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Messaggi Don Orione
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Autore: Flavio Peloso
Pubblicato in: Comunicato Stampa del 3 aprile 2014.

“Consta che il Servo di Dio Adolfo Barberis, sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto del «Famulato Cristiano», ha esercitato in grado eroico le virtù della fede, della speranza e della carità sia verso Dio, che verso il prossimo, e inoltre le virtù cardinali della prudenza, giustizia, temperanza e fortezza e le virtù loro annesse”.

Con queste solenni parole, contenute nel Decreto promulgato da Papa Francesco il 3 aprile 2014, Mons. Adolfo Barberis viene riconosciuto “Venerabile”.


Il Postulatore annuncia l'avvenuta firma del Decreto sulle Virtù eroiche
di Mons. Adolfo Barberis. Roma, 3 aprile 1914.

 

Cenni biografici e spirituali

Adolfo Barberis nacque a Torino il 1° giugno 1884. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 dal cardinale Agostino Richelmy che lo scelse come suo segretario (1906-1923). Da uomo colto e versatile qual era, il Venerabile svolse anche diverse attività. Fu tra i fondatori dell’Opera diocesana dei pellegrinaggi; fu iniziatore della Scuola di archeologia e arte sacra nei Seminari; si dedicò alla predicazione; dette assistenza ai profughi e al clero militarizzato durante il primo conflitto mondiale; fondò il Collegio universitario Augustinianum; diresse il settimanale cattolico La Buona Settimana che nel 1920 si trasformò in organo ufficiale della diocesi.

Nel 1921, fondò il Famulato Cristiano allo scopo di dare formazione umana, cristiana e professionale alle giovani domestiche, da lui chiamate “famule”, sovente sfruttate e oggetto di soprusi. Le raccolse dapprima in associazione e poi, con questo stesso scopo, fondò la Congregazione religiosa delle Suore del Famulato Cristiano, che ottenne il riconoscimento canonico da parte del vescovo di Ivrea, mons. Paolo Rostagno, l’8 dicembre 1953.

L’incarico di segretario fece conosce e apprezzare il Barberis, ma lo espose anche a critiche e ad incomprensioni. Dopo la morte del cardinale Richelmy (10 agosto 1923), seguirono anni di dolorosa purificazione, durante il quali Mons. Barberis si dedicò ad edificare la Congregazione da lui fondata e si impegnò in un intenso ministero di predicazione al clero, ai religiosi e al popolo di Dio in tutte le regioni italiane. Direttore spirituale molto apprezzato, fu tra i devoti e studiosi più accreditati della Sacra Sindone; venne nominato Consulente Ecclesiastico del “Centro Internazionale di Sindonologia”.

Adolfo Barberis amava dire che “la santità non si fa con il pennello, ma con lo scalpello” essendosi egli stesso reso disponibile all’opera del Divino scultore e artefice della santità. Visse con grande zelo la sua consacrazione sacerdotale e seppe coniugare la profonda vita interiore con l’intenso apostolato, in un’epoca storica di profonde trasformazioni sociali a Torino e altrove. Il suo sacerdozio fu un continuo atto di amore per il Signore e di dedizione per le anime.

Esercitò le virtù cristiane in modo eroico, coltivate in un clima interiore di umiltà, equilibrio e costanza, serenità e gioia, in modo armonioso e completo, in una quotidianità ad alto livello. Fu grande il suo amore all’Eucarestia, espresso soprattutto nella devota celebrazione della Messa. Verso la Madre di Dio ebbe tenerissima devozione e additò all’Istituto delle Suore del Famulato Cristiano la “Visitazione di Maria” come modello di spiritualità e protezione. Visse di grande speranza perché, per quanto alacre e geniale, tutto egli aspettava e sperava da Dio. La carità verso il prossimo lo spinse a privilegiare gli ultimi e i più bisognosi, a farsi prossimo degli ammalati e dei bambini.

Per amore delle Anime fu predicatore instancabile e sacrificato. Seppe amare chi gli aveva fatto del male e perdonò sempre, anche di fronte alle calunnie. Visse in modo esemplare i consigli evangelici: era povero nel vestire, nella sua abitazione e nell’uso dei mezzi; condusse una vita casta ed austera; era obbediente ai superiori, anche di fronte a incomprensioni e difficoltà, perché voleva essere “tutto nella Chiesa, tutto con la Chiesa, nulla fuori della Chiesa, come volle scritto nelle Costituzioni dell’Istituto delle Suore del Famulato Cristiano.

Visitato sovente dalla malattia, il Venerabile morì a Torino il 24 settembre 1967, all’età di 83 anni, attorniato dalle figlie spirituali. Venne tumulato nella chiesa del Gesù, presso la casa generalizia dell’Istituto.

Il Venerabile, sia in vita che dopo morte, godette di fama di santità, in virtù della quale, dall’8 febbraio 1995 al 4 luglio 1998, presso la Curia arcidiocesana di Torino, si svolse l’Inchiesta diocesana della causa di canonizzazione. Tutta la documentazione è stata poi oggetto dello studio e dell’esame della Congregazione vaticana per le Cause dei Santi che si è espressa mediante il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi del 15 gennaio 2013 e la Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi del 4 marzo 2014. Sulla base di tale giudizio, il 3 aprile 2014, il Santo Padre Francesco ha decretato che il Servo di Dio Adolfo Barberis ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse, riconoscendolo così “venerabile”.

Significato e attualità del venerabile Adolfo Barberis

È un’altra bella figura del clero italiano che Papa Francesco addita come modello di santità cristiana eroica. La storia del venerabile Adolfo Barberis si colloca nella vigorosa fioritura della Chiesa piemontese che, tra ‘800 e ‘900, ha prodotto una meravigliosa costellazione di santi di prima grandezza che hanno illuminato la Chiesa e l’Italia in un’epoca storica di rapide e problematiche trasformazioni sociali: s. Giovanni Bosco, s. Giuseppe Cafasso, il Cottolengo, il Murialdo, s. Luigi Orione, l’Allamano, ecc.”. Ognuno di essi, ha aperto un cammino originale e benefico di santità e di apostolato, sulla scia di quella carità sociale che, nella Chiesa italiana, è stata la risposta ai problemi spirituali e alle conseguenze delle ideologie socialiste e liberali.

A Torino, il Barberis si accorse delle condizioni deplorevoli della donna asservita al lavoro e animò un movimento di solidarietà e di promozione che chiamò “Famulato cristiano”, intendendo ancorare alla famiglia e alla fede cristiana le basi della dignità della donna. Una Congregazione religiosa continua ancora oggi i suoi ideali e la sua azione.

Sono certo che la riscoperta della figura e dell’opera di Adolfo Barberis - monsignore della Curia torinese ed esperto della periferia umana delle donne che non contano – contribuirà a dare concretezza e impulso al cammino della Chiesa di Papa Francesco chiamata ad unire il profumo dell’incenso della preghiera con l’odore delle pecore più in necessità.

Don Flavio Peloso, FDP
Postulatore

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