Don Gaspare Goggi è Venerabile
Don Flavio Peloso, postulatore, presenta il nuovo Venerabile in un articolo de L'Osservatore Romano.
IL VENERABILE DON GASPARE GOGGI
Fu rettore della Chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri e braccio destro di Don Orione
Tra i venerabili dei quali sono stati promulgati i Decreti sulla eroicità delle Virtù il 21 novembre 2025, c’è don Gaspare Goggi, un orionino che fu Rettore della chiesa di Sant’Anna in Vaticano dal 1904 al 1908. La chiesa dell’Arciconfraternita dei Palafrenieri era rimasta a lungo chiusa al culto e quando, ad inizio del ‘900, fu risistemata e aperta ai fedeli, fu affidata alla Congregazione di Don Orione con i locali annessi (Convenzione del 1° maggio 1904). Come primo Rettore della chiesa di Sant’Anna, fu scelto un sacerdote giovane, valido generoso e santo: Don Gaspare Goggi, discepolo e compagno del santo Fondatore fin dagli inizi.
Gaspare Goggi nacque il 6 gennaio 1877 a Pozzolo Formigaro (Alessandria), nel castello dei conti Morando, dei quali il papà Giuseppe era il fattore. Fu battezzato con il nome di Gaspare Melchiore Baldassare. I genitori erano buoni cristiani e crebbe nella religiosità e nella spontanea attitudine per le cose di Dio. La famiglia si trasferì a Bettole di Tortona (Alessandria) nel 1890 ed egli frequentò il Ginnasio alla scuola “Carlo Varese” di Tortona. Frequentando la cattedrale della città, serviva Messa a mons. Ambrogio Daffra, poi vescovo, conobbe Giuseppe e Lorenzo Perosi ed anche il chierico Luigi Orione che aveva da poco fondato il primo Oratorio.
A 14 anni, Gaspare ebbe una grave emorragia al naso, a stento bloccata. Fu il segno di un’anemia perniciosa che gli lasciò molta debolezza fisica e gli procurerà grossi problemi per tutta la vita – specie per i risvolti anche psichici – affrontati con dignità e fortezza.
Per gli studi liceali si trasferì a Genova dove don Orione lo pose, ancora studente di III liceo, come fratello maggiore e responsabile di una piccola comunità di 8 studenti di ginnasio con vocazione sacerdotale.
Don Orione gli aveva detto “prima professore e poi sacerdote”, e Gaspare Goggi frequentò a Torino l’Università statale laureandosi in Lettere e Filosofia con una tesi su “Innocenzo II e gli eretici della Francia meridionale”. In quell’Ateneo roccaforte del positivismo e del laicismo rese la sua bella testimonianza di credente radunando attorno a sé un gruppo di studenti decisi, come lui, a bandire ogni rispetto umano, imponendosi all'ammirazione anche degli avversari. Frequentò i corsi di teologia nel Seminario arcivescovile di Torino risiedendo nella casa «San Fogliano» per orfani artigianelli.
Dopo il riconoscimento diocesano dell’Opera della Divina Provvidenza (21 marzo 1903), fondata da don Orione, il 6 settembre successivo, Gaspare fu ordinato sacerdote ed emise la professione religiosa, per primo nella Congregazione orionina.
Nell’estate 1904, Don Orione lo destinò come rettore della chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri al Vaticano ove rifulsero le sue virtù. Era disponibile sempre. Molti frequentavano Sant’Anna per confessarsi; qui Don Gaspare si occupava di chierici e aspiranti alla vita religiosa che frequentavano le università pontificie; sbrigava le pratiche negli uffici vaticani come «procuratore» della Congregazione.
“Quando Don Gaspare era a Sant’Anna – ricordava Don Orione – tutti i poveri dei Borghi lo conoscevano, specialmente di Borgo Pio”. Strinse amicizia anche con noti e santi personaggi come il prof. Luigi Costantini, il poeta Giulio Salvadori, i fratelli Carlo e Lorenzo Perosi, il san Luigi Guanella, la beata Teresa Michel Grillo, i servi di Dio Aristide Leonori, Giovanni Semeria, padre Germano Ruppolo dei Passionisti, e altri.
Papa Pio X, nel maggio 1907, scelse don Gaspare Goggi come collaboratore del card. Carlo Perosi nella Visita apostolica dei Seminari in Sicilia per la parte umanistica redigendo i verbali tutti in latino. Dopo questa visita si cominciò a parlare della sua nomina a vescovo di Siracusa.
A 31 anni, però, le sue condizioni di salute andavano peggiorando a causa dell’anemia perniciosa: fatica a mangiare, concentrazione difficile, esaurimento e riduzione delle forze fisiche, psichiche e spirituali. Nel maggio 1908, ebbe un crollo rapido con uno stato grave di prostrazione fisica e psichica.
Ritornò per riposo e cura al paese natale. I sanitari dott. Coda e dott. Bonino, lo visitarono senza riscontrare patologie particolari, ma solo sfinitezza e debilitazione, conseguenze dello stato anemico. Gli consigliarono riposo e alimentazione abbondante, ma proprio l’anemia e la mancanza di vitamina B12 gli provocavano la quasi impossibilità di mangiare.
A Bettole, alla festa della patrona Sant’Anna, Don Gaspare celebrò l’ultima sua Messa. Il 30 luglio fu ricoverato all’ospedale di Alessandria, sotto la diretta osservazione del dott. Frigerio, primario del reparto psichiatrico, amico di Don Orione. “Essendogli stato consigliato di deporre l'abito talare, prima di entrare nell’ospedale psichiatrico, Gaspare si inginocchiò e con visibile dolore si svesti e baciò la talare”, ricordò la sorella Teresa. Lasciò quella veste che amava tanto, perché tanto amava il suo sacerdozio. La sua missione, ora, era la croce.
Don Gaspare restò solo. Senza i parenti accanto, senza Don Orione, padre dell’anima sua, senza i confratelli. Solo con Gesù. Nella cartella clinica fu descritto in stato di «gravi condizioni per alimentazione, anemia e stato di depressione psichica».
Dopo 5 giorni, il 4 agosto 1908, alle 19,20, morì.
La notizia della morte di Don Gaspare Goggi si sparse come un fulmine e arrivò subito anche a Roma. Il segretario di Pio X, Monsignor Pescini, ricevuto il telegramma, comunicò subito la notizia al Papa e inviò le condoglianze: “Io credo che Don Gaspare non ha più bisogno delle nostre preghiere”; “Pio X quando seppe della sua morte, celebrò la Messa da morto per lui”.
I funerali di Don Gaspare si svolsero il 7 agosto. Con la celebrazione parve finire il lutto e iniziare la glorificazione. Fu Don Orione a presiedere la Messa con grande concorso di popolo; giunto al Pater Noster, gli tremò la voce e, al “fiat voluntas tua”, scoppiò in un gran pianto. Don Gaspare fu sepolto nella nuda terra, “conforme al desiderio da lui espresso”, nel cimitero di Bettole.
Dal cimitero di Bettole di Tortona, nel 1960 le spoglie furono trasferite nella cripta del santuario della Madonna della Guardia di Tortona, accanto a quelle di San Luigi Orione. Divenne meta di affetto e di preghiere e di riconoscenza per grazie attribuite alla sua intercessione.
Don Gaspare Goggi, oggi Venerabile, nella sua breve esistenza si manifestò sacerdote di grande intimità con Dio, virtuoso, caritatevole, di preghiera costante. Don Orione di lui disse: ''Il nostro Don Gaspare Goggi, primo Figlio della Divina Provvidenza, era mente eletta, tempra di santo tanto pio quanto dotto che morì in concetto di santità”. Fu anche il primo a intuire il senso profondo di quella passione finale e della morte in termini di “purificazione” e di “olocausto”; vide nella prostrazione finale del corpo e nei turbamenti della mente un sigillo della sua santità. Egli stesso volle introdurne la causa di beatificazione ed esortava a ricorrere alla sua intercessione: Vi dico che non mi sono mai raccomandato a lui, che non ottenessi quanto avevo richiesto”.

