CITTADINANZA ONORARIA DI TORTONA
A DON FLAVIO PELOSO
Testo del ringraziamento pronunciato dal Superiore generale a seguito del conferimento della Cittadinanza onoraria della Città di Tortona, il 15 maggio 2010.
Egregio signor Sindaco, Massimo Berutti, signor Presidente del Consiglio Comunale, Franco Carabetta, e Consiglieri tutti, carissimi Amici di Tortona.
Innanzitutto desidero ringraziare, personalmente ma anche a nome di tutta la Congregazione, per la Cittadinanza Onoraria che mi è stata appena conferita. Voglio mandare un pensiero anche ai due sindaci precedenti, Giuseppe Bonavoglia e Francesco Marguati, con i quali ho condiviso momenti molto belli, soprattutto legati alla canonizzazione di Don Orione.
In quanto Orionino, mi sono sempre sentito Tortonese, ben oltre i tre anni in cui sono vissuto a Tortona con residenza e cittadinanza civile. Conosco e amo Tortona perché conosco e amo Don Orione. Sono contento di avere dato anche qualche contributo pratico e personale a studi, iniziative e collaborazioni in favore della Città.
So molto bene che mi si attribuisce la cittadinanza onoraria come gesto di riconoscenza e di devozione a Don Orione, di cui sono successore, e alla Congregazione Orionina che, nata qui, a Tortona, è diventata una Famiglia spirituale ora presente in molte nazioni del mondo.
Noi Orionini esportiamo nel mondo uno dei prodotti più preziosi di Tortona: San Luigi Don Orione, un nome benedetto e un prodotto di carità spirituale e sociale altamente stimato. Per questo, ci consideriamo un po' tutti cittadini e ambasciatori di Tortona. Voi sapete che grazie a questo marchio e a questo prodotto della Divina Provvidenza, Don Orione , Tortona, San Bernardino, Pontecurone e altri luoghi della zona, sono conosciuti e amati nel mondo.
Don Orione ebbe modo di varcare spesso il portone del municipio di Tortona. Chi si occupa della gente non può non entrare in rapporto con chi al bene della gente è deputato istituzionalmente. Don Orione fu sempre rispettoso verso i doveri e le autorità civili. Senza mai perdersi in atteggiamenti servili, mostrava sincera stima e fiducia, partecipazione, non mancando di chiedere la comprensione per la sua opera e anche il possibile e doveroso aiuto.
E' bello ricordare che l'opera di Don Orione ebbe inizio con la mediazione dell'amministrazione e del municipio di Tortona. Fu per un atto di fiducia da parte dell'autorità comunale e scolastica che egli poté avviare il primo collegetto di San Bernardino (15 ottobre 1893), essendo egli un chierico di 21 anni, con la figura giuridica di “Convitto Paterno”, con la titolarità dei “padri”, cioè dei genitori dei ragazzi. L'anno seguente, 1894, costretto a trasferirsi da San Bernardino, il Collegio prese casa al Santa Chiara , ex caserma militare, avuta con concessione in affitto ancora dal comune di Tortona.
Iniziò così una storia di attività e di collaborazione che tanto contribuì a edificare il tessuto civile e spirituale di Tortona. Da oltre un secolo, Don Orione e gli Orionini si sono presi cura della Città dedicandosi all' educazione dei ragazzi e giovani (Collegio Paterno, Scuola tipografica San Giuseppe, Collegio e Scuole del Dante, Oratorio San Luigi), accogliendo i bimbi (Scuola Materna di San Bernardino) e gli Orfani (a Villa Caritas), sostenendo le categorie più deboli (i piccoli con gravi limiti del Piccolo Cottolengo, i “Buoni Figli” della Calvina, gli anziani del Centro Mater Dei) e alimentandone la fede in particolare con il Santuario della Madonna della Guardia, la Parrocchia San Michele, il monastero delle Sacramentine cieche e delle Contemplative di Gesù Crocifisso.
Figure di Figli della Divina Provvidenza e di Suore di Don Orione fanno parte dei ricordi, degli affetti e della storia di questa Città. Così come persone umili o personaggi noti di Tortona ebbero ruolo importante nella storia della nostra Congregazione. Sfuggo alla tentazione di fare dei nomi, perché nella storia del cuore saltano le gerarchie e le distinzioni che si è soliti evidenziare.
Veramente Don Orione, la Congregazione e la città di Tortona hanno una storia comune di “ cittadinanza ” e, direi, ancor più, di “ familiarità ”. Si può dire che non c'è persona e famiglia di Tortona che non abbiano avuto, ieri o oggi, relazione con Don Orione, che non abbiano dato o ricevuto qualche beneficio nelle sue opere. Le grandi manifestazioni di fede e di festa che si rinnovano ogni anno per la Festa della Madonna della Guardia e, ora, anche per la Festa di Don Orione ne sono un segno.
Grazie a Don Orione, un santo veramente cattolico e universale, Tortona si è ben presto scoperta città aperta all'internazionalità. Qui, sono giunti giovani in cerca di un santo e della santità: prima dalle più svariate regioni d'Italia e poi, dagli Venti e Trenta, seminaristi, novizie, chierici dall'Argentina, Polonia, Uruguay, Albania, Rodi, Brasile e altre nazioni.
Noi Orionini consideriamo Tortona e il Tortonese la nostra “Terra santa”. Da Tortona sono partiti, a ondate, missionari e missionarie per nuovi cammini di solidarietà e di fede in tutto il mondo. Per questo, oggi, il nome di Don Orione e di Tortona è conosciuto e benedetto in oltre trenta nazioni. L'icona simbolica ineguagliabile di questa universalità di Don Orione è stata la sua proclamazione a “Santo” che ha portato a quel meraviglioso abbraccio dei popoli avvenuto in Piazza San Pietro, il 16 maggio 2004.
Devo dire che aspettavo e accolgo con molta gioia questa Cittadinanza onoraria che oggi mi viene attribuita. In realtà, conferendo la Cittadinanza onoraria a me, cari Concittadini di Tortona, voi volete rinnovare oggi la decisione di considerare ancora vostro Concittadino, nel 2010, San Luigi Orione, che con la mia persona rappresento. Questo è bello. È un atto di grande valore religioso e civile. Ha delle conseguenze buone per tutta Tortona.
Fate che i valori, le indicazioni e i progetti di questo concittadino – Don Orione - contino ancora per la società di Tortona.
Fate, cari Concittadini, che mediante la vostra stima e ascolto, Don Orione continui a fare politica a Tortona ispirando scelte di umanità e di civiltà per rinnovare oggi gli ambiti familiari-educativi, socio-sanitari, economici e politici.
Questa cittadinanza onoraria, oltre che uno squisito atto di gentilezza, costituisca uno stimolo per Tortona a riappropriarsi di Don Orione come “concittadino”. Don Orione non resti per noi, cittadini di Tortona, una pagina di storia gloriosa o una nicchia nella Chiesa e neppure una Reliquia, per quanto cara, nel Santuario.
Come la Famiglia Orionina – religiosi, suore, movimento laicale - è impegnata a dare vita oggi al carisma di Don Orione, così anche la sua Città sia fiera e responsabile di avere un Cittadino la cui frequentazione fa ancora del bene. Per Tortona si tratta di riappropriarsi del suo genio cristiano e civile in maniera nuova, ricca e completa, in vista di trarre indicazioni per un benefico confronto con la modernità. Egli è una risorsa per favorire sia l'identità tortonese e sia la sua progettualità sociale. Ricordo come il sindaco Giuseppe Bonavoglia più volte mi diceva che la promozione di Don Orione - e a lui affiancava il Perosi – è anche “ un atto di intelligenza amministrativa ”.
La Congregazione orionina a Tortona c'è e continuerà ad esserci, fin che Dio vorrà, per dare alle persone servizi e cura pastorale, per “ dare col pane del corpo il divino balsamo della fede ”, come diceva Don Orione.
Ho avuto modo di sperimentare personalmente, a Tortona, i buoni frutti di una circolarità di collaborazione tra istituzioni pubbliche, diocesane, religiose e private per promuovere cultura e cura della Città. Don Orione si metterebbe in mezzo – certo incontrando e patendo anche diffidenze e malignità – però fiducioso sempre nella Divina Provvidenza e nel buon cuore dei Tortonesi, “ basta fare del bene alla gioventù e ai più poveri e svantaggiati nostri fratelli ”.
È quanto è desiderio mio e della Famiglia Orionina ancora oggi.
Nel nome di Don Orione, invoco la benedizione di Dio su tutti voi qui presente e sulla cara città di Tortona.
Don Flavio Peloso, dei Figli della Divina Provvidenza
Tortona, 15 maggio 2010