Storia e memoria, devozione e attualità della Madonnina del Centro Don Orione di Roma, Monte Mario
Oggi è il 26 Luglio
Buon giorno
Ven. FRATE AVE MARIA: Fiat voluntas Dei! È questo l'ultimo dei sette fioretti proposti a noi Figli della Divina Provvidenza; e gli altri sono: fede, fatiche, fastidi, fame, freddo, fumo
Buona notte
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1904: Prima solenne festa di Sant'Anna nella chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri, in Vaticano, da poco affidata alla Congregazione orionina. E' presente e celebra anche Don Orione che, il giorno dopo, scrive a Don Gaspare Goggi: "Ieri, per la festa di S. Anna ci furono molte confessioni. Il S. Padre mandò ad aiutarmi il suo segretario mgr. Pescini. E poi si è affacciato lui stesso alla finestra”.
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Qualche notizia su di loro, di tradizione, ha attraversato i secoli. Lo sapevano che quella figlia sarebbe stata la madre di Gesù e loro i nonni? Lo sapevano che era una bimba amata e privilegiata da Dio, “immacolata”, cioè preservata anche dal peccato originale per essere degna Madre del Figlio di Dio?
Certo che figlia loro è quella bambina cui diedero il nome di Maria, che vuol dire «amata da Dio». Si diffuse presto la simpatia e la devozione dei cristiani per i “nonni” di Gesù. Il loro culto è molto popolare sia in Oriente che in Occidente. Soprattutto il culto di Sant’Anna ha suscitato nel popolo devozione e fantasia.
Quante chiese a lei dedicate. Anche Sant’Anna dei Palafrenieri affidatata a Don Orione dal 1904 al 1929. Poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, Maria, il mantello di Sant’Anna è verde e viene invocata per i prati e le fioriture di primavera; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai, di minatori e falegnami. Siccome educò la santa Vergine nei lavori domestici, a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona di tessitori, dii sarti, fabbricanti e commercianti di tele. È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.
Il “Protovangelo di Giacomo” narra anche che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme. Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti. Afflitti per la “disgrazia” di non avere figli, giusti come erano, pregarono tanto il Signore e furono esauditi. Anna partorì Maria, ossia ‘amata dal Signore’”. I pii genitori, grati a Dio del dono ricevuto, educarono con amore la piccola Maria, che a tre anni fu condotta al Tempio di Gerusalemme, per essere consacrata al servizio del tempio stesso, secondo la promessa fatta da entrambi, quando implorarono la grazia di un figlio.
Artisti di tutti i tempi hanno raffigurato Anna con Gioacchino e la piccola Maria.
Dice Gesù nel Vangelo “Dai frutti conoscerete la pianta”. Dal frutto, Maria, l’Immacolata fin dal concepimento, colei che divenne il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo, abbiamo buona ragione per dedurre la santità dei suoi genitori Anna e Gioacchino.