CENNI SULL'INIZIO DEL CAMMINO DI OBLAZIONE LAICALE ORIONINA
CENNI SULL'INIZIO DEL CAMMINO DI OBLAZIONE LAICALE ORIONINA
Don Flavio Peloso
Nel 1992, ero da poco consigliere generale e mi fu affidato il compito di assistente spirituale dell'Istituto Secolare Orionino. Quasi subito, mi attirò l’attenzione un fatto che considerai un segno della Provvidenza: alcune donne e uomini di ambiente orionino, in diverse nazioni, chiedevano di consacrarsi nella loro situazione di laici. Ma non erano nelle condizioni di fare i voti nella forma propria, prevista dal codice di diritto canonico per gli Istituti Secolari, perché erano sposati e avevano famiglia.
“Quello che chiedete non c’è in Congregazione, ma si può cominciarlo”, dissi ad alcune donne e uomini, sposati o celibi, giovani o meno. Ricordo in particolare Sandra Prudente di Belo Horizonte (Brasile), felicemente sposata con figli ancora piccoli, orionina entusiasta e decisa a darsi a Dio e al carisma della Famiglia Orionina. Anche Carmen Siragusa, italiana di Palermo, una donna molto fine spiritualmente, generosa ed impegnata nella parrocchia, identificata con lo spirito di Don Orione e da poco vedova, ebbe un ruolo particolare nell'avvio del cammino di Oblazione; è morta a Palermo il 20 gennaio 2013. D'accordo con Don Roberto Simionato, allora superiore generale, abbiamo dato avvio a gruppetti di oblazione laicale orionina, in varie nazioni del mondo orionino, con lo scopo di condividere stabilmente e comunitariamente "da laici" il carisma orionino come via di santificazione personale e come via di apostolato nella Chiesa.
Per loro furono elaborate alcune Linee guida e si è andato consolidando un cammino specifico, recepito anche nella Carta di comunione e nello Statuto del Movimento Laicale Orionino. Di loro trattò il Capitolo generale del 2004; fu loro assegnato un consigliere generale come assistente spirituale; il primo fui io, poi Don Alesiani, fratel Silanes e ora P. Eldo Musso. Tra gli animatori dei gruppi nei primi decenni ricordo Pe. Dino Barbiero, Pe. José Carlos dos Santos, Pe. Geraldo Dias, Fr. Jorge Silanes, Pe. Emilio Maidana, P. José Mettini, P. José Aureli, P. Carlos Medina, Don Enrico Casolari, Don Primo Coletta, Don Dorino Zordan, Suor M. Irene Bizzotto, Suor M. Caterina Adelfio, Concetta Giallongo e altri. Dentro al Movimento Laicale Orionino, gli Oblati/e sono una specifica fioritura del carisma orionino.
Un momento di particolare importanza si ebbe a Tortona quando, durante i giorni di formazione dei rapppresentantii dei gruppi italiani, il sabato 8 luglio 2006, durante la Messa al tempietto della Madonna della Guardia, come superiore generale, ho accolto e offerto a Dio l’atto di oblazione pronunciato presso l’urna di Don Orione da una ventina di laici di varie parti d'Italia.
Gruppi di Oblati Orionini sono sorti in varie nazioni. Ricordo che nei miei viaggi nel mondo orionino, sempre era previsto un tempo per incontrare e animare gruppi di oblazione. I gruppi di oblazione sono dentro il cammino del Movimento Laicale Orionino, ne condividono iniziative e attività. Loro scopo specifico, in quanto gruppo, è di dare continuità e crescita alla loro vita spirituale.
Formazione Oblati, Tortona 6-8 luglio 2006
IL SENSO E IL POSTO DEGLI OBLATI ORIONINI NEL MOVIMENTO LAICALE
"Sappiamo come i Movimenti Laicali hanno assunto un ruolo formativo e apostolico di grande rilevanza nella vita della Chiesa. Tra questi anche il Movimento Laicale Orionino e, al suo interno, il nucleo degli Oblati e Oblate di Don Orione.
È interessante osservare che i movimenti – pur attivissimi - sono nati e prosperano non tanto per una vocazione a "fare" qualcosa, come gli infermieri, gli insegnanti, i volontari della solidarietà o i catechisti, quanto da una vocazione a incontrare Dio, a tendere alla perfezione, a vivere il vangelo, a vivere un particolare carisma del vangelo. Mentre tanti sacerdoti nelle parrocchie, ma anche ordini e congregazioni religiose soffrono di uno schiacciamento nelle attività - per quanto nobili e religiose – e ricercano un nuovo equilibrio, la vocazione nei nuovi movimenti laicali è prettamente spirituale e precede, animandola, qualsiasi condizione di vita e di impegno civile o religioso.
La ragione prima di ogni vocazione e di ogni impegno nella Chiesa è l'incontro con Dio, la sua gloria, la santità.
Il battesimo e la cresima sono il fondamento sufficiente per una dedizione totale della vita dell'uomo a Cristo. Poi il Signore dà a ciascuno il compito da svolgere. Ma qualunque compito Dio fissi per la vita dell'uomo cristiano, l'ideale della vita dell'uomo cristiano è vivere per Cristo in forma cosciente, grata, generosa.
I moderni movimenti ecclesiali a prevalente componente laicale, mostrano che vivere una totale dedizione al Signore, avere a epicentro unificante della vita il "dare gloria a Dio" è possibile a tutti, costituisce il tessuto più gustoso della vita quotidiana. “Tutto rivolgete al fine per cui siamo venuti: la gloria di Dio! l’amore alla Chiesa di Gesù Cristo! l’amore alle anime di Gesù Cristo” (Don Orione).
Una bella preghiera liturgica dice: “Fa', o Signore, che abbiamo ad amare Cristo in ogni cosa e sopra ogni cosa".
In ogni cosa e sopra ogni cosa. Questa è la novità esaltante: Cristo presente in me che lavoro, che soffro, che educo i figli, che progetto, che mangio, che mi diverto. "Sia che mangiate, sia che beviate, sia che viviate sia che moriate... tutto è in Cristo, a gloria di Dio".
La divinizzazione della quotidianità e della secolarità: questa è la vocazione degli Oblati e Oblate. Ecco, questa è l'umanità nuova rispetto al non senso di tanto vivere umano. Vivere per dare gloria a Dio!
La dedizione totale a Dio nasce da un atto di riconoscenza per qualcosa che è accaduto prima e indipendentemente da noi. Dio ci ha amato e ha dato se stesso per noi. “Non i miracoli, non la resurrezione, ma la carità di Cristo mi ha vinto, quella carità che ha vinto il mondo" (Don Orione).
Felice il cristiano che, indipendentemente dal calcolo dei meriti, delle ore di lavoro, dei sacrifici e delle miserie, potrà dire, come Pietro: Signore, tu lo sai che ti amo. Per questo Don Orione esortava: “Gioverà molto che ciascuno diligentemente e spesso esamini sé stesso sulla purità d’intenzione in tutto quello che fa: se ciò che cerca è sempre la gloria di Dio o no, se cerca ciò che è di Dio o se cerca sé stesso, le cose proprie, il suo amor proprio, e non l’amore del Signore”.
Tenete caro il senso e il posto della vocazione e della presenza nella Famiglia orionina e nella Chiesa di voi Oblati orionini. Ci siete per essere cuore spirituale, misura alta di vita cristiana. Tra i laici orionini, siete quelli che avete deciso di aiutarvi e di impegnarvi, in gruppo e con un atto di oblazione, ad essere offerti, oblati a Dio perché Dio sia più presente nella vostra vita.
Sarete cuore spirituale se avrete più Spirito di Dio nella vostra vita, se sarete più santi. Questo è il vostro dono al Movimento laicale e alla Famiglia orionina: laici di Dio e che rendono più divine le loro famiglie, più divine le loro attività e le attività della Piccola Opera della Divina Provvidenza".
RIASSUMENDO
L'Oblazione orionina ha questo preciso scopo: condividere stabilmente e comunitariamente "da laici" il carisma orionino come via di santificazione personale e come via di apostolato nella Chiesa "per portare i piccoli, i poveri, il popolo alla Chiesa e al Papa per 'instaurare omnia in Christo' mediante l'esercizio della carità".
1) È consacrazione a Dio nella Congregazione
2) Ha obiettivo esclusivamente spirituale/personale: tendere alla santità
3) È una consacrazione stabile – comunitaria – ecclesiale (congregazionale)
4) È espressa con una promessa di “carità evangelizzatrice”
L'Oblazione in rapporto al Movimento Laicale Orionino
Dal discorso all'incontro di formazione degli Oblati, Tortona, 8 luglio 2006.
Foto dall'alto in basso:
1. Ritiro spirituale degli Oblati a Tortona, 2013
2. Carmen Siragusa
3. Gruppo di Oblazione a Belo Horizonte, 2012
4. Oblate di Valença 2014
5. Atto di oblazione nella Cappella del Paterno di Tortona
6. Gruppo di oblazione a Tortona, 2010.