Także z pobytu w szpitalu pamiętam niewiele: łatwiej przypominam sobie sprawy bardziej odległe w czasie, z młodości, niż te ostatnie.

Po pobycie w szpitalu zacząłem czuć się lepiej. Tak, że jeszcze tego roku w styczniu pojechałem nad morze, gdyż nigdy nie ominąłem wyjazdu nad morze zimą. Ale nie pamiętam dobrze. Już później tego roku nie leżałem w łóżku, nie poszedłem już więcej do szpitala.

Proszę zauważyć, ja zawsze modliłem się do Ks. Orione. Pamiętam, kiedy Ks. Orione przyjeżdżał do miasteczka, by zbierać popsute garnki na budowę figury Matki Bożej Czuwającej. Pamiętam, że Ks. Orione wyświadczył mi łaskę, kiedy musiałem wyruszać na front wojenny. Przyjechałem do miasteczka na urlop, przed samym wyjazdem. Z żoną poszliśmy do sanktuarium w Tortonie, by prosić Ks. Orione o łaskę, bym nie wyjechał na front. Ks. Orione niedawno umarł i był pochowany w krypcie. Prosiłem go, by sprawił, abym pozostał blisko domu, gdyż w domu miałem ciężką sytuację: moi starzy rodzice byli chorzy, także moja żona zachorowała, miałem moje dzieci i dodatkowo czworo dzieci mojego brata, który zmarł kilka lat wcześniej w wieku 37 lat. Pewien major oddziałów wojskowych w Tortonie, znając moją sytuację, nawet go oto nie prosiłem, umieścił mnie w oddziale przeciwlotniczym w Tortonie i tak uniknąłem wyjazdu na front. Następnie, ze względu na to, że umiałem grać, mianował mnie trębaczem i tak uniknąłem także strzelania i wojny. Zawsze miałem wielką ufność do Ks. Orione i zawsze modlę się do niego. To, że wyzdrowiałem, zawdzięczam Panu Bogu i Ks. Orione.

Obecnie mój stan zdrowia jest dosyć dobry, jak na mój wiek. Biorę aerozol, mam lekarstwa do zażycia, ale dzięki Bogu, ciągnę jeszcze do przodu. W tych ostatnich latach nie miałem jakiś poważnych chorób.

Ks. Orione udzielił mi już kilka różnych łask i także zachował mnie od tej choroby. Nie wiem, co powiedzieć na ten fakt. Muszę jedynie dziękować Panu Bogu i Ks. Orione.

* * * * *
Cała rodzina modliła się – potwierdza córka Gabriella Penacca – Ksiądz Orione zawsze był obecny w rodzinie, poprzez pamięć i poprzez nabożeństwo. Znała go Mama, pochodząca z Tortony; również Tata go znał. Znałam ową sprawę z łaską niewyjechania na wojnę i że był jedynym, który nie wyjechał.

Syn Fiorenzo
Moja siostra nakłaniała mnie, by modlić się za wstawiennictwem Księdza Orione, zważywszy fakt, że jestem byłym wychowankiem Księży Orionistów... Ks. Orione jest moim „obrońcą” od zawsze... modlę się do niego codziennie. I oczywiście prosiłem go o zdrowie dla taty.

Córka Isaura
Kiedy Gabriella powiadomiła mnie o diagnozie, iż to nowotwór, diagnozie wykonanej w szpitalu San Rafaelle, pod koniec 1990 roku... następnego dnia zatrzymałam się w sanktuarium Matki Bożej Czuwającej w Tortonie; poszłam bezpośrednio do Ks. Orione, obchodząc dookoła jego urnę, prosiłam go: Wiem, że mój tata jest w ciężkim stanie; Księże Orione, jeśli możesz, poproś Pana Boga, by go nam zostawił na jeszcze trochę. My wszyscy mieliśmy zawsze wiarę i ufność do Ks. Orione, naśladując przykład mamy i taty.

Córka Gabriella
Kiedy tego wieczoru około 18-tej (31.12.1990) dowiedziałam się, że diagnoza jest niepomyślna, to bardzo mną wstrząsnęło. Po kolacji tata zasnął, a ja zeszłam do kaplicy szpitalnej w S. Raffaele. Miałam przy sobie relikwię Ks. Orione, trzymałam ją w dłoni, ściskałam, wręcz miażdżyłam ją. Tam w kaplicy myślałam o moim Tacie... I prosiłam: Księże Orione, powiedz to Jemu (Bogu), pozostaw mojego ojca! Tego wieczoru, modliłam się i mówiłam do Ks. Orione jednocześnie ściskając mocno, niemalże do bólu, relikwię Ks. Orione... Po modlitwie, po tej wewnętrznej męce, nagle przyszedł na mnie wielki spokój, który odczuwałam jako nie mój. Wzięłam materiały ozdobne, by zrobić dekorację świąteczną na zakończenie roku, przebrana za choinkę, za zgodą pielęgniarki, przeszłam przez oddział składając życzenia, ofiarowując ciasteczka i szampana. Czułam się zadowolona i pogodna, ponieważ oddałam Tatę w dobre ręce.

Ks. Angelo Pellizzari, orionista
Rodzina Penacca jest typową rodziną „oriońską”, poczynając od świątobliwej mamy, która znała Ks. Orione i miała wielkie nabożeństwo. Wierzę w modlitwę, którą wszyscy kierowaliśmy do Ks. Orione.

Ks. Giuseppe Sorani, orionista
Uciekliśmy się do modlitwy, przyzywając Pana Boga i Ks. Orione. Już wtedy byłem świadom faktu, iż istnieje wzajemne powiązanie pomiędzy niebezpieczeństwem życia Pierino a modlitwą do Ks. Orione i uzdrowieniem.

Ennio Meneghini, pielęgniarz i przyjaciel rodziny
Wszyscy chcieliśmy otrzymać tę łaskę. Mieliśmy relikwie Ks. Orione i modliliśmy się przy nich. Modliliśmy się również dużo z chłopcami z Małego Kottolengo. I później przyszła mi taka pewność: bądź spokojny, wszystko będzie dobrze.


“WE ASKED DON ORIONE FOR THE GRACE”


Statements

 





STATEMENT OF PIERINO PENACCA


 


Pierino Penacca is the man who was healed. Born at Momperone (AL), class of 1912, in their youth, both he and his wife knew Don Orione personally. In the last few months of 1990, the signs of the “lung carcinoma, necrotic, with large cells, widely spreading” appeared. He was discharged by the hospital because, given his extremely poor general state of health and the age (he was 78 at the time), it was not possible to do neither chemotherapy nor radiotherapy. Pierino, his sons, some Don Orione priests and friends, and even the disabled people of the Little Cottolengo of Seregno, turned to Don Orione. Surprisingly and without any explanation, there was a speedy recovery which did not leave traces of the deadly tumour on his body and not even in the findings of the several tests of every kind that he underwent in the following 11 years. The Church has recognised in this healing, not explained scientifically, a miracle attributed to the intercession of Blessed Luigi Orione.
Here are some parts of the statement made on the 30th January 1999, during the Tortona diocesan inquiry.


Of the state of my health before going into hospital I remember only that I was very poorly. I remember the blood coming out of my mouth and feeling very worn out. I remember very little of being admitted to hospital; I find it easier to recall far away things, of my youth, rather than those nearer.
After being discharged from hospital, I started to feel well. That year too, I went to the seaside in January: I have never failed going to the seaside in winter. I don’t remember too well. After that year, I was never in bed sick, I did not go to hospital again.
Look, I always prayed to Don Orione. I remember that Don Orione used to come to our village to collect the broken pots to make the statue of Our Lady of La Guardia in Tortona. Don Orione made me the grace when I was to leave for the front, during the war. I went home, on leave, before going. I went to the shrine of Tortona with my wife to ask Don Orione not to go to the front. Don Orione had died shortly before and was buried in the crypt. I begged him to let me stay near my home, because at home we had a delicate situation: my elderly parents were sick, my wife also sick; I had my children and, on top of that, I was looking after the four children of a brother of mine who had died some years before, at 37. An army Major of Tortona, knowing of my situation, but without me asking him, assigned me to the air defence of Tortona: so I avoided going to the front. Then, because I knew music, they made me the trumpeter, so I also avoided firing shots and making war. I have always had a great trust in Don Orione and I pray to him, always. Since I recovered I must thank the Lord and Don Orione.

My health is now quite good, for an old man. I must do the aerosol and take medicines, but thank God I feel quite well. In the last few years I have had no serious illnesses.
Don Orione has obtained other graces for me and has protected me even in this illness. I do not know what to say about this. Only I must thank the Lord and Don Orione.

 

The whole family prayed – one of the daughters, Gabriella Penacca, affirmed –, Don Orione has always been present in the family, through the memory of him and our devotion. Mum had known him – she was from Tortona (the ‘Cascinotti’); Dad also knew him. I was aware of the fact that he did not go to the war and in fact he was the only one who did not have to go.

Fiorenzo, the son
My sister was urging me to pray to Don Orione, reminding me that I am an ex pupil of Don Orione… Don Orione has always been my “champion”…I pray to him every day. Obviously I prayed to him for Dad’s health.

Isaura, a daughter
When Gabriella told me about the diagnosis of the tumour done at San Raffaele, on New Year’s Eve, 1990… the day after I went into the shrine of Our Lady of La Guardia, at Tortona; I made straightaway for Don Orione, going round the casket, and put my request to him: Dad is very seriously ill; Don Orione, if you can, ask the Lord to let him be with us a while longer. All of us have always had great trust and confidence in Don Orione, following the example of mum and dad.

Gabriella, the other daughter
When, around 6 o’ clock evening (31, 12, 1990), I heard about the fatal diagnosis concerning my father, I was shocked. After supper, dad fell asleep and I went down to the Chapel of the San Raffaele Hospital. I had with me a relic of Don Orione, held it in my hand, tightly, pressing it. There, in the chapel, I thought of my father… and asked: Don Orione, tell him (God) yourself, leave me my father! That evening I prayed and spoke to Don Orione, while holding fast, almost hurting myself, a relic of Don Orione… After praying, after the inner anguish, suddenly a great peace which was not mine came over me. I collected the costumes for the celebration of New Year’s eve; I dressed up like a Christmas tree and, with the nurse’s approval, and went round the ward wishing people happy New Year and giving out sweets and sparkling wine. I felt happy and at peace because I had put Dad into good hands.

Father Angelo Pellizzari, Don Orione priest
The Penacca family is truly a “Don Orione” family, beginning with the saintly mother who knew Don Orione and had a great devotion to him. I believe in the prayer that all of us made to Don Orione.

Father Giuseppe Sorani, Don Orione priest
We turned to prayer, asking the Lord and Don Orione. Concerning the fact of the link between the danger of life for Pierino, prayer to Don Orione and healing I knew it from the beginning.

Ennio Moneghini, nurse and family friend.
All of us together wanted to obtain this grace. We had relics of Don Orione with which we prayed. We prayed a lot, also with the handicapped boys of the Little Cottolengo. Then a certainty came over me: don’t worry, everything will be all right.




«NOUS AVONS DEMANDE LA GRACE A DON ORIONE»


TEMOIGNAGE DE PIERINO PENACCA



 


Pierino Penacca est le miraculé, Natif de Momperone (AL), promotion 1912. Quand il était jeune, tant lui que sa femme ont connu personnellement DON ORIONE. Durant les derniers mois de l’an 1990, apparurent des signes de cancer pulmonaire, nécrotique, à grandes cellules largement infusées. Il fut délaissé par l’hôpital, parce que, vu les conditions générales et graves de sa santé et de son âge (il avait 78 ans), il ne serait pas possible de pratiquer ni la chimiothérapie ni la radiothérapie. Pierino, les enfants, quelques prêtres et des amis Orionistes, et aussi des personnes handicapées du Piccolo Cottelengo de Seregno se tournèrent vers Don Orione. Etonnement et de manière inexplicable, il se produisit une rapide guérison qui ne laissa aucune trace de la grave tumeur dans son corps et aucun signe en rapport à tant d’examens de tous genres présentés durant les onze dernières années. L’église a reconnu en cette guérison inexplicable par la science, un miracle attribué à l’intersection du Bienheureux Luigi Orione. Voici certains passages du témoignage rendu le 30 janvier 1999, durant l’enquête diocésaine de Tortona.

De mon état de santé avant d’aller à l’hôpital, je me souviens seulement d’avoir été malade. Je me souviens de la présence de sang dans la bouche et j’étais très affaibli.
De mon hospitalisation aussi, je me souviens très peu ; il m’est plus facile de souvenir des choses lointaines de la jeunesse que de celles récentes. Après mon hospitalisation j’ai commencé à me sentir bien. Aussi, cette année je suis allé à la plage en janvier, parce que je n’ai jamais manqué d’aller à la plage durant (l’hivers). Mais, je ne me souviens pas bien. Après cette année, je n’ai plus été alité comme malade et je ne suis plus allé à l’hôpital.
Regarde, j’ai toujours prié Don Orione. Je me souviens quand Don Orione venait dans le village pour ramasser des casseroles usées en vue de faire la statue de notre Dame de la Garde de Tortona. Je me rappelle que Don Orione m’a fait une grâce quand je devais partir au front de la guerre. J’étais venu avec permission au village avant de partir. Avec ma femme je suis allé au sanctuaire de Tortona pour demander à Don Orione la grâce de ne pas aller au front. Don Orione venait de mourir et d’être enterré dans le crypte. Je le suppliai de me faire rester proche de ma maison, car chez moi il y avait une situation précaire : mes vieux parents étaient infirmes ; ma femme était malade ; j’avais mes enfants et les 4 enfants de mon grand frère décédé il y a quelques années, avant que je n’ai 37 ans.
Un aîné de l’armée de Tortona, connaissant ma situation, sans que je n’aie fait la demande, me mit dans les parages de Tortona et j’évitai ainsi de partir au front. Et puis, étant musicien je me suis mis à jouer à la trompette pour éviter d’apprendre à tirer aux armes. Si je suis guéri, je dois dire merci à Dieu et à Don Orione. Ma santé est assez bonne, malgré ma vieillesse. J’ai l’aérosol à faire, j’ai les médicaments à prendre, mais grâce à Don Orione je vais encore bien. Ces dernières années, je n’ai pas eu de sérieuses maladies. Don Orione m’a déjà fait d’autres grâces et m’a protégé encore en cette maladie. Je ne sais quoi dire, sur ce fait. Je dois seulement remercier le Seigneur et Don Orione.

* * * * *

Toute la famille a prié – a affirmé la fille Gabriella Penacca-, Don Orione a été toujours présent dans la famille avec son souvenir et sa dévotion. Maman, originaire de Tortona ( les Coscinotti) l’avait connu ; papa également. Je savais cette affaire de grâce, de pas partir à la guerre et qu’il était l’unique à ne pas partir.

Le fils Fiorenzo
Ma sœur m’exhortait à prier Don Orione, m’appuyant sur le fait d’être son ancien élève… Don Orione est mon maître depuis toujours… Je le prie chaque jour. Et certainement je le priai pour la santé de mon papa.

La fille Isaura
Quand Gabriella me communiqua le diagnostic fait à San Raffaële, le dernier de l’an 1990… Un jour après, je m’arrêtai au Sanctuaire de la Madonna Della Guardia (notre Dame de la garde) à Tortona ; je suis allé directement à Don Orione tournant autour de son urne et je fis des supplications : je sais que Papa est gravement malade, Don Orione si tu peux, demande au Seigneur de nous le laisser encore un peu de temps. Nous tous avons toujours eu confiance en Don Orione, à l’exemple de Papa et de Maman.

La fille Gabriella
Quand j’ai su le diagnostic grave de mon Papa, le soir vers 18 heures du 31 /12/1990, je suis resté beaucoup touché. Après le dîner, Papa s’endormi et moi je suis descendu à la chapelle de l’hôpital San Raffaele. J’avais une relique de Don Orione en main, bien serrée. Là dans la chapelle, je repensai à Papa… Et je demandai à Don Orione : dis à Dieu de me laisser mon Papa ! Ce soir là, j’ai prié tout en serrant fortement, jusqu'à sentir des douleurs, la relique de Don Orione. Après la prière, après ce travail intérieur, à l’improviste, je sentis une paix qui ne venait pas de moi. J’ai pris les décorations pour faire un découpage pour la fête de fin d’année, habillé en arbre de noël ; et en accord avec l’infirmier, je suis passé dans le pavillon en présentant et en offrant des gâteaux et vins mousseux. Je me suis sentie heureuse et sereine parce que j’avais mis mon Papa dans de bonnes mains.

Don Angelo Pellizzari, Orioniste
La famille Penacca est vraiment une famille Orioniste, à commencer par la sainte Maman qui l’a connu et avait une grande dévotion. Je crois en la prière que nous avons tous adressée à Don Orione.

Don Giuseppe Sorani, Orioniste
On a eu recours à la prière, invoquant le Seigneur et Don Orione. Au sujet du lien entre le péril de la vie de Pierino, la prière adressée à Don Orione et la guérison, j’en suis au courant depuis le début.

Ennio Moneghini, infirmière et ami de la famille.
Tous ensemble, nous voulions cette grâce (guérison), nous avions les reliques de Don Orione et nous prions avec. Nous avons souvent prié avec les jeunes handicapés du petit Cotolengo. Et puis je sentais une assurance : reste tranquille, tout ira bien.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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