LETTERA DEL SUPERIORE GENERALE, DON ROBERTO SIMIONATO
Roma, 7 luglio 2003
Ai Figli della Divina Providenza
Alle Piccole Suore Missionarie della Carità
Ai membri dell’Istituto Secolare Orionino
Al Movimento Laicale Orionino
Cari fratelli e sorelle
Vengo ad annunziarvi la notizia attesa da tanti anni. Oggi, il Santo Padre ha promulgato il Decreto che riconosce un miracolo attribuito all’intercessione di Don Orione, aprendo così il cammino per la prossima canonizzazione. All’apposita cerimonia nella Città del Vaticano, eravamo presenti, oltre il Postulatore Don Flavio Peloso ed il sottoscritto, anche la Consigliera generale, Suor Irene Bizzotto, in rappresentanza di Madre Ortensia Turati, la Signora Concetta Giallongo, responsabile dell’ISO, i Professori Ezio Fulcheri e Paolo Boccato che ebbero parte rilevante nello studio del miracolo. Vi lascio immaginare la gioia e la commozione. In comunicato a parte avrete relazione completa sul miracolo. Il nostro Bollettino “Don Orione Oggi” di luglio ne riporta ampia informazione.
Certo è una bella notizia! Nei miei tanti viaggi per il mondo, quasi tutti gli incontri iniziavano dalla domanda: "A che punto siamo con la canonizzazione?" Vedevamo altre figure raggiungere la meta, anche se beatificate dopo il nostro Fondatore. E Don Orione perché no? Ci siamo consolati con qualche buona spiegazione: “Certamente non ne siamo degni; abbiamo incrementato poco la devozione presso il popolo; forse Don Orione preferisce restare nell’ombra anche in Cielo”. Probabilmente sono tutte cose vere, almeno in parte. Eppure, non ci rassegnavamo. Ora, dopo una lunga attesa, ci giunge la notizia del riconoscimento di una miracolosa guarigione operata dal Signore, per intercessione di Don Orione. Finalmente possiamo dire: il miracolo è stato approvato! Deo Gratias!
Di fronte all’annunzio ufficiale della Chiesa che riconosce la potente intercessione di Don Orione, rimaniamo contenti, sorpresi, riconoscenti e ci sgorga spontaneo dal cuore: « Non agli uomini, ma solo a Dio che fa meraviglie nei suoi santi, sia reso l’onore e la gloria!».
Dopo l’approvazione del miracolo, come si sa, è aperta la strada per la canonizzazione. Forse il Papa lo proclamerà Santo il prossimo anno. Ma per sapere la data precisa, bisognerà attendere ancora. Dio ha i suoi tempi! Si vede che la canonizzazione doveva arrivare a coronamento del primo centenario della Piccola Opera e come una luminosa “indicazione di rotta” (“road mape”, si dice oggi) per i prossimi Capitoli provinciali e generale, ormai imminenti.
Don Orione, dunque, sarà riconosciuto Santo! E adesso? La conclusione è facile: dobbiamo prepararci! In Piazza San Pietro tutti guarderanno estasiati il volto sorridente e accattivante di Don Orione; ma dopo, guarderanno verso di noi! Vorranno probabilmente scoprire i riflessi della sua fisionomia in tutti noi che lo seguiamo come “padre” e “modello”. È un loro diritto ritrovarlo in noi.
La Piccola Opera della Divina Provvidenza, con tutti i suoi rami - i Figli della Divina Provvidenza, le Piccole Suore Missionarie della Carità, l’Istituto Secolare Orionino, il Movimento Laicale -, è immagine vivente di Don Orione oggi. È il suo prolungamento e la sua proiezione. È l’incarnazione del suo spirito e del suo carisma, che continua a vivere e ad operare nel mondo. Credo che tutti i Santi lascino un’eredità che ne perpetua la presenza e l’influsso. Altrimenti, che senso avrebbe venerare dei santi vissuti diversi secoli fa? Nei Fondatori questa scia di luce è ancora più evidente a motivo dei loro discepoli e continuatori.
Ma, cosa dobbiamo fare? Quali conseguenze per la nostra vita di religiosi/e o laici? A ciascuno di noi l’impegno di prepararsi e di guardarsi allo specchio; di rendere più bello e degno il volto delle nostre comunità e delle istituzioni. Don Orione continua a parlare attraverso la nostra vita e le nostre opere.
In concreto mi piace segnalare almeno tre cose:
1. Lo studio di Don Orione. Mi si riempie il cuore di gioia quando sento che un giovane studente sta preparando una tesi sul Fondatore, quando vedo che qualche confratello scrive qualcosa su Don Orione, quando nelle Province si organizza il “Gruppo Studi”, quando un professore d’università dedica intere giornate nel nostro archivio per approfondire, a livello scientifico, la conoscenza del Fondatore. Don Orione non lo s’impara solo nei libri, ma anche nei libri, nelle fonti, nelle testimonianze. Riprendiamo a studiare il nostro Santo per capirlo di più e meglio. Per non tradire il suo carisma.
2. Imitare il Fondatore. Di questo si tratta, di seguire il Vangelo, sui passi di Don Orione. Ogni Fondatore può dire con San Paolo: “Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo” (1Cor 11,1). C’è una parte d’esperienza del fondatore che è sua personale, ma esiste anche una parte decisiva, che chiamiamo “carisma del fondatore”, che si rivela come esperienza dello Spirito da trasmettere ai propri discepoli, per essere da essi “vissuta, custodita, approfondita e continuamente sviluppata in sintonia col Corpo di Cristo in perenne crescita” (Mutuae Relationes, 11). Quale responsabilità! Quando mi presentano come il “sesto successore di Don Orione”, rispondo sempre che tutti siamo successori di don Orione, in quanto continuatori del suo spirito e opere. Vi confesso che non è una studiata espressione di modestia, ma una profonda convinzione. Siamo chiamati ad essere, ognuno nel suo stato e nel suo campo, veri “successori” di Don Orione. Operosità, stile, indole, tutto in noi, deve richiamare Lui.
3. Essere santi anche noi. Don Orione ci ripete: “Ho bisogno di figli santi”. “L’unica vera tristezza è non essere santi”, scrisse George Bernanos. Lo sento scrivendo questa lettera. Sento di scrivere di cose che non conosco bene, o conosco appena. Di santità, dovrebbero scrivere solo i santi. Da peccatori che siamo, per parlare di santità, dovremmo iniziare almeno da una buona confessione, per dire al Signore che vogliamo ricominciare da capo. E poi continuare, al minimo, con un bel corso di esercizi spirituali. La canonizzazione dev’essere la grande occasione per ritornare al primo amore, ai tempi della scoperta della vocazione, quando abbiamo scommesso sulla felicità definitiva, dietro i passi di Gesù, sulle orme di Don Orione. Quanto suona falso e vuoto il discorso sulla santità nelle labbra di chi ormai si è rassegnato a volare basso, di chi cerca solo se stesso! Quanto arde il cuore quando sentiamo parlare i santi, come Don Orione, che cercano “Dio solo”! Lasciatemi sognare una famiglia orionina che riprenda il cammino della santità. Non vi parlo di cose straordinarie. Parlo della santità quotidiana, da manovali della Divina Provvidenza, parlo di “spiriti attivi e contemplativi” . “E’ ora di riproporre a tutti questa ‘misura alta’ della vita cristiana ordinaria” che ci viene proposta dal Santo Padre nella Novo Millennio Ineunte, 31.
La canonizzazione del Fondatore è un momento unico e irripetibile; una grazia, uno stimolo che non ha uguali. Quando giungerà il momento della celebrazione passeremo alla ribalta delle notizie, e Don Orione e la Piccola Opera con tutti i suoi rami, sarà additata a tutta la Chiesa. Vorremmo che quel momento ci colga preparati. Poi toccherà riprendere il lavoro perché quel soffio di carità, di Provvidenza, di ecclesialità, quel tenero e forte amore a Cristo, alla Madonna e al Papa, che ha portato sulla terra Don Orione, non si esauriscano a pochi mesi dalla celebrazione, ma continuino a fruttificare e raggiungano i confini della terra. Quanto c’è bisogno ancora che la gente, i poveri, i sofferenti sentano che il Padre nostro è nei cieli ma anche accanto a loro per confortarli!
Prima di spedire questa comunicazione, ho voluto sentire la Madre Generale, Suor Ortensia Turati, attualmente in Brasile per la visita canonica. Spiacente di non poter essere ora a Roma, anche Lei si associa a questa lettera, indirizzata a tutta la famiglia orionina. Mentre si ripromette di mandare, appena possibile, una sua riflessione alle consorelle, m’incarica di anticipare questo messaggio:
“Vorrei che la canonizzazione ci stimolasse a percorrere il cammino di una santità incarnata:
- Seguendo Don Orione contemplativo della storia, ( “Siamo noi all’alba d’una grande rinascita cristiana”, 19-03-35).
- Lasciandoci contagiare dalla sua follia per le anime, ( “Oh come vorrei delle lacrime del mio sangue e del mio amore, far un balsamo da confortare e da versare sulle piaghe dei miei fratelli!”, 19-03-35).
- Imitando sempre il suo ottimismo e a sua intraprendenza, ( “Noi per quanto minimi, dobbiamo portare il contributo di tutta la nostra vita per anticipare la grande ora che sta per venire” (3-7-36).
In un mondo che sempre più va perdendo il senso del trascendente, per ripiegarsi sulla ricchezza, sul potere, sull’edonismo, la figura e la santità del nostro Fondatore pone a noi un modello di vita e di santità che contrasta con la logica del mondo ed è allo stesso tempo una risposta alle attese profonde del cuore dell’umanità” (Sr. Maria Ortensia Turati, Superiora Generale).
Concludo, chiedendo a tutte le comunità di organizzarsi per una “Santa Messa di ringraziamento” . Abbiamo tanto pregato chiedendo l’intercessione di Don Orione, abbiamo tanto atteso questo momento, che ora è più che doveroso riunirci in preghiera di azione di grazie, implorando tutti doni spirituali che il Signore riserva al tempo straordinario della canonizzazione.
Ave Maria e avanti!
P. Roberto Simionato
Direttore generale
CARTA DEL SUPERIOR GENERAL, P. ROBERTO SIMIONATO
Roma, 7 de julio de 2003
A los Hijos de la Divina Providencia
A las Pequeñas Hermanas Misioneras de la Caridad
A los miembros del Instituto Secular Orionino
Al Movimiento Laical Orionino
Queridos hermanos y hermanas:
Les anuncio la noticia esperada desde hace tantos años. Hoy, el Santo Padre ha promulgado el Decreto que reconoce un milagro atribuido a la intercesión de Don Orione, abriendo de esa manera el camino para la próxima canonización. En la ceremonia especial realizada en la Ciudad del Vaticano, estaban presentes, además del Postulador Don Flavio Peloso y el infrascrito, también la Consejera general, Hna. Irene Bizzotto, en representación de la Madre Ortensia Turati, la Señora Concetta Giallongo, responsable del ISO, y los Profesores Ezio Fulcheri y Paolo Boccato, que tuvieron una participación destacada en el estudio del milagro. Les dejo a ustedes imaginar la alegría y la conmoción de todos. En un comunicado aparte se ofrece el informe completo sobre el milagro, y en el número de julio de nuestro Boletín “Don Orione Oggi” puede encontrarse una información abundante al respecto.
Desde ya que es una noticia hermosa! En los innumerables viajes que he hecho por todo el mundo, casi todos los encuentros comenzaban con la pregunta: "¿A qué punto estamos con la canonización?" Veíamos que otras figuras llegaban a la meta, aunque beatificadas después de nuestro Fundador. Y Don Orione, ¿por qué no? Nos consolábamos con algunas explicaciones plausibles: “No somos dignos; hemos fomentado poco su devoción en el pueblo; quizás Don Orione prefiere quedar en la sombra también en el Cielo”. Que probablemente fueran cosas verdaderas, al menos en parte. Pero no nos resignábamos. Ahora, después de una larga espera, nos llega la noticia del reconocimiento de una curación milagrosa realizada por el Señor, por intercesión de Don Orione. Finalmente podemos decir: el milagro ha sido aprobado! Deo Gratias!
Ante el anuncio oficial de la Iglesia que reconoce la poderosa intercesión de Don Orione, quedamos contentos, sorprendidos, agradecidos, y nos sale espontáneamente del corazón: «¡Honor y gloria, no a los hombres sino sólo a Dios, que hace maravillas en sus santos!».
Como se sabe, después de la aprobación del milagro se abre el camino para la canonización. Quizás el Papa lo proclame Santo el próximo año. Pero para conocer la fecha exacta habrá que esperar todavía. Dios tiene sus tiempos! Se ve que la canonización tenía que llegar como coronamiento del primer centenario de la Pequeña Obra y como una luminosa “indicación de ruta” (“road map”, se dice hoy) para los próximos Capítulos provinciales y general, ya inminentes.
Don Orione, pues, será reconocido como Santo! Y ahora qué? La conclusión es fácil: tenemos que prepararnos! En la Plaza San Pedro todos observarán extasiados el rostro sonriente y cautivador de Don Orione; pero después nos mirarán a nosotros! Probablemente querrán descubrir los reflejos de su fisonomía en todos los que lo seguimos como “padre” y “modelo”. Tienen derecho a encontrarlo en nosotros.
La Pequeña Obra de la Divina Providencia con todas sus ramas – los Hijos de la Divina Providencia, las Pequeñas Hermanas Misioneras de la Caridad, el Instituto Secular Orionino, el Movimiento Laical -, es hoy la imagen viviente de Don Orione. Su prolongación y proyección. La encarnación de su espíritu y de su carisma, que continúa viviendo y actuando en el mundo. Creo que todos los Santos dejan una herencia que perpetúa su presencia e influencia. De lo contrario, ¿qué sentido tendría venerar santos que vivieron hace algunos siglos? En los Fundadores, esta huella de luz es todavía más evidente por razón de sus discípulos y continuadores.
Pero, ¿qué tenemos que hacer? ¿Qué consecuencias se siguen para nuestra vida de religiosos y religiosas o laicos? A cada uno de nosotros nos corresponde prepararnos y mirarnos al espejo; hacer más bello y digno el rostro de nuestras comunidades y de las instituciones. Don Orione continúa hablando a través de nuestra vida y de nuestras obras.
En concreto, me gustaría señalar tres cosas:
1. El estudio de Don Orione. Se me llena el corazón de alegría cuando escucho que algún estudiante está preparando una tesis sobre el Fundador, cuando veo que algún religioso escribe algo sobre Don Orione, cuando en las Provincias se organiza el “Grupo Estudios”, cuando un profesor universitario dedica jornadas enteras en nuestro archivo para profundizar, a nivel científico, el conocimiento del Fundador. A Don Orione no se lo aprende sólo en los libros, pero también en los libros, en las fuentes, en los testimonios. Volvamos a estudiar a nuestro Santo para comprenderlo cada vez más y mejor. Para no traicionar su carisma.
2. Imitar al Fundador. Pues de eso se trata, de seguir el evangelio, siguiendo los pasos de Don Orione. Todo Fundador puede decir con San Pablo: “Sed imitadores míos, como yo lo soy de Cristo” (1 Cor 11,1). Hay una parte de la experiencia del fundador que es suya personal, pero también existe una parte decisiva, que llamamos “carisma del fundador”, que se revela como experiencia del Espíritu, trasmitida a los propios discípulos para ser por ellos vivida, custodiada, profundizada y desarrollada constantemente en sintonía con el Cuerpo de Cristo en crecimiento perenne” (Mutuae Relationes, 11). Qué responsabilidad! Cuando me presentan como el “sexto sucesor de Don Orione”, respondo siempre que todos somos sucesores de don Orione, en cuanto continuadores de su espíritu y de sus obras. Confieso que no es una expresión rebuscada de modestia, sino una convicción profunda. Estamos llamados a ser, cada uno en su estado y en su propia esfera, verdaderos “sucesores” de Don Orione. Laboriosidad, estilo, índole, todo lo que somos debe ser una evocación de él.
3. Ser santos también nosotros. Don Orione nos repite: “Tengo necesidad de hijos santos”. “La única verdadera tristeza es la de no ser santos”, escribió George Bernanos. Es lo que siento yo al escribir esta carta. Siento que tengo que escribir cosas que no conozco bien, o que apenas conozco. Sobre la santidad tendrían que escribir sólo los santos. Para hablar de santidad, los que somos pecadores deberíamos comenzar haciendo por lo menos una buena confesión, para decirle al Señor que queremos comenzar de nuevo. Y continuar, como mínimo, con un buen curso de ejercicios espirituales. La canonización debe ser la gran ocasión para volver al primer amor, a los tiempos en que descubrimos la vocación, cuando hemos apostado a la felicidad definitiva, siguiendo los pasos de Jesús y las huellas de Don Orione. Qué falsas y vacías suenan las reflexiones sobre la santidad hechas por alguien que ya se ha resignado a volar bajo, que se busca a sí mismo! Cómo arde el corazón cuando escuchamos hablar a los santos, como Don Orione, que buscan “sólo a Dios”! Dejadme soñar en una familia orionina que retoma el camino de la santidad. No hablo de cosas extraordinarias. Hablo de la santidad cotidiana, la de peones de la Divina Providencia; hablo de “espíritus activos y contemplativos” . “Es el momento de volver a proponer a todos este ‘alto grado’ de la vida cristiana ordinaria” que nos propone el Santo Padre en la Novo Millennio Ineunte, 31.
La canonización del Fundador es un momento único e irrepetible; una gracia, un estímulo sin par. Cuando llegue el momento de la celebración estaremos en primer plano, y Don Orione y la Pequeña Obra con todas sus ramas serán señalados a la atención de toda la Iglesia. Quisiéramos que ese momento nos encontrara preparados. Después tendremos que seguir trabajando para que el soplo de caridad, de Providencia, de eclesialidad, y ese amor tierno y fuerte a Cristo, a la Virgen y al Papa, que ha traído a la tierra Don Orione, no se agoten a los pocos meses de la celebración, sino que continúen fructificando y lleguen hasta los confines de la tierra. Cuánta necesidad existe todavía de que la gente, los pobres, los que sufren sientan que nuestro Padre está en los cielos pero también junto a ellos para confortarlos!
Antes de enviar esta comunicación he querido escuchar a la Madre General, la Hna. Ortensia Turati, actualmente en Brasil para la visita canónica. Lamentando no poder estar ahora en Roma, también ella se asocia a esta carta, dirigida a toda la familia orionina. En espera de enviar a las religiosas sus propias reflexiones, me ha encargado de anticipar este mensaje:
“Quisiera que la canonización nos estimulase a recorrer el camino de una santidad encarnada:
- Siguiendo a Don Orione, contemplativo de la historia, ( “Estamos en los albores de un grande renacimiento cristiano”, 19-03-35).
- Dejándonos contagiar de su locura por las almas, ( “Oh, cómo quisiera transformar mis lágrimas, mi sangre y mi amor en un bálsamo para confortar y derramar sobre las llagas de mis hermanos!”, 19-03-35).
- Imitando siempre su optimismo y audacia, ( “Aunque mínimos, debemos contribuir con toda nuestra vida a anticipar la grande hora que está por llegar” (3-7-36) .
En un mundo que va perdiendo cada vez más el sentido de lo trascendente, para replegarse sobre la riqueza, sobre el poder, sobre el hedonismo, la figura y la santidad de nuestro Fundador nos presentan un modelo de vida y de santidad que contrasta con la lógica del mundo y es al mismo tiempo una respuesta a las expectativas profundas del corazón de la humanidad” (Hna. Maria Ortensia Turati, Superiora General).
Termino pidiendo a todas las comunidades que se organicen para una “Santa Misa de agradecimiento” . Hemos rezado tanto pidiendo la intercesión de Don Orione, hemos esperado tanto este momento, que ahora no podemos menos de reunirnos en una oración de acción de gracias, implorando todos los dones espirituales que el Señor reserva al tiempo extraordinario de la canonización.
Ave María y adelante!
P. Roberto Simionato
Director general
CARTA DO SUPERIOR GERAL, PE. ROBERTO SIMIONATO
Roma, 7 de julho de 2003
Aos Filhos da Divina Providência
Às Pequenas Irmãs Missionárias da Caridade
Aos membros do Instituto Secular Orionita
Ao Movimento Laical Orionita
Caríssimos irmãos e irmãs,
Anuncio a todos a notícia esperada por muitos anos. Hoje, o Santo Padre promulgou o Decreto que reconhece um milagre atribuído à intercessão de Dom Orione, abrindo assim o caminho para a já próxima canonização. À específica cerimônia na Cidade do Vaticano, estávamos presentes, além do Postulador Pe. Flávio Peloso e o abaixo assinado, também a Conselheira geral, Ir. Irene Bizzotto, representando a Madre Ortênsia Turati, a Sra. Concetta Giallongo, responsável pelo ISO, os Professores Ezio Fulcheri e Paolo Boccato que participaram notavelmente do estudo do milagre. Deixo à imaginação de todos a nossa alegria e comoção naquele momento. Num comunicado à parte vocês terão um relatório completo sobre o milagre. Também o nosso Boletim “Don Orione Oggi” de julho publica uma extensa reportagem.
Certamente é uma grande notícia! Nas minhas tantas viagens pelo mundo, quase todos os encontros iniciavam com a pergunta: “A que ponto estamos com a canonização?” Víamos outras figuras atingirem a meta, mesmo se beatificadas depois do nosso Fundador. E Dom Orione porque não? Consolávamo-nos com alguma boa explicação: “Certamente não somos dignos; temos incrementado pouco a devoção junto ao povo; talvez Dom Orione prefira ficar incógnito também no Céu”. Provavelmente são todas coisas verdadeiras, ao menos em parte. Mesmo assim não nos entregávamos. Agora, depois de uma longa espera, chega a notícia do reconhecimento de uma milagrosa cura operada pelo Senhor, por intercessão de Dom Orione. Finalmente podemos dizer: o milagre foi aprovado! Deo Gratias!
Diante do anúncio oficial da Igreja que reconhece a potente intercessão de Dom Orione, ficamos contentes, surpresos, reconhecidos e brota espontâneo em nosso coração: “Não aos homens, mas somente a Deus que faz maravilhas nos seus santos, sejam dadas a honra e a glória!”
Depois da aprovação do milagre, como se sabe, é aberta a estrada para a canonização. Talvez o Papa o proclamará Santo no próximo ano. Mas para saber a data exata é preciso esperar ainda um pouco. Deus tem o seu tempo! Nota-se que a canonização deveria chegar como coroação do primeiro centenário da Pequena Obra e como uma luminosa “indicação de rota” ( “road mape” , se diz hoje) para os próximos Capítulos provinciais e geral, prestes a acontecer.
Dom Orione, enfim, será reconhecido Santo! E agora? A conclusão é fácil: devemos preparar-nos! Na Praça de São Pedro todos olharão o rosto sorridente e cativante de Dom Orione; mas depois, dirigirão o olhar para nós! Provavelmente desejarão descobrir os reflexos da sua fisionomia em todos nós que o seguimos como “pai” e “modelo”. É um direito deles redescobri-lo em nós.
A Pequena Obra da Divina Providência, com todos os seus ramos – os Filhos da Divina Providência, as Pequenas Irmãs Missionárias da Caridade, o Instituto Secular Orionita, o Movimento Laical -, é imagem vivente de Dom Orione hoje. É o seu prolongamento e a sua projeção. É a encarnação do seu espírito e do seu carisma, que continua a viver e a operar no mundo. Creio que todos os Santos deixam uma herança que perpetua a sua presença e a sua influência. De outra forma, que sentido teria venerar os santos que viveram há vários séculos atrás? Nos Fundadores este traço de luz é ainda mais evidente por causa dos seus discípulos e continuadores.
Mas, o que devemos fazer? Quais as conseqüências para a nossa vida de religiosos/as ou leigos? A cada um de nós cabe o compromisso de preparar-se e de colocar-se diante do espelho; de fazer com que seja ainda mais belo e digno o rosto das nossas comunidades e das nossas instituições. Dom Orione continua a falar através da nossa vida e das nossas obras.
Concretamente, agrada-me assinalar pelo menos três coisas:
1. O estudo de Dom Orione. O meu coração se enche de alegria quando fico sabendo que um jovem estudante está preparando uma tese sobre o Fundador, quando vejo que um confrade escreve algo sobre Dom Orione, quando nas Províncias se organiza o “Grupo de Estudos”, quando um professor universitário dedica inteiras jornadas em nosso arquivo para aprofundar, em nível científico, o conhecimento do Fundador. Dom Orione não se aprende somente nos livros, mas também nos livros, nas fontes, nos testemunhos. Retomemos o estudo do nosso Santo para compreendê-lo mais e melhor. Para não trair o seu carisma.
2. Imitar o Fundador. É disto que se trata, de seguir o Evangelho, nos passos de Dom Orione. Todo Fundador pode dizer como São Paulo: “Sede meus imitadores, como eu o sou de Cristo” (1Cor 11,1). Existe uma parte da experiência do Fundador que é sua, pessoal, mas existe também uma parte decisiva, que chamamos “carisma do fundador”, que se revela como experiência do Espírito que deve ser transmitida aos próprios discípulos, para ser por eles “vivida, conservada, aprofundada e continuamente amadurecida em sintonia com o Corpo de Cristo em perene crescimento” (Mutuae Relationes, 11). Quanta responsabilidade! Quando me apresentam como o “sexto sucessor de Dom Orione”, respondo sempre que todos somos sucessores de Dom Orione, enquanto continuadores do seu espírito e das suas obras. Posso confessar que não é uma estudada expressão de modéstia, mas uma profunda convicção. Somos chamados a ser, cada um no seu estado e no seu campo de atuação, verdadeiros “sucessores” de Dom Orione. Operosidade, estilo, índole, tudo em nós, deve recordar-Lo.
3. Ser santos também nós. Dom Orione repete a cada um de nós: “Tenho necessidade de filhos santos”. “A única verdadeira tristeza é não ser santo”, escreveu George Bernanos. Sinto Dom Orione escrevendo esta carta. Sinto escrever coisas que não conheço bem, ou conheço há pouco tempo. Sobre a santidade, deveriam escrever somente os santos. Pecadores que somos, para falar de santidade, deveríamos iniciar pelo menos com uma boa confissão, para dizer ao Senhor que queremos recomeçar do início. E depois continuar, no mínimo, com um bom curso de exercícios espirituais. A canonização deve ser a grande ocasião para retornar ao primeiro amor, aos tempos da descoberta da vocação, quando investimos tudo na felicidade definitiva, seguindo os passos de Jesus, nas pegadas de Dom Orione. Como soa falso e vazio o discurso sobre a santidade nos lábios de alguém que já se resignou a voar baixo, de alguém que busca somente a si mesmo! Como arde o coração quando sentimos falar os santos, como Dom Orione, que buscam “somente Deus”! Deixem-me sonhar uma família orionita que retome o caminho da santidade. Não estou falando de coisas extraordinárias. Falo da santidade cotidiana, de servos da Divina Providência, falo de “espíritos ativos e contemplativos”. “É hora de propor de novo a todos, com convicção, esta ‘medida alta’ da vida cristã ordinária” que o Santo Padre nos propõe na Novo Millennio Ineunte, n. 31.
A canonização do Fundador é um momento único e que não se repete; uma graça, um estímulo incomparável. Quando chegará o momento da celebração passaremos ao centro das atenções, e Dom Orione e a Pequena Obra com todos os seus ramos, será apresentada para toda a Igreja. Queremos que este momento nos pegue preparados. Depois caberá retomar o trabalho para que aquele sopro de caridade, de Providência, de eclesialidade, aquele terno e forte amor a Cristo, a Nossa Senhora e ao Papa, carregados por Dom Orione na terra, não se esgotem poucos meses depois da celebração, mas continuem a frutificar e atinjam os confins da terra. O povo, os pobres, os sofredores ainda têm muita necessidade de sentir que o Pai nosso está nos céus mas também ao lado deles para confortá-los!
Antes de enviar esta comunicação, quis falar com a Madre Geral, Ir. Ortensia Turati, atualmente no Brasil para a visita canônica. Pesarosa de não poder estar agora em Roma, também Ela se associa a esta carta, endereçada a toda a família orionita. Ao se comprometer de enviar, tão logo possível, uma sua reflexão às co-Irmãs, encarregou-me de antecipar a seguinte mensagem:
“Desejaria que a canonização nos estimulasse a percorrer o caminho de uma santidade encarnada:
- Seguindo Dom Orione contemplativo da história, ( “Vivemos na aurora de um grande renascimento cristão”, 19-03-35).
- Deixando-nos contagiar pela sua “loucura” pelas almas, ( “Oh como desejaria fazer das minhas lágrimas, do meu sangue e do meu amor um bálsamo para confortar e para derramar sobre as chagas dos meus irmãos!”, 19-03-35).
- Imitando sempre o seu otimismo e o seu espírito empreendedor, ( “Nós, ainda que pequenos, devemos oferecer a contribuição de toda a nossa vida para antecipar a grande hora que está por vir”, 3-7-36).
Num mundo que vai perdendo, cada vez mais, o sentido do transcendente, para inclinar-se à riqueza, ao poder, ao hedonismo, a figura e a santidade do nosso Fundador coloca diante de nós um modelo de vida e de santidade que contrasta com a lógica do mundo e é, ao mesmo tempo, uma resposta às profundas expectativas do coração da humanidade” (Ir. Maria Ortensia Turati, Superiora Geral).
Concluo, pedindo a todas as comunidades de organizar uma “Santa Missa de agradecimento” . Rezamos tanto pedindo a intercessão de Dom Orione, esperamos tanto este momento, que agora é muito mais do que um dever nos reunirmos em oração de ação de graças, implorando todos os dons espirituais que o Senhor reserva para o tempo extraordinário da canonização.
Ave Maria e avante!
P. Roberto Simionato
Diretor geral
LIST PRZEŁOŻONEGO GENERALNEGO,
KS. ROBERTO SIMIONATO
Rzym, 7.07.2003
Do Synów Boskiej Opatrzności
Do Małych Sióstr Misjonarek Miłości
Do członków Oriońskiego Instytutu Świeckiego
Do Oriońskiego Ruchu Świeckich
Drodzy bracia i siostry
Pragnę Wam ogłosić wiadomość oczekiwaną od wielu lat. Dzisiaj, Ojciec Święty promulgował Dekret, który uznaje cud przypisywany wstawiennictwu Ks. Orione, otwierając w ten sposób drogę do przyszłej kanonizacji. W specjalnej ceremonii w Państwie Watykańskim, byliśmy obecni, oprócz Postulatora ks. Flavio Peloso i mnie niżej podpisanego, także Radczyni Generalna Siostra Irene Bizzotto, jako przedstawicielka Matki Generalnej Ortensi Turati, Pani Concetta Giallongo, odpowiedzialna za ISO, Profesorzy Ezio Fulcheri i Paolo Boccato, którzy mieli znaczący wkład w pracę badawczą nad cudem. Możecie sobie wyobrazić radość i wzruszenie. W oddzielnym komunikacie otrzymacie kompletną informację o cudzie. Nasz Biuletyn „Don Orione Oggi” z lipca dostarcza szerszą informację.
Z pewnością jest to piękna wiadomość! W moich licznych podróżach po świecie, prawie wszystkie spotkania rozpoczynało pytanie: „W jakim punkcie jesteśmy z kanonizacją? Widzieliśmy inne postacie osiągające cel, także beatyfikowane po naszym Założycielu. A Ksiądz Orione, dlaczego nie? Byliśmy pocieszani przez pewne dobre wyjaśnienia. Z pewnością nie jesteśmy tego godni, za mało rozwinęliśmy nabożeństwo wśród ludzi: może Ks. Orione woli zostać w cieniu także w niebie.” Prawdopodobnie wszystkie te rzeczy są prawdziwe, przynajmniej po części. Jednak nie zniechęcaliśmy się. Teraz, po długim oczekiwaniu, przychodzi wiadomość uznania cudownego uzdrownienia, zdziałanego przez Pana przez wstawiennictwo Ks. Orione. W końcu możemy powiedzieć: cud został zatwierdzony! Deo Gratias!
Wobec oficjalnego ogłoszenia przez Kościół, który rozpoznaje możne wstawiennictwo Ks. Orione, pozostajemy zadowoleni, zaskoczeni, wdzięczni, a z serca spontanicznie wyrywa się: «Niech będzie cześć i chwała, nie ludziom, lecz tylko Bogu, który czyni cuda w swoich świętych». Ja kwiadomo, po zatwierdzeniu cudu otwiera się droga do kanonizacji. Może Papież ogłosi Ks. Orione świętym w przyszłym roku. Lecz na dokładną datę, trzeba będzie jeszcze poczekać. Bóg ma swój czas! Widzi się że kanonizacja powinna nadejść jako ukoronowanie pierwszego stulecia Małego Dzieła Boskiej Opatrzności i jako świetlane „wskazanie drogi” (mapa drogowa, mówi się dzisiaj) dla przyszłych Kapituł prowincjalnych i generalnych, już bliskich.
Zatem Ks. Orione będzie rozpoznany świętym. Co teraz? Wniosek jest łatwy: powinniśmy się na to przygotować. Na Placu Św. Piotra wszyscy będą patrzeć zachwyceni w śmiejące się i ujmujące oblicze Ks. Orione; lecz potem będą patrzeć na nas! Będą chcieli, prawdopodobnie, odkryć odblaski jego fizjonomii w nas wszystkich, którzy za nim podążamy jako „ojcem” i „wzorem”. Mają prawo, aby go odnaleźć w nas.
Małe Dzieło Boskiej Opatrzności, we wszystkich swoich gałęziach – Synowie Boskiej Opatrzności, Małe Siostry Misjonarki Miłości, Orioński Instytut Świecki, Orioński Ruch Świeckich – jest żywym obrazem Ks. Orione dzisiaj. Jest jego przedłużeniem i jego projekcją. Jest wcieleniem jego ducha i jego charyzmatu, który kontynuuje życie i działanie w świecie. Wierzę że wszyscy święci pozostawiają dziedzictwo, które uwiecznia ich dziedzictwo i wpływ. W przeciwnym razie, jaki sens miałoby czczenie świętych, którzy żyli w minionych wiekach? W Założycielach ta ścieżka światła jest jeszcze bardziej obecna z powodu ich uczniów i kontynuatorów.
Lecz co powinniśmy robić? Jakie konsekwencje dla naszego życia zakonników, zakonnic i świeckich? Na każdym z nas spoczywa obowiązek przygotowania i przejrzenia się w lustrze; aby uczynić piękniejszym i godniejszym oblicze naszych wspólnot i instytucji. Ks. Orione kontynuuje mówienie poprzez nasze życie i nasze dzieła.
Konkretnie mam przyjemność zaznaczenia przynajmniej trzech spraw:
1. Studiowanie Ks. Orione. Napełnia się radością me serce, kiedy słyszę, że młody student przygotowuje pracę na temat Założyciela, kiedy widzę, że jakiś współbrat pisze na temat Ks. Orione, kiedy w Prowincjach organizuje się „Grupę Studiów”, kiedy profesor uniwersytetu poświęca całe dnie w naszym archiwum dla pogłębienia, na poziomie naukowym, znajomości Założyciela. Księdza Orione nie uczy się tylko z książek, lecz także ze źródeł, ze świadectw. Podejmijemy na nowo studiowanie naszego Świętego, aby zrozumieć go bardziej i lepiej. Aby nie zdradzić Jego charyzmatu.
2. Naśladowanie Założyciela. Rozchodzi się o to, aby postępować według Ewangelii, śladami Ks. Orione. Każdy Założyciel może powiedzieć za św. Pawłem: „Bądźcie naśladowcami moimi, tak jak ja jestem naśladowcą Chrystusa” (1 Kor 11,1). Jest pewna część doświadczenia założyciela, która jest jego osobista, lecz istnieje także pewna część decydująca, którą nazywamy „charyzmatem założyciela”, która się objawia jako doświadczenie Ducha dla przekazywania własnym uczniom, aby była przez nich „przeżywana, strzeżona, pogłębiana i ustawicznie rozwijana w harmonii z Ciałem Chrystusa w ustawicznym wzroście” (Mutuae Relationes, 11). Jaka odpowiedzialność! Kiedy mnie przedstawiają jako „szóstego następcę Ks. Orione”, odpowiadam zawsze, że wszyscy jesteśmy następcami ks. Orione, o ile kontynuatorami jego ducha i dzieła. Wyznaję wam, że nie jest to wyuczone wyrażenie skromności, lecz głębokie przekonanie. Jesteśmy powołani do bycia, każdy w swoim stanie i w swoim obszarze, prawdziwymi „następcami” Ks. Orione. Pracowitość, styl, usposobienie, wszystko w nas, powinno przywoływać Jego.
3. Także i my mamy być świętymi. Ks. Orione powtarza nam: „Potrzbuję synów świętych” . „Jedynym prawdziwym smutkiem jest nie być świętymi” , napisał George Bernanos. Czuję to pisząc ten list. Czuję, że piszę o rzeczach, których nie znam dobrze, albo zaledwie znam. O świętości powinni pisać tylko święci. Ze strony grzeszników, którymi jesteśmy, aby mówić o świętości, powinniśmy rozpocząć przynajmniej od dobrej spowiedzi, aby powiedzieć Panu, że chcemy rozpocząć od podstaw. I potem kontynuować, przynajmniej, dobrą serią rekolekcji. Kanonizacja powinna być wielką okazją do powrócenia do pierwszej miłości, w czasach odkrycia powołania, kiedy postawiliśmy na szczęśliwość ostateczną, po śladach Jezusa, śladami Ks. Orione. Jak brzmi fałszywie i pusto rozmowa o świętości w ustach tego, który już zrezygnował, aby szybować nisko, tego kto szuka siebie samego. Jak płonie serce, kiedy słyszymy świętych mówiących, jak Ks. Orione, którzy szukają „Boga samego” ! Pozwólcie mi marzyć o rodzinie oriońskiej, która podejmnie na nowo drogę świętości. Nie mówię wam o rzeczach nadzwyczajnych. Mówię o świętości codziennej, o wyrobnikach Boskiej Opatrzności, mówię o „duszach działających i kontemplatywnych”. „Jest godzina aby zaproponować wszystkim tą ‘miarę wysoką‘ zwyczajnego życia chrześcijańskiego” , która została nam zaproponowana przez Ojca Świętego w Nuovo Millenio Ineunte, 31.
Kanonizacja Założyciela jest momentem jedynym i niepowtarzalnym; łaską, pobudzeniem, które nie mają równych. Kiedy nastąpi moment celebracji znajdziemy się na czołówkach wiadomości, i Ks. Orione i Małe Dzieło ze wszystkimi swoimi gałęziami, będzie pokazywana całemu Kościołowi. Chcielibyśmy, aby ten moment zastał nas przygotowanych. Potem dotknie to podjęcia pracy, ponieważ to tchnienie miłości, Opatrzności, eklezjalności, ta czuła i silna miłość do Chrystusa, do Maryi i do Papieża, którą nosił na ziemi Ks. Orione, nie wyczerpią się w kilka miesięcy od celebracji, lecz będą kontynuować owocowanie i osiągną krańce ziemi. Jak bardzo jeszcze potrzeba, by ludzie ubodzy, cierpiący słyszeli, że Ojciec nasz jest w niebie, lecz także przy nich, aby ich umocnić!
Przed wysłaniem tej wiadomości, chciałem usłyszeć Matkę Generalną, Siostrę Ortensię Turati, aktualnie przebywającą w Brazylii na wizytacji kanonicznej. Przykro jej, że nie może być teraz w Rzymie, ale także i Ona przyłącza się do tego listu, zaadresowanego do całej rodziny oriońskiej. Podczas gdy się spodziewa wysłać, jak tylko to możliwe, swoją refleksję do sióstr, poleciła mi antycypować tym oto przesłaniem:
„Chciałabym, żeby kanonizacja pobudziła nas do przebiegnięcia drogi świętości wcielonej:
- Postępując za Ks. Orione rozważającym historię, ( „My jesteśmy o świcie wielkiego odrodzenia chrześcijańskiego”, 19-03-35).
- Pozwolić się zarazić szaleństwem dla dusz, ( „Oh, jakbym chciał z łez, z mojej krwi i z mojej miłości uczynić balsam dla pocieszenia i dla wlania w rany moich braci!”, 19-03-35).
- Naśladując zawsze jego optymizm i jego przedsiębiorczość, ( „My o ile maluczcy, musimy nieść udział całego naszego życia dla przyspieszenia wielkiej godziny, która ma nadejść” (3-7-36) .
W świecie, który zawsze podąża tracąc sens transcendentny, aby pochylać się nad bogactwem, nad władzą, nad hedonizmem, figura i świętość naszego Założyciela kładzie przed nami model życia i świętości, który różni się od logiki świata i jest w tym samym czasie odpowiedzią na głębokie oczekiwania serca ludzkości” (Siostra Maria Ortensia Turati, Przełożona Generalna).
Kończę, zapraszając wszystkie wspólnoty, aby zorganizowały się dla odprawienia „Mszy świętej dziękczynnej” . Wiele modliliśmy się prosząc wstawiennictwa Ks. Orione, oczekiwaliśmy bardzo tego momentu, jak teraz jest bardziej konieczne złączyć się w modlitwie wdzięczności, błagając wszystkich darów duchowych, które Bóg rezerwuje na czas nadzwyczajny kanonizacji.
Zdrowaś Maryjo i naprzód!
Ks. Roberto Simionato
Dyrektor Generalny
LETTER OF THE GENERAL SUPERIOR,
FR. ROBERTO SIMIONATO
Rome 7th July 2003
To the Sons of Divine Providence
To the Little Missionary Sisters of Charity
To the Members of the Don Orione Secular Institute
To the Don Orione Lay Movement
Dear Brothers and Sisters
I am here to give you a news that we have waited for many years. Today, the Holy Father has published the Decree that recognises a miracle attributed to the intercession of Don Orione, opening, in this way, the road to the forthcoming canonisation. At the official ceremony in the Vatican, there were, beside the Postulator, Father Flavio Peloso and myself, also the General Councillor, Sister Irene Bizzotto, representing Mother Ortensia Turati, Mrs Concetta Giallongo, in charge of the ISO, Professors Ezio Fulcheri and Paolo Boccato who played a leading role in the study of the miracle. You can barely imagine our joy and emotions. In a separate communiqué you will find a full report on the miracle. The July issue of our magazine, "Don Orione Oggi", will carry an extensive account.
What a wonderful news! In all my many journeys around the world, nearly all meetings used to begin with the question: "At what stage is the canonisation?" We could see other people reaching the goal, though beatified after our Founder. But Don Orione, why not? We cheered ourselves up with one or other good explanation: "Obviously we do not deserve it; we have not fostered enough devotion among the people; maybe Don Orione likes to stay in the background, even in Paradise". All these things are true, maybe, at least in part. And yet, we did not give up. Now, after a long time of waiting, there comes the news of the official approval of a miraculous healing worked by the Lord, through the intercession of Don Orione. At last we can say: the miracle has been approved! Deo Gratias!
Seeing the official announcement of the Church, that endorses the powerful intercession of Don Orione, we are happy, surprised, grateful and there arises spontaneous in our hearts: "Not to men, but to God who alone works marvels in his saints, be honour and glory!"
Following the approval of the miracle, as you know, the road to the canonisation is open. Maybe the Pope will proclaim him saint next year. But we must still wait to know the exact date. God has his own schedule! We can see that the canonisation has come as the climax of the first centenary of the Little Work and as a bright "road map" (we would say these days), for the forthcoming Provincial and General Chapters, now upon us.
Don Orione, then, will be recognised as a Saint! And now? It is an easy conclusion: we must get ready! In Saint Peter's Square all will look ecstatically at the smiling and attractive face of Don Orione; but then, they will look at us! They are likely to search for the likeness of his features in all of us who follow him as a "father" and "example". They have a right to find him in us.
The Little Work of Divine Providence, in all its branches - the Sons of Divine Providence, the Little Missionary Sisters of Charity, the Don Orione Secular Institute, the Don Orione Lay Movement - is the living image of Don Orione today. It is his extension and development. It incarnates his spirit and his charism that continue to live and work in the world. I believe that all the Saints leave behind a legacy that perpetuates their presence and influence. Otherwise, what would be the point of venerating saints who lived many centuries ago? In the case of Founders, this train of light is all the more visible because of their disciples and followers.
But what must we do? What will be the outcome regarding our lives as religious and/or lay people? Each one of us has the duty to prepare himself and to look at himself in a mirror; to make the face of our communities and institutions more beautiful and worthy. Don Orione continues to speak through our lives and works.
In practice I would like to highlight at least three features:
1. The study of Don Orione. My heart is filled with joy when I hear of a young student who is preparing a doctorate on the Founder, when I see a confrere writing an article or essay on Don Orione, when in the Provinces they set up "Study Groups", when a university lecturer spends whole days in our archives to deepen, at the scientific level, the knowledge of the Founder. We can get to know Don Orione not through books alone, but also through books, sources and statements. Let us pick up the study of our Saint again so as to know him better. We must not betray his charism.
2. To imitate the Founder. It is a question of following the Gospel, in the footsteps of Don Orione. Every Founder can say, with Saint Paul: "Be imitators of mine, as I am of Christ". (1 Cor 11,1). There is a part of the Founder's experience that is his, personal, but there is also a decisive part, which we call "charism of the founder", that is revealed as an experience of the Spirit to be handed down to the disciples. It must be "lived, kept, deepened and always developed by them, in harmony with the Body of Christ, always growing" (Mutuae Relationes, 11). What a responsibility! When I am introduced as the "sixth successor of Don Orione", I reply that all of us are successors of Don Orione, in as much as we continue his spirit and works. I assure you that it is not an affected expression of humility, but a profound belief. We are called to be, each one in his own status and field of work, true "successors" of Don Orione. Love of work, style, character, everything in us, must point to Him.
3. We to must become saints. Don Orione repeats to us: "I need saintly sons". "The only true unhappiness is not being a saint", wrote George Bernanos. I feel it while writing this letter. I am aware I am writing things that I do not know well, or only a little. Only the saints should talk about holiness. Since we are sinners, before talking about holiness, we should begin at least by making a good confession, to tell the Lord that we want to start afresh. And going on, at least, with a good course of Spiritual Exercises. The canonisation must be the big occasion to go back to our first love, to the time when we discovered our vocation, when we put a bet on enduring happiness, following the steps of Jesus, on the trail of Don Orione. How false and empty is the talk of holiness on the lips of those who have given up and fly low, those who only look for themselves! How much is the heart on fire when we hear the saints talking, like Don Orione, who only look for "God alone"! Let me dream of a Don Orione family who's again taking the road of holiness. I am not speaking of something extraordinary. I am talking about everyday life, as handymen of Divine Providence. I am talking about " active and contemplative souls". "The time has come to propose again, to all, this 'high standard' of ordinary Christian life" that the Holy Father puts before us in Novo Millennio Ineunte, 31.
The canonisation of the Founder is a unique and unrepeatable event; a grace, a stimulus without equal. When the time for the celebrations will come, we will be in the news; Don Orione and the Little Work, in all its branches, will be pointed out to all the Church. We must be ready for that moment. Then we will go back to work, again, because the breath of charity, of Providence, of the sense of the Church, that tender and strong love of Christ, Our Blessed Lady and the Pope that Don Orione brought to the earth, should not wither away a few months after the celebrations, but continue to bear fruit and reach the ends of the world. How much need still there is that people, the poor, the suffering may feel that our Father is in heaven but is also close to them to comfort them!
Before posting this letter, I also sought the views of the Mother General, Sister Ortensia Turati, presently in Brazil for the canonical visit. Regretting that she could not be in Rome, she too subscribes this letter, addressed to the whole Don Orione family. While she intends to send, as soon ass possible, a meditation to her sisters, she charges me to anticipate this message:
- "It is my hope that the canonisation should spur us on to retrace the way towards an incarnate holiness:
- Following Don Orione, a contemplative of history, ("We are the dawn of a great Christian reawakening", 19-03-35).
- Be as if infected by his madness for souls, ("Oh, how I would like that drops of my blood and of my love, became a soothing and comforting oil to be poured on the wounds of my brothers", 19-03-35).
- Imitating always, his optimism and his skill, ("We, though very small, must bring the contribution of all our lives to prepare the great age that is coming" 3-7-36). In a world that is ever more losing the sense of the transcendent and relies instead on wealth, power and hedonism, the person and holiness of our Founder, puts before us a model of life and holiness that goes against the logic of the world and at the same time provides an answer to the deep expectations of the human heart" (Sister Maria Ortensia Turati, Superior General).
In conclusion, I would like to ask all the communities to plan a "Holy Mass of Thanksgiving". We have prayed much, asking for the intercession of Don Orione. We have waited a long time for this day, and now it is our duty to gather in prayer and thanksgiving, asking the Lord for all the spiritual gifts that he has in store for the extraordinary time of the canonisation.
Hail Mary, and forward!
Fr. Roberto Simionato
Superior General
LETTRE DU SUPÉRIEUR GÉNÉRAL,
DON ROBERTO SIMIONATO