Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per mostrare servizi in linea con le tue preferenze. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Per non vedere più questo messaggio clicca sulla X.
Messaggi Don Orione
thumb

Nella foto: Pontecurone, Piazza del Municipio, 1912.
Autore: Flavio Peloso

Pontecurone non è solo uno dato anagrafico della vita di Don Orione. Attraverso la famiglia Orione, la sua gente, le sue tradizioni ha dato il primo stampo umano al “santo della carità”. Notizie storiche e ricordi.

Pontecurone è diventato nome caro a quanti hanno caro il nome di Don Luigi Orione. Se nella cronaca storica si dà più rilevanza ad altri luoghi nei quali la vita matura del Santo ha scritto capitoli di vicende importanti, il valore dei luoghi e delle persone dell’infanzia e della fanciullezza è stato senza dubbio determinante nella sua prima formazione. Se altri luoghi e contesti vitali devono dire grazie a Don Orione, quanti amano Don Orione devono dire grazie a Pontecurone che ha fornito il tessuto umano fondamentale al “padre dei poveri, insigne benefattore dell’umanità dolorante e abbandonata” (Pio XII). Ricordiamo qualche notizia storica del Paese natale di Don Orione.

Battistero di Pontecurone, ove fu battezzato Luigi Orione.

L'11 febbraio 1858, Vittorio Orione – nato a Tortona il 3 dicembre 1825 - e Carolina Feltri – nata a Castelnuovo Scrivia l’11 dicembre 1833 - pronunciarono il loro sì nella Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta in Pontecurone in una cornice di grande semplicità. (1)

Dopo il matrimonio Vittorio Orione avrebbe potuto sistemarsi a Tortona dove, in località "La Fitteria", possedeva una casetta. (2) Fissò invece la sua residenza a Pontecurone, giacché i novelli sposi - lui aveva 32 anni e Carolina 24 - avevano incontrato la buona sorte di essere accettati gratuitamente quali portinai della villa che l'onorevole Urbano Rattazzi teneva in paese, sulla via maestra, Via Bertarelli Galliani n.56. (3) Don Orione conferma: "La mia famiglia è stata per quasi 15 anni portinaia della famiglia di Urbano Rattazzi, che è stato Primo Ministro".(4) Il celebre Ministro di Stato trascorreva a Pontecurone il periodo estivo e trattava e conversava spesso con loro confidenzialmente, anche perché conosceva bene - con personale soddisfazione e orgoglio - i sentimenti garibaldini di papà Vittorio. Nel modesto "rustico" di detta villa nacquero tutti i figli di Vittorio e Carolina: Benedetto nel 1859, Luigi nel 1864, (5) e Alberto nel 1868.
Luigi – san Luigi Orione - vi nacque il 23 giugno 1872.

Collegato alla nascita di Luigi Orione viene ricordato un fatto, che può essere considerato più di un semplice caso o di una fortuita coincidenza. Il canonico don Alessandro Gazzaniga ne parla in due diverse lettere (6) e lo definisce "ormai vecchia notizia".
Così racconta: "A Pontecurone alcune donne avevano il pio costume di raccogliersi a pregare durante il mese di maggio davanti a una immagine della Madonna del S. Rosario (7) dipinta nel muro nel cortile di una casa di proprietà de’ miei buoni vecchi, una a corona di rose adornava l'Immagine. (8) Un anno, tutte le rose appassivano, come il solito, meno una che si conservò sempre fresca e bella. Le buone popolane vivamente sorprese interpellarono Don Michele Cattaneo, canonico, il quale, controllato il fatto, ebbe a dire: Questo è il segno di una grazia speciale che il Signore vuol fare al nostro paese. Circa un mese dopo nasceva Don Orione. Mamma Carolina era stata assidua alla pia pratica del mese di maggio". (9)
La cosa allora finì lì, senza che venisse fatto alcun riferimento personale. Passarono venti anni e la signora Gazzaniga - che aveva seguito a Tortona il figlio don Alessandro, fatto canonico - “era assidua alla pratica religiosa in duomo, quando il chierico Orione era Custode; e sentendo con quanta pietà recitava il S. Rosario, comprese che il chierico Orione, figlio di Carolina, era proprio la grazia speciale di cui parlava Don Michele, grazia elargita dalla nostra cara Madonnina”. (10)

Nemmeno un mese dopo il fatto della rosa che non appassiva, il 23 giugno 1872, nasceva dunque il quarto, ed ultimo, figlio di Carolina e Vittorio Orione. Fu battezzato nel pomeriggio del giorno successivo, fungendo da padrino il fratello maggiore Benedetto. Ci fu un piccolo disguido nell'assegnazione del nome: in chiesa ebbe il nome di Luigi, (11) mentre, nella mattinata dello stesso giorno (24 giugno), in Municipio, ne era stata registrata la nascita col doppio nome di Giovanni Luigi. (12) In famiglia il bambino sarà sempre chiamato col secondo di questi due nomi, Luigi, in ricordo del fratellino premorto. Negli atti civili verrà invece usato il primo nome Giovanni, (13) che ricordava il Santo del giorno del battesimo.
Prima ancora che il bambino compisse un anno, Rattazzi moriva, il 5 giugno 1873 a Frosinone, e Vittorio Orione ebbe il problema di pensare ad una nuova sistemazione della famiglia. Trovò presto una soluzione abbastanza favorevole. Subito al di là di via Emilia, di fronte al palazzo Rattazzi, c'era la casa dei signori Marchese che "erano miei parenti - dirà Don Orione - per via di mia madre; erano terzi parenti". (14) I padroni occupavano il piano superiore della casa e misero a disposizione della famiglia Orione il pianterreno, con un tenue affitto che mamma Carolina trovò "modo di diminuire, o addirittura di annullare, (...) in cambio dei servizi domestici che lei s'era impegnata di rendere". (15) Qui Luigino passò la sua infanzia e la fanciullezza.

Bastano questi accenni di storia del Paese natale di Don Orione per capire come il Signore sappia trasformare in “grande Grazia” quello che le mani umane - le umili storie personali, di famiglia, di società - hanno preparato e offerto. Come avvenne per la “rosa non appassita” di mamma Carolina.


NOTE
-----------------------------

1. Don Orione e la Piccola Opera della Divina Provvidenza (citato DOPO) vol. I, p.3, nota 1. Un grande avvenimento era accaduto contemporaneamente in quel giorno: press'a poco nella stessa ora in cui a Pontecurone venivano benedette le nozze dei genitori di Don Orione, a Lourdes, faceva la sua prima apparizione la Vergine Immacolata.
2. DOPO I, p.11. La casetta di Tortona preferì invece affittarla; cfr. DOPO I, p.37, nota 27.
3. DOPO I, p.5.
4. Discorso del 20 ottobre 1933; Parola V, 255. I quindici anni di portierato alla villa Rattazzi vanno appunto dal 1858, - anno del matrimonio di Vittorio - al 1873 - anno della morte di Rattazzi.
5. Luigi morì, bambino di 14 mesi, l'anno successivo (1865).
6. Entrambe le lettere sono dirette a Don Luigi Orlandi; una è del 18 settembre 1942 e l’altra del 25 aprile 1949, conservate in Archivio Don Orione, Roma, Relazioni G. 9. I.
7. L’immagine davanti alla quale recitavano il Rosario le donne di Pontecurone era quella ”della Madonna del Rosario”. Pertanto, la foto di un’immagine della Madonna Addolorata, pubblicata in DOPO, volume I, dopo p.7, è altra e non quella di casa Gazzaniga, davanti alla quale pregò mamma Carolina.
8 Nella lettera del 18 settembre 1942, Don Gazzaniga precisa che la casa era “sita in Pontecurone, Via Santa Maria” e che l’immagine era “dipinta sul muro verso il cortile”.
9. Lettera del 25 aprile 1949, citata.
10. Lettera del 18 settembre 1942, citata. Anche nella successiva lettera del 25 aprile 1949, Mons. Gazzaniga conferma che “La mia mamma quando sentiva a parlare di Don Orione, diceva: questa è la grazia della nostra Madonnina".
11.Nel certificato di battesimo riportato in DOPO I, p.5, nota 5, il vice parroco dichiara: "baptizavi infantem natum heri, hora octava vespertina, ex Orione Victorio" e, riportato sul margine sinistro della pagina del registro, a fianco della registrazione dell'atto, è segnato il nome: Alojsius.
12. Cfr. certificato di nascita in DOPO I, p.5, nota 5. Nel registro di prima elementare inferiore compare solo Luigi (DOPO I, p.156, nota 32); in quello di prima elementare superiore, Giovanni Luigi (DOPO I, p.157, nota 33). Nel registro dei cresimati è segnato Orione Alojsius (DOPO I, p.183, nota 97).
13.Don Orione si servì qualche volta del nome Giovanni quando, o per umiltà o per convenienza, non voleva farsi riconoscere; anche in qualche lettera dall'Argentina firmerà col doppio nome; DOPO I, p.49.
14. Discorso del 2 agosto 1934; Parola VI, 143.
15. DOPO I, p. 35.

 

Lascia un commento
Code Image - Please contact webmaster if you have problems seeing this image code  Refresh Ricarica immagine

Salva il commento