La contemplazione, oltre la descrizione, degli ultimi giorni di Don Gaspare Goggi.
DON GASPARE GOGGI: LA LUCE OLTRE LA NOTTE
La conclusione della sua vita in ospedale psichiatrico: cosa avvenne?
Squilibrio mentale o cammino "purificazione" verso l’oltre di Dio?
Continua a suscitare molto interesse la vicenda umana e spirituale del Servo di Dio Don Gaspare Goggi. Fu il “primo Figlio della Divina Provvidenza”. Don Orione lo volle “prima professore e poi sacerdote” e, dopo l’approvazione della Congregazione il 21 marzo 1903, fu il primo a fare i voti e ad essere ordinato sacerdote, il 6 settembre. Svolse compiti di formazione e fu rettore della Chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri in Vaticano. “Tu e Don Sterpi siete, per me, come due corde della stessa cetra, che suonano all'unisono...”, gli scrisse Don Orione. Una terribile crisi psico-fisica lo fermò sulla via di un apostolato già ricco di frutti e di stima.
Di che malattia soffriva Don Gaspare?
Di fronte alla crisi psico-fisica esplosa nella primavera del 1908, il caso di Don Goggi fu preso in carico dai dottori Bonini e Frigerio, amici di Don Orione e fiduciosi di poterlo guarire. Proprio per questo suggerirono di ricoverarlo nel reparto psichiatrico dell'Ospedale di Alessandria, ove era primario il dott. Frigerio. Don Orione e il fratello Filippo accondiscesero.
E così, il 30 luglio 1908, tolta la veste sacerdotale, don Gaspare fu ricoverato. Nella cartella clinica, fu scritto: “entra in condizioni gravi per denutrizione ed anemia, ed in stato di depressione psichica a forma ansiosa”, “rifiutava i cibi ed anche qui si poté a stento nutrirlo. Non risulta altro a suo carico”. Don Gaspare morì il 4 agosto “per esaurimento da sitofobia”, come fu scritto nella sua cartella di ospedale.
Dato il luogo in cui Don Gaspare morì - il reparto psichiatrico dell'Ospedale di Alessandria - e i turbamenti e le ansie che accompagnarono gli ultimi giorni del suo stato di estrema debilitazione psico-fisica, la malattia fu qualificata frettolosamente e superficialmente "di tipo psichiatrico". Oggi, dalle informazioni descrittive dei molti testimoni valutate da esperti clinici, risulta che la malattia, che Gaspare Goggi cominciò a soffrire già dai 15 anni, fu "una forma di anemia perniciosa della quale gli esaurimenti erano una delle conseguenze". Infatti, "la carenza dell’importante vitamina B12 comporta una grave riduzione dei globuli rossi indispensabili per la creazione della guaina mielinica che avvolge i nervi compromettendone la buona salute".
Don Orione, che tanto stimò e valorizzò le capacità umane e spirituali di Don Goggi, intuì il senso profondo di quella morte preceduta dalla purificazione della sofferenza e della solitudine vedendovi un sigillo, per quanto sorprendente, della sua santità. Attraversata la “notte oscura”, Don Gaspare Goggi entrò nel “giorno senza tramonto”. Fu la convinzione di Don Orione, di don Luigi Guanella, di madre Teresa Michel, del card. Carlo Perosi, di Luigi Costantini e di quanti lo conobbero da vicino. E’ l’esperienza di quanti continuano a ricorrere a lui per condividere le proprie pene e per ottenere grazie dal Signore.